OPTOMETRIA VISIONE BINOCULARE.

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Transcript della presentazione:

OPTOMETRIA VISIONE BINOCULARE

Entrambi gli occhi sono attivi per formare un’unica percezione Binocularità Entrambi gli occhi sono attivi per formare un’unica percezione Biocularità Gli occhi sono attivi, ma si ottengono due percezioni separate VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Aree retiniche corrispondenti L’organizzazione dello spazio visivo prende come centro la fovea Un’ area retinica dell’occhio destro corrisponde ad un’altra dell’occhio sinistro in posizione omologa Le due fovee sono i principali punti corrispondenti e la restante area retinica viene organizzata anch'essa per aree retiniche corrispondenti VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Oroptero Il luogo di tutti i punti oggetto le cui immagini cadono su punti retinici corrispondenti ad una determinata distanza di fissazione L’oroptero ha forma circolare (cerchio di Vieth-Muller) Oltre i punti sull’oroptero, anche i punti sulla verticale al punto di fissazione formano l’immagine su aree retiniche corrispondenti VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Diplopia fisiologica I punti che si trovano all’esterno dell’oroptero sono visti doppi, cioè danno origine ha diplopia fisiologica A causa dell’ottica dell’occhio che crea sulla retina un’immagine capovolta e a lati invertiti, la localizzazione dell’oggetto è opposta a quella dell’area stimolata VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

La diplopia omonima si manifesta anche nelle deviazioni di tipo eso. Ciascun oggetto viene localizzato dal medesimo lato dell’occhio che lo ha originato. La diplopia omonima si manifesta anche nelle deviazioni di tipo eso. Diplopia crociata: Gli oggetti apparenti vengono localizzati dal lato opposto rispetto all’occhio che li ha originati La diplopia crociata si manifesta nelle deviazioni di tipo exo. VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Percezione binoculare Percezione simultanea Fusione Steriopsi VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Percezione simultanea Capacità di percepire contemporaneamente le immagini dei due occhi VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Test prisma verticale: Dissociazione causata da un prisma verticale (uguale o superore alle 6 Δ) Davanti l’occhio dominante Illuminazione media Mira o punto luminoso di piccole dimensioni VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Risultati: Due mire sovrapposte in verticale: Una mira: Presenza di percezione simultanea Una mira: Visione monoculare: Visione monoculare e alternante Il prisma corregge una deviazione VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Fusione Fusione motoria: implica l’attività dell’apparato muscolare per posizionare su aree corrispondenti le immagini dell’oggetto di interesse Fusione sensoriale: relativa alla capacità psichica di ricavare una rappresentazione visiva singola a partire da due immagini simili VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Test filtro rosso Viene anteposto ad un occhio del soggetto un filtro rosso, nulla innanzi l’altro, e gli viene chiesto di osservare una mira bianca. VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Risultati: Mira bianca: Mira rosata: Fusione assente Mira rosata: Fusione presente Percezione alternativa bianca e rosa: Fusione presente rivalità retinica VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Test quattro punti di Worth Lampada di Worth Il soggetto indosso gli occhiali rosso/verde Illuminazione ambiente ridotta VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Risultati: Due punti rossi: Tre punti verdi: Quattro punti: Visione monoculare, l’occhio vedente è posteriore a quello del filtro rosso Tre punti verdi: Visione monoculare, l’occhio vedente è posteriore a quello del filtro verde Quattro punti: Visione binoculare, il punto bianco risulta rosato Cinque punti due rossi e tre verdi: Diplopia, è presente una deviazione VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Rivalità binoculare Una delle due percezioni è prevalente, il soggetto presenta una dominanza marcata nell’occhio responsabile dell’immagine più presente, ossia una marcata rivalità binoculare. VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Soppressione Enorme e prolungata differenza tra l’attività dell’uno e dell’altro occhio È una strategia per preservare la coerenza della percezione finale VISIONE BINOCULARE VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA OPTOMETRIA

Steriopsi Definita come ordine relativo degli oggetti visti in profondità, cioè della terza dimensione Steriopsi locale: Percezione di coppia di mire simili con margini definiti spostate orizzontalmente l’una rispetto all’altra Steriopsi globale: Percezione più complessa, comprendente anche la valutazione della qualità della superficie VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Steriopsi Fissazione bifoveale Fusione Sufficiente acuità spaziale Visione simile tra i due occhi VISIONE BINOCULARE VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Test di Wirt o Mosca Steriopsi locale Il test sfrutta le caratteristiche dei filtri polarizzanti per far sì che un occhio osservi una parte della mira Si chiede di “prendere le ali del paziente” Se c’è tridimensionalità il paziente prende le ali al di sopra del piano della figura Se non c’è tridimensionalità il paziente prende le ali sul piano della figura Il test sfrutta le caratteristiche dei filtri polarizzanti per far sì che un occhio osservi una parte della mira Si chiede di “prendere le ali del paziente” Se c’è tridimensionalità il paziente prende le ali al di sopra del piano della figura Se non c’è tridimensionalità il paziente prende le ali sul piano della figura VISIONE BINOCULARE VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Test di Wirt o Mosca Steriopsi locale VISIONE BINOCULARE opTOMETRIA

Test a immagini randomizzate Steriopsi globale Solo se il soggetto apprezza la tridimensionalità è in grado di percepire una figura VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

Dominanza oculare L’occhio preferito nelle attività visive monoculari e in condizioni binoculari Le dominanze si stabilizzano dopo alcuni anni di vita L’occhio dominante è usualmente associato alla dominanza oculare VISIONE BINOCULARE OPTOMETRIA

OPTOMETRIA Deviazioni

gli occhi non vengono orientati adeguatamente. Ortoforia Immagini dello stesso oggetto si formano su aree corrispondenti, grazie all’apparato muscolare estrinseco che orienta gli occhi verso l’oggetto di interesse. Deviazione gli occhi non vengono orientati adeguatamente. deviazioni OPTOMETRIA

Disparità di fissazione Una minima differenza nella fissazione è spesso presente durante lo sguardo binoculare: Un’occhio fissa l’oggetto mentre l’altro non dirige esattamente verso lo stesso punto nello spazio visivo deviazioni OPTOMETRIA

Area di Panum Area intorno all’oroptero in cui è presente visione singola. Due punti oggetto compresi in questa estensione, nonostante stimolino aree retiniche non corrispondenti, vengono fusi in un’unica percezione. Quando la disparità di fissazione eccede l’area di Panum, la percezione risultante è doppia deviazioni OPTOMETRIA

La condizione di eteroforia è molto più frequente dell’ortoforia. Solo l’assenza di fusione rende rilevabile una deviazione mentre tale tendenza alla deviazione è annullata dalla fusione motoria Eterotropia: La visione binoculare è persa e un occhio appare deviato mentre l’altro è diretto verso l’oggetto. La condizione di eteroforia è molto più frequente dell’ortoforia. Per alcune distanze di fissazione, qualunque soggetto, in condizioni normali, presenta una certa eteroforia. deviazioni OPTOMETRIA

Tipi di eteroforia Eteroforie orizzontali Esoforia: gli occhi tendono a fissare un punto più vicino di quello di riferimento (ruotano verso l’interno) Exoforia: gli occhi tendono a fissare un punto più lontano di quello di riferimento (ruotano verso l’esterno) deviazioni OPTOMETRIA

2) Eteroforie verticali: Iperforia destra (o ipoforia sinistra) : l’occhio destro tende a fissare in una posizione verso l’alto rispetto al sinistro Iperforia sinistra (o ipoforia destra): l’occhio sinistro tende a fissare in una posizione verso l’alto rispetto al destro deviazioni OPTOMETRIA

3) Eteroforie torsionali: Incicloforia: gli occhi durante la fissazione sono ruotati attorno all’asse anteroposteriore, verso il naso Exocicloforia: gli occhi durante la fissazione sono ruotati attorno all’asse anteroposteriore, verso le tempie deviazioni OPTOMETRIA

Le deviazioni orizzontali sono più comuni. Legate alla condizione refrattiva dell’attività dell’accomodazione. L’esoforia è considerata una condizione attiva. L’exoforia è considerata una condizione passiva. deviazioni OPTOMETRIA

Cause dell’eteroforia Cause refrattive: le varie condizioni di ametropia e, soprattutto, l’attività dell’accomodazione a questa legata Cause innervative: anomalie nella trasmissione o nella percezione visiva, anomalie nell’innervazione motoria Cause anatomiche: la variazione della posizione dei muscoli o della loro intersezione o delle strutture fasciali o della struttura ossea dell’orbita deviazioni OPTOMETRIA

Cause aquisite o secondarie Esoforia: Aumento dell’accomodazione come compensazione di ipermetropia in soggetti giovani Spasmo di accomodazione in presenza anche di emmetropia o miopia Inizio di presbiopia Insufficienza accomodativa deviazioni OPTOMETRIA

Accomodazione ridotta Exoforia: Accomodazione ridotta Perdita del contributo della convergenza accomodativa nel soggetto presbite Ridotta necessità di convergenza e accomodazione nell’astigmatismo elevato o nell’anisometropia o in anomalie refrattive elevate deviazioni OPTOMETRIA

Forie orizzontali e verticali F. Orizzontali sono associate alla refrazione e alla condizione ottica F.verticali non dipendono dalla convergenza accomodativa e non sono influenzate dall’accomodazione Entrambe possono essere alla base di disturbi durante la visione binoculare deviazioni OPTOMETRIA

Adattamento prismatico Una deviazione può essere corretta con un prisma di entità e posizione adeguati. deviazioni OPTOMETRIA

OPTOMETRIA La convergenza

Convergenza La convergenza verso un oggetto vicino è un movimento estremamente frequente e fondamentale per l’osservazione di una distanza finita. La convergenza OPTOMETRIA

Divergenza La divergenza è, all’opposto, il movimento verso un oggetto più lontano ma si pensa si tratti solo di un fenomeno passivo (condizione meno importante) La convergenza OPTOMETRIA

Triade prossimale Quando si osserva a breve distanza si verifica: Accomodazione Miosi pupillare Convergenza Ognuna delle tre componenti agisce associata all’altra, ma può variare anche indipendente La convergenza OPTOMETRIA

Componenti della convergenza Convergenza secondo Maddox (1893) Partecipazione di tre componenti: Psichica, che causa la coscienza della vicinanza dell’oggetto e induce la convergenza volontaria Fisiologica, responsabile della convergenza tonica che cessa con la morte o paralisi Accomodativa, la convergenza si sforza fisiologicamente allo sforzo accomodativo. La convergenza è indotta dall’attività innervativa e non dalla effettiva quantità di accomodazione manifesta, essa è presente anche nei soggetti presbiti. Le variazioni di convergenza sono per massima parte, relative alla convergenza accomodativa La convergenza OPTOMETRIA

Componenti della convergenza Convergenza secondo Maddox (1893) Quando la somma delle citate convergenze non è adeguata, si manifestano i movimenti fusionali che permettono un migliore posizonamento degli occhi. La convergenza OPTOMETRIA

Angolo metrico AM Unità di misura delle vergenze orizzontali Il suo valore è dato dal reciproco della distanza di fissazione in metri ed esprime la quantità di convergenza necessaria perché gli assi visivi convergano su un punto ad una certa distanza(d, in metri) 1/d= AM La convergenza OPTOMETRIA

Angolo metrico AM Per calcolare la vergenza in diottrie prismatiche: Convergenza = AM x DCR AM= angolo metrico DCR= distanza tra i due centri di rotazione La convergenza OPTOMETRIA

Rapporto convergenza accomodativa e accomodazione AC/A Il legame tra accomodazione e la relativa convergenza accomodativa è espresso dal rapporto AC/A Il valore dell’AC/A esprime la quantità di convergenza accomodativa indotta da una quantità di accomodazione La convergenza OPTOMETRIA

Il rapporto AC/A si divide in due forme: AC/A gradiente Valuta la solo influenza delle vergenza ottica. Test eseguito con la distanza di osservazione fissa ( più fluttante) AC/A calcolato Varia la distanza di osservazione confrontando i due dati di foria, prodotto della convergenza e della componente psichica (più attendibile) La convergenza OPTOMETRIA

Rapporto AC/A Il valore medio è di 3-4/1 ∆/D Tre o quattro diottrie prismatiche di convergenza per ogni diottria di accomodazione Questa condizione ben si riporta con la normale condizione di exoforia prossimale Gradienti anormali possono raggiungere valori quali 10/1 ∆/D (convergenza superiore alla quantià nrcessaria) oppure 0,5/1 ∆/D (convergenza inferiore) La convergenza OPTOMETRIA

Variazioni del rapporto AC/A L’ AC/A nei presbiti diviene di valore molto elevato, perché cala il tono accomodativo La convergenza OPTOMETRIA

OPTOMETRIA Motilita’ oculare

La motilità oculare Gli occhi sono mantenuti in posizione e mossi grazie al complesso dei muscoli estrinseci. motilita’ oculare OPTOMETRIA

Assi di Fick e piano di Listing Vengono idealmente tracciati tre assi che si incrociano nel centroide di rotazione del bulbo: X asse orizzontale, dal lato dx a quello sx Y asse anteroposteriore, dal polo della cornea a quello del fondo Z asse verticale I diversi movimenti di rotazione vengono illustrati nella forma di rotazione attorno a ciascuno di essi. motilita’ oculare OPTOMETRIA

Posizioni Posizione primaria: Gli occhi presentano gli assi visuali paralleli Posizione secondaria: Movimenti in orizzontale e in verticale Posizione terziaria: Movimenti combinati sia verticali che orizzontali (obliqui) La posizione terziaria viene raggiunta con la rotazione attorno a un asse contenuto nel piano di Listing motilita’ oculare OPTOMETRIA

Movimenti oculari Duzioni: movimenti singoli degli occhi, coinvolgono la visione binoculare. Versioni: il movimento è coniugato o parallelo e gli occhi ruotano nello stesso lato. Vergenze: gli occhi si muovono in modo disgiunto o simmetrico, facendo ruotare il comune piano di fissazione. motilita’ oculare OPTOMETRIA

Modalità dei movimenti Movimenti saccadici: Movimenti bruschi, che permettono di spostare la fissazione da un punto all’altro. Si presentano con estrema frequenza Movimenti d’inseguimento: Movimenti necessari per mantenere la fissazione su un oggetto in movimento nell’area centrale del campo Si tratta i movimenti continui, lenti. motilita’ oculare OPTOMETRIA

Movimenti di vergenza: Si presentano con il variare della distanza di osservazione e vengono indotti dalla disparità retinica. Si tratta di movimenti lenti, solitamente associati ad accomodazione o indotti da questa. Movimenti vestibolari o di stabilizzazione: Movimenti necessari per mantenere la fissazione ossia per contrastare gli spostamenti dell’oggetto o dello stesso osservatore motilita’ oculare OPTOMETRIA