gli oggetti di scambio, le lingue e le religioni La via della seta gli oggetti di scambio, le lingue e le religioni
Generalità Stemma della famiglia Pegolotti La seta costituì a lungo il principale scopo dei viaggi dei mercanti in Cina, anche se essa non fu più l’unico oggetto dei commerci con l’oriente. Secondo Balducci Pegolotti (agente commerciale della Casa dei Bardi di Firenze che scrisse un manuale ad uso dei mercanti nel 1340) il prezzo di vendita a Genova era il triplo del prezzo d’acquisto in Cina. Dedotte le spese di trasporto e il costo del viaggio d’andata (che corrispondevano circa alla metà del prezzo di acquisto) il mercante poteva contare su un profitto del 100%.
Gli oggetti di scambio Tra i prodotti di scambio, sin dall’antichità, i cavalli avevano sempre avuto una parte importante Apprezzati erano anche tessuti, stoffe di lino e lanerie Nel 1303 un glossario commerciale trilingue conteneva più di dieci nomi di stoffe con i rispettivi nomi di origine lino
Gli oggetti di scambio Le merci più comuni erano però le spezie. Le spezie più pregiate erano quelle usate per insaporire i cibi (infatti per spezie si intendevano anche tinture e cosmetici). Le spezie più ricercate erano:la noce moscata (proveniente dall’isola di Batan), il pepe (proveniente da Sumatra), la cannella (proveniente da Ceylon) e i chiodi di garofano (dalle isole Molucche). cannella pepe chiodi di garofano noce moscata
Gli oggetti di scambio Dalla Persia e dall’India venivano il coriandolo, il sandalo, il cubebe, il cardamomo, la mirra, lo zucchero di canna, il mastice, nonché la canfora e l’aloe (per le cerimonie funebri). mastice coriandolo sandalo aloe cubebe mirra cardamomo Zucchero di canna canfora
Gli oggetti di scambio In Cina giungevano anche diamanti (usati perlopiù per bucare), tè, perle, coralli, vetrerie, ambra grigia, giada, hennè, indaco, lapislazzuli, incenso, coralli, oltre a farmaci dietetici o che garantivano l’immortalità.
Le lingue e le religioni lungo la via della seta Lungo la via della seta nel IX sec ci si incontrava con molti popoli: ognuno di essi aveva religioni e lingue diverse
Le lingue della via della seta Lingue indoeuropee Osseto (deriva dall’alano) Armeno Sanscrito (estinto) Curdo Persiano (lingua franca) Sogdiano (estinto) Tocario (estinto) Lingue turche (uighuro, turkmeno, kazakho…) Lingue asiatiche-orientali Mongolo Tibetano Cinese
Le religioni lungo la via della seta Missionari buddisti Missionari nestoriani Taoismo Buddismo Induismo Nestoriani (cristiani eretici) Islam
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La seta Tessuti di seta Il segreto della sua lavorazione (tenuto nascosto dai cinesi per mantenerne il monopolio) arrivò in Europa solo nel 552. Il che fece suscitare svariate leggende nel mondo Occidentale La seta è una stoffa molto pregiata, considerata uno status-symbol delle caste più alti, proveniva dal paese dei Seri (i cinesi), e per questo venne soprannominata “serica”. Essa viene prodotta dall’involucro esterno del baco da seta durante la sua trasformazione da crisalide in farfalla, poi lavorato. La sua lavorazione è divisa in tre fasi: 1- la gelsibachicoltura (nutrizione del baco con foglie di gelso) 2- la trattatura (dipanamento dei bozzoli, il filato così ottenuto si chiama “seta grezza”) 3- la torcitura (tessitura dei fili)
Video sulla lavorazione della seta Ecco un video sulla lavorazione della seta in Uzbekistan
Gli oggetti di scambio: l’ambra grigia L’ambra grigia, secrezione intestinale di capodoglio, oggi usata nell’ambito della cosmetologia, veniva considerata dai cinesi saliva di drago, mentre in Europa era una materia escrementizia. Ambra grigia Capodoglio
Gli oggetti di scambio: la giada La giada (pietra dura proveniente dalla regione del Hotan) era il principale oggetto di scambio nei commerci tra Asia centrale e Cina, perché apprezzata dai cinesi come pietra ornamentale e come simbolo del potere (un po’ come la seta in Europa). Hotan
Gli oggetti di scambio: il vetro Gli oggetti di vetro circolavano da molti secoli, prima dall’impero romano e poi dalla Sogdiana. Nel V sec. i Sogdiani insegnarono ai Cinesi la lavorazione del vetro trasparente come quello europeo, ma questo non fermò l’importazione delle vetrerie. Vetro cinese (prima del V sec.) Vetro cinese (dopo V sec.)
I Nestoriani: curiosità Intorno al 790 un monaco buddista missionario partito dall’India arrivò con 7 casse piene di tomi sacri alla religione buddista scritti in sanscrito in Cina. Il problema era che lui non parlava cinese, e quindi non poteva insegnare la sua religione. In suo aiuto venne però un vescovo nestoriano (che si chiamava Adamo), che in cambio di una dettagliata spiegazione della religione buddista, tradusse i tutti i tomi in cinese. La traduzione riscontrò un gran successo in Cina e in Giappone, diffondendo così la religione buddista. Queste informazioni sono arrivate fino a noi grazie a una stele di pietra ritrovata in quella zona del Turkmenistan che un tempo era percorsa dalla via della seta.