L’Islam
La terra di origine di questa nuova religione era la penisola araba e il suo fondatore Maometto
Maometto (571-632 d.C.) Maometto, uomo con un temperamento profondamente religioso, ebbe il merito di eliminare nel suo paese il politeismo, causa dei molti conflitti e delle divisioni tra le diverse tribù beduine arabe. Riuscì a far adottare agli Arabi il monoteismo, conosciuto nei suoi numerosi viaggi incontrando Ebrei, Cristiani e seguaci delle sette giudeo-cristiane. Realizzò un’operazione sincretistica tra teorie antiche, idee mediate dall’Antico Testamento, dal Cristianesimo, dallo gnosticismo, dal paganesimo arabo.
Vita Nato a La Mecca, città mercantile, ricca. Religione: politeismo primitivo con divinità legate alla tribù. Orfano di padre prima della nascita, membro di un clan povero. A 6 anni muore la madre. A 8 anche il nonno. Allevato dagli zii.
Lavora nelle carovane. Diventa guida Lavora nelle carovane. Diventa guida. Poi commerciante nelle carovane de La Mecca (Yemen, Siria, Giordania).
A 25 anni (595/596) in società con una vedova 40enne. Si sposano A 25 anni (595/596) in società con una vedova 40enne. Si sposano. Matrimonio felice per 25 anni. 3 figli (morti) e 4 figlie.
diffusione del cristianesimo monofisita e del giudaismo Nei suoi numerosi viaggi commerciali, Maometto conosce diverse confessioni religiose, in modo particolare il cristianesimo (nella sua versione monofisita) e l’ebraismo. Monofisiti verso il 700 (Armeni, Giacobiti, Copti) Nestoriani verso il 700 Insediamenti ebraici prima del VII sec. Insediamenti ebraici tra il VII e il X sec.
Maometto era indignato dalla divisione e dalle lotte tra le diverse tribù la cui causa era da lui vista nella religione politeista (ogni tribù aveva i suoi dei).
A La Mecca Tra il 605 e il 610 (35-40 anni), grazie a visioni e rivelazioni divine, Maometto matura il suo sistema religioso. Per 12 anni (610-622), a la Mecca: predicazione.
Dice di essere l’inviato di Dio, il sommo profeta, mandato per annunziare la vera fede, per convertire e radunare il popolo nel monoteismo (“Allah è l’Unico, a lui è dovuta completa sottomissione”= islam). Predicava la venuta di un castigo imminente e terribile, esortando alla penitenza, alle opere di bene, in vista del Giudizio finale.
In questa fase la preghiera rivolta verso Gerusalemme. Seguito da pochi fedeli (poveri, schiavi). Ostilità dei mercanti e potere della città (politeisti). 620: muore la moglie. A 50 anni sposa la vedova Sawda e si fidanza con la 17enne A’isha, che dopo tre anni diventerà la moglie prediletta.
622: costretto dai Meccani a scappare 622: costretto dai Meccani a scappare. Fuga, esilio verso Medina assieme ad alcuni seguaci (EGIRA = inizio calendario musulmano - 16 luglio 622 d.C.).
A Medina Negli otto anni (622- 632) in cui Maometto è a Medina, si impone come capo politico della città. Inizialmente protetto dalla numerosa comunità ebraica presente in città.
Continua la predicazione di La Mecca con una novità, cresce la pressione per imporre la nuova religione: in base ad nuova visione, predica la “guerra santa” (jihad): guerra senza tregua contro gli infedeli. Guerra contro le carovane meccane: uccisione di 800 Meccani. Incomincia a prendere le distanze da Ebraismo e Cristianesimo. Eliminò diverse consuetudini ebraiche per esempio ordinando di non volgersi non più verso Gerusalemme nella preghiera, ma verso la Ka’ba (dal 624), la pietra sacra de La Mecca. Negli scontri per la conquista del potere cittadino farà uccidere 600 Ebrei.
Ritorno a La Mecca Nel 630 fa ritorno a La Mecca alla guida di un esercito di 10.000 uomini. La città si consegna a lui senza opporre resistenza. Distrugge i simulacri delle divinità arabe e stabilisce l’antico santuario arabo della Kaaba (“cubo”) quale centro della nuova religione. Unificazione delle tribù arabe attorno alla fede nell’Unico Dio (7 giri attorno alla Ka’ba).
L’eredità di Maometto La morte precoce di Maometto nel 632, a 62 anni, mette in pericolo la sua opera. Primo “successore” (califfo), Abu Bekr (632-634): riunisce tutte le tribù; orienta le loro tensioni interne verso un nemico comune esterno, i popoli confinanti. Inizia l’espansione araba. I primi a farne le spese furono l’impero bizantino e l’impero persiano.
Secondo “successore”, Omar (634- 644), vero fondatore dell’impero arabo- musulmano (conquiste: Damasco 635; Gerusalemme 638; Antiochia 637; Egitto 639-641; Alessandria (642); Persia 640-644; Africa settentrionale.
La caduta della florida chiesa di un tempo era stata facilitata dalle divisioni interne dovute ai conflitti teologici. Sotto il califfo Othman (644-656) furono conquistate l’Armenia e Cipro e venne assalito anche il territorio di Cartagine. Solo Costantinopoli fu difesa efficacemente, con strenue lotte che durarono anni (674-678) Il califfo Othman fonda la dinastia degli Omaiadi che nel periodo 661-750 fissa la capitale dell’impero arabo - musulmano a Damasco.
Grazie agli Omaiadi si ebbe in Oriente l’avanzata araba fino in India e al Turkestan e in Occidente la conquista di Cartagine (698) e della costa dell’Africa nord occidentale fino allo Stretto di Gibilterra e infine il passaggio in Spagna (711).
Negli anni 717-718 i Musulmani, ritentarono la conquista della città di Costantinopoli dal mare e dalla terra, subirono una spaventosa sconfitta proprio davanti alla città.
Le caratteristiche principali del sistema religioso islamico sono: Rigido monoteismo. Totale “sottomissione” (islam) dei fedeli alla insindacabile volontà di Dio (non esiste “ragionevolezza”) Predestinazione: ogni azione umana è decisa da Dio (conseguenza: forte fatalismo). Giudizio finale: rigido determinismo sul castigo e sul premio finale (solo per i fedeli). Visione del paradiso parallela al mondo terrestre. Morale del buon musulmano (i 5 “pilastri”): a. la professione di fede; b. la preghiera fatta 5 volte al giorno, (a cui si aggiungono i lavacri rituali); c. il digiuno nei mesi del ramadan; d. la beneficenza (tassa in favore dei poveri); e. il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita di un fedele.
I testi sacri Il Corano (= recitazione, lettura): le parole e le rivelazioni del Profeta raccolte e ordinate dopo la sua morte. Esso ha valore normativo per la religione, i costumi e il diritto. Sotto Omar e il suo successore Othman, genero di Maometto, furono redatte definitivamente le 114 sure (capitoli) del Corano, che contenevano le “rivelazioni” proclamate da Maometto. La Sunna (= consuetudine, tradizione). Gli Sciiti della Persia e dei paesi limitrofi, in opposizione ai Sunniti, assai più numerosi, ripudiano quasi tutti la Sunna e riconoscono come successori legittimi del profeta soltanto il nipote e genero di lui, Alì (quarto califfo 656-661) e i di lui discendenti.
I Cristiani nelle terre islamiche Generalmente la religione cristiana nei paesi conquistati dai maomettani fu lasciata sussistere, pur con alcune restrizioni. Solo nell’Arabia i cristiani (assieme agli Ebrei) furono costretti ad emigrare.
Tuttavia i nuovi padroni favorivano le conversioni alla nuova religione grazie a disposizioni legislative create allo scopo: ad esempio, l’esenzione degli apostati dalle tasse; la loro emancipazione dalla schiavitù o dalla servitù se soggetti a padroni cristiani. Invece la conversione dalla religione maomettana veniva punita con la morte e con questa disposizione l’attività missionaria dei cristiani era quasi totalmente paralizzata. Le comunità cristiane, in quanto riuscirono ancora a mantenersi in piedi, perdettero ogni importanza.
L’Islam in Europa Sotto la guida di Tarik gli Arabi, passarono lo Stretto di Gibilterra e sconfissero il re dei Visigoti Rodrigo presso Xerez de la Frontera nel 711. Il regno visigoto cadde in breve tempo nelle mani degli Arabi fin nella zona montuosa dei Baschi nel nord della penisola iberica.
I musulmani passarono addirittura i Pirenei nel 718, invadendo la Francia; espugnarono Narbonne, Carcassonne, Arles, Nimes e si spinsero fino alla Loira.
La loro marcia trionfale si fermò contro le truppe franche del maggiordomo Carlo Martello che nel 732 ottennero due splendide vittorie a Tours e a Poitiers. Gli Arabi vennero risospinti oltre i Pirenei.
Nella parte settentrionale della penisola iberica si costituì un regno cristiano, il Regno delle Asturie, il cui re era Alfonso I (739-757). Carlo Magno (778-801), nipote di Carlo Martello, conquistò più tardi il territorio tra i Pirenei e il fiume Ebro, la “marca spagnola”.
Nel resto della Spagna però, il dominio arabo si mantenne a lungo Nel resto della Spagna però, il dominio arabo si mantenne a lungo. Nel 765 fu istituito da Abderamo l’emirato di Cordova. Per lungo tempo la flotta saracena avrebbe dominato il Mediterraneo: nel IX secolo conquistarono la Sicilia. Le coste della Francia meridionale e dell’Italia erano costantemente minacciate dalle loro crudeli spedizioni piratesche (nell’846 vennero saccheggiate le basiliche di S.Pietro e di S.Paolo fuori le mura di Roma).
Pianta della città di Roma attorno al 1550 Le mura”leonine”, fatte costruire da papa Leone III tra l’848 3 l’852 La Basilica con la tomba di S.Pietro Pianta della città di Roma attorno al 1550 La Basilica con la tomba di S.Paolo Le mura aureliane (270-273 d.C.)
Nel IX secolo avevano alcuni capisaldi, covi di pirateria, sul Garigliano (presso Gaeta) (880-915), a Frassineto nella Provenza (889-975), addirittura sul Gran S.Bernardo (930); bande saracene si spinsero fino a Coira e a S.Gallo (attuale Svizzera).
Ka’ba = Pietra nera. Luogo sacro fin dai tempi precedenti a Maometto, intesa da lui come luogo simbolo del monoteismo, luogo dell’unità del mondo islamico (per lui: pietra sacra portata dall’arcangelo Gabriele)
Moschea di Omar (691-692) a Gerusalemme con la Cupola della Roccia
Gerusalemme Cupola della Roccia Monte Calvario Spianata del Tempio Giardino degli Ulivi Muro del pianto Gerusalemme