L’ECOCARDIOGRAFIA NELL’EMERGENZA URGENZA CARDIOLOGICA PAOLO G. PINO ANTONIO TERRANOVA U.O.C. Divisione di Cardiologia I Dipartimento Cardiovascolare Ospedale S.Camillo A. O. S.Camillo-Forlanini. Roma
Il trattamento di pazienti con sintomatologia cardiaca acuta (dispnea, dolore, sincope), ipossiemici, in condizioni emodinamiche instabili e/o in shock portati al DEA o ricoverati nelle aree di terapia intensiva cardiologica, cardiochirurgica ed in genere nelle unità operative dedicate a pazienti critici si basa sulla corretta identificazione dei meccanismi patogenetici che hanno determinato la comparsa dei sintomi.
Le condizioni cliniche nelle quali l’ecocardiografia può risultare utile sono quindi molteplici: 1. Confermare o escludere patologie cardiache; 2. Valutazione emodinamica: ipotensione, volumi ventricolari (volemia), funzione ventricolare (regionale, globale), funzione ventricolare destra, ostruzione all’efflusso, patologia valvolare; 3. Ipossia: funzione ventricolare destra, pressione ventricolare destra, shunt intracardiaco, embolia polmonare; 4. Infezioni: endocarditi infettive.
Solitamente l’ETT offre immagini di qualità diagnostica (seconda armonica, mezzi di contrasto ecocardiografico) Ma in pazienti in shock, in pazienti sottoposti a ventilazione assistita o in generale quando l’ETT è inadeguato, l’ETE diventa indispensabile per orientare verso una corretta diagnosi. Esistono inoltre alcune patologie che possono essere studiate solo con l’esame transesofageo
ECO TRANSTORACICO DIAGNOSTICO
DOLORE TORACICO: Paz con molteplici FR
SCA STEMI RECENTE: DISPNEA A RIPOSO
DISPNEA ACUTA E BASSA GITTATA DISPNEA ACUTA E BASSA GITTATA. Mixoma atriale sin + TEP ipertens polmonare
SINCOPE: mixoma ventricolare sinistro
DISPNEA IN DIALIZZATO
DOLORE TORACICO IN IPERTESA
DOLORE TORACICO IN IPERTESA
ECO TRANSTORACICO PARZIALMENTE DIAGNOSTICO ECO TRANSESOFAGEO DIRIMENTE
COMPLICANZA INFARTO. DIV
COMPLICANZA INFARTO. DIV
COMPLICANZA INFARTO. DIV
Dispnea in emodializzata Dispnea in emodializzata. Migrazione di catetere utilizzato per disostruire FAV trombizzata
Dispnea in emodializzata Dispnea in emodializzata. Migrazione di catetere utilizzato per disostruire FAV trombizzata
FEBBRE IN PAZIENTE SOTTOPOSTA A MITRAL VALVE REPAIR (INTERVENTO DI ALFIERI). ETT
FEBBRE IN PAZIENTE SOTTOPOSTA A MITRAL VALVE REPAIR (INTERVENTO DI ALFIERI). ETT
DISPNEA IN PAZIENTE CON IM NOTA
DISPNEA IN PAZIENTE CON IM NOTA
DISPNEA IN PAZIENTE CON IM NOTA
FEBBRE IN PAZIENTE PORTATORE DI DOPPIA PROTESI MITRO-AORTICA
DOLORE TORACICO IN PAZIENTE SOTTOPOSTA A INTERVENTO DI PROTESI VASCOLARE DISSEZIONE TIPO A. ETT
DOLORE TORACICO IN PAZIENTE SOTTOPOSTA A INTERVENTO DI PROTESI VASCOLARE DISSEZIONE TIPO A. ETT
ECO TRANSTORACICO NON DIAGNOSTICO. ECO TRANSESOFAGEO DIAGNOSTICO
CARDIOPATIA ISCHEMICA. ROTTURA PARZIALE PAPILLARE
CARDIOPATIA ISCHEMICA. ROTTURA PAPILLARE
Cardiopatia ischemica. Estensione al ventricolo destro Cardiopatia ischemica. Estensione al ventricolo destro. Scollamento parete libera del ventricolo destro.
BASSA GITTATA E DISPNEA DOPO VALVULOPLASTICA MITRALICA PERCUTANEA
TRAUMA E INTERESSAMENTO CARDIACO
PATOLOGIA DEL VASO AORTICO. EMATOMA AORTA ASCENDENTE
COMPLICANZA DI ENDOPROTESI AORTICA. ENDOLEAK PRECOCE
COMPLICANZA DI ENDOPROTESI AORTICA. IMPIANTO SECONDA ENDOPROTESI
FEBBRICOLA IN PORTATORE DI BENTALL
BASSA GITTATA DURANTE PTCA ELETTIVA
BASSA GITTATA DURANTE PTCA ELETTIVA
ECO Pazienti critici Aritmie mono IMA Shock 2D Scompenso Doppler ETE Pazienti critici complessi ETE Emodializzati 3DRT Procedure interventistiche (con/senza device) ETE-3DRT Procedure cardiochirurgiche ICE Stati settici
CONCLUSIONI La tipologia dei pazienti che afferiscono alle Unità di Terapia Intensiva Cardiologica si è trasformata nel corso degli ultimi anni. SCA in pazienti dializzati, procedure interventistiche e cardiochirurgiche, pazienti con protesi e device vari, pazienti settici sono spesso ricoverati in UTIC. Il Cardiologo dell’UTIC deve avere una vasta cultura non solo cardiologica ed internistica ma anche ETT-ETE per una corretta definizione diagnostica base per la corretta terapia
CONCLUSIONI La tipologia dei pazienti critici di pertinenza cardiologica si è trasformata nel corso degli ultimi anni. SCA in pazienti dializzati, procedure interventistiche e cardiochirurgiche, pazienti sottosposti a procedure di tipo aritmologico, pazienti con protesi e device vari, pazienti settici giungono spesso all’osservazione del cardiologo e sono ricoverati in ambiente cardiologico. Il Cardiologo deve avere una vasta cultura non solo cardiologica ed internistica ma anche ETT-ETE per una corretta definizione diagnostica base per la corretta terapia.