L’INTEPRETAZIONE DEI DATI STATISTICI
Analisi a tre variabili Se troviamo che esiste una correlazione negativa fra la % di persone che vanno in vacanza e la % di voti ad Alleanza Nazionale, in realtà la tendenza è spiegata da un altro elemento. Entrambe le variabili sono influenzate dalla variabile “collocazione territoriale” (al Sud si va meno in vacanza e si vota di più per An, anche se tra le due non c’è un nesso causale)
Lazarsfeld ha immaginato la possibilità di utilizzare una terza variabile, detta interveniente, per elaborare e chiarire la relazione originale tra due variabili, per valutare la genuinità di una correlazione. Con due variabili originarie (x e y) e una interveniente (t) si possono verificare quattro tipi di operazioni.
(t) è precedente alla relazione tra (x) e (y), ma non la modifica (t = condizione della relazione); (t) è successiva alla relazione tra (x) e (y) (t = variabile contingente); (t) è precedente alla relazione tra (x) e (y) e la modifica (relazione spuria); (t) è successiva alla relazione tra (x) e (y) e la modifica (interpretazione).
Specificazione
Spiegazione
Interpretazione
PUR IN ASSENZA DI CAUSAZIONE LA RELAZIONE SPURIA C’È COVARIAZIONE PUR IN ASSENZA DI CAUSAZIONE T dimensione incendio X numero pompieri Y entità dei danni
L’azione della variabile (t) può essere eliminata in due modi; uno di questi è: il CONTROLLO: si ri-analizza la relazione fra (x) e (y) in sub-campioni nei quali (t) sia mantenuta costante Es. (x) = genere (y) = partecipazione elettorale (t) = età Se scopriamo che le donne votano meno, dobbiamo però considerare anche se fra loro ci siano più persone anziane (le donne sono più longeve). Per tenere sotto controllo (t), dividiamo i casi studiati in sub-campioni in gruppi omogenei per età e riconsideriamo il rapporto fra genere ed età
La lettura dei dati statistici Analisi di secondo livello (cioè su dati non originali) su “dati ecologici”. I dati ecologici sono aggregati per macro unità territoriali e perciò non riconducibili a singoli individui.
Serie storica: visualizza il trend di un fenomeno; mette a confronto la frequenza di un fenomeno in tempi successivi, ne fotografa l’andamento nel tempo. Indice semplice: è il rapporto tra due dati riferiti allo stesso fenomeno e presi in due tempi o in due unità spaziali differenti (rapporto tra il valore raccolto in un anno e il valore dell’anno base) - variazione percentuale: è la differenza tra ogni anno successivo e l’anno base divisa per l’anno base e moltiplicata per 100.
3. Indice sintetico: è una misura di sintesi che aggrega una serie di indici semplici che riguardano un fenomeno della stessa natura (es. indice di criminalità) 4. Indice composto: è una misura di sintesi derivata dalla ponderazione di un gruppo di variabili che riguarda un fenomeno multidimensionale (es. qualità della vita)
Serie temporale (o serie storica): la sequenza dei valori assunti da una variabile nello stesso aggregato territoriale in tempi diversi. Serie territoriale: la sequenza dei valori assunti da una variabile nello stesso momento in diversi aggregati territoriali
GLI INDICATORI SOCIALI è un simbolo che permette di rappresentare un determinato fenomeno sociale, anche se in modo parziale e mediato. È simbolico, nel senso che va oltre se stesso, ha significato rispetto al concetto che rappresenta, non in se stesso. Ha un’ottica parziale. Molto spesso un solo indicatore non è in grado di rappresentare un concetto, per cui si deve scomporre quest’ultimo in una serie di componenti.
Criteri metodologici che devono essere rispettati da un indicatore sociale: VALIDITÀ: è l’efficacia di un indicatore nel connettere definizione e fenomeno, ovverosia la misura e il concetto. Ogni indicatore ha una parte indicante e una parte estranea: un indicatore per essere valido deve ridurre la parte estranea a favore di quella indicante. ATTENDIBILITÀ: è la capacità tecnica delle statistiche che vengono elaborate.
3. COERENZA: riguarda la compatibilità logica di un indicatore all’interno dello studio di un fenomeno. Deve esserci coerenza generale tra gli indicatori scelti per verificare un fenomeno. 4. COMPARABILITÀ: è la qualità di un indicatore di essere tecnicamente confrontabile sul piano numerico. 5. CONVERGENZA: un insieme di indicatori relativi al medesimo fenomeno devono presentare una congruenza logica ed empirica; essi devono tendere ad un’omogeneità.
Gli indicatori possono essere individuali, se calcolati su informazioni relative a singoli individui (matrice dati di una ricerca condotta ad hoc), costruiti con uno stretto legame tra indicatore e concetto a cui rinvia, oppure ecologici, se costruiti su unità di tipo aggregato a base territoriale (fonti ufficiali), costruiti in riferimento a una teoria come conoscenza tacita.