Il popolo ebraico
La Bibbia Il libro sacro agli ebrei è stato scritto tra il XII e il I secolo a.C. in ebraico e tradotto nel III secolo a.C. in greco. I fatti narrati nella Genesi che raccontano l’origine del popolo ebraico sono datati intorno al XIX sec. a.C..
Abramo La storia del popolo ebraico nasce con Abramo, abitante di UR, città della bassa Mesopotamia. E’ un “arameo errante” che segue l’invito del suo Dio e parte con famiglia e servi alla volta della terra promessa, Canaan (dal nome di uno dei figli di Cam, a sua volta figlio di Noè e fratello di Sem).
L’Egitto Il popolo ebraico si trasferisce in Egitto al tempo di Giacobbe, per cercare fortuna (Abramo – Isacco – Giacobbe – Giuseppe). Dapprima le tribù semitiche ottengono ospitalità, poi il faraone Ramsess II (XIII secolo) inizia a perseguitare gli stranieri costringendoli in schiavitù e uccidendo i nuovi nati maschi.
Mosè Avrebbe fatto la stessa fine se la madre non lo avesse messo di nascosto in una cesta di vimini e abbandonato sul fiume Nilo. Lo ritrova la figlia del faraone che decide di allevarlo come figlio. Divenuto adulto compie un omicidio (uccide un egiziano per difendere un ebreo) ed è costretto a fuggire nella penisola dei Sinai dove rimane per lungo tempo prima di far uscire gli ebrei dall’Egitto.
L’esodo Mosè opera nel tempo del Nuovo Regno egiziano (1230). Il faraone che succede a Ramsess II è Merneptah. All’inizio il progetto di Mosè trova degli ostacoli quindi il suo Dio manda 10 “piaghe” sull’Egitto (zanzare, mosche, peste, grandine, morte dei primogeniti …). Passaggio attraverso il Mar Rosso.
Il lungo viaggio nel deserto La fame e la sete, il soccorso di Dio. La guerra contro gli Amaleciti, popolo nomade che cerca di sbarrare la strada ai nuovi venuti. I Dieci Comandamenti sul monte Sinai e il patto con Dio attraverso l’olocausto. Arca dell’alleanza (tabernacolo mobile prima della costruzione del tempio di Gerusalemme) come presenza del Dio in mezzo al popolo. 40 anni nel deserto.
I Filistei Popolo del mare che si stabilisce nella terra di Canaan alla fine del XX secolo a.C. dando il nome alla Palestina (= terra dei Filistei). Giunti in Palestina gli ebrei trovano i Filistei che all’inizio hanno la meglio sugli Israeliti ma poi, tra la fine del XI secolo e l’inizio del X secolo, vengono sconfitti dai primi re di Israele Saul e Davide. Grandi fabbricatori di strumenti in ferro.
Davide (1000-960 a.C.) e Salomone (965-932) Il regno di Davide fu epoca propizia per Israele per le capacità militari del re ma anche per la debolezza delle altre due superpotenze dell’epoca, Egitto e Assiria. Salomone, figlio di Davide, passa alla storia per la sua saggezza. Sapiente per gli antichi non è colui che sa molte cose bensì che riesce nella vita. Crea un regno di prosperità e di pace. Mantiene tutte le terre conquistate dal padre, si allea con l’Egitto sposando una figlia del faraone e con il re fenicio di Tiro. Le dodici tribù diventano un regno unitario governato da 12 funzionari nominati dal re.
Il Tempio La costruzione dura 7 anni. Salomone si procura materiali e tecnici fenici. Il Santo dei Santi è il luogo che contiene l’arca dell’alleanza. Qui i sacerdote entra una sola volta all’anno nel giorno del Kippur (= espiazione) e pronuncia l’impronunciabile nome divino JHWH mentre all’esterno le trombe dei leviti (= sacerdoti discendenti di Aronne, fratello di Mosè e primo sacerdote del popolo ebraico) squillano per impedire che l’orecchio umano possa sentire.
Distruzioni del tempio 586 a.C. Nabucodonosor, imperatore Babilonese. 515 a.C. viene consacrato il nuovo tempio 63 a.C. I romani violano il santo dei santi 19 a.C. Erode costruisce il terzo tempio. 70 d.C. L’imperatore Tito distrugge il tempio. Resta oggi il muro del pianto.
I due regni Alla morte di Salomone le tribù del nord non riconoscono il suo successore Roboamo e creano un altro Stato (Regno di Israele). Il Regno di Giuda, con capitale Gerusalemme, vede la lunga dinastia di Davide regnare per quattro secoli e mezzo, fino alla conquista da parte dei Babilonesi. Il Regno di Israele, con capitale Samaria, cade nelle mani degli Assiri nel 722 a.C.. Gli ebrei delle classi dirigenti vengono deportati. Restano nel Paese i ceti più modesti e vi verranno portati dai vincitori gruppi etnici deportati da altre regioni sottomesse, con conseguente rimescolamento delle popolazioni. Per gli Ebrei è di nuovo tempo di Esilio, come lo era stato quello egiziano secoli prima.
Va’ pensiero dal Nabucco di G. Verdi (1842) Va, pensiero, sull'ali dorate; Va, ti posa sui clivi, sui colli, Ove olezzano tepide e molli L'aure dolci del suolo natal! Del Giordano le rive saluta, Di Sïonne le torri atterrate... Oh mia patria sì bella e perduta! Oh membranza sì cara e fatal! Arpa d'or dei fatidici vati, Perché muta dal salice pendi? Le memorie nel petto riaccendi, Ci favella del tempo che fu! O simile di Solima[3] ai fati Traggi un suono di crudo lamento, O t'ispiri il Signore un concento Che ne infonda al patire virtù! Va’ Pensiero, sulle tue ali d'oro Va’ e posati sulle dolci colline Dove profuma deliziosa L'aria della nostra terra natia Lascia le rive del Giordano, Lascia le torri distrutte di Sion! Oh mia Patria, cosa bella ma altrettanto perduta Oh ricordo così caro, ma così doloroso O tu, Musa ispiratrice dei grandi Poeti, Perché taci e ti abbandoni al pianto? Riaccendi nel nostro cuore i ricordi, Parlaci ancora della nostra Storia gloriosa! Ahimè! Come Solimano, inerte verso il suo destino, ti sei arresa, la tua voce e oggi un orribile lamento! Oh, che il Signore ti ispiri un canto nuovo, Che ci dia, nella sofferenza, Il coraggio di rinascere!
Medio Oriente Zona calda oggi come 25 secoli fa. Egiziani, Assiri, Babilonesi, Medi, si contendono queste terre. Quindici anni dopo la morte di Nabucodonosor si affaccia all’orizzonte una nuova potenza, i Persiani. Il loro re, Ciro, riesce a far scomparire due grandi imperi, quello Babilonese e quello Assiro, in un succedersi di guerre, di capitali occupate e distrutte, di regni creati e cancellati, di re in trionfo e in catene.
La fine dell’esilio Quando Babilonia cade sotto i colpi del re Persiano Ciro, i deportati ebrei possono far ritorno a casa ma in realtà non avviene un esodo di massa verso l’antica patria. In 50 anni molti si erano abituati alla nuova terra, dove in fin dei conti avevano trovato tolleranza e relativo benessere. Gli ebrei tornano a casa ad ondate. I primi riportano i vasi e gli arredi sacri predati da Nabucodonosor e restituiti da Ciro il quale sostenne anche la ricostruzione del tempio. 539-532 Dominazione persiana.
Da una dominazione all’altra Il territorio palestinese passa da una dominazione straniera all’altra e il popolo vive appartato dagli eventi del tempo, definendo la sua identità nazionale e religiosa con l’attaccamento al culto e con l’obbedienza alla Legge della Torah. Dopo i Persiani, Alessandro Magno e morto questi (anno 323 a.C.) i Tolomei di Egitto. Quindi i Seleucidi di Siria (198 a.C.), dapprima rispettosi della tradizione ebraica, poi decisi ad imporre il modello greco. Vennero abrogate le norme della Legge di Mosè e perseguitati coloro che non si adeguavano. Infine i Romani.
Antisemitismo Parlare di antisemitismo per definire la persecuzione degli ebrei nel corso dei secoli è un errore: abbiamo visto che Semiti (= discendenti di Sem, figlio di Noè) sono tanti popoli, accomunati da affinità linguistiche, come gli ebrei, gli arabi, i fenici, gli amorrei, gli assiri.
Un popolo diverso Fin dall’antichità gli ebrei vengono descritti come persone che non si distinguevano dalle altre dal punto di vista sociale ( erano agricoltori, artigiani e operai) ma con una forte identità religiosa. La cosa che stupiva e infastidiva era la fedeltà al Dio unico che impediva quindi l’ossequio agli dei stranieri e soprattutto ai monarchi in odore di divinità.
Il sabato Il riposo del sabato ha sempre creato delle complicazioni nei rapporti sociali e politici. In questo giorno gli ebrei devono astenersi da qualsiasi attività eccetto mangiare ciò che è stato cucinato il giorno precedente (nemmeno il caffè!), parlare con i parenti, studiare, passeggiare a piedi (non guidare).
Norme alimentari L’ebreo osservante non può mangiare al ristorante comune. Non può mangiare carne di maiale, di coniglio e di cavallo, ma nemmeno molluschi e crostacei. Le rimanenti carni devono essere macellate eliminando ogni traccia di sangue. Non si possono mangiare latte e carne assieme.
L’Usura Gli ebrei vengono spesso associati al prestito di denaro. In effetti, essendo questa una pratica proibita per i cristiani ed essendo poche le professioni che gli ebrei rinchiusi nei ghetti potevano professare, a partire dal XII secolo questa attività si diffonde e gli ebrei finiscono per prestare denaro a tutti: governi, nobili, artigiani e contadini. Essendo alto il rischio di non rivedere i soldi prestati, gli interessi chiesti sono elevati: ecco perché si parla di usura.
Sfruttatori e sfruttati I governanti chiedevano agli ebrei tasse elevate, quando non arrivavano a confiscare il loro beni restituendoli solo dietro riscatto. Pertanto i tassi di interesse degli ebrei dovevano aumentare per rifarsi del denaro perduto. Per secoli dunque gli ebrei hanno maneggiato denaro, divenendo scaltri commercianti, banchieri ed industriali.
Prime persecuzioni Con l’avvento del Cristianesimo, religione di stato dal IV secolo, gli ebrei sono perseguitati perché considerati gli uccisori di Gesù. Con il tempo la motivazione religiosa tende a perdere terreno e prevale quella socio-economica.
Il ghetto Per paura delle persecuzioni gli ebrei si raccolgono in quartieri cittadini, più o meno grandi. A partire dal 1500 il raggruppamento da volontario diventa obbligatorio. Il ghetto viene circondato da mura e chiuso dall’esterno di notte. Lo spazio è sempre lo stesso e la popolazione aumenta, quindi si elevano gli edifici e le condizioni igieniche sono pessime.
1348 La peste nera flagella l’Europa e si sparge la voce che la colpa sia degli ebrei che insozzano le sorgenti d’acqua perché sono nemici dei cristiani. In tutta Europa gli ebrei vengono massacrati, soprattutto in Germania. Spesso gli ebrei vengono massacrati per non dover restituire loro i soldi prestati.
1492 Il re spagnolo Ferdinando il Cattolico costringe gli ebrei a lasciare il paese entro 4 mesi oppure a convertirsi al cristianesimo. Duecento mila ebrei lasciano la Spagna per trasferirsi in altri Paesi europei, ovviamente non dove governavano gli spagnoli (esempio nel sud – Italia non ci sono comunità ebraiche e secondo alcuni è una delle cause dell’arretratezza di questa zona). Gli ebrei che si convertono al cattolicesimo sono detti marrani (= maiali).
Cultura A differenza dei cristiani gli ebrei studiano molto, per conoscere i testi sacri, unica base della loro cultura, e per compiere bene il loro lavoro che è sempre di concetto come il medico, il commerciante, il banchiere (al contadino non serve studiare per compiere il suo lavoro!) Per fede e per lavoro studiano ed affinano la loro intelligenza, diventando figure di spicco a livello internazionale: Freud, Marx, Einstein, Kafka, Proust, Modigliani, Cesare Lombroso, Svevo, Saba, Moravia, Bassani, Levi … sono ebrei. Molti premi Nobel sono ebrei (15% dei premi nobel a fronte di una popolazione ebraica mondiale del 5 per mille)
Sionismo (da Sion = Gerusalemme) Movimento che nasce alla fine dell’800 con l’intento di costruire in Palestina una sede nazionale ebraica per dar modo agli ebrei non assimilati nei paesi in cui vivono di riprendere la loro esistenza di popolo indipendente. Nel 1857 in Palestina vivevano 12.000 ebrei e nel 1913 erano oltre 100.000. Nel 1935 nasce la città di Tel Aviv con 100.000 abitanti. Gli ebrei palestinesi partecipano alla 2° guerra mondiale accanto agli alleati con 30.000 uomini. Nel 1948, con il patrocinio dell’ONU, nasce lo Stato di Israele: spartizione della Palestina tra arabi ed ebrei. Nel 1967, con la guerra dei 6 giorni, Israele occupa una fascia di territori arabi costringendo 1 milione di Palestinesi alla fuga.
Oggi Gli ebrei israeliani sono circa 3 milioni. Nelle altre nazioni sono circa 12 milioni. Gli ebrei praticanti sono molto pochi. In Italia gli ebrei sono 45 mila, dei quali 35 mila sono iscritti alle 20 comunità ebraiche