I disturbi alimentari
I DISTURBI ALIMENTARI ANORESSIA BULIMIA BINGE EATING OBESITA’
FORMA OSSESSIVO-IPOCONDRIACA ANORESSIA FORMA CLASSICA FORMA BULIMICA FORMA OSSESSIVO-IPOCONDRIACA
ANORESSIA: Epidemiologia Prevalenza: varia a seconda dei diversi paesi da 1:100 a 1:800, con un trend che indica un aumento della prevalenza negli ultimi anni Incidenza: 8,2 per 100.000 (14,6 per le donne e 1,8 per gli uomini. Tre le ragazze di età compresa tra i 15 ed i 19 anni le prevalenza raggiunge i 480,per 100.000. E l’AN diventa la III causa di malattia cronica nelle adolescenti Più colpito il sesso femminile. Negli ultimi anni si è registrato un aumento anche nei giovani adolescenti.
ANORESSIA: QUADRO CLINICO CARATTERISTICHE PREMORBOSE MODALITA’ DI ESORDIO BAMBINE O RAGAZZE TIMIDE, REMISSIVE, PERFEZIONISTE, COMPETITIVE, TESE AD OTTENERE IL MASSIMO AD OGNI PRESTAZIONE; HANNO DI SOLITO UN RENDIMENTO SCOLASTICO SUPERIORE ALLA MEDIA GRADUALE, LENTO INSIDIOSO, CON UNA DIETA IPOCALORICA ACUTO IN RELAZIONE AD EVENTI SIGNIFICATIVI DI PERDITA, SEPARAZIONE, INSUCCESSO
ANORESSIA: QUADRO CLINICO Il peso ed il cibo diventano idea prevalente. Tutto ruota attorno ad esso. Ricerca costante di ogni mezzo per annullare gli “effetti” del cibo ingerito. Disturbo dell’immagine corporea. Monitoraggio del proprio peso. Complicanze organiche (amenorrea, anemia,…)
ANORESSIA: DECORSO Episodio singolo Andamento cronico: ricorrente; subcontinuo, continuo
ANORESSIA: ESITI Guarigione 0-30% Guarigione per “difetto” con permanenza di sintomi: patologico rapporto con il cibo, amenorrea, sintomi depressivi, dipendenza, problematiche relazioni-affettive... Mortalità 5-20% (denutrizione, squilibri idro-elettrolitici; suicidio)
BULIMIA “Fame da bue” Sottotipo con condotte di eliminazione Sottotipo senza condotte di eliminazione
BULIMIA: Epidemiologia Prevalenza: varia a seconda dei diversi paesi da 3,8:100 a 9:100, con un trend che indica un aumento della prevalenza negli ultimi anni, soprattutto nella popolazione dei giovani liceali ed universitari Incidenza:si è rilevato un tasso annuale di incidenza nei liceali di 9,1 su 100.000,con un tasso di incremento annuo di incidenza pari al 15% Più colpito il sesso femminile. Età esordio più frequente 18 anni (range fra 12 e 35 anni) Durata media al momento richiesta aiuto: 5 anni Razza bianca più colpita
Epidemiologia 3.8 – 9% dei liceali (criteri DSM – III R) Sesso femminile (10 –15% relativo maschi) Età esordio più frequente 18 anni (range fra 12 e 35 anni) Durata media al momento richiesta aiuto: 5 anni Razza bianca più colpita Livello istruzione maggior parte universitario Soggetti che svolgono peculiari attività
Caratteristiche cliniche Presenza crisi bulimiche Ripetuti episodi di ingestione, in un determinato periodo di tempo, di una grande quantità di cibo Seguite da: Tipiche alterazioni dell’umore: depressione, sentimenti di autosvalutazione e colpa Serie di comportamenti tesi all’eliminazione del cibo ingerito o alla neutralizzazione del suo effetto sull’incremento ponderale
Elementi comuni tra AN e BN Crisi bulimiche Restrizioni dell’apporto calorico Manovre di eliminazione Paura patologica dell’aumento di peso Non corretta valutazione del proprio aspetto fisico
Differenze Anoressica: desiderato controllo raggiunto Bulimica: serie continua di fallimenti
Crisi bulimica Durata Frequenza Fattori scatenanti < 2 ore Frequenza Max parte dei casi giornaliera Fattori scatenanti Stati d’animo spiacevoli (solitudine, noia, tristezza, ansia, collera, irritazione) Vista di cibi “proibiti” Nessuna correlazione o crisi “progettate” Sentimenti associati Colpa, vergogna, autodisprezzo, depressione, disgusto di sé
Crisi bulimica Qualità e quantità del cibo Motivi di interruzione Elevate quantità Alimenti ad elevato contenuto calorico (5000 > 20.000 Kcal) Carboidrati e grassi Consistenza tale da masticare poco e deglutire con facilità Motivi di interruzione Cause estranee alla volontà: Dolore e distensione addominale Interruzione da parte di terzi Sonno Esaurimento del cibo
Vissuta come qualcosa di diverso da un normale pasto Crisi bulimica Ingestione vorace, caotica, compulsiva Scarsa attenzione a gusto e sapore Sensazione di perdita del controllo Sensazione di non riuscire a smettere di mangiare Vissuta come qualcosa di diverso da un normale pasto Ci si può svegliare pensando all’abbuffata e programmandola Sedazione ansia da ripienezza Sedazione ansia da vomito Compromissione lavorativa e relazionale
Caratteristiche cliniche Preoccupazioni eccessive concernenti il peso, l’aspetto e le proporzioni del corpo Disturbo da dismorfismo corporeo Maggior parte pz. Mantiene peso normale rispetto a età e altezza (normal weight bulimia) Soggetti con peso inferiore > criteri per anoressia Bulimia associata ad obesità Ogni minima variazione di peso viene ipervalutata > ulteriori modifiche comportamento alimentare
Condotte di eliminazione Conclusione caratteristica della crisi bulimica = vomito autoindotto (emetici, stimolazione faringe) Sollievo fugace per riduzione distensione addominale Sollievo fugace per riduzione ansia connessa alla paura di ingrassare Segni di Russel Abuso lassativi (20-40% pz.) Dopo la crisi Cronico Abuso diuretici Esercizio fisico estenuante NB in pazienti diabetici: mancata assunzione di insulina
Complicanze mediche Dovute a metodiche di eliminazione Squilibri elettroliici Alcalosi metabolica Ipokaliemia Ipocloremia Disidratazione Turbe del ritmo cardiaco > asistolia Danno renale Algie addominali persistenti (lassativi) Lacerazione gastrica acuta Rottura esofago Iperamilasemia Pancreatite subacuta Aumento volume parotidi Erosione o perdita smalto dei denti (acido cloridrico) Anomalie ciclo mestruale
Decorso Esordio Adolescenza e prima giovinezza Spesso dopo periodo di restrizioni dietetiche Eventi di perdita o di separazione Crisi sempre più frequenti fino a sovvertire le abitudini alimentari della pz. Scompaiono i pasti regolari Crisi alternate a periodi di digiuno Tipiche oscillazioni ponderali (digiuni, restrizioni e abbuffate) Compromissione funzionale variabile Forme ben compensate Marcati disturbi dell’adattamento sociale, delle relazioni interpersonali e familiari, del funzionamento lavorativo
Disturbi associati Anoressia nervosa Concomitante Rilievo anamnestico Disturbi dell’umore Riscontro in anamnesi personale o familiare Sintomi depressivi frequenti nel quadro clinico attuale Anomalie neuroendocrine simili Risposta ai farmaci antidepressivi Reazione depressiva? Disturbi del comportamento e del controllo degli impulsi Cleptomania (spesso furto occasionale) Alcolismo Abuso di sostanze psicotrope Atti autolesivi (possibile aggressività eterodiretta) Reattività abnorme agli eventi Tentativi di suicidio (perlopiù inadeguati) Disturbi di personalità Borderline Ossessivo – compulsivo Istrionico
Diagnosi differenziale Mangiare troppo Crisi bulimica isolata Epilessie parziali complesse con iperfagia Disturbi affettivi stagionali Schizofrenia con bizzarrie alimentari
Teorie eziopatogenetiche Mancano dati certi Modello comportamentale: rinforzi positivi e negativi Addictional model: bulimia come abuso di sostanze (dipendenza da cibo) Caso particolare di obesità Correlata ai disturbi dell’umore Disfunzione del sistema serotoninergico centrale
I DISTURBI ALIMENTARI: EZIOPATOGENESI TEORIE SOCIOCULTURALI TEORIE PSICOLOGICHE TEORIE SOCIOCULTURALI TEORIE BIOLOGICHE
ANORESSIA: EZIOPATOGENESI Regressione alla fase orale (Freud) Difesa contro fantasie inconsce di fecondazione (Abraham) Incompleto superamento fase schizo-paranoide (Klein) Disturbo precoce dell’apprendimento (Bruch) Interazione intrafamiliare (Minuchin) Sensazione di inadeguatezza con innata necessità di potere, auoaffermazione e rigido controllo TEORIE PSICOLOGICHE
ANORESSIA: EZIOPATOGENESI TEORIE SOCIOCULTURALI Neoroendocrine Alterazione neurotrasmettitori (DA; NA, 5HT) Alterazione oppioidi Disturbo genetico Disturbo affettivo (alterazione 5HT) TEORIE BIOLOGICHE
BULIMIA: EZIOPATOGENESI Io ed il Super Io sono entrambi deboli, questo porta ad un’incapacità a posticipare la scarica delle pulsioni Modello comportamentale TEORIE PSICOLOGICHE TEORIE PSICOSOCIALI Teoria dell’ADDICTION MODEL: predisposizione all’abuso di sostanze ed alla dipendenza Spettro depressivo Alterazione 5HT centrale TEORIE BIOLOGICHE
Terapia dei disturbi alimentari Mancanza di insight Rigida negazione della malattia Gravità della malattia Modello a rete. Cure internistiche – dietologiche Cure psicofarmacologiche Cure psicoterapeutiche
Difficoltà di relazione e di alleanza terapeutica Anoressica: difficilmente ricorrono al medico spontaneamente, vengono spesso portate, rifiutano la collaborazione terapeutica, dichiarano totale benessere, malcelato compiacimento del peso raggiunto, paura di ingrassare Offre segni e sottrae sintomi La malattia è una soluzione e non un problema, attraverso di essa afferma il proprio potere sull’ambiente e nega i bisogni di dipendenza Lavorare sull’alleanza terapeutica
Difficoltà di relazione e di alleanza terapeutica Bulimica: maggiore richiesta in quanto l’attacco bulimico è sentito come limite e come scacco nel controllo degli impulsi e delle dimensioni del corpo. Sentimenti di colpa e vergogna Difficoltà nel mantenere delle relazioni oggettuali stabili e costanti, tendenza all’acting-out e all’abbandono
Difficoltà di relazione e di alleanza terapeutica Mancanza di coscienza di malattia Problematiche relazionali dell’adolescente Attitudini transferali: conflitto dipendenza autonomia Preoccupazioni per il proprio corpo e peso Genitori
Ospedalizzazione Recupero ponderale ed interruzione ciclo abbuffata – vomito Distacco dalla famiglia Ospedalizzazione medica; ospedalizzazione psichiatrica Contratto: aumento ponderale o interruzione ciclo abbuffate – vomito e regole Tendenza alla manipolazione
Ospedalizzazione Rifiuto o inefficacia del trattamento nel condurre ad un aumento del peso Calo ponderale > del 25% del peso ideale Presenza di gravi complicanze mediche Ideazioni suicidarie Necessità di allontanamento della pz. da un ambiente familiare perturbato
Anoressia e terapia psicofarmacologica Aumento DA senso di sazietà NLT: miglioramento della compliance ai trattamenti diminuzione delle tematiche dismorfiche Ciproeptadina (10 – 30 mg die) antagonista 5HT AD: TCA, SSRI Naloxone antagonista rec. Oppioidi, come induttore peso corporeo
Bulimia e terapia psicofarmacologica Carbamazepina (disturbo neurologico simile all’epilessia) Anoressizzanti: fenfluramina e metilanfetamina AD: fluoxetina 60-80 mg; desimipramina 200 mg
Interventi psicoterapeutici strutturati Approccio di tipo analitico: individuale Approccio cognitivo comportamentale: individuale Approccio sistemico relazionale: familiare Psicoterapia a cicli progressivi
Psicoterapia ad indirizzo analitico Approccio individuale o di gruppo Non mirare al sintomo quanto alla struttura individuale, con la ricerca di un nuovo equilibrio delle forze in conflitto e delle strutture psichiche coinvolte Trattamento supportivo – espressivo “alleanza col deficit” (Rovera)
Terapie cognitivo comportamentali Normalizzazione della condotta alimentare e regolarizzazione della dieta Comportamentale: sintomi sono risposte inadeguate che vanno sostituite con risposte adeguate. Sintomo – risposta come malattia Cognitiva importanza dei processi mentali cognitivi nell’influenzare il comportamento
Terapia sistemico - relazionale Il disagio sta nei significati che al disturbo alimentare vengono attribuiti dall’intero contesto relazionale in cui esso si colloca Terapia della famiglia, terapia della coppia
BINGE EATING DISORDERS
BED SOVRAPPESO ALIMENTAZIONE DISCONTROLLATA MARCATO DISAGIO E MALADATTAMENTO ASSENZA DI DIREGOLARI CONDOTTE DI ELIMINAZIONE
EPIDEMIOLOGIA Prevalenza 0.7 - 4.6% F:M = 3:2 distribuzione omogenea nella popolazione età di esordio ? Età di diagnosi 30-40 anni
QUADRO CLINICO crisi di “binge” come giorni di abbuffate (3-5 giorni in una settimana) ingestione di cibo nelle 24 ore caratterizzato da macronutrienti ricchi di grassi attività fisica vicina a quella dei pz. Obesi: sedentarietà oscillazioni del peso corporeo 10 kg normopeso; leggero sovrappeso, franca obesità
QUADRO CLINICO fattore prognostico negativo complicanze mediche come nell’obesità disturbi d’ansia e dell’umore e abuso di sostanze dd: bulimia nervosa, obesità semplice
Teorie eziopatogenetiche Incerto il ruolo della restrizione dell’apporto alimentare dieta ipocalorica non peggiora non peggiora i sintomi decremento ponderale migliora i sintomi delle abbuffate craving per carboidrati; serotonina?
Terapia terapia per obesità terapia per disturbo della condotta alimentare