Olio di Oliva.

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Pag. 194 Generalità: olio di oliva
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7.3 I lipidi.
Pag. 93 Aspetti generali e classificazione
4.1 Oli e grassi.
Transcript della presentazione:

Olio di Oliva

“Olea prima arborum est” De re rustica Lucius Moderatus Columella, 60 d.c.

Cenni storici L’olio d’oliva veniva prodotto a Creta e di qui esportato in Egitto: Ramsete III offriva olio al Dio del sole Ra. Ai Fenici si deve la diffusione nel Mediterraneo occidentale (Nord Africa, Sud della Spagna), ai Greci la sua diffusione in Italia

Diffusione dell’olivo Bacino del mediterraneo (90%) Italia: 85% sud e isole

Stati Uniti (California, Arizona) America del sud (Argentina, Perù, Uruguay) Oceania (Australia, Nuova Zelanda)

Superficie olivicola nelle diverse regioni in ettari. (Istat, 2003)

Produzione di olive (q/ha) e di olio di pressione (q) nelle diverse regioni nel periodo 1998-2002 (ISTAT, 2003). Regione Lombardia   Trentino Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia

Genere: Olea Specie: Olea Europea Famiglia: Oleacee Due varietà botaniche: Olea europea sativa (da olio e da mensa) Olea europea oleaster (30 specie selvatiche della macchia mediterranea)

Struttura e composizione dell’ oliva Mesocarpo (polpa) 70-80% Endosperma (albume) Episperma Epicarpo (buccia) 1,5-3,5% Endocarpo (nocciolo) 15-25% Embrione Drupa (1,5-4,5 g)

alternanza di produzione Annate con fruttificazione abbondante e ridotta attività vegetativa (“carica”) Annate con fruttificazione scarsa ma con frutti più grandi ed eccesso di vegetazione (“scarica”)

Maturazione dei frutti Ottobre (varietà precoci) Dicembre-Gennaio (varietà medio-tardive) Processi di trasformazione chimica Sintesi di sostanze organiche (sintesi dei trigliceridi, che costituiscono quasi esclusivamente l’olio di oliva)

Maturazione dei frutti Scomparsa delle clorofille Accumulo di antociani Variazioni del colore dell’epicarpo dal verde intenso al giallo al violetto fino al rosso vinoso o nero corvino

La maturazione delle olive: alcune curve sperimentali Glucosio, fruttosio e galattosio

Modificazioni fisiologiche Aumento percentuale in peso della polpa Aumento dell’attività respiratoria e fotosintetica Variazione del colore dell’epicarpo e del mesocarpo

Modificazioni fisiologiche Cambiamento di consistenza della polpa (aumento dell’attività degli enzimi pectolitici) Diminuzione degli zuccheri e delle sostanze azotate Accumulo di acidi grassi e trigliceridi Variazioni dei componenti minori (polifenoli, tocoferoli, idrocarburi, clorofille, steroli)

Osservazioni a livello citologico comparsa dell’olio nelle cellule del mesocarpo quando l’indurimento del nocciolo è già completo trasferimento delle goccioline di olio nei vacuoli degradazione del protoplasma, l’olio occupa l’80%

70-85%: racchiuso in vacuoli (Olio Libero) 15-30%: disperso in goccioline circondate da membrana di natura lipoproteica che stabilizza l’emulsione, rendendo difficile l’estrazione (Olio Legato)

Surmaturazione Aumento dell’attività degli enzimi pectolitici -Rammollimento della polpa -Fuoriuscita di lipasi e fenolossidasi dai vacuoli Alterazioni della composizione chimica del frutto e degradazione dell’olio

Composizione media della drupa matura Ceneri 1-2% Lipidi 13-28 % Acqua 45-55% Estrattivi non azotati 18-24% Sostanze azotate 1,5-2% Fibra grezza 5-8 %

OLEIFICAZIONE Nella stessa giornata Il giorno dopo la raccolta Olive brucate Acidità % 0,35 0,40 Olive raccattate 1,40 2,30

L’estrazione dell’olio dalle olive Defogliazione e lavaggio Frangitura 3) Gramolazione 4) Estrazione

1) Defogliazione e lavaggio Scopo (foglie, rametti) o minerale (terriccio, pietre) che potrebbero danneggiare i macchinari o inquinare il prodotto Macchine automatiche provviste di sistema di aspirazione per l’asportazione delle foglie Vasca a circolazione forzata dell’acqua per il lavaggio delle olive

(emulsione di olio e acqua) 2) Frangitura Scopo Rompere le cellule della polpa e determinare la fuoriuscita dell’olio dai vacuoli pasta di olive (emulsione di olio e acqua) Frantoio a molazze Frangitore metallico

E’ il sistema più antico Frantoio a molazze E’ il sistema più antico Vasca o bacino di materiale metallico per ricevere le olive con apertura laterale per lo scarico della pasta 2-4 molazze verticali cilindriche di granito Raschiatori delle molazze e del bacino, palette rimescolatrici, pala d’espulsione della pasta dal bacino, organi di movimento

Frantoio a molazze

Frantoio a molazze Vantaggi Durata: 20-50 minuti, fino a ottenere una pasta omogenea di opportuna consistenza Vantaggi Limitazione di sollecitazioni meccaniche eccessive con formazione di emulsioni e pericolo di inquinamento da metalli Consente di adattare la frangitura in base alla caratteristiche delle olive e alle dimensioni dei frantumi dei noccioli, favorendo la formazione di goccioline d’olio di maggiori dimensioni e sostituendosi in parte alla successiva gramolazione.

Frantoio a molazze Svantaggi Impianti ingombranti e costosi Lavoro lento e discontinuo Tempi di stoccaggio prolungati pregiudizievoli della qualità dell’olio

A martelli, a cilindri, a dischi Frangitori metallici A martelli, a cilindri, a dischi Organo ruotante a velocità elevata che schiaccia le olive contro una superficie fissa provvista di appositi fori Vantaggi Operazione di molitura continua Elevata capacità oraria di lavorazione Impianti meno costosi e ingombranti Svantaggi Preparazione non ottimale della pasta con formazione di emulsioni stabili la cui rottura richiede tempi e temperature di gramolazione più elevate

3) Gramolazione Consiste nel mescolamento continuo e lento della pasta di olive con impastatrici chiamate gramolatrici (palette o nastro elicoidale; 20-40 giri al minuto; sistema di riscaldamento con resistenze elettriche o circolazione di acqua calda). Scopo Formazione di goccioline d’olio più grandi, separate dall’acqua di vegetazione e dalle parti solide Inversione di fase (coalescenza) da emulsioneolio in acqua a una acqua in olio

Tempo Temperatura Separabilità delle fasi Dimensione delle Coalescenza particelle solide Coalescenza delle gocce d’olio Viscosità Separabilità delle fasi Tempo Temperatura

T> 30 °C; tempo> 40 min Temperatura Contenuto di polifenoli Resa (antiossidanti) T> 30 °C; tempo> 40 min

Modificazioni indesiderabili Modificazioni desiderabili Aumento dell’acidità dell’olio (lipasi) Cascata della lipossigenasi Idroperossidi Aldeidi Alcoli Aroma dell’olio

Estrazione a pressione (frantoi a molazze):. gramolazione per 10-15’ Estrazione a pressione (frantoi a molazze): gramolazione per 10-15’ t non elevate Estrazione per centrifugazione (frangitore metallico): gramolazione per 60’ riscaldamento

4) Estrazione Pressione Centrifugazione Percolamento In abbinamento: percolamento-centrifugazione

Estrazione per pressione Pressa idraulica Torre Diaframmi filtranti (fiscoli) Strati di pasta di olive Dischi metallici 250-320 kg di pasta, 60-120 min

Estrazione per centrifugazione Realizza la separazione della fase solida da quella liquida sfruttando la differenza fra i pesi specifici, esaltati dalla forza centrifuga. Possibile perdita di sostanze antiossidanti Minore resistenza dell’ olio all’ossidazione Aggiunta di acqua per fluidificare la pasta 1)sansa * 2) olio 3) acqua di vegetazione allontanamento Ulteriore centrifugazione * Decanter a tre fasi Attualmente: decanter a due fasi (olio, sansa)

Decanter

Decanter A DUE USCITE A TRE USCITE

Estrazione per percolamento Sfrutta la differenza di tensione superficiale tra olio e acqua: una lamina d’acciaio immersa nella pasta di olive si bagna preferenzialmente di olio (minore tensione superficiale)

“Sinolea” Vasca con fondo a griglia e lamine mobili che penetrano nella pasta di oliva lasciando sgocciolare l’olio quando se ne ritraggono

Estrazione in abbinamento percolamento-centrifugazione Mosto Sansa Centrifugazione Centrifugazione Olio Acqua di vegetazione Mosto Sansa Centrifugazione Olio Acqua di vegetazione

Filtrazione E’ effettuata per rendere l’olio limpido, allontanando tutte le sostanze che possono intorbidirlo. Spontanea (decantazione), lasciando a riposo l’olio per qualche tempo Tramite filtri pressa

Fattori che influenzano la composizione chimica e le caratteristiche qualitative dell’olio di oliva Modi e tempi di conservazione Mezzi di trasporto Sistemi di estrazione 10% 5% Metodi di raccolta 5% 30% 20% Varietà 30% Grado di maturazione

Composizione chimica dell’olio di oliva Frazione saponificabile (98-99 %) – Miscela di gliceridi (esteri di glicerolo con acidi grassi) Trigliceridi 97-98 % Digliceridi 2-3% Monogliceridi 0,1-0,2% Frazione insaponificabile (1-2%) Composti minori

1-3 random 2-restricted

Isomerizzazione verso la forma 1,3 Digliceridi Forme 1,3: da idrolisi Forme 1,2 (oli più freschi): da incompleta biosintesi Isomerizzazione verso la forma 1,3

Trigliceridi 1-3 random 2-restricted Semplici: uno stesso acido grasso esterifica le tre funzioni alcoliche del glicerolo Misti: due o tre acidi grassi differenti dipalmitilmonooleina stearildioleina palmitiloleilinoleina 3% 4% 7% trioleina dioleilinoleina 9% 41% 27% palmitildioleina 1-3 random 2-restricted

Varietà, condizioni climatiche Composizione in acidi grassi Varietà, condizioni climatiche Zone a clima caldo contenuti di acido oleico più limitati rispetto a quelle a clima più freddo

CH3(CH2-CH=CH)3(CH2)7COOH Acido palmitico 7.5-20 % Acido oleico 59-76% Acido linoleico 3.5-21% Acido linolenico <1.5% CH3(CH2-CH=CH)3(CH2)7COOH

Composizione in acidi grassi Codex alimentarius Saturi % Miristico (C14:0) 0,0-0,1 Palmitico (C16:0) 7,5-20 Eptadecanoico (C17:0) < 0,5 Stearico (C18:0) 0,5-5,0 Arachico (C20:0) < 0,8 Beenico (C22:0) < 0,2 Lignocerico (C24:0) < 1,0 Monoinsaturi Palmitoleico (C16:1) 0, 3-3,5 Eptadecenoico (C17:1) < 0,6 Oleico (C18:1) 55,0-83,0 Eicosenoico (C20:1) Polinsaturi Linoleico (C18:2) 3,5-21,0 Linolenico (C18:3) < 1,5

Acidi grassi e caratteristiche organolettiche dell’olio Buon indice di qualità Acido oleico non< 73 % Acido linoleico non< 10 % Rapporto oleico:linoleico non< 7 Rapporto polinsaturi:monoinsaturi:saturi Olio d’oliva* 0,5: 5: 1 Altri oli: 5: 2: 1 * Maggiore stabilità all’ossidazione

Frazione insaponificabile Oltre 220 sostanze Ruolo fondamentale nella valutazione della genuinità e nella tipicizzazione Parte principale della nota aromatica dell’olio (profumi, sapori) Molti antiossidanti naturali (resistenza all’invecchiamento e ai processi ossidativi) Idrocarburi: squalene (03-0,6%) Fitosteroli: (b-sitosterolo, -5 avenasterolo) Vitamine liposolubili*: b-carotene (3-37mg%), tocoferoli Pigmenti: clorofilla, caroteni Alcoli alifatici superiori esterificati ad acidi grassi (cere) e alcoli triterpenici Polifenoli * (glucosidi, esteri. 2-3%): oleouropeina (conferisce sapore amaro ai frutti e alle foglie dell’ulivo) *azione antiossidante

Pigmenti Conferiscono il colore all’olio di oliva Carotenoidi In relazione alla varietà delle olive, al grado di maturazione, al metodo di estrazione. Diminuiscono durante la maturazione e la conservazione Clorofille In relazione alla varietà delle olive, al grado di maturazione, al metodo di estrazione, alla durata di conservazione dei frutti, alle condizioni di stoccaggio dell’olio. L’olio ottenuto all’inizio della campagna oleicola ha una una quantità di clorofille maggiore rispetto a quello ottenuto a fine campagna da frutti più maturi.

Sostanze che determinano le caratteristiche organolettiche dell’ olio di oliva Colore Clorofille (giallo-verde Pigmenti liposolubili Caroteni (giallo-rosso) Odore Alcoli alifatici Alcoli diterpenici Alcoli triterpenici Alcoli insaturi Costituenti volatili Aldeidi sature Aldeidi insature Chetoni Esteri Idrocarburi Sapore Acidi grassi (rapporto ottimale acido oleico acido linoleico) Composti fenolici

Olio e dieta mediterranea • L’olio di oliva, insieme a frutta, vegetali e pesce, rappresenta uno dei costituenti più importanti della dieta mediterranea e negli ultimi decenni numerosi studi scientifici hanno dimostrato che è uno dei principali fattori protettivi nei confronti di diverse patologie quali malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore e processi degenerativi legati all’invecchiamento • L’effetto benefico dell’olio di olivaè attribuibile alla particolare composizione chimica, con preponderante concentrazione di acidi grassi monoinsaturi e un perfetto equilibrio di polinsaturi, oltre al discreto contenuto di vitamina E e alla presenza di composti minori quali polifenoli, squalene e fitosteroli

Organismi normativi Normative Legislazione dell’olio di oliva Normative Regolamento dell’Unione Europea n.136/66, n.2568/91 e successive integrazioni (1513/01,796/02) Organismi normativi Unione Europea Consiglio Oleicolo Internazionale (UE stati terzi) Codex Alimentarius (paesi FAO/OMS)

Categorie degli oli ottenuti dalla lavorazione delle olive Oli di oliva vergini, estratti con mezzi meccanici Olio extravergine di oliva Direttamente commestibile Olio di oliva vergine Direttamente commestibile Olio di oliva vergine corrente Olio di oliva commestibile non commercializzabile al dettaglio Olio di oliva lampante Destinato alla raffinazione Oli raffinati, ottenuti da oli vergini lampanti Olio di oliva raffinato Non commercializzabile al dettaglio Olio di oliva Miscela di olio raffinato e olio vergine o extravergine Oli estratti con solventi dalle sanse di oliva Olio di sansa di oliva grezzo Olio estratto con solvente, tal quale non direttamente commestibile Olio di sansa di oliva raffinato Olio derivante dal sansa grezzo, sottoposto a raffinazione. Non commercializzabile al dettaglio Olio di sansa di oliva Miscela di olio di sansa raffinato e di olio vergine

Oli di oliva vergini Olio extravergine di oliva: olio di oliva vergine la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo 0,8 g per 100 g Olio di oliva vergine: olio di oliva vergine la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo 2 g per 100 g Olio di oliva lampante: olio di oliva vergine la cui acidità libera, espressa in acido oleico è superiore a 2 g per 100 g

Altri oli derivanti dal vergine lampante Olio di oliva raffinato: olio di oliva ottenuto dalla raffinazione dell’olio di oliva vergine la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo 0,3 g per 100 g Olio di oliva – composto di oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini: olio di oliva ottenuto dal taglio di olio di oliva raffinato con olio di oliva vergine, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo 1 g per 100 g

La sansa il 40% delle olive iniziali. Contiene ancora una certa quantità di olio (5%), che viene estratto con solvente (esano). La sansa esaurita viene utilizzata come: Combustibile Fertilizzante In mangimistica Nell’industria dei laterizi, mescolata all’argilla

Estrazione di olio dalle sanse Estrazione con solvente (RAFFINAZIONE) Filtrazione (miscela olio- solvente) Distillazione (recupero del solvente) Olio Solvente Raffreddamento Deposito Rettifica

Oli di sansa Olio di sansa di oliva greggio: olio di oliva ottenuto dalla sansa mediante trattamento con solvente o processi fisici Olio di sansa di oliva raffinato: olio di oliva ottenuto dalla raffinazione di olio di sansa greggio la cui acidità libera, espressa in acido oleico è superiore a 0,3 g per 100 g Olio di sansa di oliva: olio ottenuto dal taglio di olio di sansa raffinato e olio olio di oliva vergine diversi dall’olio lampante la cui acidità libera, espressa in acido oleico è superiore a 1 g per 100 g

Acidità Numero di perossidi Valutazione organolettica

Acidità Espressa in grammi di acido oleico per 100 g di olio. Indica la percentuale di acidi grassi liberi che si formano per idrolisi enzimatica dei trigliceridi E’ elevata in caso di olive raccolte da terra o surmature o stoccate per troppo tempo prima della lavorazione. Non è percepibile organoletticamente perchè gli acidi grassi a lunga catena non si legano ai nostri recettori

Numero di perossidi Espresso in meq di O2 attivo per kg di olio Esprime il grado di alterazione ossidativa L’ irrancidamento dovuto all’ossidazione è un’ alterazione che incide sulla classificazione degli oli, perché i prodotti dell’ossidazione conferiscono odori e sapori sgradevoli e quelli radicalici hanno effetti dannosi sulla salute

La tipicità Sfruttare il vantaggio competitivo legate all’origine e alla specificità Garanzia di un Marchio Europeo

Sole stilizzato in campo blu con il simbolo dell’Unione Europea Regolamenti CEE 2081/92 e 2082/92 Denominazione di Origine Protetta (DOP) Il nome di una determinata regione o zona che designi un prodotto alimentare originario di quella zona, le cui qualità e caratteristiche siano attribuibili a quella zona. Produzione e trasformazione devono avvenire nella stessa zona Indicazione Geografica Protetta (IGP) E’ sufficiente che una caratteristica sia attribuibile all’area geografica determinata. Una parte del processo produttivo può essere svolto anche al di fuori dell’area suddetta. “Specialità tradizionale garantita” Sole stilizzato in campo blu con il simbolo dell’Unione Europea Garantisce specificità di prodotto o di processo

Legge italiana 169/92 Denominazione di origine controllata (DOC) per gli oli vergine ed extravergine Il nome geografico di una zona caratterizzata da specifici fattori naturali o umani, usato per designare gli oli vergine ed extravergine che ne sono originari e le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente agli oliveti da cui è ricavata la materia prima, ai predetti fattori naturali e umani, e alle tecniche di lavorazione

La domanda può essere avanzata da un gruppo di produttori in grado di rappresentare almeno il 25% della produzione di una zona Rispettare il disciplinare di produzione (precise indicazioni riguardo le caratteristiche chimico fisiche ed organolettiche, indicazioni sulle buone pratiche di fabbricazione Sistema di controllo efficiente e rigoroso

Il valore alimentare dell’olio di oliva Funzione energetica Trasporta le vitamine liposolubili Rende più gradevoli e appetibili i cibi

L’acido oleico E’ tra gli gli acidi grassi più digeribili -Per caratteristiche organolettiche (riflessi condizionati che stimolano la secrezione pancreatica) -Punto di fusione più basso della temperatura corporea (massima velocità di idrolisi da parte della lipasi pancreatica) -Passa facilmente attraverso la mucosa intestinale (velocità di assorbimento direttamente proporzionale al numero di doppi legami e inversamente proporzionale alla lunghezza della catena carboniosa) -Stimola la secrezione biliare (funzione esaltata dal riscaldamento)

La vitamina E Presente in rapporto ottimale con gli acidi grassi polinsaturi Efficacia antiossidante: Tocoferoli (mg%) >0,8 Acidi grassi polinsaturi (g%)

I Polifenoli Inibiscono i processi ossidativi Migliorano le caratteristiche organolettiche Quantità e qualità in relazione a: Varietà del suolo e del clima Maturazione della drupa Sistema di raccolta Tipo di estrazione

OLIO E SALUTE La composizione dell’olio d’oliva si avvicina a quella del grasso umano: grasso umano olio extra vergine acido oleico 65 – 87% 70 – 80% acido palmitico 17 – 21% 8 – 12% acido stearico 5 – 6,5% 1 – 3% Quest’analogia fa sì che l’assimilazione dell’olio extravergine richiede un lavoro di trasformazione minore di quello di grassi e oli a composizione diversa.

L’olio extra vergine d’oliva ha un coefficiente di digeribilità superiore agli altri oli: olio di girasole 83 olio di mais 36 olio d’arachide 31

L’olio extra vergine d’oliva, avendo un’acidità non superiore a 1, non provoca fenomeni irritativi sulla mucosa dell’apparato digerente. L’olio extra vergine d’oliva ha un’azione favorente lo svuotamento della cistifellea. Nell’olio extra vergine d’oliva gli acidi grassi sono presenti in rapporto ottimale tale da non formare reazioni di perossidazione. E’, infatti, scientificamente dimostrato che un’introduzione eccessiva di acidi grassi polinsaturi (olio di semi) può causare in combinazione con l’ossigeno reazioni di perossidazione che danno luogo alla formazione di radicali liberi, composti dannosi per la salute.

L’olio extra vergine d’oliva aiuta a previene la demenza senile. L’olio extra vergine d’oliva è l’ideale da usare sia crudo sia cotto perché si mantiene stabile anche alle alte temperature. Il consumo di olio extra vergine d’oliva insieme con quello delle olive stesse e alla dieta mediterranea, a base di cereali, legumi, frutta, ortaggi, verdura e pesce rappresenta la migliore difesa contro le coronaropatie. L’olio extravergine d’oliva ha effetti protettivi sulle arterie difendendole da stimoli infiammatori cause di malattie coronariche. I componenti minori dell’olio extravergine d’oliva possono proteggere da alcuni tipi di cancro.

TOCOFEROLI Tra i TOCOFEROLI è maggiormente presente a-tocoferolo, mentre gli altri sono presenti solo in tracce. La quantità di a-tocoferolo varia da 1,2 a 43 mg/100g di olio con una media di 12 – 25 mg/100 g. La cultivar, la maturazione del frutto come anche le condizioni e la durata dello stoccaggio ne influenzano la presenza. Essa diminuisce con la maturazione del frutto. I TOCOFEROLI hanno un forte potere antiossidante che protegge dallo sviluppo di coronaropatie tramite diversi meccanismi. A dimostrazione di ciò vi sono numerosi studi che hanno dimostrato che essi inibiscono la proliferazione di cellule vascolari della muscolatura liscia che è un processo noto nella cosiddetta “LESIONE ATEROSCLEROTICA INTERMEDIA”.

La vitamina E costituisce inoltre una difesa contro il cancro La vitamina E costituisce inoltre una difesa contro il cancro. Questi effetti sono stati dimostrati con forti dosi di integratori orali di vitamina E assunti per diversi anni, ma vi sono studi che sostengono che la quantità di vitamina E presenti nell’olio exstravergine d’oliva può avere, pur se in quantità minima rispetto agli integratori, gli stessi effetti a causa della forza sinergica ottenuta dalla somma dei benefici dei singoli componenti.

IDROCARBURI 100 g di olio extravergine di olive contengono 400-450 g di squalene, mentre l’olio di oliva raffinato ne contiene il 25% in meno. Lo squalene è un prodotto intermedio della sintesi del colesterolo, ma assunto in quantità di 0,5 g al giorno non sembra influire negativamente sulla produzione di colesterolo sierico, quantità presente nelle normali dosi di consumo giornaliero di olio extravergine di oliva. Lo squalene ha importanti effetti anti-cancerogeni, soprattutto protegge dal cancro del pancreas. Lo squalene sembra avere anche effetti protettivi sulla salute dell’occhio.

STEROLI Queste sostanze sono componenti delle membrane cellulari e sono prodotti sia dalle piante che dagli animali. Il colesterolo è l’unico sterolo di origine animale, mentre sono stati identificati più di quaranta fitosteroli. Nell’olio extravergine di oliva la quantità di fitosteroli varia da 113 a 265 mg/100 g di olio ed è influenzata dal tipo di cultivar e dal grado di maturazione delle olive. I più importanti fitosteroli sono: • il sitosterolo (90 – 95 %) • il campesterolo (3%) • lo stigmasterolo (1%)

STEROLI La somministrazione di fitosteroli riduce la concentrazione nel sangue di colesterolo totale e di LDL (colesterolo cattivo) molto probabilmente dovuto ad una riduzione dell’assorbimento intestinale del colesterolo. Vi sono numerosi studi sugli effetti protettivi anti-cancerogeni dei fitosteroli, che indicano una minore incidenza di cancro allo stomaco, alla prostata, al seno e al colon; bensì tali studi siano stati fatti in vitro pongono basi interessanti per ricerche future. In conclusione l’olio extravergine di oliva contiene maggiori quantità di componenti minori rispetto all’olio di oliva raffinato. Inoltre gli effetti sinergici tra tocoferoli, idrocarburi, fitosteroli, fenoli, composti aromatici e acidi grassi contenuti in esso sono di gran lunga superiori alla somma dei singoli effetti.

L’OLIO DI OLIVA, le malattie cardiovascolari e i tumori Studi epidemiologici hanno dimostrato minore incidenza di malattie cardiovascolari e di tumori nel bacino del mediterraneo

Olio e dieta mediterranea • L’olio di oliva, insieme a frutta, vegetali e pesce, rappresenta uno dei costituenti più importanti della dieta mediterranea e negli ultimi decenni numerosi studi scientifici hanno dimostrato che è uno dei principali fattori protettivi nei confronti di diverse patologie quali malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore e processi degenerativi legati all’invecchiamento • L’effetto benefico dell’olio di oliva è attribuibile alla particolare composizione chimica, con preponderante concentrazione di acidi grassi monoinsaturi e un perfetto equilibrio di polinsaturi, oltre al discreto contenuto di vitamina E e alla presenza di composti minori quali polifenoli, squalene e fitosteroli