Partiamo da qualche caso Tizio sta inscenando una classica truffa (il cambio di banconote) in un negozio. Caio, vecchio ed esperto truffatore che si trovava.

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Transcript della presentazione:

Partiamo da qualche caso Tizio sta inscenando una classica truffa (il cambio di banconote) in un negozio. Caio, vecchio ed esperto truffatore che si trovava per caso nel negozio, si rende conto che la recita è mal fatta, così all’insaputa di Tizio, decide di dargli una mano distraendo la cassiera Caia. Tizio si accorge che Caio sta effettuando un furto in un appartamento e decide, all’insaputa di quest’ultimo, di fargli da palo: ma la sua attività si limita ad una mera presenza, non essendo necessario intervenire durante l’azione furtiva, che si compie in maniera del tutto industurbata. Tizio organizza una manifestazione, durante lo svolgimento gli accadimenti prendono una brutta piega ed un gruppo di manifestanti comincia a lanciare sassi e a divelgere delle vetrine. Tizio pur non prendendo parte al lancio di sassi rimane sul posto a guardare gli accadimenti. Tizio, padre di una ragazza assiste inerme alla punizione che una riunione del clan ha deciso di infliggerle. Tizio, giovane “apprendista”, sta accompagnadno Caio, vecchio es esetro ladro, ad eseguire un furto. Durante l’azione Tizio si muove facendo rumore, passa a caio gli attrezzi sbagliati al punto che Caio decide di continuare da solo dicendi a tizio di stare fermo e zitto e di non fare ulteriori danni. Caia, durante la causa di separazione con Tizio, noto e facoltoso imprenditore, offre a Mevia euro qualora fosse disposta a testimoniare di avere una relazione extraconiugale con Caio. Mevia accetta, ma poi ci ripensa.

Il concorso di persone nel reato artt Art Pena per coloro che concorrono nel reato Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti

Il problema principale del concorso di persone: Trovare il criterio con cui selezionare e rendere penalmente rilevanti condotte di per sé atipiche. (funzione incriminatrice del concorso) in conformità con il principio di responsabilità personale. Banco di prova del volto oggettivistico del diritto penale possibili varie tecniche di tipizzazione Previsione di parte speciale Modelli differenziati (si definisce l’autore, il coautore, l’istigatore, il complice) Modelli unitari: tipizzazione causale quello adottato dal nostro legislatore: (art. 110 e ss.)

Gli elementi strutturali del concorso di persone del reato 1.Pluralità di persone 2.Obiettiva realizzazione di un fatto di reato 3.Contributo causale della condotta atipica alla realizzazione del fatto tipico 4.Consapevolezza di volere contribuire alla realizzazione di un fatto tipico.

Nel dettaglio 1. Pluralità di persone 2. Obiettiva realizzazione di un fatto tipico Modello unitario e teoria dell’accessorietà: la condotta atipica è penalmente rilevante se accede ad un fatto tipico. -Quale accessorietà? -Il fatto tipico integra il dolo e la colpa? Cfr. p Accessorietà ed esecuzione frazionata del fatto tipico: l’accordo.

3. Contributo causale della condotta atipica alla realizzazione del fatto tipico Il compartecipe è penalmente responsabile se la sua condotta atipica di partecipazione è stata condicio sine qua non (necessaria) della realizzazione del fatto tipico (tipizzazione causale). Il problema principale da tenere a mente: il nesso di causalità tra contributo e fatto deve/può essere valutato come il nesso tra condotta ed evento? Due forme: A)Concorso materiale B)Concorso morale

(A) Concorso materiale Come si valuta la causalità: Due teorie: Condicio sine qua non o causalità agevolatrice? Cfr. i casi già visti in apertura (con variante al caso due) e quello classico del contributo sostituibile (la chiave) e del concorrente maldestro. Le osmosi tra concorso materiale e concorso morale: il ruolo dell’evento hic et nunc

(B) Concorso “morale” Determinazione e istigazione. In particolare sub specie di istigazione (cioè il rafforzamento dell’altrui proposito criminoso). Un punto di partenza: l’art. 115 e l’istigazione non accolta. L’istigazione, dicono i manuali, va valutata secondo lo schema della causalità alla luce della condicio sine qua non facendo uso delle leggi psicologiche Problema: il nesso tra condotta di istigazione e reato commesso segue lo stesso schema di giudizio usato per valutare il nesso tra azione ed evento?

Cfr. Manuale di Marinucci e Dolcini (p. 426) “l’influenza causale dell’istigazione va accertata in concreto secondo il consueto schema della condicio sine qua non: si tratta cioè di accertare con l’aiuto di leggi psicologiche che, in assenza della condotta istigatoria l’autore non avrebbe realizzato il fatto con quelle specifiche modalità…” Due righe dopo prosegue in questo modo: “La mera presenza sul luogo del reato non integra alcuna forma di concorso morale, a meno che non sia stata accompagnata da una chiara manifestazione esteriore di adesione al comportamento delittuoso e l’autore ne abbia tratto motivo di rafforzamento del suo proposito ovvero di rassicurazione: è il caso ad es. di chi, assistendo al pestaggio di un immigrato di colore, commenti ad alta voce: “è ora di dare una lezione a questi mascalzoni”, magari aggiungendo “non ti preoccupare io non ho visto niente”…” Le osmosi tra concorso morale e concorso mediante omissione

i casi in apertura Tizio sta inscenando una classica truffa (il cambio di banconote) in un negozio. Caio, vecchio ed esperto truffatore che si trovava per caso nel negozio, si rende conto che la recita è mal fatta, così all’insaputa di Tizio, decide di dargli una mano distraendo la cassiera Caia. Tizio si accorge che Caio sta effettuando un furto in un appartamento e decide, all’insaputa di quest’ultimo, di fargli da palo: ma la sua attività si limita ad una mera presenza, non essendo necessario intervenire durante l’azione furtiva, che si compie in maniera del tutto industurbata. Tizio organizza una manifestazione, durante lo svolgimento gli accadimenti prendono una brutta piega ed un gruppo di manifestanti comincia a lanciare sassi e a divelgere delle vetrine. Tizio pur non prendendo parte al lancio di sassi rimane sul posto a guardare gli accadimenti. Tizio, padre di una ragazza assiste inerme alla punizione che una riunione del clan ha deciso di infliggerle. Tizio, giovane “apprendista”, sta accompagnadno Caio, vecchio es esetro ladro, ad eseguire un furto. Durante l’azione Tizio si muove facendo rumore, passa a caio gli attrezzi sbagliati al punto che Caio decide di continuare da solo dicendi a tizio di stare fermo e zitto e di non fare ulteriori danni. Caia, durante la causa di separazione con Tizio, noto e facoltoso imprenditore, offre a Mevia euro qualora fosse disposta a testimoniare di avere una relazione extraconiugale con Caio. Mevia accetta, ma poi ci ripensa.

4. Consapevolezza di volere contribuire alla realizzazione di un fatto tipico. Tizio, autista di taxi, accompagna Caio davanti a una banca e, su richiesta di Caio, lo aspetta. Caio entra, rapina la banca, e poi chiede a Tizio di portarlo alla stazione ferroviaria. Non serve l’accordo e neanche la consapevolezza reciproca (v. il caso apposto in apertura). È tuttavia necessaria la consapevolezza di contribuire alla realizzazione del fatto tipico Elemento soggettivo duplice: dolo del contributo e rappresentazione del fatto)

Alcuni nodi problematici L’art. 116 e l’art.117 La cooperazione colposa (distinzione tra reati di evento a forma vincolata reati di condotta vs reati di evento a forma libera)