Cos’è la Psicologia ?
Nel Dizionario Zanichelli il termine PSICOLOGIA è compo- sto da: PSICHE-LOGOS PSICHE = ANIMA “l’insieme delle funzioni cerebrali complesse che consistono nell’attività del pensiero, della vita emotiva e affettiva e in tutti i meccanismi che articolano le forme del comportamento umano” Nella terminologia filosofica, medica e scientifica: "psico" = "le relazioni con la psiche, con i processi, le condizioni della coscienza, dell'anima dell'individuo“ “logos” = espressione, discorso, studio
psicologia il pensiero e il comportamento umano" In generale “ la scienza che studia il comportamento animale, il pensiero e il comportamento umano"
Alcune caratteristiche Alcune caratteristiche della psicologia: Ha per oggetto la PERSONA E LA SUA VITA DI RELAZIONE, cioè i rapporti che la collegano al suo mondo e agli altri esse- ri umani E’ la scienza delle funzioni, delle operazioni, dei comportamenti, delle idee e dei sentimenti, il cui sviluppo e la cui organizzazio- ne costituiscono le modalità di adattamento all’ambiente fisico, sociale e culturale nel quale si svolge l’esistenza umana
Meccanismi (Processi) Psicologici La psicologia umana si occupa, oltre che dell’aspetto comportamentale anche dell’aspetto esperienziale e “soggettivo”, cioè del modo in cui ciascuno di noi sente e interpreta la propria persona e i rapporti della propria persona col mondo esterno Meccanismi (Processi) Psicologici i procedimenti di elaborazione delle esperienze indivi-duali attraverso i quali ogni individuo, o gruppo, costrui-sce le proprie risposte comportamentali
Sintomi psicologici In riferimento ai sintomi in una data condizione psicologica di una persona, si allude soprattutto agli aspetti particolari del suo comportamento. Si suppone che essi ci possano informare sulla condizione psicologica nel suo insieme. (Ad esempio, il parlare in modo ripetitivo di un avvenimento sgradevole immi-nente, può essere uno dei sintomi dello stato ansioso di quella persona.)
Stato Psicologico o Condizione Psicologica ci si riferisce a qualche aspetto centrale dell’esperienza (e in subordine del comportamento) di un dato individuo in un dato momento (Ad esempio, parlando di uno stato ansioso, ci si riferisce soprattutto a un aspetto centrale dell’esperienza di quella persona in quel momento: esperienza che può essere descritta dall’interessato, o dedotta dal suo aspetto e dal suo comportamento)
La psicologia ha, quindi, un campo di interesse molto vasto. Come in tutte le scienze, sono presenti 2 linee di ricerca: a) una centrata sulla ricerca di base, che cerca di fare scoperte e sviluppare teorie b) l'altra, di ricerca applicata, si occupa di applicare le teorie e in qualche modo le valuta.
La costruzione di teorie in psicologia risponde all’esigenza di formulare enunciati con alto grado di generalità Queste definizioni ci aiutano a cogliere l'essenza della discipli-na, ma non gli ambiti e gli sviluppi che ha avuto nel corso degli anni
ORIENTAMENTI TEORICI: comportamentismo cognitivismo psicoanalisi
IL MODELLO COMPORTAMENTISTA Il consolidarsi della prospettiva scientifica e sperimentale in psicologia trova nel comportamentismo il suo fondamento principale, che rispecchia un atteggiamento diffuso nella ricerca psicologica della fine dell’’800, sempre più orientato in senso oggettivistico Uno dei personaggi di maggior spicco fu WATSON (1878-1958), il quale ha sostenuto che la psicologia, per diventare una vera scienza, dovesse concentrarsi su un oggetto di studio determinato, IL COMPORTAMENTO, che potesse essere analizzato direttamente da tutti gli studiosi
Egli pose le basi concettuali per tutta la ricerca psicologica statunitense e europea, assegnando alla psicologia il com-pito di studiare le condizioni obiettive che determinano il comportamento, ove per “comportamento” si intende "l'at-tività di un organismo che può essere osservata da un'altra persona o dagli strumenti di uno sperimentatore”
Il comportamentismo assume, come premessa teorica generale: la possibilità di raggiungere una spiegazione dei fenomeni psichici di ogni organismo animale eliminando ogni riferimento a concetti non suscettibili di verifica di abbandonare ogni richiamo all'introspezione, e di cercare spiegazioni solo sui materiali effettivamente osservati. La spiegazione del comportamento umano e di quello animale viene ricercata nell’individuazione delle catene causali di stimoli e risposte, conside-rati come unità minimali del comportamento.
La psicologia umana sperimentale risponde in genere a una concezione prevalentemente biologica, non storica, dei problemi dell’uomo; studiare comportamenti complessi in laboratorio significa astrarre la persona dalle sue determi-nazioni storico-sociali. In questo senso, i processi mentali e la coscienza tendono a essere esclusi dalla ricerca psicologica e la psicologia di-venta, paradossalmente, “senz’anima”. Non che si sostenesse che la mente non esisteva, ma sem-plicemente ci si limitava a rilevare la semplicità metodologi-ca dello studio del comportamento osservabile e la verifica-bilità dei principi che emergevano da questo studio.
IL MODELLO COGNITIVISTA Una delle tendenze teoriche più attuali all’interno della psicologia contemporanea Il comportamentismo sottolineava l‘importanza di connes-sioni semplici e dirette fra stimoli e risposte (S-R), è chiaro però – sostiene il cognitivismo - che spesso, prima della risposta, vengono fatte operazioni mentali, trasformazioni, rielaborazioni: “ … tutto quello che sappiamo della realtà è mediato, non solo dagli organi di senso, ma da sistemi complessi che interpreta- no continuamente l'informazione fornita dai sensi" Naisser, 1967
La psicologia cognitiva studia il ragionamento e il pensiero umano Il tema conduttore è che le persone hanno una propensione attiva a formare rappresentazioni mentali di vari aspetti del proprio mondo e basano la propria attività su queste rap-presentazioni
In questo contesto, il termine “cognitivo”: In questo contesto, il termine “cognitivo”: 1. Indica i processi mentali che comportano trasformazioni, riduzioni, elaborazioni, recuperi e altri impieghi dello input (entrata) sensoriale 2. Vale anche quando questi processi avvengono in as-senza di una stimolazione appropriata, come nella imma-ginazione, nelle allucinazioni o nei sogni 3. Tende ad interessare, quindi, tutto ciò che un essere umano può fare: ogni fenomeno psicologico è, quindi, un fenomeno cognitivo.
L’approccio cognitivo mira a scoprire: 1. Come gli esseri umani elaborino gli eventi interni ed esterni 2. Come questi elementi vengano interpretati e come da queste interpretazioni possano derivare rappresentazioni interne 3. Questo significa: - come le persone si rappresentino le conoscenze possedute - come si formino rappresentazioni mentali dei vari aspetti del mondo circostante e - come si utilizzino queste rappresentazioni nella vita quotidiana
IL MODELLO PSICOANALITICO Sorto e affermatosi come tecnica psicoterapeutica, in realtà ha espresso, a partire dallo stesso S. Freud, un interesse per l’uomo molto più ampio rispetto ai suoi intenti curativi S. Freud mise in dubbio la possibilità di giungere a una spiega-zione significativa dei fenomeni psichici anomali ricorrendo alla neurologia o a una spiegazione strettamente organicista Egli giunse a un capovolgimento radicale nell’eziologia delle malattie mentali, ribaltando il criterio rigidamente somatico o organicistico, per privilegiare quello psicologico.
atteggiamento nuovo, per effetto del quale la comprensione della vita conscia dell’uomo venne subordinata alla comprensione della sua vita psichica inconscia buona parte del pensiero e dell'azione umana sono governati da processi inconsci, cioè processi dei quali l'individuo che agisce non è consapevole e che spesso restano inaccessibili Secondo S. Freud le prove dell’esistenza dei processi inconsci si trovano nei sogni, nei lapsus verbali, nei sintomi psicopatologici, ecc. Le azioni, le tendenze, le motivazioni di ogni individuo sono influenzate da eventi del suo passato riconducibili a impulsi che sono presenti in tutti i bambini, la cui espressione è socialmente vietata e, pertanto, vengono rimossi.
L’orientamento teorico della psicoanalisi comporta anche l’assunzione che la salute e la malattia psichica non abbia-no caratteristiche di incompatibilità e di opposizione, ma siano piuttosto i due punti estremi di un continuum, lungo il quale è possibile collocare la quasi totalità degli individui
Ci sono tante altre correnti di pensiero, scuole, modi di intendere la psicologia, i processi mentali, ecc. provenienti da osservazioni ed esperienze le più disparate, più o meno accreditate, molto spesso non escludentesi, ma anzi tese a completarsi. Sono quelle che derivano ad esempio: PSICOLOGIA SOCIALE, studio dei meccanismi psicologici attraverso cui le forme dei rapporti sociali condizionano, in gruppi vasti di individui, risposte comportamentali, che sono fonte a loro volta di altre forme sociali. Si tratta di capire attraverso quali meccanismi le condizioni oggettive di vita influiscono sul comportamento degli individui.
Concludendo: Da un lato c'è la PSICOLOGIA SPERIMENTALE per cui la psicologia tende a essere una scienza esatta, che ubbidisce a leggi note, dove i fenomeni osservati sono il più possibile obiettivabili e quantificabili D'altro canto, per quel che concerne gli aspetti affettivi della vita, e soprattutto quelli inconsci, si esce dall'ambito delle scienze esatte e si osservano leggi che appartengono a un altro settore della conoscenza umana, quello delle SCIENZE UMANE.
AMBITI DI INTERVENTO Per quanto riguarda gli ambiti d'intervento, vi sono sono: psicologi, i cui interessi sono molto vicini a quelli dei biologi e dei biochimici, altri i cui interessi sono vicini a quelli dei sociologi e degli antro- pologi Alcune esemplificazioni: psicologo clinico psicologo sperimentale psicologo dello sviluppo psicologo del lavoro e delle organizzazioni ecc.