= 2x – 3 x Definizione e caratteristiche

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Cosa sono? Come si risolvono?
Advertisements

"Il Problema non è un...PROBLEMA"
I sistemi di equazioni di I grado
x2 – 4x + 1 x – 3 6x 5y2 ; x2 – 4x + 1 x – 3 x – 3 ≠ 0 x ≠ 3
I SISTEMI LINEARI.
x+x=2x Consideriamo la seguente frase:
Equazioni di primo grado
Equazioni di primo grado
MATEMATICA PER L’ECONOMIA
CONTENUTI della I° parte
CONTENUTI della I° parte
MATEMATICA PER L’ECONOMIA
EQUAZIONI Prendiamo in considerazione delle funzioni reali in una variabile reale Una equazione è una uguaglianza tra due funzioni eventualmente verificata.
Autori:Martina Corradi,Elisa Gasparini,Michela Troni,Stefania Camboni
IN DISEQUAZIONI DI PRIMO GRADO INTERE
Identità È un’uguaglianza valida per qualsiasi valore attribuito alla x 2x + x = 3x se x =5 2*5 +5 =3* = 15 se x=8 2*8 + 8 =3*8 16.
Definizione e caratteristiche
2ab2 2b4 4x − 2y a 3b2y3 3b2y3b Definizione e caratteristiche
Definizione e caratteristiche
(se a = 0 l’equazione bx + c = 0 è di primo grado)
Esempio : 2x+5=11-x è un’uguaglianza vera se x è uguale a 2.
Elementi di Matematica
LE EQUAZIONI.
EQUAZIONI.
EQUAZIONI DI PRIMO GRADO AD UNA INCOGNITA
EQUAZIONI DI PRIMO GRADO
Liceo Scientifico "A.Volta" Reggio Calabria
Risoluzione algebrica di sistemi lineari
La forma normale di un’equazione di secondo grado è la seguente:
I Sistemi Lineari Molti, problemi per poter essere risolti, hanno bisogno dell’introduzione di uno o più elementi incogniti. Ad esempio consideriamo il.
1° grado e loro rappresentazione
Le equazioni lineari Maria Paola Marino.
APPUNTI DI MATEMATICA schema degli appunti
CALCOLO LETTERALE Concetto di monomio Addizione di monomi
TEORIA EQUAZIONI.
Lezione multimediale a cura della prof.ssa Maria Sinagra
EQUAZIONI DI SECONDO GRADO
Le Equazioni Come si definisce il grado di una equazione
Prof. Antonio Scarvaglieri - A.S. 2005/06 RISOLUZIONE DI UNEQUAZIONE DI 1° GRADO Quando lequazione è di 1° grado (detta anche lineare), la sua risoluzione.
EQUAZIONI DI SECONDO GRADO
Progetto competenze asse matematico.
La scomposizione di un polinomio in fattori
Le equazioni di primo grado
I.P.S.I.A. “L. Settembrini” Via G. Deledda, 11 – Milano
EQUAZIONI DI PRIMO GRADO
DISEQUAZIONI DI 1° GRADO
…sulle equazioni.
Equazioni di primo grado
LE EQUAZIONI DI PRIMO GRADO
Le equazioni x2 − 4 = 0 1 x = x0 + v • t + a • t2 2
Equazioni e disequazioni
UGUAGLIANZE NUMERICHE
Equazioni di primo grado
LE EQUAZIONI DI PRIMO GRADO
EQUAZIONI di PRIMO GRADO Come risolvere equazioni di primo grado utilizzando i principi di equivalenza.
Equazioni.
Equazioni e disequazioni
Calcolo letterale.
EQUAZIONI di primo grado numeriche intere con una incognita.
4 < 12 5 > −3 a < b a > b a ≤ b a ≥ b
Equazioni di 1° grado.
L E EQUAZIONI. “Trova un numero tale che il suo doppio sommato con il numero stesso sia uguale al suo triplo”… Trova un numerox tale che  il suo doppio2x.
Equazioni Che cosa sono e come si risolvono. Osserva le seguenti uguaglianze: Equazioni Che cosa sono Queste uguaglianze sono «indeterminate», ovvero.
Equazioni algebriche sul campo dei numeri reali. Generalità.
INTRODUZIONE Il progetto è rivolto ad alunni che frequentano il biennio del Liceo Scientifico, gli argomenti affrontati sono di notevole importanza per.
Raccogliamo x al primo membro e 2 al secondo:
Ancora sulle equazioni di secondo grado….. Equazione di secondo grado completa Relazione tra le soluzioni di un'equazione di secondo grado.
Unità didattica progettata e realizzata dalle docenti: Rita Montella, Gelsomina Carbone classi II e II A Anno Scolastico 2007/2008 Ha collaborato alla.
EQUAZIONI Di primo grado ad una incognita Prof. Valletti.
= 2x – 3 x Definizione e caratteristiche
Transcript della presentazione:

= 2x – 3 x + 1 1 Definizione e caratteristiche Chiamiamo equazione l’uguaglianza tra due espressioni algebriche, funzioni delle stesse variabili, che è verificata solo per particolari valori che vengono attribuiti a tali variabili. L’espressione che si trova a sinistra del simbolo di uguaglianza si chiama primo membro, quella che si trova a destra si chiama secondo membro. Le variabili delle due espressioni si chiamano incognite. ESEMPIO 2x – 3 = x + 1 I membro II membro Incognita: è la lettera x Dominio : è l’insieme dei valori che si possono attribuire a x Soluzione: è il valore di x che rende vera l’uguaglianza 1

Definizione e caratteristiche EQUAZIONI DETERMINATE, INDETERMINATE, IMPOSSIBILI Un equazione di dominio D si dice: determinata se ha un numero finito di soluzioni in D; indeterminata se ne ha un numero infinito; impossibile se non ha soluzioni in D. ESEMPI x – 2 = 3 L’equazione è determinata perché ha come sola soluzione 5. 1 – 2x = (x – 1)2 – x2 L’equazione è indeterminata perché il primo membro è sempre uguale al secondo. x + 4 = x L’equazione è impossibile perché non esiste un valore di x che sommato a 4 dia ancora x. 2

ax – 2 = 3x + a 3 Diversi tipi di equazioni L’equazione può contenere altre lettere oltre all’incognita; queste lettere si chiamano parametri. Parametro: è una lettera che compare nell’equazione, ma che si suppone abbia un valore fisso anche se non noto a priori. Parametro ax – 2 = 3x + a Incognita Incognita: è la lettera di cui si vuole trovare il valore che soddisfa l’equazione. Per convenzione le incognite delle equazioni vengono indicate con le ultime lettere dell’alfabeto internazionale, quindi x, y, z; i parametri con le prime, quindi a, b, c e così via. 3

1 + x = 2x – 1 3 ax + 2 = (a – 1) x + a – = 2x – 1 3 x + 1 1 2 x – = Diversi tipi di equazioni Classifichiamo le equazioni 1 + x = 2x – 1 3 Equazioni numeriche: oltre alla x, non contengono altre lettere Equazioni letterali : oltre alla x contengono anche dei parametri ax + 2 = (a – 1) x + a Equazioni intere: l’incognita non compare al denominatore – = 2x – 1 3 x + 1 1 2 x Equazioni frazionarie: l’incognita si trova in almeno uno dei denominatori – = 2x + 3 4 x – 1 x + 1 1 4

Principi di equivalenza Due equazioni sono equivalenti se hanno le stesse soluzioni. ESEMPIO 3x = 6 e x + 3 = 5 Esse sono diverse nella forma, ma entrambe determinate con la stessa soluzione x = 2: 3x = 6 x + 3 = 5 2 3  2 = 6 2 + 3 = 5 5

A B A P B P = + + = 6 Principi di equivalenza PRIMO PRINCIPIO DI EQUIVALENZA Teorema. Se si aggiunge ai due membri di un’equazione una stessa espressione algebrica P, che ha lo stesso dominio dell’equazione data, si ottiene un’equazione equivalente a quella data. A B = A P + B P + = 6

2x – 5 = x – 2 2x – 5 + 5 = x – 2 + 5 2x = x + 3 2x – x = x + 3 – x x Principi di equivalenza L’applicazione di questo principio ci permette di passare da un’equazione ad un’altra equivalente via via più semplice, che permette di determinare il valore di x. 2x – 5 = x – 2 Applichiamo il primo principio di equivalenza Aggiungiamo +5 ad entrambi i membri 2x – 5 + 5 = x – 2 + 5 2x = x + 3 Riduciamo i termini simili Sottraiamo x ad entrambi i membri 2x – x = x + 3 – x x = + 3 Riduciamo i termini simili e otteniamo che è la soluzione cercata 7

Principi di equivalenza CONSEGUENZE DEL PRIMO PRINCIPIO DI EQUIVALENZA Regola del trasporto. Si può spostare un termine da un membro all’altro di un’equazione purché gli si cambi segno. Di conseguenza una qualunque equazione si può sempre scrivere nella forma E(x) = 0, dove E(x) è l’espressione che si ottiene spostando tutti i termini al primo membro. ESEMPIO 2x = 4 + 1 – x 2x = 4 + 1 + x 2x + 1 + x – 4 = 0 8

2x + 3 = 5x + 3 2x = 5x 9 Principi di equivalenza Regola di cancellazione. Se nei due membri di un’equazione compaiono due addendi uguali, uno per ogni membro, questi possono essere soppressi. ESEMPIO 2x + 3 = 5x + 3 Sono uguali 2x = 5x 9

A B A P B P = = 10 Principi di equivalenza SECONDO PRINCIPIO DI EQUIVALENZA Teorema. Se si moltiplicano i due membri per una stessa espressione P, che abbia lo stesso dominio dell’equazione e che in quel dominio sia sempre diversa da zero, si ottiene un’equazione equivalente a quella data. A B = A P = B P 10

3x = 9 3 6 – x – 2 = 3 3x – 6 = 9 11 Principi di equivalenza CONSEGUENZE DEL SECONDO PRINCIPIO DI EQUIVALENZA Regola di semplificazione. Si possono semplificare tutti i termini di un’equazione per uno stesso fattore comune, purché diverso da zero. ESEMPIO 3x – 6 = 9 Tutti i termini sono divisibili per 3. 3x = 9 3 6 – x – 2 = 3 11

– 2x – 3 = x – 1 2x + 3 = – x + 1 12 Principi di equivalenza Regola del cambio dei segni. Se si cambiano i segni a tutti i termini di un’equazione, in entrambi i membri, si ottiene un’equazione equivalente a quella data. ESEMPIO – 2x – 3 = x – 1 2x + 3 = – x + 1 12

Principi di equivalenza Regola della riduzione a coefficienti interi. Da un’equazione a coefficienti frazionari si può passare ad un’equazione a coefficienti interi moltiplicando entrambi i membri per il m.c.m. fra i denominatori di tutte le frazioni. ESEMPIO = 1 3 x + 1 2 – 6 m.c.m. (3, 2, 6) = 6 ( ) = 2x + 6 6 3x – 1 2x + 6 = 3x – 1 13

Equazioni numeriche intere IL GRADO DI UN’EQUAZIONE Un’equazione intera si può sempre scrivere in forma normale come E(x) = 0, dove E(x) è un polinomio. Quando un’equazione è scritta in questa forma, si dice grado dell’equazione il grado complessivo del polinomio E(x). Ad esempio: 2x – 3 = 0 È un’equazione di primo grado. 4x2 – 6x + 3 = 0 È un’equazione di secondo grado. 6x3 – 7x + 1 = 0 È un’equazione di terzo grado. 14

ax + b = 0 x = k 15 Equazioni numeriche intere LE EQUAZIONI LINEARI Un’equazione di primo grado si dice anche lineare ed ha la forma: ax + b = 0 Termine noto a è il coefficiente del termine di primo grado, b è il termine noto dell’equazione. Il dominio di un’equazione lineare è sempre R. Possiamo dire di avere risolto un’equazione lineare quando riusciamo a scriverla nella forma x = k In questo caso diciamo che k è la soluzione e che S={k} è l’insieme delle soluzioni. 15

{ } ax + b = 0 ax = – b a ≠ 0 a = 0 x = b a – b = 0 b ≠ 0 S = b a – Equazioni numeriche intere Procedura di risoluzione ax + b = 0 Data l’equazione Si porta il termine noto al secondo membro ax = – b a ≠ 0 a = 0 Si analizza il coefficiente a x = b a – b = 0 b ≠ 0 S = b a – { } Indeterminata S = R Impossibile S = 16

17 Equazioni numeriche frazionarie Nelle equazioni frazionarie il dominio non è più R, perché bisogna escludere quei valori che, annullando qualche denominatore, fanno perdere significato all’equazione. Regola per determinare il dominio 1) si esegue, se necessario, la scomposizione dei polinomi ai denominatori; 2) si impone che ciascun fattore al denominatore sia diverso da zero; 3) si risolvono le condizioni di esistenza con la stessa procedura usata per risolvere le equazioni intere. Il dominio è l’insieme R – {valori trovati al punto 3} Determinato il dominio, si procede alla risoluzione dell’equazione applicando i principi di equivalenza. Una volta trovata la soluzione si deve confrontare il valore trovato con quelli esclusi dal dominio. 17

1 x2 – 4 – 3 x – 2 = 5 x + 2 1 (x – 2) (x + 2) – 3 x – 2 = 5 x + 2 Equazioni numeriche frazionarie ESEMPIO 1 x2 – 4 – 3 x – 2 = 5 x + 2 1 (x – 2) (x + 2) – 3 x – 2 = 5 x + 2 Poiché deve essere x + 2 ≠ 0 ∧ x – 2 ≠ 0 ossia x ≠ – 2 ∧ x ≠ 2 Il dominio è l’insieme D = R – {– 2; 2} 1 – 3 (x + 2) (x – 2) (x + 2) = 5 (x – 2) continua 18

1 – 3 (x + 2) (x – 2) (x + 2) = 5 (x – 2) 1 – 3 (x + 2) = 5 (x – 2) Equazioni numeriche frazionarie 1 – 3 (x + 2) (x – 2) (x + 2) = 5 (x – 2) 1 – 3 (x + 2) = 5 (x – 2) 1 – 3x – 6 = 5x – 10 – 3x – 5x = – 10 + 6 – 1 = + x 5 8 – 8x = – 5 5 8 Poiché non coincide con uno dei valori esclusi dal domino, la soluzione è accettabile: S = { } 19

+ = 1 a 2a x – 1 2 x ≠ 1 D = R – {1} a ≠ 0 20 Equazioni letterali In un’equazione letterale si può sempre: trasportare i termini da un membro all’altro dell’equazione cambiando loro di segno; cambiare tutti i segni dei termini ai due membri; moltiplicare o dividere entrambi i membri per un coefficiente numerico diverso da zero. Non è invece possibile: moltiplicare o dividere per un coefficiente letterale senza avere posto le condizioni di diversità da zero di tale coefficiente. In un’equazione letterale bisogna distinguere: + = 1 a 2a x – 1 2 il dominio, determinato rispetto all’incognita x le condizioni sul parametro x ≠ 1 D = R – {1} a ≠ 0 20

{ } = x (3a – 1) = a 1 3 a ≠ 3a – 1 S 1 3 a = x  0 = 1 3 S = 21 Equazioni letterali Discutere un’equazione significa analizzare come cambia l’insieme delle soluzioni al variare dei parametri. ESEMPIO x (3a – 1) = a Per trovare la soluzione dividiamo entrambi i membri per 3a – 1; si presentano quindi i seguenti casi: 1 3 a ≠ Se 3a – 1 S = { } 1 3 a = Se x  0 = 1 3 S = l’equazione diventa che è impossibile 21