IL CONFLITTO 24 - 25 novembre 2012 LORETO - AUDITORIUM “ILLIRICO” Vi esorto ad essere apostoli di pace e riconciliazione Don Giacomo Luzietti 24 - 25 novembre 2012 LORETO - AUDITORIUM “ILLIRICO” P.zza della Madonna CONVEGNO INTERREGIONALE 2012 EMILIA ROMAGNA-UMBRIA-ABRUZZO-MARCHE
Dal conflitto alla mediazione ovvero io sono OK, tu sei OK Dott. Mauro Mario Coppa -psicoterapeuta, pedagogista, filosofo- Convegno Interregionale 2012 Auditorium Illirico, Loreto, 24-25 Novembre 2012
Che cosa è il conflitto? È un processo che si verifica quando, all’interno di una relazione, una persona percepisce che l’altra agisce in maniera negativa Il conflitto, il litigio, lo scontro siccome producono sofferenza e disagio, sono stati sempre visti come un problema, qualcosa da evitare, da risolvere subito
Ma possiamo vivere senza conflitti? Conflitti personali, educativi, lavorativi, affettivi…ogni giorno ne sperimentiamo diversi Il conflitto è fisiologico, non è eliminabile, e allora…. Si può e si deve imparare a trasformarlo in risorsa , per vivere meglio anche le nostre esperienze di solidarietà…insomma Il conflitto è un problema da gestire, non una guerra da combattere!
Perché nascono i conflitti? Ogni volontario/a si porta in questa esperienza di solidarietà se stesso, le sue esperienze, la sua educazione, il suo modo di concepire la relazione con gli altri, i suoi interessi, la sua sensibilità ed intelligenza.. Ognuno non sfugge alla vita quotidiana, che è piena di conflitti Ogni volontario/a interpreta lo spirito di servizio ed il senso del dono in maniera personale
Quelli che…creano i conflitti Quelli che… sono caratterialmente litigiosi, e non accettano compromessi
Quelli che…creano i conflitti Quelli che… minacciano, sopportano tutto, ma a tutto c’è un limite!
Quelli che…creano i conflitti Quelli che… si autocommiserano, faccio tutto io, e non ricevo aiuto da nessuno…non è giusto!
Quelli che…creano i conflitti Quelli che… gli altri sono poco sensibili, solo io so come fare veramente volontariato!
Quelli che…creano i conflitti Quelli che…io ti salverò, buttando il cuore al di là dell’ostacolo ! …è lo scopo della mia vita, non posso fallire!
Quelli che…creano i conflitti Quelli che… faccio tanto, ma il mio responsabile non riconosce i miei meriti, mentre per l’altra volontaria, che fa molto meno di me ed anche peggio, ci sono soltanto elogi
Quelli che…creano i conflitti Quelli che… evitano di litigare, rimandano continuamente la chiarificazione, e poi all’improvviso scoppiano ed aggrediscono
sì, ma come si fa? Imparare a litigare? i conflitti sono una forma di relazione, ma occorre imparare a conoscerli, e poi gestirli in maniera competente le lamentele, le battute acide non servono, meglio in confronto aperto e schietto…. sì, ma come si fa?
Le domande che aiutano a risolvere il conflitto Quale situazione o cosa ha generato quel problema? Come si è sviluppato ( e non perché) Mi riguarda, o riguarda altri volontari, con altre funzioni e responsabilità? C’è una richiesta di aiuto? Quali emozioni mi suscita, e quali sentimenti vivono gli altri?
Gli ostacoli alla soluzione del conflitto Un atteggiamento rinunciatario, di fuga o evitamento dal problema (tanto non serve a niente discutere) La gestione di un grande gruppo genera la maggiore possibilità di conflitti, in particolare con volontari giovani Un atteggiamento autoritario /aggressivo (ma cosa ti è saltato in testa di dire?) Un atteggiamento censorio e giudicante (chi è il colpevole?)
Come gestire il conflitto? -piccola guida pratica- Prendiamo tempo, evitando le risposte impulsive, aspettiamo il momento giusto Evitare il «muro contro muro»: quando c’è tensione abbassiamo il livello, consentiamo la decantazione del problema Esprimere una richiesta, partendo da ciò che sento, che osservo, da ciò che vorrei Fare una critica costruttiva , cioè mirare al problema, e non alla persona, in modo da evitare che l’altro , sentendosi giudicato, si difenda e rifiuti la relazione
Come gestire il conflitto? -piccola guida pratica- mediare una soluzione che faccia sentire ad ognuno che ha portato a casa qualcosa di positivo, che nessuno ha perso Utilizzare uno stile collaborativo: ascoltare chi parla, mostrando interesse non interrompete l’altro mentre parla comunicate come vi sentite siate chiari: dite cosa non vi piace dell’altra persona chiedere ad una terza persona di gestire il conflitto, da una posizione equidistante
da "Korogocho", di padre Alex Zanotelli Il fatto di sentire e vivere una fraternità di persone che ti vogliono bene, che si vogliono bene, che si aiutano, è stato importantissimo. …questo modo di essere Comunità, ti dà il senso della costante vicinanza, del camminare insieme, del portare i pesi gli uni degli altri, e diventi anche un esempio per quelli che ti stanno intorno e trovano così tante difficoltà nel vivere insieme. Fare Comunità
Gruppo 1- Conflitti con Enti pubblici e privati Convegno Interregionale Il Conflitto- Loreto, 24-25/11/2012 sintesi gruppi di approfondimento Gruppo 1- Conflitti con Enti pubblici e privati Analogie con esperienze concrete e chiarezza della traccia: prevale il sì Proposte per affrontare il problema: i contributi mirano a proposte concrete di pubblicizzazione, sostegno economico per collaborazioni professionali, strategie per promuovere la propria «mission» con responsabili enti pubblici e privati (collaborazioni come docenti nei corsi base di professionisti dei servizi pubblici e privati, partecipazione dell’Avulss alle assemblee comunali per informare e sensibilizzare la cittadinanza) Le emozioni nei conflitti: identificazioni reazioni emotive legate alla frustrazione, rabbia da parte del volontariato, evitamento di responsabilità da parte dei servizi pubblici, fermezza e decisione nel far valere proposte Avulss Tipo di relazione tra le persone nel conflitto: sono state rilevate relazioni conflittuali con le istituzioni, rigidità delle istituzioni e prevalenza di uno stile autoritario nell’imporre le proprie politiche al volontariato da parte del pubblico Opinioni ed osservazioni: confrontarsi nel conflitto, acquisizioni nuove ed efficaci su come tentare di risolvere il conflitto, liberandosi dalle emozioni del momento, maggiore capacità di analisi dei sentimenti ed emozioni legate al conflitto
Convegno Interregionale Il Conflitto- Loreto, 24-25/11/2012 sintesi gruppi di approfondimento Gruppo 2- Conflitti con Enti Ecclesiali Analogie con esperienze concrete e chiarezza della traccia: prevale il sì Proposte per affrontare il problema: si propone maggiore chiarezza nei rapporti con gli Enti, il coinvolgimento del Direttivo nelle varie controversie, fornire buoni esempi di stile collaborativo, proposte di differenziare le attività dell’Avulss dall’Oari, Le emozioni nei conflitti: identificazioni reazioni emotive legate alla difficoltà di far comprendere le proprie ragioni, di fronte alla scarsa disponibilità e d in alcuni casi distacco da parte degli enti Tipo di relazione tra le persone nel conflitto: mancanza di empatia, di comunicazione, o solamente informale Opinioni ed osservazioni: confrontarsi nel conflitto, acquisizioni nuove ed efficaci su come tentare di risolvere il conflitto, liberandosi dalle emozioni del momento, maggiore capacità di analisi dei sentimenti ed emozioni legate al conflitto
Gruppo 3- Conflitti con responsabili o con altri volontari Convegno Interregionale Il Conflitto- Loreto, 24-25/11/2012 sintesi gruppi di approfondimento Gruppo 3- Conflitti con responsabili o con altri volontari Analogie con esperienze concrete: prevale il no Chiarezza della traccia: prevale il sì Proposte per affrontare il problema: tutela del volontario, maggiore informazione al volontario, il Presidente ha il compito di chiarire con i volontari e rispetto alle varie controversie , racconto di varie esperienze vissute(pronto Soccorso, ospedale ecc.) dove emerge la necessità di protezione del volontario , il bisogno di approfondire e capire le motivazioni di un operato, coltivare senso di appartenenza e condivisione evitando rotture,maggiore dialogo con i responsabili su dinamiche complesse e problematiche Le emozioni nei conflitti: identificazioni reazioni emotive legate alla impulsività,frustrazione per la mancata valorizzazione e supporto da parte dei responsabili, Tipo di relazione tra le persone nel conflitto: rigidità, eccessivo criticismo Opinioni ed osservazioni: confrontarsi nel conflitto, acquisizioni nuove ed efficaci su come tentare di risolvere il conflitto, liberarsi dalle emozioni del momento, maggiore capacità di analisi dei sentimenti ed emozioni legate al conflitto
Gruppo 4- Conflitti con Consiglio, Federazione, Delegazione Convegno Interregionale Il Conflitto- Loreto, 24-25/11/2012 sintesi gruppi di approfondimento Gruppo 4- Conflitti con Consiglio, Federazione, Delegazione Analogie con esperienze concrete: prevale il no Chiarezza della traccia: prevale il sì Proposte per affrontare il problema: consapevolezza dei diversi ruoli di responsabilità, necessità di acquisire maggiori competenze nella gestione delle risorse umane da parte del Presidente, con un training formativo centrato sul suo profilo di personalità Le emozioni nei conflitti: identificazioni reazioni emotive legate all’imbarazzo e frustrazione nelle fasi di approccio con il problema, poi determinazione e sicurezza da parte del delegato, rabbia ed arroganza del Presidente per il bypassaggio del suo ruolo Tipo di relazione tra le persone nel conflitto: subalternità del ruolo della delegata, stile autoritario/repressivo del Presidente Opinioni ed osservazioni: confrontarsi nel conflitto, nessun cambiamento nel modo di risolvere il conflitto, liberarsi dalla frenesia di trovare una soluzione al conflitto, esempio di conflitto «gerarchico»troppo specifico e da evitare in una associazione di volontariato