Inflazione, produzione e crescita della moneta Capitolo 9 Inflazione, produzione e crescita della moneta
Tre relazioni tra produzione, disoccupazione e inflazione Legge di Okun Relazione tra la variazione della disoccupazione e la deviazione del tasso di crescita della produzione dal suo tasso naturale Curva di Phillips Relazione tra la variazione dell’inflazione e la deviazione del tasso di disoccupazione dal suo tasso naturale Domanda aggregata Relazione tra la crescita della produzione e la crescita della moneta e inflazione
Legge di Okun Rimuoviamo le seguenti ipotesi semplificatrici: variazioni della produzione si riflettono in uguali misura su variazioni dell’occupazione forza lavoro costante
Perché? Un aumento del tasso di occupazione NON implica una diminuzione proporzionale della disoccupazione Alcuni posti di lavoro vengono dati a lavoratori fuori dalla forza lavoro e non propriamente disoccupati
La relazione tra la crescita della produzione e la variazione del tasso di disoccupazione può essere riscritta come:
La curva di Phillips La curva di Phillips modificata esprime una relazione tra la variazione dell’inflazione e la deviazione del tasso di disoccupazione dal suo tasso naturale.
Domanda aggregata Assumiamo che la domanda aggregata dipenda unicamente da variazioni dei saldi monetari reali: Con
Dai livelli ai tassi di crescita: Il tasso di crescita della produzione è uguale al tasso di crescita della moneta meno il tasso di inflazione. Una inflazione più elevata, dato il tasso di crescita della moneta, riduce il tasso di crescita dell’economia
Medio periodo Il tasso di disoccupazione è costante La produzione cresce al suo tasso normale
La domanda aggregata implica un’inflazione costante: Nel medio periodo, l’inflazione è pari alla crescita aggiustata dello stock nominale di moneta
Nel medio periodo, l’inflazione è costante Il tasso effettivo di disoccupazione è uguale al tasso naturale di disoccupazione
Nel medio periodo, variazioni della crescita di moneta non hanno nessun effetto sulla produzione e sull’occupazione. Variazioni della crescita di moneta si riflettono unicamente sull’inflazione.
Breve periodo Nel breve periodo una stretta monetaria porta a un rallentamento della crescita e un aumento temporaneo della disoccupazione Una minor crescita della moneta nominale riduce la crescita della produzione e aumenta la disoccupazione L’aumento della disoccupazione porta a un aumento dell’inflazione
La disinflazione: un primo passo Supponiamo che l’economia sia in stato stazionario:
Supponiamo che il tasso di crescita della moneta e quindi il tasso di inflazione sia elevato L’unico modo per ridurre l’inflazione è ridurre il tasso di crescita della moneta
Che cosa accade alle altre variabili nel breve periodo? Domanda aggregata: minor crescita della moneta minor crescita dei saldi monetari minor crescita della produzione Legge di Okun: crescita della produzione minore del tasso di crescita naturale aumento della disoccupazione Curva di Phillips: tasso effettivo di disoccupazione maggiore del tasso naturale di disoccupazione riduzione inflazione
Obiettivo: disinflazione - Per iniziare una disinflazione, la banca centrale riduce bruscamente la crescita di moneta nel primo anno - La riduzione della crescita nominale di moneta è maggiore della riduzione dell’inflazione i saldi monetari reali diminuiscono rapidamente la domanda e la produzione diminuiscono la disoccupazione aumenta
- Negli anni successivi, la politica monetaria mantiene il tasso effettivo di disoccupazione al di sopra del suo tasso naturale - La crescita nominale della moneta deve consentire alla domanda e alla produzione di crescere al loro tasso naturale A causa dell’elevata disoccupazione, l’inflazione diminuisce Anche lo stock nominale di moneta diminuisce
Alla fine della disinflazione, la banca centrale deve lasciare che la disoccupazione torni al suo tasso naturale Nel medio periodo, l’inflazione e la crescita della moneta sono minori; il tasso di disoccupazione e il tasso di crescita della produzione sono tornati ai rispettivi tassi naturali N.B.: la transizione verso la disinflazione è associata a periodi di elevata disoccupazione
Aspettative, credibilità e contratti nominali La critica di Lucas Può essere fuorviante cercare di prevedere gli effetti di un cambiamento di politica economica prendendo come date le relazioni stimate sulla base di dati passati
La curva di Phillips assume che chi fissa i salari prenda l’inflazione attesa pari a quella passata Lucas: perché non dovrebbero tenere conto dei cambiamenti della politica economica? Se il cambiamento di politica monetaria è credibile, il meccanismo di formazione delle aspettative può cambiare, provocando un minore aumento della disoccupazione rispetto a quanto l’approccio tradizionale preveda
La credibilità riduce i costi della disinflazione in termini di disoccupazione
Rigidità nominali e contratti Molti prezzi e salari sono fissati in termini nominali per determinati periodi di tempo. Per ridurre l’aumento della disoccupazione causata dalla disinflazione, bisogna dare tempo a chi fissa i salari di prendere in considerazione i cambiamenti di politica economica. È preferibile che la banca centrale scelga una riduzione graduale dell’inflazione.