Firenze, 29 maggio 2013 IL LUTTO PERINATALE

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
EMOZIONI E SENTIMENTI DOTT.SSA M.Carla Acler.
Advertisements

FIGLI DI ULTIMA GENERAZIONE: punti di forza e criticità
Un libro scritto da due terapeuti di coppia dopo oltre 25 anni di esperienza. Un libro sullamore e su come realizzarlo. Su come aiutare le coppie in crisi.
L’elaborazione del lutto
DIALOGARE CON I FIGLI.
Raccontiamo storie.
PROBLEMI SOCIALI ED EMOTIVI COLLEGATI ALLA DISLESSIA
Celebrazione della Prima Confessione
GENITORI PERFETTI? NO, GRAZIE!
DOLORE, MALATTIA, MORTE: SI PUÒ PARLARNE AI BAMBINI?
IL SOSTEGNO PSICOLOGICO NELLA PROCREAZIONE ASSISTITA Una proposta psicocorporea Fabio Carbonari psicologo psicoterapeuta Direttore Istituto Reich.
Strumenti e metodologie utili per sviluppare consapevolezza professionale Marco Alaimo, Francesco Branchetti, Daniela Gavazzi Strumenti e metodologie utili.
La crisi della coppia dopo l’adozione
COMUNICAZIONE.
IL COLLOQUIO CON I GENITORI DELL’ADOLESCENTE
Dr. Francesco Vadilonga
Corso di Psicologia della Salute
Stadi avanzati di malattia e fase terminale
L’esperienza dei gruppi di post-adozione nella Provincia di Parma
La sessualità e il piacere
La Comunicazione: essere i messaggeri della notizia di un suicidio.
QUALITA’ DELL’ATTACCAMENTO MADRE-BAMBINO NEL CASO DI
SOLTANTO COLORO CHE EVITANO L’AMORE
29 MAGGIO 2009 Percorso di sostegno alla Genitorialità.
“Per far crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”
Alcuni … trucchi In questa presentazione riassumiamo le chiavi di lettura, i bisogni dei bambini e relativi obiettivi educativi che già abbiamo esplorato.
Ladolescente in terapia intensiva: Resoconti di esperienze.
l’evoluzione spirituale dell’adulto”
La fame di un bambino piccolo per l’amore e la presenza della madre è grande quanto la sua fame per il cibo… (Bowlby)
Dialogando con il Padre nostro.
“Peter Pan non abita più qui: disabilità intellettiva e adultità”
Per te … tutto il bene del mio cuore!.
“Gesù è con noi”. Gesù è ciò che “accade” quando Dio parla senza intermediari all’uomo. (J.Sulivan) Giovanni 1, di Natale A Autrice: Asun Gutiérrez.
ANCHE I GENITORI VANNO A SCUOLA!
“… i timori e le incertezze del singolo individuo possono trovare una soluzione nella partecipazione al gruppo, in cui il coraggio di ciascun partecipante.
Connubio fra ragione e sentimento
“Dividendo i dolori del parto ...”
Percorso di preparazione al matrimonio. Il sacramento del Matrimonio
Iniziò tutto quel giorno, un giorno semplicissimo di dicembre, incasinato come tutti gli altri… chi l’avrebbe mai detto che da quel giorno sarebbe cambiata.
Routine.
Parola di Vita Febbraio 2009
caregiving familiare e disabilità gravissima- una ricerca a Torino
La donna e lalcool Rosaria Ronga. Introduzione Spesso lammalato alcoolista è solo nella sua sofferenza ed il compito dellinfermiere, non è quello di fuggire.
Parola di Vita Agosto 2006 Testo di Chiara Lubich.
Visita ai luoghi della Prima Guerra Mondiale e incontro con l’esperienza umana e letteraria di Giuseppe Ungaretti.
Lettera di un padre triste....
Giovanni Paolo II Breve presentazione per non dimenticare
Pensando alla gravidanza..
Bisogno di autonomia e iperprotezione svalutativa
Ave Maria “Beata te che hai creduto!”.
Il sostegno al familiare
Scuola permanente per genitori ed educatori – Pontemaodino 2014 Si svolgeranno tre tipi di incontro: Si svolgeranno tre tipi di incontro: Il primo e ultimo.
Conseguenze psicologiche della violenza sulle donne
La depressione nell’adolescenza
 Era nato il mio secondo figlio,la felicita mi si avvinghiava intorno tutto era perfetto.Una famiglia felice. Il piccolo era tranquillo ci faceva riposare.
Routine
Appunti sullo sviluppo del bambino secondo melanie klein
(Un padre e una madre francesi)
“Comunque vada, è bello che ci sei!”
““Posso capirti!” Il permesso di sentire ed esprimere emozioni come antidoto a violenza e somatizzazioni. Dott.ssa Chiara Budini Psicologa dell’Educazione,
OLTRE IL DILEMMA DELL’ALLONTANAMENTO: IL PUNTO DI VISTA DEI GENITORI AFFIDANTI Dr.ssa Patrizia Losio.
 Le prime fasi della vita di un bambino sono sicuramente importanti perché condizionano e orientano lo sviluppo successivo Influssi familiari : LE GRANDI.
CuriosaCuriosa RibelleRibelle DiversaDiversa AnsiogenaAnsiogena ImpegnativaImpegnativa CriticaCritica SpensierataSpensierata.
ASPETTI PSICOLOGICI DELLA FASE DEL LUTTO
(1992) Giovedì 12 novembre 2015 Spunti di riflessione Prof.ssa Migliorato Eliana.
Sospiro - 22 aprile 2016 Psicologa dott.ssa Lima Arianna
ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI DOTT. CARLOS A. PEREYRA CARDINI - PROF.SSA ALESSANDRA FERMANI PROF.SSA MORENA.
ADULTI EDUCANTI fusi fra cielo e fango
 PERDERE QUALCUNO CHE LA MORTE CI STRAPPA  SHOCK, INTONTIMENTO  IL VUOTO CHE RESTA  INTENSO DOLORE PSICHICO E FISICO  DISPERAZIONE SENZA RISORSE E.
Transcript della presentazione:

Firenze, 29 maggio 2013 IL LUTTO PERINATALE di I. LAPI C. PRATESI Affreschi del Beato Angelico, Museo di S.Marco,

Il lutto *reazione normale e inevitabile alla perdita *attiva uno stato di dolore psichico simile alla depressione *comporta il cd. processo di elaborazione psichica = trasformare gli investimenti affettivi ritirandoli dall’oggetto perduto per reinvestirli in altri oggetti d’amore *fasi: shock e siderazione emotiva, rifiuto della realtà, rabbia, dolore e scoramento, accettazione realtà, reinvestimento nella vita *i riti, i ricordi, la condivisione del dolore aiutano la ricostruzione interiore *condizioni e caratteristiche della perdita, fragilità e vulnerabilità individuali, lutti pregressi, cattiva gestione del lutto, mancanza di supporto relazionale e affettivo possono complicare e impedire il processo sano di elaborazione del lutto e farlo evolvere in psicopatologia ( Disturbi d’ansia e dell’umore, Disturbo post traumatico da stress, Disturbo ossessivo, Disturbi psicosomatici)

Alto rischio evoluzione patologica un lutto diverso ‘dire ciao e dire addio nello stesso tempo’ ( Ravaldi) Morte e vita coincidono Bambino = oggetto non separato e non conosciuto Perdita identità genitoriale Difficile il sostegno ambientale Alto rischio evoluzione patologica

Le emozioni e i vissuti Vergogna /isolamento dagli altri/visione persecutoria della realtà/ rabbia/shok/ senso di vuoto Madre : senso di colpa/ ritiro in sè stessa Padre: l’incontro con il bambino è negato/difficoltà ad esprimere il dolore/fuga nell’agire Coppia: sostegno reciproco, rafforzamento relazionale  fraintendiemnto, disgregazione

- 30 % disturbi d’ansia e umore rischi patologici nelle madri - 30 % disturbi d’ansia e umore ( 10 % nelle gravidanze fisiologiche) di cui il 38% perdurano insieme a sintomi da stress nei 4 anni successivi all’evento - disturbi somatici; 5 volte rischio aumentato di uso stupefacenti nei padri - % inferiori per stress e depressione? - disturbi sfera sessuale

La gravidanza dopo il lutto ‘all’ombra del bambino nel limbo’ (Squires) Se non è compiuta una sufficiente elaborazione della perdita, la nuova gravidanza non ripara il trauma del lutto ed è ad alto rischio psicologico per la madre ( angoscia, difficoltà di investimento nel feto con paralisi delle rappresentazioni materne, timore accentuato del parto) e per la futura relazione con il bambino

I BAMBINI Il bambino morto diritto ad essere considerato Persona e a far parte della famiglia I fratelli - soffrono del trauma anche a causa delle fantasie di gelosia fraterna - possono assumere ruoli genitoriali e sviluppare sintomi comportamentali Il nuovo bambino rischio di essere il ‘figlio sostitutivo’ e di sviluppare patologie dell’attaccamento

*Supporto professionale e sostegno ambientale la riparazione Continuità natale = sentirsi genitori e riconoscere il bambino come oggetto investito di amore per potersene poi distaccare -> incontrare il bambino, vivere i riti, costruire i ricordi, esprimere e condividere il dolore *Supporto professionale e sostegno ambientale fin dai primi momenti

“Se non c’è qualcosa di concreto, una bara, un funerale, la gente non pensa che si è perduto un bambino. E’ come se niente ci fosse stato prima e niente ci fosse dopo, per cui niente è successo” C.M, MIF una settimana prima della data presunta del parto

Sono contemporaneamente annunciatori di morte e promotori della vita. gli operatori La cosa che serve di più alla madre e al padre è sentire che gli operatori sono vicini e partecipi, possono addirittura essere i primi a sapere la notizia, a ‘incontrarsi’ con la morte del bambino, i primi a porgere le condoglianze, sono i portatori del ‘messaggio’. Possono e devono assumersi l’onere di far iniziare alla coppia il cammino verso la consapevolezza della perdita, verso l’elaborazione del lutto, e poi, verso una nuova gravidanza. Sono contemporaneamente annunciatori di morte e promotori della vita.

Il ‘colore’ dell’evento nel ricordo lo danno gli operatori “Sono stati gentili, è stato molto importante per me, lì per lì non lo capivo ma adesso, a distanza di un anno, lo sento come mi hanno aiutata. Sarebbe stato tragico ancora di più se non ci fossero stati loro” C.M. “Mi dicono ‘sei giovane, ne potrai avere altri,’ oppure ‘la natura ha fatto pulizia, forse era malato, incompatibile con la vita, avrebbe sofferto tutta la vita e avrebbe reso la vostra un calvario, un inferno’. Io lo capisco ma non mi aiuta questo…non mi aiuta…” G.A., MIF un mese prima della data presunta

“ Era la mia terza gravidanza, sapevo che sarebbe stata l’ultima, la desideravo moltissimo, l’avevo detto a tutti, avevo già deciso il nome…poi quella macchiolina di sangue e la corsa in ospedale…dopo l’aborto, mi sono sentita sola, dicevano ‘è solo un grumo di cellule’ e non c’è stato nessuno accanto a me…” F.M., aborto spontaneo al terzo mese

Un padre M. “Lì per lì fui forte, mi occupai del funerale e anche le ostetriche ci permisero di tenere la bambina…io l’ho tenuta un’ora…e tutti i momenti benedico la possibilità che avuto di stare con lei… è stata mia moglie che ha dovuto partorire in maniera naturale, è tremendo sapere che dovrai soffrire, spingere per fare uscire una figlia che non piangerà. Avrei voluto e vorrei ancora togliere una parte del suo dolore per metterlo su di me”.

La morte irrompe là dove si dà la vita Risonanze interne con le proprie esperienze di vita Timore di un ‘contagio emotivo’, di essere fagocitati dal dolore e dalle richieste dell’Altro, di essere travolti dalle emozioni Messa in atto di meccanismi di difesa da parte dell’operatore singolo e del gruppo di lavoro

Aiutare il formarsi della genitorialità anche nella perdita perinatale Capacità di ascolto (di se stessi e delle proprie emozioni di fronte alla morte, e della coppia assistita) Accompagnamento partecipe ma non invadente Dare e darsi un giusto tempo dedicato alla riflessione e alla decisione Dare informazioni con parole chiare che esprimono vicinanza

alle mamme e ai babbi che abbiamo incontrato e seguito grazie ai gruppi che stamani hanno lavorato portando le proprie emozioni ed esperienze a chi ha organizzato questo corso a chi lavora ogni giorno in reparto e nel territorio e soprattutto alle mamme e ai babbi che abbiamo incontrato e seguito