dovranno essere aggiornati i livelli essenziali di assistenza (LEA), per assicurare a tutti i cittadini equità nell’accesso all’assistenza e qualità nelle cure. Tutto questo però “nel rispetto degli equilibri programmati di finanza pubblica” …che significa che: ad oggi, non sono previste risorse economiche pubbliche per sostenere i servizi a cui sarà affidata la cura dei giocatori compulsivi. Ed Il G.A.P. non è nei L.E.A. Art. 5 comma 1
Sono vietati i messaggi pubblicitari nei media, quando i programmi trasmessi sono rivolti ai minori Obbligo nelle pubblicità di indicare i rischi di dipendenza e le reali probabilità di vincita Gli esercenti dovranno mettere a disposizione dei giocatori del materiale informativo in cui siano evidenziati i rischi del gioco ed i luoghi di cura pubblici o del privato sociale. Vengono predisposti maggiori controlli delle forze dell’ordine – attività didattiche nelle scuole. Nasce un osservatorio sul gioco a cura di a.a.m.s Art. 7 commi 4 – 5 – 7 - 9
Art. 7 comma 10 Comma 10 si dà mandato ai Monopoli di Stato di pianificare un progressivo spostamento delle slot machine dai luoghi più vicini a scuole, chiese e ospedali… però… «si deve tenere conto degli interessi pubblici di settore… degli interessi legati al gettito erariale generato dalle slot, e comunque può riguardare solo le concessioni di gioco bandite dopo l’entrata in vigore del decreto». In pratica il comma si avvita su sé stesso… per ora non cambia nulla e dopo si valuterà.
Prima di essere così spogliato il decreto conteneva: pubblicità vietata dalle alle 19 e sui mezzi di trasporto pubblico; clausole contrattuali che prevedevano la chiusura temporanea di un esercizio in caso di fenomeni estesi di gioco patologico; distanza min di 200 metri dai luoghi sensibili (500 in prima fase stesura del decreto) modifica art. 419 cod. civile per sospendere procedure esecutive a danno di un giocatore patologico con nomina di un amministratore di sostegno. … ma per concludere lo step legislativo con un messaggio positivo
La legge delega 11 marzo 2014, n. 23 promette decreti legislativi su: Il codice sui giochi – Il riordino del preu – La partecipazione dei comuni alla pianificazione – Il contrasto alla criminalità - I conflitti d’interesse – La razionalizzazione della rete di raccolta – L’allineamento delle concessioni - I controlli straordinari – Il fondo per il contrasto delle ludopatie – La pubblicità sul gioco - Il registro di autoesclusione dal gioco
E soprattutto Con larga convergenza parlamentare, è al varo un disegno di legge unificato con procedura d’urgenza, già emendato, che, se votato, potrà diventare legge dal 1 gennaio 2015 (Legge Binetti) e che raccoglie e riassume l’essenza di tutte le proposte di legge pensate in questi anni; lo spirito della legge promette: Diritto, finanziamento e monitoraggio della cura (a cura degli specialisti della sanità) Limitazione della diffusione dell’epidemia e monitoraggio stretto del gioco minorile Partecipazione attiva delle autorità locali
Matteo Iori - per REPORT (novembre 2010)eesiti da magro pascolo Nel 2015 sapremo se attenderci ancora
ad oggi, il consuntivo di 20 anni di politica sul gioco è impietoso: Proposta sempre maggiore di giochi Poco o nulla sul piano legislativo Ambigue campagne di prevenzione Nulla sul trattamento della patologia Lo stesso Ministro Balduzzi parlò di una forte lobby sul gioco d’azzardo che ostacolò la sua legge... iniziamo a vedere quali numeri ne sono sortiti
Italia fra i primi paesi al mondo per spesa procapite Nel 2011 il mercato mondiale dei giochi d’azzardo ha raccolto, al netto dei premi erogati, 417 miliardi di euro (+5,6% del 2010). Il 29% di questi sono in Europa. L’Italia con 18,4 miliardi di euro rappresenta oltre il 4,4% del mercato mondiale (con l’1% della popolazione mondiale).
Nel 2011 sono crollati i risparmi delle famiglie. Secondo l’Istat i risparmi delle famiglie, attestati al 12%, toccato i minimi dal 1995 (indagine su “reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società”).