LE TRASFORMAZIONI GALILEIANE

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LA DESCRIZIONE DEL MOTO
Advertisements

Meccanica 6 21 marzo 2011 Cambiamento di sistema di riferimento
CINEMATICA SINTESI E APPUNTI.
Realizzato da Rosangela Mapelli e Silvia Motta
Meccanica 2 1 marzo 2011 Cinematica in una dimensione
Teoria della relatività-1 17 dicembre 2012
Meccanica 3 7 marzo 2011 Cinematica in due dimensioni
La simmetria in Matematica
I sistemi di riferimento
NASCITA DELLA RELATIVITA’ RISTRETTA
moti uniformemente accelerati
Il moto rettilineo uniforme
Moto nello spazio tridimensionale
r (t) = OP = S i xi u i = OO’ + O’P == Si xiui + S xi’ ui’
Corso di Fisica B, C.S.Chimica, A.A
A. Martini Y* Y Y Vogliamo riassumere le straordinarie conclusioni che derivano dalle innovative ipotesi di Einstein?
MECCANICA (descrizione del moto dei corpi)
I PRINCIPI DELLA RELATIVITA’ RISTRETTA
Il concetto di “punto materiale”
Il concetto di “punto materiale”
Velocità media Abbiamo definito la velocità vettoriale media.
G.M. - Informatica B-Automazione 2002/03 Funzione Indica una relazione o corrispondenza tra due o più insiemi che soddisfa ad alcune proprietà. Il dominio.
G. Pugliese, corso di Fisica Generale
Il moto armonico Altro esempio interessante di moto è quello armonico caratterizzato dal fatto che l’accelerazione è proporzionale all’opposto della posizione:
La quantità di moto La quantità di moto di un sistema di punti materiali si ottiene sommando le quantità di moto di ciascun punto materiale Ricordando.
Il corpo rigido È un particolare sistema di punti materiali in cui le distanze, tra due qualunque dei suoi punti, non variano nel tempo un corpo rigido.
Posizione di un punto nello spazio
L’accelerazione riferita alla traiettoria
Il prodotto vettoriale
Grandezze scalari e vettoriali
Lezione 7 Dinamica dei sistemi di punti materiali
ELETTRICITA' E MAGNETISMO FORZE ELETTRICHE E MAGNETICHE COME
corso DI GEOMETRIA DESCRITTIVA
TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE Prof. Amelia Vavalli.
Trasformazioni Geometriche
Il Movimento Cinematica.
CINEMATICA Lezione n.3 –Fisica ITI «Torricelli» –S.Agata M.llo (ME)
Trasformazioni geometriche
TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE
Trasformazioni geometriche
Vettori Finche’ il moto si svolge in una sola dimensione – moto unidimensionale, moto rettilineo – non abbiamo bisogno di vettori La posizione e’ individuata.
Sistemi di riferimento
INTRODUZIONE ALLA TEORIA DELLA RELATIVITÀ RISTRETTA
Meccanica I moti rettilinei
Meccanica I moti rettilinei
1. La relatività dello spazio e del tempo (2)
Meccanica I moti rettilinei
LE TRASFORMAZIONI DI LORENTZ
(descrizione quantitativa del moto dei corpi)
Esercizi (attrito trascurabile)
Capitolo 7 La velocità.
Meccanica - I moti 1. Il moto uniforme I.
1 Lezione V – seconda parte Avviare la presentazione col tasto “Invio”
1 Lezione IX seconda parte Avviare la presentazione col tasto “Invio”
1 Lezione XI Avviare la presentazione col tasto “Invio”
Avviare la presentazione col tasto “Invio”
2. La relatività ristretta
AvvioEsci ITC Soverato ITC Soverato Proff. Santoro-Mezzotero Le trasformazioni geometriche nel piano.
a’ = f(a) Definizione e proprietà
Il Moto. Partendo da una quesito assegnato nei test di ingresso alla facoltà di medicina, si analizza il moto di un oggetto.
La relatività ristretta. La velocità della Luce velocità della luceè lo stesso inDalle equazioni di Maxwell (1873) è possibile dedurre il valore della.
TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE.
TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE UdA n. 1 classe 2 A. Una trasformazione geometrica è una corrispondenza biunivoca definita nell’insieme dei punti del piano.
LE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE
Transcript della presentazione:

LE TRASFORMAZIONI GALILEIANE

TRASFORMAZIONI GALILEIANE Per descrivere il moto di un oggetto abbiamo bisogno di un corpo rigido o un ambiente ( la terra, una stanza, una cabina etc..) rispetto al quale misurare gli spostamenti, di un regolo per misurare le distanze e di un orologio per misurare gli intervalli di tempo. Tutti questi oggetti costituiscono un riferimento fisico che indicheremo con S Se vogliamo effettuare uno studio analitico del moto abbiamo bisogno anche di un riferimento matematico, ad esempio un riferimento cartesiano, costituito di solito da una terna di assi cartesiani, Oxyz, come in figura

Scegliendo un altro riferimento S’ (O’x’y’z’) in generale la descrizione del moto sarà diversa , quindi è lecito chiedersi Come si possono calcolare gli elementi che descrivono il moto in S’ , quando sono noti in S Quali sono le equazioni della trasformazione? Quali sono gli invarianti?

Se S’ è in quiete rispetto ad S , il problema è puramente geometrico e si rimanda alla teoria delle trasformazioni nel piano o nello spazio. Se S ‘ si ottiene da S mediante una traslazione, una rotazione, una simmetria centrale o assiale, le trasformazioni sono di tipo isometrico e lasciano invariate le distanze tra due punti. Fisicamente ciò significa che le misure di lunghezze effettuate in S’ coincidono con quelle effettuate in S (supposto che i regoli con cui vengono effettuate le misure siano e restino uguali ) A questa proprietà aggiungiamo che restano invariate anche le misure degli intervalli di tempo ( supposto che gli orologi usati dagli osservatori di S e da quelli di S’ siano stati sincronizzati all’istante t =0 e restino sincronizzati)

Supponiamo che S’ si muova rispetto ad S di moto rettilineo uniforme con velocità e che all’istante t=0 , O e O’ coincidano. La figura seguente illustra la situazione in un generico istante t.

Chiamiamo: OP spostamento assoluto O’P spostamento relativo OO’ spostamento di trascinamento Applicando la regola della somma vettoriale, possiamo affermare che OP = OO’+O’P ovvero O’P=OP-OO’

Spostamento assoluto = spostamento relativo + spostamento di trascinamento e, passando alle rispettive componenti,: x= x’+ ux t x’= x - ux t y=y’+ uy t y’=y -uy t z=z’+ uz z’=z - uz t t = t’ t ’= t avendo aggiunto anche la relazione di uguaglianza delle coordinate temporali

Le equazioni precedenti definiscono le Trasformazioni classiche o Galileiane (TG) Relazioni analoghe possono essere scritte anche per i rispettivi incrementi Δx,Δy,Δz corrispondenti ad un certo intervallo di tempo Δt = Δt’

Δx = Δx’ + uxΔt Δy = Δy’ + uyΔt Δz = Δz’ + uzΔt Δt = Δt’ Da queste si deduce una relazione anche tra velocità assoluta ( rispetto ad S) e velocità relativa ( rispetto ad S’) Dividendo membro a membro per Δt=Δt’ e ritornando alla forma vettoriale si ottiene

velocità assoluta = velocità relativa + velocità di trascinamento Ripetendo un procedimento analogo per le accelerazioni , troviamo innanzitutto Δvx = Δv’x Δvy = Δv’ y Δvz = Δv’ z In quanto le componenti della velocità di trascinamento non variano nel tempo e quindi, dividendo membro a membro per Δt = Δt’, e tornando alla forma vettoriale, si deduce che a’=a cioè l’accelerazione è la stessa in entrambi i riferimenti

Ciò posto, è facile verificare che la distanza tra due punti P1 e P2 è un invariante per le TG, nel senso che , in ogni istante, risulta P1P2 = P’1 P’2. l’invarianza della distanza temporale va intesa come un postulato, anche se questo fatto non à stato messo in evidenza in tutta la Fisica classica, fino alla critica che ne fa Einstein. Anche la legge di composizione delle velocità , dimostrata matematicamente, è valida comunque solo in conseguenza dell’invarianza del tempo.

LE TRASFORMAZIONI GALILEIANE CONSERVANO Parametri geometrici Grandezze fisiche proiezione verticale di un segmento gli intervalli temporali le rette orizzontali le aree “distanza” orizzontale tra rette l’istante in cui avviene un evento le accelerazioni le lunghezze