Gruppi sociali e comportamenti collettivi
I gruppi sociali Il GRUPPO “è un insieme di individui che interagiscono secondo determinati modelli, provano sentimenti di appartenenza al gruppo, vengono considerati parte del gruppo dagli altri membri” (Merton, 1949)
Nel gruppo, si instaurano relazioni continuative, relativamente stabili e cooperative L’interazione sociale tra i membri di un gruppo può essere diretta (faccia a faccia) o indiretta
Caratteristiche dei gruppi sociali Interazione strutturata da modelli Senso di appartenenza (nei gruppi informali, i confini non rigidi di appartenenza ne preservano la stabilità) Identità di gruppo (reciproco riconoscimento tra i membri e quindi identificazione nel gruppo da parte degli estranei)
Caratteristiche dei gruppi sociali Senso di appartenenza (nei gruppi informali, i confini non rigidi di appartenenza ne preservano la stabilità) Grado di completezza (ne aumenta l’influenza sociale)
Un gruppo può essere costituito da due innamorati, da tre amici che passano insieme in tempo libero, dai membri di un club di tifosi, dai lavoratori di un’azienda… Abbiamo quindi due tipi di gruppi: INFORMALI/FORMALI PRIMARI/SECONDARI
Gruppi formali/informali I gruppi FORMALI hanno scopi specifici e sono organizzati sulla base di uno statuto/regolamento I gruppi INFORMALI non hanno regole e si costituiscono in modo spontaneo
GRUPPO PRIMARIO C. Cooley (1909) inventa il concetto e lo applica alla famiglia. In seguito, con gruppo primario si è inteso qualsiasi gruppo caratterizzato da: Legami personali stretti Ruoli non specializzati Obiettivi indifferenziati Quindi, un gruppo primario è formato da un piccolo numero di persone che hanno interazioni dirette e rapporti che coinvolgono numerosi aspetti della loro personalità
GRUPPO SECONDARIO È caratterizzato da: Legami impersonali Ruoli specializzati Obiettivi specifici Un gruppo secondario può essere molto numeroso ed è costituito da persone che hanno scarsi vincoli emotivi tra loro e che interagiscono per raggiungere determinati scopi. Le persone sono considerate per la funzione che svolgono e non per la loro personalità
La rivoluzione industriale e lo sviluppo delle grandi organizzazioni ha spostato l’attenzione dai gruppi primari ai gruppi secondari Si parla di “società di massa” e “declino delle comunità”. Eppure il gruppo primario mantiene una forte rilevanza…
- I gruppi primari nell’industria l’effetto Hawthorne: è il tentativo dei soggetti studiati di soddisfare le aspettative del ricercatore. Importanza dei “fattori umani” nel lavoro - I gruppi primari nelle catastrofi - I gruppi primari e il controllo sociale
PERCHÉ LE PERSONE SI RIUNISCONO IN GRUPPI? Funzioni STRUMENTALI: molti gruppi si formano per svolgere lavori specifici, difficili o impossibili da eseguire per un singolo individuo Funzioni ESPRESSIVE: le persone si riuniscono spontaneamente per soddisfare bisogni di accettazione e stima Tra GRUPPI ESPRESSIVI e GRUPPI STRUMENTALI non c’è un confine rigido
Funzioni DI SUPPORTO: le persone si riuniscono per dare sollievo a sentimenti negativi Tuttavia, non tutte le emozioni negative incoraggiano la formazione di gruppi
LE DIMENSIONI DEL GRUPPO La DIADE: è un gruppo composto da due soli membri; è molto fragile e richiede un’interazione stretta, regolare e continua, ma allo stesso tempo può consentire più gratificazione emotiva di ogni altro gruppo L’aggiunta di una persona trasforma il gruppo in TRIADE, creando spesso problemi.
Il terzo membro può svolgere tre ruoli: quello di mediatore neutrale quello di opportunista, che approfitta degli altri quello di tattico, che “divide e domina” È stato provato che i gruppi ampi sono più produttivi rispetto alle diadi e alle triadi. I gruppi più ampi, inoltre, esercitano sui membri una maggiore pressione al conformismo
I gruppi composti da un numero pari di componenti tendono ad avere più divergenze, a sfociare in situazioni di stallo e a dividersi in fazioni. Alcuni studi hanno dimostrato che i gruppi composti da 5 membri sono tra i più efficienti
I non membri (Merton) Atteggiamenti dei NON membri rispetto all’appartenenza CON i requisiti necessari all’appartenenza SENZA i requisiti necessari all’appartenenza Aspira a far parte del gruppo Candidato all’appartenenza Uomo marginale Indifferente nei confronti dell’appartenenza Membro potenziale Non membro neutrale Deciso a non far parte del gruppo Non membro autonomo Non membro antagonista (out-group)
LE DINAMICHE DI GRUPPO Nel gruppo si instaurano sequenze di eventi che tendono a ripetersi. Tali sequenze si definiscono dinamiche di gruppo e possono essere di varia natura: La pressione al conformismo Il rifiuto di gruppo La distribuzione dei ruoli di leadership
La pressione al conformismo: l’individuo è portato a cedere alle pressioni del gruppo esperimenti di Salomon Asch (1951): un terzo delle persone cambia il proprio giudizio (seppur corretto) per adeguarsi alla maggioranza. Basta una piccola maggioranza (tre persone) per produrre una pressione al conformismo Il rifiuto di gruppo: i soggetti “rifiutati” dal gruppo hanno ripercussioni sul loro livello di autostima (esperimento del transatlantico di Wilcox e Mitchell, 1979)
La distribuzione dei ruoli di leadership: Bales e Slater (1955) attraverso una serie di esperimenti hanno individuato due forme di leadership nei gruppi: Leader strumentale (che propone soluzioni e orienta il gruppo) Leader espressivo (la persona valutata più positivamente dal gruppo e che incide sul benessere emotivo dei componenti)
Il comportamento collettivo È il comportamento relativamente spontaneo e non strutturato di un gruppo di individui che reagiscono ad una situazione di incertezza o di minaccia (Smelser, 1991) Nel comportamento collettivo si individuano 3 emozioni fondamentali: Paura, ostilità, gioia
Folla/Massa Folla: numero relativamente grande di persone che si trovano in una situazione di compresenza Massa: numero relativamente grande di persone che condividono uno stesso oggetto di attenzione, ma non si trovano in una situazione di compresenza
Tipi di comportamento collettivo Stati emotivi FOLLA MASSA Paura Fuga da edificio in fiamme Attentato aereo Calamità naturali Allarme criminalità Ostilità Raduni e marce di protesta Manifestazioni razziste Caccia alle streghe Ricerca del capro espiatorio Panico morale Gioia Concerti Eventi sportivi Consumi culturali (mode musicali, modalità di fruizione del tempo libero, ecc.)
Dinamiche della folla Assembramento: come si forma una folla? Serve avere la consapevolezza che qualcosa di insolito sta accadendo Comunicazione: i partecipanti comunicano tra di loro (voci, dicerie) e attraverso ciò attribuiscono un significato agli avvenimenti. Le voci sollecitano le persone all’azione e giustificano il comportamento della folla (es. soldati in guerra che tornano nelle retrovie) Convenzionalità: il comportamento della folla corrisponde ad aspettative consolidate (es. funerale, partita di calcio)
Perche le persone prendono parte a movimenti collettivi? Le teorie Teoria del contagio: Nelle folle si sviluppano e si trasmettono per suggestione emozioni e comportamenti irrazionali LE BON: nella folla si crea un’anima collettiva; il senso di anonimato dà all’individuo una sensazione di potere; gli individui sono vittime della suggestione; Le emozioni si trasmettono come il contagio di un virus
I movimenti sociali I movimenti sociali nascono per la tendenza degli individui ad unirsi per produrre o impedire dei mutamenti. I movimenti sociali possono aver un carattere generale (ad esempio il movimento abolizionista, che ha attraversato varie nazioni e generazioni) o un carattere specifico (ad esempio il movimento femminista). Ogni movimento sociale ha poi un proprio orientamento ideologico: possiamo distinguere tra movimenti reazionari, riformisti, rivoluzionari e utopistici
Teoria della convergenza Nelle folle si riuniscono e agiscono soltanto individui dotati di particolari predisposizioni Teoria della norma emergente: Il comportamento collettivo è dettato da norme che emergono progressivamente all’interno di un gruppo attraverso un processo di accettazione, diffusione, rinforzo, sanzione