IL MIO GENIO DELLA PORTA ACCANTO
Ho deciso di intervistare mia cugina, Erika, maestra di matematica e geometria. La mia scelta è ricaduta su di lei in quanto, oltre ad essere davvero in gamba e praticante della materia,ha effettuato un percorso di studi insolito per la professione che esercita. Non voglio anticipare altro quindi … Buona visione …
Come descriveresti il tuo rapporto con la geometria? Oggi ti dico molto buono, è una delle mie più grandi passioni!. Non solo perché la insegno. Mia affascina e ricercando scopro sempre cose nuove. A volte mi capita di stupirmi ancora dopo l’esisto di un esperimento svolto in classe con i bambini. Credo che sia proprio questa la cosa importante: essere disposti a mettersi in gioco, non dare nulla per scontato,tornare un po’ bambini!
Anche in passato, a scuola, mi è sempre piaciuta molto la geometria. Mi ricordo che mi intestardivo su problemi lunghissimi, ma quando il risultato era Corretto … che contentezza !. Ho avuto anche io i miei alti e bassi, soprattutto al liceo, ma, con la testardaggine che mi contraddistingue, me la sono sempre cavata molto bene. Sono ancora in contatto con la mia insegnate del liceo e spesso mi rivolgo proprio a lei per chiederle consigli, opinioni, novità matematiche e geometriche.
Come si è svolto il tuo percorso di studi? Mi chiamo Erika Guerci ed insegno matematica e scienze presso l’istituto comprensivo “Fratelli Robecchi” di Gambolò (pv). Ho frequentato le magistrali (odierno liceo psico-socio-pedagogico) a Vigevano (pv). Nonostante l’indirizzo della scuola che ho frequentato le mie materie preferite erano inglese,matematica e geometria. Dopo essermi diplomata è subentrato un grande dilemma per me: “Scelgo lingue o matematica come facoltà universitaria?”. Quante notti insonni …
Ho scelto di frequentare la facoltà di lingue presso l’Università degli Studi di Milano. In particolare ho studiato inglese e russo; ciò mi ha permesso di soggiornare 6 mesi a San Pietroburgo e 4 mesi a Londra. Dopo essermi laureata ho fatto subito i concorsi per poter insegnare nella scuola primaria e in quella secondaria. Sono così riuscita ad intraprendere la carriera di insegnante. All’inizio, non è stato facilissimo, viaggiavo molto, ma ero felice, era ciò che desideravo. Dopo quattro anni sono diventata insegnante di ruolo presso l’attuale scuola dove insegno matematica e scienze. Sono trascorsi 7 anni e mi trovo sempre meglio.
Perché hai scelto l’insegnamento come tuo futuro lavorativo? E’ stata una scelta abbastanza istintiva, nel senso che vedevo il mio futuro nella scuola, non riuscivo ad immaginarmi in altro luogo. Ci ho riflettuto molto, o meglio, molto mi ci hanno fatto riflettere. Tanti mi dicevano: “Con la tua laurea sono molte le cose che puoi fare, pensa bene al tuo futuro!”. Io ho fatto semplicemente ciò che desideravo e ad ora posso dire felicemente: “Non potevo fare scelta migliore!”
Rimpiangi di non insegnare la materia per cui hai studiato tanto? No, anche perché le lingue sono una passione che coltivo quasi quotidianamente, anche se non le insegno. Ho delle amiche inglesi con cui mi sento periodicamente e che quando posso vado a trovare, leggo giornali in lingua e mi alleno insegnando qualche parola a mio figlio. Non posso essere scontenta del lavoro che faccio perché mi piace, mi appassiona ed entusiasma sempre. Cerco quindi di coltivare sempre sia le lingue sia la matematica e la geometria.
Come coniughi questi due tuoi interessi? Oltre a come già ti ho spiegato, mi capita spesso di leggere riviste scientifiche in inglese (che le stesse mie amiche londinesi mi inviano), ma anche a scuola, a volte quando spiego mi diverto ad usare qualche termine in inglese, con grande gratitudine della maestra titolare di lingua.
Come è nata la tua passione per la geometria? Mi ricordo che già da piccola non amavo giocare con le bambole, ma preferivo giochi di società, in cui bisognasse ragionare ed strategie, mi piaceva tantissimo ingegnarmi. Quando ho iniziato a frequentare la scuola, con le materie scientifiche (le lingue ormai lo sai) ho da subito avuto disinvoltura, è stato un interesse spontaneo. Anche in casa, soprattutto mio fratello, condivideva con me questa passione, ed essendo mio coetaneo, ci “sfidavamo” a vedere chi faceva più esercizi. Diventati più grandi, lui si è dedicato ad altro, mentre a me la geometria è rimasta nel cuore
Qualcuno ha incoraggiato o scoraggiato questa tua passione? I miei genitori sono sempre stati ne sono sempre stati entusiasti, mi hanno sempre incoraggiato e rispettato le mie scelte. Non mi ha mai scoraggiato nessuno. A volte alcuni amici mi chiedevano: “Ma come fa ad appassionarti la geometria?”. Io a volte non sapevo cosa rispondere, è una cosa interiore, difficile da descrivere. Comunque, in generale, tutti apprezzano questa mia voglia di aggiornarmi sempre su ciò che davvero mi interessa
A scuola quali erano le materie che preferivi? Come avrai ormai capito, erano inglese,matematica e geometria. Anche italiano e scienze non mi dispiacevano affatto. In disegno invece ero proprio negata, e ne sanno qualche cosa anche i miei alunni (sono molto più bravi loro di me a disegnare!).
Hai potuto scegliere tu di insegnare geometria nella scuola dove lavori? No, è stato il dirigente scolastico ad assegnarmi le materie che avrei insegnato, ma sono stata molto contenta della scelta fatta. Lo sono ogni giorno di più. Anche le materie umanistiche non mi sono mai dispiaciute, ma la passione per la matematica e la geometria è quasi innata per me.
Come si svolge la tua quotidianità? Sono sposata e ho un bambino di 7 anni, quindi sveglia al mattino presto. Preparo mio figlio, colazione e mi dirigo presso la scuola elementare di Gambolò dove insegno matematica e scienze in una quarta. Quasi sempre cerco di spiegare e fare esercizi al mattino, mentre, quando lavoro il pomeriggio, preferisco fare con gli alunni esperimenti, giochi matematici e geometrici, soprattutto perché risultano essere più stanchi.
Terminata la scuola torno a casa, mi dedico alla famiglia (i miei genitori mi danno una grande mano con Filippo, grazie!), coltivo i miei interessi (lingue, musica, sport,), preparo le lezioni scolastiche documentandomi, ricercando su internet attività alternative, telefonando a persone che so potrebbero aiutarmi (a volte lo ammetto, anche ad orari assurdi!). Faccio tutto questo perché la scuola, insegnare, i miei alunni, nono sono il mio lavoro, ma sono parte della mia vita.
Utilizzi spesso il computer a casa o a scuola con i bambini? A casa lo uso abbastanza spesso, ma non in modo eccessivo. In particolare lo utilizzo per cercare informazioni, articoli, attività sulla scuola. Non frequento quasi mai social network, anche perché non avrei molto tempo per farlo. A scuola, anche se non insegno informatica, mi capita (in media una volta alla settimana) di usare con i miei alunni il computer. Lo utilizziamo soprattutto per effettuare approfondimenti circa argomenti che hanno destato particolare interesse
Che consiglio daresti a ragazzi che si trovano in difficoltà nella scelta della facoltà universitaria? Sicuramente si tratta di una scelta importante, che richiede riflessione. Io credo che l’importante sia che ognuno scelga davvero ciò che desidera fare, ciò che sente dentro. I consigli vanno sempre ascoltati, ma è necessaria anche una certa autonomia di scelta. Spesso chi ci vuole consigliare lo fa con assoluta buona volontà, per il nostro bene, ma non le scelte migliori per gli altri lo sono anche per noi. E’ rischioso farsi influenzare. Io ho seguito le mie vere passioni ed è questo che consiglio a tutti. SCELTA TROPPO IMPORTANTE PER ESSERE AFFRETTATA
Ritieni che oggi la geometria sia valorizzata ed apprezzata nel giusto modo? Sinceramente voglio essere positiva, non so se sbaglio ma spero vivamente di no. Io sono contatto e mi confronto con persone che hanno la mia stessa passione e voglio pensare che siamo in tanti. Non la ritengo assolutamente una disciplina morta, come a volte sento dire. Anzi, è in continua evoluzione, basta solo documentarsi. Sono spesso le persone che non sanno a giudicarla, sbagliando naturalmente. Io sono molto fiducia, con l’impegno delle tante persone che si adoperano con genialità per la sua evoluzione, non potrà che crescere ed essere anche maggiormente apprezzata
Credi che si possa fare qualcosa di concreto per aumentare il giusto riconoscimento che tale disciplina merita? Forse basterebbe parlarne di più, esserne maggiormente consapevoli, impegnarsi e crederci di più. Tra i ragazzi sono consapevole che sia abbastanza diffusa l’idea che la matematica e la geometria sia per pochi, per i “secchioni”. Io ritengo che i giovani vadano stimolati, stuzzicati nell’interesse, ma troppo spesso lo si ritiene una perdita di tempo. A volte basta solo dedicarcisi alle cose affinchè queste possano cambiare.
Ringrazio di cuore Erika, che nonostante le sue giornate molto impegnate, è stata gentilissima dedicandomi molto del suo tempo!. Grazie anche dei consigli che mi hai dato come insegnante, visto che un giorno, magari non molto lontano, potrei diventare una maestra come te (spero anche brava come te).