Notte di Natale 2009 – Animatori e adolescenti G3 Ci guadagno… il colore del grano Stiamo svegli attendendo una nuova Vita
So il numero di telefono a memoria Sempre te chiamo quando tocco il fondo. So il numero di telefono a memoria e ti disturbo come un maniaco abbarbicato al telefono.
Lascio un messaggio se sei fuori. Perdona. Perdonami di tutto. So che a volte cancelli a qualche fortunato il debito che tutti con te abbiamo.
La bolletta, falla pagare a me, ma dimmi almeno che non farai tagliare la mia linea. Ti prego.
Quando echeggerà quell’ultimo e doloroso squillo Dio, per Dio! Non staccare. Rispondi.
C'è un solo vaso di gerani dove si ferma il treno, e un unico lampione che si spegne se lo guardi, e il più delle volte non c'è ad aspettarti nessuno, perché è sempre troppo presto o troppo tardi.
-Non scendere- mi dici,- continua con me questo viaggio -Non scendere- mi dici,- continua con me questo viaggio!- e così sono lieto di apprendere che hai fatto il cielo e milioni di stelle inutili come un messaggio, per dimostrarmi che esisti, che ci sei davvero:
ma vedi, il problema non è che tu sia o non ci sia: il problema è la mia vita quando non sarà più la mia, confusa in un abbraccio senza fine, persa nella luce tua sublime, per ringraziarti non so di cosa e perché.
Lasciami questo sogno disperato di esser uomo, lasciami quest'orgoglio smisurato di esser solo un uomo: perdonami, Signore, ma io scendo qua, alla stazione di Zima.
Alla stazione di Zima qualche volta c'è il sole: e allora usciamo tutti a guardarlo, e a tutti viene in mente che cantiamo la stessa canzone con altre parole, e che ci facciamo male perché non ci capiamo niente.
E il tempo non s'innamora due volte di uno stesso uomo; abbiamo la consistenza lieve delle foglie: ma ci teniamo la notte, per mano, stretti fino all'abbandono, per non morire da soli quando il vento ci coglie:
perché vedi, l'importante non è che tu ci sia o non ci sia: l'importante è la mia vita finché sarà la mia: con te, Signore è tutto così grande, così spaventosamente grande, che non è mio, non fa per me
Guardami, io so amare soltanto come un uomo: guardami, a malapena ti sento, e tu sai dove sono... ti aspetto qui, Signore, quando ti va, alla stazione di Zima.
Vita è… Creare dei legami
In quel momento apparve la volpe. «Buon giorno», disse la volpe. «Buon giorno», rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. «Sono qui», disse la voce, «sotto al melo...» «Chi sei?» domandò il piccolo principe, «sei molto carino...» «Sono una volpe», disse la volpe.
«Vieni a giocare con me», le propose il piccolo principe, «sono cosi triste...» «Non posso giocare con te», disse la volpe, «non sono addomesticata». «Ah! scusa», fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: «Che cosa vuol dire “addomesticare”?» (…) «È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami”...» «Creare dei legami?»
«Certo», disse la volpe. «Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo». (…)
Vita è… Creare dei legami Dal Vangelo di Giovanni I due discepoli andarono e videro dove abitava Gesù e quel giorno stettero con Lui. Erano circa le quattro del pomeriggio I
Come i due discepoli sono con te, questa sera, Signore Come i due discepoli sono con te, questa sera, Signore. Tu sei venuto nel mondo per “creare un legame” con me. Per stare con me. Ma io dove sono mentre tu mi cerchi e tante volte non mi trovi?
Vita è… La fatica e la bellezza di “addomesticarsi”
« La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri.
Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste!
Ma tu hai dei capelli color dell'oro Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano...» La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: «Per favore... addomesticami», disse.
«Volentieri», rispose il piccolo principe, «ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose». «Non si conoscono che le cose che si addomesticano», disse la volpe. «Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte.
Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!» «Che bisogna fare?» domandò il piccolo principe. «Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
«In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba «In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino...» (…) Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
Vita è… La fatica e la bellezza di “addomesticarsi” Dal Vangelo di Giovanni Gesù, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Chiudi gli occhi immagina una gioia molto probabilmente penseresti a una partenza
e nulla ti appartiene ancora Ah si vivesse solo di inizi di eccitazioni da prima volta quando tutto ti sorprende e nulla ti appartiene ancora
penseresti all'odore di un libro nuovo a quello di vernice fresca a un regalo da scartare al giorno prima della festa
al primo abbraccio a una matita intera al 21 marzo al primo abbraccio a una matita intera la primavera alla paura del debutto al tremore dell'esordio ma tra la partenza e il traguardo
nel mezzo c'è tutto il resto e tutto il resto è giorno dopo giorno e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire e costruire è potere e sapere rinunciare alla perfezione
è di certo più teatrale così di ogni storia ma il finale è di certo più teatrale così di ogni storia ricordi solo la sua conclusione
così come l'ultimo bicchiere l'ultima visione un tramonto solitario l'inchino e poi il sipario tra l'attesa e il suo compimento tra il primo tema e il testamento
nel mezzo c'è tutto il resto e tutto il resto è giorno dopo giorno e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire e costruire è sapere e potere rinunciare alla perfezione
ti stringo le mani rimani qui cadrà la neve a breve
Signore Gesù, mi hai amato fino in fondo: per questo sei venuto nel mondo. Perché volevi stare a tutti i costi con me. Hai rinunciato alla Tua perfezione per lasciarti “addomesticare” da me. Non ho parole per ringraziarTi.
Vita è… Ricordare, fare memoria
E quando l'ora della partenza fu vicina: «Ah. » disse la volpe, « E quando l'ora della partenza fu vicina: «Ah!» disse la volpe, «... piangerò». «La colpa è tua», disse il piccolo principe, «io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi...» «È vero», disse la volpe. «Ma piangerai!» disse il piccolo principe.
«È certo», disse la volpe. «Ma allora che ci guadagni?» «Ci guadagno», disse la volpe, «il colore del grano».
«Addio», disse. «Addio», disse la volpe. «Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi ». «L'essenziale è invisibile agli occhi», ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
Vita è… Ricordare, fare memoria Dal Vangelo di Luca Gesù prese il pane, lo spezzò e lo diede ai suoi amici. Poi disse loro: “Fate questo in memoria di me”
Signore Gesù, sei nato a Betlemme che significa “Casa del pane”, e deposto in una “mangiatoia”. Già da quel primo giorno, il “colore del grano” è il luogo in cui ti sei voluto far riconoscere. Ricordami, Signore, che per “fare memoria” di Te e delle persone che amo la tua mensa è pronta stasera e ogni domenica, il tuo Pane è preparato. Proprio qui. Per me.
Mi hai lasciato senza parole come una primavera e questo è un raggio di luce un pensiero che si riempie di te
E l'attimo in cui il sole diventa dorato e il cuore si fa leggero come l'aria prima che il tempo ci porti via ci porti via da qui
Ti vorrei sollevare Ti vorrei consolare
Mi hai detto ti ho visto cambiare tu non stai più a sentire per un momento avrei voluto che fosse vero anche soltanto un pò
Perché ti ho sentito entrare ma volevo sparire e invece ti ho visto mirare invece ti ho visto sparare a quell'anima che hai detto che non ho
Ti vorrei sollevare Ti vorrei consolare Ti vorrei sollevare Ti vorrei ritrovare
Vorrei viaggiare su ali di carta con te sapere inventare sentire il vento che soffia e non nasconderci se ci fa spostare
quando persi sotto tante stelle ci chiediamo cosa siamo venuti a fare cos'è l'amore stringiamoci più forte ancora teniamoci vicino al cuore
Ti vorrei sollevare Ti vorrei consolare
e viaggiare su ali di carta con te sapere inventare sentire il vento che soffia e non nasconderci se ci fa spostare
quando persi sotto tante stelle ci chiediamo cosa siamo venuti a fare cos'è l'amore stringiamoci più forte ancora teniamoci vicino al cuore
vorrei viaggiare su ali di carta con te vorrei sapere inventare sentire il vento che soffia e non nasconderci se ci fa spostare
quando persi sotto tante stelle ci chiediamo cosa siamo venuti a fare cos'è l'amore stringiamoci più forte ancora teniamoci vicino al cuore…
Buon Natale a tutti voi gli animatori, gli adolescenti del G3 e don Francesco …dedicata alla nostra animatrice Sara Amigoni nella sua prima notte di Natale in paradiso…