incontro con i nostri corsi d'acqua

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Transcript della presentazione:

incontro con i nostri corsi d'acqua DAL CAINA AL TEVERE: incontro con i nostri corsi d'acqua Progetto “CRIDEA” Classi III – IV – V a.s. 2006/07

SENSAZIONI, EMOZIONI lungo il CAINA

PASSEGGIATA NEL LETTO DEL CAINA Nel letto del Caina siamo entrati, tutti eccitati ed anche emozionati. Acqua non c’è, sui sassi asciutti dobbiamo camminare e qualche volta si può anche inciampare. Ad occhi chiusi ci fermiamo. Quante avventure immaginiamo!!! Siamo cercatori d’oro o grandi esploratori? Ma.... ecco tanti nemici ci vengono vicino e ci batte forte il cuoricino. Poi il richiamo di un uccello risvegliare ci fa e nel Caina, eccoci qua. Siamo tanto felici! Perché la ghiandaia, dai rami della quercia, ci dice che siamo tutti amici.

Pallino e il Caina “Sono Pallino, un bambino curiosone che non si stanca mai di fare domande. Ora una nuova curiosità mi frulla in testa, non gliela faccio a trattenerla e .... ooooh! E’ scappata e al Caina è arrivata!” “Senti Caina, com’eri in gioventù?” “Pallino, Pallino, che bei tempi erano quelli passati. Io ero molto più vivace di oggi e avevo tanta energia. Quando pioveva molto, diventavo furioso, inondavo i campi vicini combinando un sacco di guai”. “È rimasto un ricordo di allora!”. “Sii, e quale?” “Il nome Pantano. L’hai mai sentito?”

“Certamente! Non si chiama San Giovanni del Pantano il posto dove tu nasci?” “Proprio così, ma il suo nome viene dall’acqua che ricopriva i campi quando uscivo dal mio letto trasformandoli in una specie di palude, insomma, un vero pantano”. “E, come hai fatto a cambiare?” “È stato l’uomo che ha scavato il mio letto, l’ha fatto più profondo e più spazioso per contenere le mie piene. “Cosa c’era intorno a te?” “Intorno a me c’erano tantissimi alberi, ... un vero bosco. Quanti salici si specchiavano nelle mie acque! Erano belli e utili”. “Utili? E per cosa? “Per fare cesti, canestri, fiescoli, ....

E poi... ero più ricco di pesci, anche di anguille che dal mare, risalendo il Tevere e il Nestore, giungevano fino a me . E ancora.... tanti più uccelli, selvaggina e cacciatori. Insomma, tanto più movimento, tanta più vita”. “Che lavoro facevi?” “... oooh, più di uno!” “E quali erano?” “Quando avevo acqua a sufficienza, facevo girare pesanti ruote che macinavano grano e guado”. “Il grano lo conosco, ma il guado , cos’è?” “Il guado è una pianta erbacea, le sue foglie, macinate, venivano usate per tingere i tessuti di azzurro. “Che bella cosa!”

“E poi, hai visto la vecchia fornace?” “Certamente, ci sono passato con il pulmino insieme ai miei compagni,abbiamo raccolto anche della terra lì vicino! A scuola l’abbiamo impastata e ci abbiamo fatto dei cilindretti. Con altri tipi di terra, non cisono venuti. La maestra ci ha detto che è terra argillosa”. “Esatto, Pallino, ed è per questo che era utilizzata per fare i mattoni. Sapessi quanti ne ho impastati con la mia acqua!” “Quanto lavoro Caina!!” “Si, è vero, ma io ero proprio contento di farlo!!” “Ciao Caina, sei stato gentile ad ascoltarmi”. “Ciao, Pallino e grazie a te per avermi fatto compagnia; torna presto, ti aspetto”.

incontra con tanto amore. Se ascolti il Caina il torrente tu puoi parlargli Il torrente e lui ti sente. Canticchiando avanti va e a valle arriverà. Porta con sè piccoli sassi e aninaletti che fanno nell'acqua tanti giochetti. Brilla quando c'è il sole e disseta tutto ciò che incontra con tanto amore. Sotto il ponte di Pieve Caina scorre lento ma tra il verde dei campi si nasconde in un momento. Infine si sposa con il Nestore e con il Tevere va al mare. Fa amicizia con altri torrenti e tutti sono contenti.

IL CAINA CI PARLA La mia acqua era limpida e pura mentre scorreva nella pianura; lungo le rive fiori e uccellini attiravan sempre grandi e piccini. Ora di acqua ben poca ne ho scorre lenta, si ferma e puzza un po’; sulle rive sparse qua e là carte, lattine, bottiglie e chi più ne ha. Il mio grido d’aiuto forte si leva: se qualcuno salvarmi potrà un bene per tutti di certo sarà.

Luca e il Tevere “A vederti non sembrerebbe che scorri da millenni, hai sempre un bell’aspetto!” “Caro ragazzo è tutto merito delle mie acque, guarda!” “Gli uccelli trovano il cibo. I pesci vivono in acque sane. Gli alberi crescono rigogliosi. Lungo gli argini si sviluppano centri abitati. La pianura circostante dà buoni raccolti.

Prima di salutarti voglio raccontarti dell’ultima volta che mi sono arrabbiato. Era tanto piovuto, i miei cugini affluenti mi hanno per forza regalato le loro acque, non sapevo dove metterle, così ho cominciato a sentirmi pesante, pesante, pesante,.... Non ce l’ho fatta e sono uscito dall’argine di morbida poi da quello di piena fino a quello strapiena; ho fatto un grosso disastro; ho cercato di rimediare, sono tornato al mio posto, ma molti alberi per colpa mia, sono stati trascinati dalla corrente.

“Ciao Tevere”. “Ciao ragazzo”. “Torna a trovarmi, voglio condividere con te la serenità dei miei paesaggi, le voci degli animali che lungo i miei argini costruiscono la casa, magari mi sfogherò un po’ quando gli uomini diventano cattivi e non mi rispettano”: “Ciao Tevere”. “Ciao ragazzo”.

MODI DI DIRE SULL’ACQUA È solo un modo di dire!! Significa “Fare il proprio interesse anche a scapito degli altri”. Sono tanti i modi di dire sull’acqua! Eccoli I mulini del Caina e del Tevere oggi non ci sono più, perché allora si dice “Tirare l’acqua al proprio mulino”? “Sentirsi come un pesce fuor d’acqua” (Sentirsi a disagio, fuori dal proprio ambiente) “Acqua passata non macina più” (Mettere una pietra sul passato perché non lo possiamo cambiare) “Avere l’acqua alla gola” (Trovarsi in grandissime difficoltà) “ È come bere un bicchiere d’acqua” (Si dice di una cosa molto facile da fare) “Fare un buco nell’acqua” (Fare qualcosa inutilmente, fallire un tentativo) “Assomigliarsi come due gocce d’acqua” (Quando due persone o le cose sono somiglianti) “Acqua in bocca” (Bisogna tacere, non svelare un segreto) “Hai scoperto l’acqua calda” (Giungere ad una conclusione scontata)

Curiosità sui nostri corsi d'acqua A) Nei paesi attraversati dal Caina ogni 25 anni si celebra la festa del Crocefisso. Perché? Perché in 100 anni ci devono essere 4 feste 2) Perché ci vogliono tanti anni per preparare la festa 3) Perché i paesi attraversati dal Caina sono 25

B) Questa è la fusaggine o “cappello del prete“ una pianta che cresce lungo il Caina. Il suo legno viene utilizzato per fare ... 1) I mobili 2) Gli stecchini 3) Le barche

C) Perché il luogo dove nasce il Caina si chiama “San Giovanni del Pantano?” 1) Perché il Caina usciva spesso dal suo letto e allagava i campi 2) Perché c’era un cavaliere che si chiamava Giovanni Pantano 3) Perché si mangiava una specie di minestra dal nome “Panta”

D) Quanto è lungo il Caina? 1) 310 metri 2) 31 chilometri 3) 31 ettometri

E) Che cosa c’è di antico sul monte “Cresta della Fornace” dove nasce il Caina? 1) Un campo per addestramento cani 2) Una tomba etrusca 3) Un capanno per la caccia dei colombi

F) Secondo una leggenda il Tevere si chiamava così perché: Le persone che vivevano lungo il suo corso bevevano tanto tè 2) Chi beveva le sue acque diceva sempre la verità 3) Nelle sue acque annegò Tiberino, un re latino

G) “Di morbida”, “di piena”, “di strapiena”: questi termini si riferiscono... 1) Ai suoi argini 2) Al letto del fiume 3) Alle varie alluvioni

H) Le buste di plastica penzolanti lungo il fiume...... 1) Sono particolari aquiloni per abbellire il fiume 2) Sono rimaste dall’ultima alluvione 3) Sono state messe come casina per gli uccellini

Il Tevere nasce dal monte Fumaiolo in Emilia Romagna. Nel secolo scorso questo monte si trovava: 1) Sempre in Emilia Romagna 2) Nelle Marche (Sorgente del Tevere) 3) In Toscana

L) Dentro il parco didattico di Ponte Felcino c’è una serra tropicale, la sua struttura è una cupola che.... 1) È stata costruita dagli abitanti del paese 2) È stata utilizzata durante il restauro della Fontana Maggiore di Perugia 3) È stata regalata dal Centro Sportivo

M) Le canne di bambù che crescono nel parco provengono dalla Cina dove: 1) Si usano per costruire strumenti musicali 2) Si utilizzano per ripararsi dal sole 3) Essendo cave, sono utilizzate come tubi per acquedotti

per la vita sei preziosa. a non sciuparti dobbiamo imparare! Quante cose abbiamo scoperto sui nostri corsi d’acqua!! E ... quanto sono importanti!!! Tutta l’acqua è importante, anche quella che “non sembra” acqua. Ricerchiamo insieme ... LE MILLE FACCE DELL’ACQUA Acqua fresca, brillantina sei la rugiada mattutina. Sei salata sopra l’onda, nella schiuma sei gioconda. Sei nel ghiaccio, nella brina, anche nella nebbiolina. Sei nei candidi fiocchetti con la neve fai i merletti. Vieni giù a catinelle quando il cielo è a pecorelle. Ti presenti in tante vesti, necessaria sempre resti. E come la più bella cosa per la vita sei preziosa. ACQUA GENEROSA Chi ci disseta dopo una corsa nel prato? Chi lava tutto il bucato? Chi irriga i campi dei contadini? E chi fa sbocciare i fiorellini? Ma è ..... naturale! L’ACQUA... Tu sei davvero preziosa, semplice e generosa. Se tu venissi a mancare, avanti non potremmo andare. Per questo, fin da piccoli, a non sciuparti dobbiamo imparare!