ARISTOTELE: il sistema del sapere
L’ALBERO DELLE SCIENZE
Enciclopedia del sapere Tutte le molteplici scienze e attività umane sono ricondotte da Aristotele ad un sistema che si caratterizza come: Unitario: poiché ogni scienze e attività sono ricondotte ad un principio unico: la sostanza Organico: perché ogni scienza ha il suo oggetto proprio, il suo metodo e la sua funzione rispetto alla altre
Critiche a Platone: il terzo uomo Aristotele per sviluppare le sue teorie egli partì da una critica alle teorie del maestro. Critica la teoria delle idee con un argomento che prenderà il nome di "terzo uomo" (già presa in considerazione da Platone nel dialogo Parmenide, in veste di critico di se stesso). Se esiste l'idea dell'uomo ideale e il concetto dell'uomo sensibile che è solo partecipe di quello ideale, occorre allora che vi sia un'ulteriore idea che esprima quest'insieme di concetti. A sua volta deve esistere un'ulteriore idea che abbracci quest'idea e un altro ancora che contenga, in un gioco infinito di scatole cinesi, in una incontrollata espansione all'infinito delle idee eterne presenti nell'Iperuranio. Ogni idea che giunge all'intelletto dell'uomo, infatti, deve avere la sua necessaria controparte nel mondo delle idee.
Critiche a Platone: contro la trascendenza Come può l'ente sensibile partecipare un qualcosa che gli sta totalmente al di fuori? Come può un uomo essere diverso dall'idea "ideale" di se stesso? Infatti, l'idea che rappresenta idealmente tutte le qualità di un uomo non può non essere che identica all'uomo stesso se ne vuole essere un'immagine perfetta: non si capisce come l'ente sensibile possa essere meno perfetto dell'idea eterna.
Dall’idea alla sostanza Aristotele sposterà l'attenzione dall'idea immutabile (idea) alla sostanza. La sostanza sarà quella qualità che compete esattamente all'ente (all'uomo nell'esempio) in grado di rendere un certo ente ciò che è, né più né meno, entro gli esatti limiti della sua determinazione.
Primo Problema: Che cos’è la Metafisica? È la scienza che studia i principi e le cause prime L’essere in quanto essere la sostanza Dio e la sostanza immobile E’ Filosofia Prima: Studia non un aspetto particolare dell’essere, ma l’essere in generale. Tutte le altre scienze sono Filosofie Seconde.
Studio dell’Essere Secondo Problema: Che cos’è l’essere? Non esiste una sola definizione perché l’essere ha una molteplicità di aspetti e significati. Tra questi i principali sono l’essere: come accidente come vero come potenza e atto; come categorie.
Categorie (Universale in Aristotele) Terzo Problema: Che cosa sono le categorie? Genere/Specie : esprimono un rapporto di gerarchia logica tra classi di individui Genere = è l’insieme che contiene in se un altro insieme come sua parte; Specie = è l’insieme contenuto in un altro insieme di cui è parte; Esempio : Dati 3 insiemi = Vivente; Animale; Uomo; Vivente è Genere rispetto ad animale in quanto l’insieme degli animali è contenuto in quello degli uomini; Animale è specie dell’insieme dei viventi in quanto è in esso compreso; Animale è genere rispetto all’insieme degli uomini in quanto lo contiene; Le Categorie => generi supremi dell’essere = gli insiemi più generali che comprendono tutte le principali proprietà che gli enti che esistono possiedono
Studio dell’Essere Secondo Problema: Che cos’è l’essere? Non esiste una sola definizione perché l’essere ha una molteplicità di aspetti e significati. Tra questi i principali sono l’essere: come accidente come vero come potenza e atto; come categorie.
Categorie (Universale in Aristotele) Terzo Problema: Che cosa sono le categorie? Genere/Specie : esprimono un rapporto di gerarchia logica tra classi di individui Genere = è l’insieme che contiene in se un altro insieme come sua parte; Specie = è l’insieme contenuto in un altro insieme di cui è parte; Esempio : Dati 3 insiemi = Vivente; Animale; Uomo; Vivente è Genere rispetto ad animale in quanto l’insieme degli animali è contenuto in quello degli uomini; Animale è specie dell’insieme dei viventi in quanto è in esso compreso; Animale è genere rispetto all’insieme degli uomini in quanto lo contiene; Le Categorie => generi supremi dell’essere = gli insiemi più generali che comprendono tutte le principali proprietà che gli enti che esistono possiedono L’essere è l’insieme delle sostanze e delle qualità di queste sostanze
Sub-stantia La sostanza (dal latino sub-stantia, "stare sotto", "sorreggere") è ciò che permette all'ente di essere determinato in un certo modo, ovvero la qualità senza la quale un certo ente sarebbe diverso da ciò che è (ovvero, senza la quale sarebbe un altro ente avente una diversa determinazione).
Sub-stantia : unione sinolo-materia Per gli enti sensibili: la sostanza è un'unione di forma e materia. Tale binomio viene chiamato da Aristotele "sinolo" (synolon). Un ente è ciò che è, e non un'altra cosa, proprio perché ha una certa forma, forma che si plasma a sua volta entro una materia, che può essere anche più di una per ciascun ente (ad esempio: una finestra è composta dalla sostanza "vetro" e dalla sostanza "legno" o "alluminio").
Sub-stantia/qualità accidentali La combinazione forma/materia, il sinolo, determina in modo necessario ciò che un ente è: la candela è la combinazione di una forma (una forma più o meno affusolata) con una determinata materia (la cera più la materia dello stoppino). Aristotele ci dice anche che esistono qualità accidentali (dal latino accidens, dal verbo accidere, "cadere sopra", "accadere", "capitare"). Gli accidenti sono quelle qualità che si possono aggiungere all'ente pur non mutandone la sostanza: ne deriva che mentre una sostanza non abbisogna di nulla per esistere se non di forma e materia, non accade che un accidente sia ente senza che si leghi a una sostanza (ad esempio, l'accidens relativo a una candela potrebbe essere il suo colore).
Materia prima/Materia seconda Gli enti sono composti da diverse materie e da diverse forme ovvero da diversi sinolicomposti da una certa forma e da una certa materia (ovvero da altri sinoli). Ma se ogni ente fosse composto da una sequenza infinita di sinoli, questo equivarrebbe a dire che l'ente è composto da nulla. Aristotele individua l'esistenza di una materia prima, con le caratteristiche della "materia madre" platonica. La materia prima è una materia che non ha alcuna forma, è priva di ogni determinazione (altrimenti sarebbe una sostanza - un sinolo) e a sua volta avrebbe bisogno di un'altra sostanza che la giustificasse; la materia prima è quindi una materia pura, eterna e plasmabile. Tutte le forme di materia che non sono materia prima, sono chiamate da Aristotele materia seconda.
Potenza ed Atto La potenza è la predisposizione della materia ad assumere una certa forma = è un forza passiva che permette alla forma di plasmare la materia. L'atto è invece la forma stessa realizzata, ovvero la materia plasmata sotto l'azione della forma. Questi due termini permettono ad Aristotele di spiegare meccanica e il divenire. Mutamento = passaggio da un certo ente ad un altro passaggio da uno stato potenziale (la potenza) per cui un ente è predisposto strutturalmente ad accogliere un'altra forma a uno stato realizzato (l'atto), per cui l'ente ha ricevuto di fatto quella forma e quella materia che erano già presenti potenzialmente nelle sue possibilità Es.: l'acqua è potenzialmente predisposta a divenire ghiaccio, allo stesso modo in cui un blocco di marmo è predisposto a divenire una statua o una colonna.
Omne quod movetur ab alio movetur Il passaggio da una sostanza all'altra ha bisogno di qualcosa che faccia mutare la sostanza iniziale nella sostanza finale, un qualcosa che muova una sostanza verso l'altra. Nel caso della legna e della cenere, la sostanza che permette il passaggio dal primo ente al secondo è il fuoco. A sua volta anche il fuoco deve avere un suo movente, ovvero qualcosa che lo accenda, qualcosa che lo faccia uscire da uno stato potenziale per diventare un fuoco in atto. Ma anche ciò che muove il fuoco deve avere una causa alle spalle che lo muove a sua volta. "Omne quod movetur ab alio movetur" = "Tutto ciò che si muove da altrove si muove"
Le quattro cause delle cose Aristotele chiama causa (in greco, aitìa) ciò che permette alle cose di essere e di mutare, ciò senza di cui ogni mutamento e ogni cosa sarebbe impossibile. Si distinguono quattro tipi di cause: 1. La causa formale, ovvero la forma che una cosa deve necessariamente possedere per essere qualcosa 2. La causa materiale, ovvero la materia prima, il sostrato senza il quale le cose non potrebbero prendere una forma 3. La causa efficiente, ovvero il movente, la sostanza che permette al sostrato di mutare da una forma all'altra 4. La causa finale, ovvero il fine a cui ogni cosa tende e che ne rappresenta la base stabile …
La Causa delle Cause Ogni cosa che si muove ha un movimento alle spalle che la fa muovere l'esistenza necessaria di un qualcosa che rappresenti la causa originaria di ogni cosa, un primo movente che dia il moto ad ogni altra cosa ma che sia immobile: un motore immobile, o primo motore. Tale primo movente è Dio, ovvero la prima causa di tutto (causa incausata, senza una causa alle spalle) che dà consistenza alla catena delle altre cause moventi, un puro atto, senza potenza, Dio è eterno e immutabile, proprio perché non è soggetto al divenire e al mutamento, ma ne è causa finale, ovvero ciò in cui ogni movimento trova base stabile e sicura entro cui accadere. Ogni cosa che accade debba necessariamente accadere entro un alveo che permetta agli avvenimenti di manifestarsi,la regione stabile entro cui tutto il divenire si manifesta è garantita da Dio, ovvero dall'essere immutabile.
Il Dio di Aristotele Non è come il Dio cristiano Dio è per Aristotele la base stabile che garantisce ad ogni cosa di non essere un nulla. (Necessità del sostrato) Dio è il garante del divenire, Dio è la sostanza certa e sempre in atto. Se ogni cosa che è mossa ha un movente alle spalle, e in questo passaggio viene conservata sempre una sostanza, allora in Dio sono già presenti tutte le sostanze che si producono nel corso dei processi di produzione. La differenza tra l'Iperuranio platonico e il Motore Immobile aristotelico sta nel fatto che, mentre per Platone l'immutabile è completamente trascendente all'essere terreno, per Aristotele l'immutabile è esso stesso presente nell'essere terreno. Come si è visto, infatti, ogni sostanza si risolve nella sostanza suprema, nel "sostrato dei sostrati", nell'entità che garantisce realmente e necessariamente la concretezza sostanziale (la sostanza) di ogni ente.