Volontariato e servizi Lavorare insieme in ambito socio-sanitario Dott.ssa Barbara Giacconi Convegno Interregionale A.V.U.L.S.S. Tolentino, 8 ottobre 2005
I volontari operano in un contesto sociale mutevole che richiede capacità di flessibilità ed adattamento. Cambiamenti nei servizi socio-sanitari: processo di aziendalizzazione (sanità), regionalizzazione dei modelli sociali e sanitari.
Cambiamenti nella comunità: aumento qualitativo e quantitativo della domanda per - progressi della medicina (più persone non autossuff.), - processi di immigrazione; diminuiscono le possibilità della famiglia di rispondere al bisogno di cura (famiglia da parentale a nucleare, cambia il ruolo della donna) → aumenta la domanda di assistenza verso i servizi; bisogni multidimensionali (salute+lavoro+casa…); molteplicità delle risposte (istituzioni e soggetti diversi); crisi del Welfare.
All’interno di questo complesso sistema, come possono lavorare in rete i soggetti che partecipano alla cura e all’assistenza delle persone? Quando un problema sociale viene gestito e si “risolve” è perché un’efficace dinamica di rete si è messa in moto al suo interno.
Cos’è il lavoro di rete? Per lavoro di rete si intende quella attività che porta i soggetti che lavorano, a vario titolo, nei servizi alla persona ad interagire fra loro, sviluppando migliori relazioni finalizzate al fronteggiamento di un problema. L’attività di volontariato, che deve essere integrativa e non sostitutiva del lavoro dei servizi, trova nel lavoro di rete la massima espressione di quella partecipazione, solidarietà e pluralismo richiamate dalla Legge – quadro (n. 266/1991 art. 1).
Che ruolo ha il volontariato in questo contesto Che ruolo ha il volontariato in questo contesto? Elementi essenziali propri della natura del volontariato: promozione degli individui personalizzazione partecipazione responsabilità continuità democraticità della forme organizzative spontaneità gratuità servizio agli altri rispetto condivisione solidarietà
Il ruolo del volontariato assume diverse connotazioni: individuazione dei bisogni emergenti, anticipazione nella risposta ai bisogni emergenti, stimolo e contatto delle istituzioni pubbliche a tutela dei diritti dei cittadini, integrazione dei servizi esistenti, pubblici e privati, formazione della cultura della solidarietà.
Il volontariato rappresenta una specificità, all’interno dei servizi e della comunità, per il valore della gratuità insito nel suo agire, che si contrappone al rischio di “mercantilizzazione” di ogni attività umana (anche quelle di cura).
Il volontariato all’interno dei servizi non è solo… … integrazione delle attività dei professionisti, … una risorsa a cui attingere in una fase di crisi del Welfare State, e di ritirata del pubblico nel settore dell’assistenza e della sanità.
Il volontariato è … … spesso più efficace del settore pubblico perché offre una “cura dal volto umano”, meno standardizzata, meno burocratizzata e fortemente motivata; … capace di individuare i bisogni emergenti, per le sue relazioni di vicinanza e condivisione; … presente in aree di bisogno dove né lo Stato né il mercato arrivano; … garante del rispetto della dignità umana e di un livello di giustizia sociale più alto (advocacy).
Obiettivo del volontariato e dei servizi: fare insieme con e non al posto di , valorizzare al massimo le potenzialità e la dignità delle persone assistite e delle reti di aiuto formali e informali. Filosofia degli interventi: promozione e rispetto dell’autonomia e della responsabilità delle persone assistite e dei soggetti ad esse vicini. Ogni forma di aiuto è più efficace se chi ne è destinatario partecipa attivamente al progetto stesso di aiuto.
Ma come possono concretamente fare rete il volontariato ed i servizi? Non c’è una ricetta valida in tutte le situazioni. Tutti i soggetti concorrono a costruire la rete e quindi a costruire relazioni (identificazione, analisi, costruzione, rafforzamento, mantenimento). Il volontariato, per le sue caratteristiche di gratuità e dono, dà un notevole contributo per il mantenimento dei legami sociali e della qualità di vita delle persone.
Cosa possono fare i servizi per realizzare questa sinergia? Chi opera nei servizi deve saper percepire il volontariato come un soggetto attivo, un interlocutore nella progettazione degli interventi che deve essere condivisa. Rischi di utilizzo della risorsa volontariato per fini utilitaristici o residuali.
Cosa possono fare le organizzazioni di volontariato? Possono agire su due livelli: sul piano progettuale → L. 328/2000 il volontariato, insieme ai soggetti pubblici e privati, è chiamato a collaborare ai PDZ (importante strumento di lettura dei bisogni e delle risorse del territorio, di condivisione degli obiettivi, di coordinamento e di rappresentanza); Sul piano operativo-gestionale → all’interno dei servizi dove i volontari operano.
Approfondiamo il piano operativo-gestionale… concentrare le risorse in situazioni in cui è certamente utile e insostituibile; adeguare le attività ai molteplici e concreti bisogni (v. in struttura e v. territoriale); dare una risposta immediata ai bisogni immediati (assistenza), mobilitare le risorse della rete parentale, amicale e della comunità (promozione); stimolare i servizi (advocacy);
coinvolgimento nella fase progettuale → formulazione e revisione in équipe del c.d. Piano di Assistenza Individuale, chi fa che cosa? massima attenzione alla comunicazione → non solo riunioni ma un aggiornamento quotidiano. Stessi spazi in tempi diversi … strumento del diario. I volontari dentro i servizi promuovono fra i professionisti un’importante dimensione valoriale e culturale. Rischio di un settore pubblico più disposto a delegare che a collaborare.
Volontariato come risorsa etica per la società, tanto più apprezzabile in un epoca di disorientamento valoriale. Volontariato come riserva etica, rappresenta la libertà dell’uomo fondata sul donarsi gratuitamente e costruire socialità, al di fuori dei condizionamenti dello stato e del mercato.