La ricerca di nuove verità -I grandi eventi tra il X e XV secolo come la nascita dei comuni e degli stati regionali, lo scontro tra Chiesa e impero e il consolidamento delle monarchie nazionali, hanno avuto un riscontro anche sull’aspetto culturale del tempo. Charles Homer Haskins, medievalista americano, circa la ripresa culturale del XII secolo scrisse: “Gli studi più recenti mostrano un Medioevo meno buio e statico (…) rispetto a quanto supposto in passato. Il Rinascimento italiano fu preceduto da fenomeni simili, per quanto meno diffusi.”
-Le Auctoritates vengono rivalutate anche grazie alla fine del monopolio delle istituzioni ecclesiatiche e, non potendo trovare nelle Auctoritates tutta la verità, l’uomo elabora nuove posizioni attraverso la dialettica. I fedeli devono quindi poter giudicare “ con libertà di giudizio, sicché approvino quel che condividono e respingano quel che non li convince” (Pietro Abelardo, Sic et non) Abelardo con la sua allieva e amante Eloisa.
I luoghi della nuova cultura -I principali centri di diffusione della cultura furono i monasteri, anche grazie alla presenza degli amanuensi. La più illustre delle scuole cattedrali fu la scuola di Chartres. “ La nostra generazione gode delle eredità di chi ci ha preceduto. Noi frequentemente sappiamo di più: non perché abbiamo fatto dei progressi con la nostra naturale abilità, ma perché siamo supportati dalla forza di altri, e possediamo ricchezze che abbiamo ereditato dai nostri padri”. ( Giovanni di Salisbury, Metalogicon) -Le biblioteche, presenti nelle Chiese o nei monasteri, custodivano numerosi libri tra cui quelli per il servizio liturgico e in alcuni casi alcune copie della Bibbia o di opere teologiche.
Rinascimento giuridico e cultura universitaria -Si assiste al fenomeno definito “ rinascimento giuridico”. Il panorama giuridico iniziò a cambiare quando fu riscoperto, tra l’XI e il XII secolo, l’intero corpus del diritto civile romano. Una vera e propria scienza del diritto fu coltivata dal giurista Irnerio. -Nacquero le università con il nome di studi generali; le più famose furono Bologna( specializzata in diritto civile e canonico), Parigi ( prestigiosa per l’insegnamento della teologia) e Oxford. -Gli insegnamenti, impartiti in lingua latina, erano suddivisi in quattro facoltà: le arti liberali(trivium e quadrivium), il diritto, la medicina e la teologia.
La diffusione delle università in Europa
La storiografia nel Medioevo -Nel Medioevo si assiste ad un profondo rinnovamento della storiografia,il modo di tramandare e interpretare la storia. La storiografia abbandonò il racconto delle vicende a partire dalla creazione del mondo, per dare spazio a cronache vicine nel tempo e nello spazio. -Nel XII secolo le cronache divennero più ricche e varie in rapporto agli avvenimenti registrati, riportando sempre più notizie dal mondo contemporaneo. Questa innovazione può essere rintracciata nelle opere del vescovo Ottone di Frisinga, zio di Federico Barbarossa, nelle opere “Cronaca o storia delle due città” e “Imprese di Federico”. -Gli storici, nel XIII secolo, iniziarono ad abbandonare la visione provvidenzialistica e ad abbracciare un’interpretazione laica, che vedeva nell’agire umano la causa degli eventi. Già nelle opere di Dino Compagni, Giovanni Villani e Leonardo Bruni spicca il senso critico verso le credenze soprannaturali, ma importante e’ la figura di Flavio Biondo che, attraverso l’opera “Le decadi storiche del declino dell’impero romano”, pose le basi per l’introduzione della categoria di Medioevo. Narra infatti la storia d’Italia dalla caduta di Roma al 1142.
Le nuove strade del sapere -Il metodo di studio aveva un nome, Scolastica, ed era incentrato sulla lettura, sul commento e sulla discussione di un testo appartenente alle Auctoritates. La Scolastica, nata nella scuole annesse alle città cattedrali e poi applicata nel XII secolo nelle università, rappresentò per secoli il metodo di indagine, di discussione intellettuale e lo strumento di trasmissione del sapere.
-Il sapere medievale fu raccolto in grandi summae enciclopediche in modo organizzato e coerente. Il domenicano Tommaso D’Aquino favorì l’enorme lavoro di traduzione e riscoperta di Aristotele. Il suo trattato Summa theologiae fu il trattato più famoso della filosofia, incentrato sulla differenza tra l’attività manuale e quella intellettuale. “ Talvolta è meglio lavorare con le mani, talvolta no. Quando infatti il lavoro manuale non allontana da qualche opera più utile è meglio lavorare con le mani. Quando invece il lavoro manuale impedisce di compiere qualche opera più utile, è meglio astenersene…” (Tommaso D’Aquino, La Somma Teologica ) San Domenico e san Tommaso d’Aquino ai lati della Vergine in un dipinto del Beato Angelico (1424-1430).
-La cultura occidentale elaborata dalle università nei primi secoli del secondo millennio trasse alimento da due fonti principali: la tradizione dell’Occidente latino e le conoscenze greche e arabe importate dall’Oriente. Gerardo da Cremona, Maimonide e Averroè ebbero un ruolo importante per la trasmissione della filosofia aristotelica in occidente. -Anche in Sicilia furono tradotte opere dall’arabo e dal greco da Enrico Aristippo . Federico II stesso commissionò traduzioni, ma dopo la caduta degli svevi i manoscritti che appartenevano alla biblioteca della corte sveva confluirono nelle biblioteche pontificie e vennero studiati da Guglielmo di Moerbeke, colto filosofo e scienziato. -Grazie a queste traduzioni la cultura scientifica occidentale compì importanti progressi. Gerberto di Aurillac introdusse le conoscenze matematiche arabe, ma i numeri arabi si diffusero a partire dal XII secolo grazie alla loro applicazione nel mondo del commercio. Importante è la figura di Leonardo Fibonacci che scrisse il “Liber abaci”. Leonardo Finobacci, in una statua del 1863.
- Il sapere medico ebbe tra il XII e il XIII secolo una forte ripresa in Occidente, grazie alla riscoperta delle più importanti opere dei medici greci e arabi. La medicina greca non era mai scomparsa non solo grazie a Cassiodoro che aveva costituito una grande biblioteca medica in Calabria, ma soprattutto alla piena espansione della scuola di Salerno che accoglieva nozioni provenienti dalla medicina araba ed ebraica e che coinvolgeva anche scienziate donne .
Bibliografia Scheda storiografica della parte digitale del libro di testo. (Charles Homer Haskins, La rinascita del XII secolo) -Documento della parte online del libro di testo. (Pietro Abelardo, Sic et non) -Scheda di approfondimento del libro di testo, pag.215. (Giovanni di Salisbury, Metalogicon) (Tommaso d’Aquino, La Somma Teologica) Lavoro di: Lilliu Miriam e Roscioli Dimitri.