LA TEORIA DELLE SCELTE DEL CONSUMATORE

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Transcript della presentazione:

LA TEORIA DELLE SCELTE DEL CONSUMATORE Capitolo 21 Principi di Microeconomia N. Gregory Mankiw

La teoria delle scelte del consumatore risponde a domande come le seguenti: Perché la curva di domanda è decrescente? In che modo i salari influenzano l’offerta di lavoro? In che modo il tasso d’interesse influenza la quantità di risparmio? I poveri preferiscono ricevere trasferimenti in natura o in denaro?

Il vincolo di bilancio Il vincolo di bilancio mostra le possibili combinazioni di beni (“panieri di consumo”) che il consumatore si può permettere di acquistare, dati i prezzi e il suo reddito.  Gli individui consumano infatti meno di quanto desiderano proprio perché la loro spesa è vincolata, ovvero limitata, dal loro reddito.

Il vincolo di bilancio R = 1000, ppizza = 10, ppepsi = 2

La retta di bilancio Tutti i punti sulla retta di bilancio indicano le possibili combinazioni di consumo dei beni che il decisore si può permettere. Per esempio, se il consumatore non acquista nessuna pizza, può permettersi 500 lattine di pepsi. Se non acquista nessuna pepsi, può permettersi 100 pizze.

Il vincolo di bilancio Quantità di Pepsi 500 250 50 100 Quantità 50 100 Quantità di Pizza

Il vincolo di bilancio Quantità di Pepsi B 500 250 A 50 100 Quantità 50 100 Quantità di Pizza

Il vincolo di bilancio Quantità di Pepsi B 500 250 Retta di bilancio del consumatore A 50 100 Quantità di Pizza

Il vincolo di bilancio In alternativa il consumatore può, per esempio, acquistare 50 pizze e 250 lattine di pepsi. Se ci pensate un po’ capirete che in effetti il consumatore si può permettere tutte le combinazioni di quantità di pizza (x) e pepsi (y) tali che: R  pxx + pyy. Nell’esempio: R = 1000, px = 10, py= 2.

Il vincolo di bilancio tg  = 5  Quantità di Pepsi B C 250 R/ppepsi = 500 C 250 Vincolo di bilancio del consumatore  A 50 100 = R/ppizza Quantità di Pizza

Il vincolo di bilancio L’inclinazione del vincolo di bilancio è uguale al prezzo relativo dei due beni, ovvero al prezzo di un bene espresso in rapporto all’altro bene. Ovvero: tg = px /py = 10/2= 5, misura il tasso di sostituibilità economica di un bene all’altro.

Preferenze: ciò che il consumatore desidera Le preferenze del consumatore tra le diverse combinazioni di consumo dei beni sono rappresentate attraverso le curve di indifferenza. Una curva di indifferenza mostra diverse combinazioni di beni che soddisfano il consumatore in eguale misura.

Curve di indifferenza

Curve di indifferenza Quantità di Pepsi Quantità di Pizza

Curve di indifferenza Quantità di Pepsi Curva di indifferenza I1 Quantità di Pizza

Curve di indifferenza Quantità di Pepsi Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza

Curve di indifferenza Quantità di Pepsi C B A Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza

Curve di indifferenza Il consumatore è indifferente, o ugualmente soddisfatto, tra le combinazioni A, B, e C, perché sono collocate sulla medesima curva.

Il tasso marginale di sostituzione L’inclinazione in un qualsiasi punto della curva di indifferenza ci fornisce il tasso marginale di sostituzione in quel punto.  E’ il tasso con il quale il consumatore è disposto a scambiare un bene con l’altro.  Misura la quantità di un bene (y) che il consumatore desidera per compensare una riduzione unitaria nel consumo di un altro bene (x).

Curve di indifferenza Quantità di Pepsi Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza

Curve di indifferenza Quantità di Pepsi Inclinazione Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza

Tasso marginale di sostituzione Quantità di Pepsi Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza

Tasso marginale di sostituzione Quantità di Pepsi TMS 1 Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza

Tasso marginale di sostituzione Matematicamente, il tasso (o saggio) marginale di sostituzione è semplicemente, in valore assoluto, la derivata prima della curva di indifferenza y = f(x) (i due concetti coincidono per variazioni infinitesimali dei beni lungo la curva stessa) : Ovvero, il TMS in un punto è (in valore assoluto) l’inclinazione della retta tangente in quel punto alla curva di indifferenza.

y a TMS(A) = tg  = a/b A I  x b

Un po’ di matematica … Non è difficile capire che le preferenze sono di solito rappresentabili anche tramite opportune funzioni u = U(x,y), dette di “Utilità”, tali che U(A) > U(B) se e solo se il paniere A è preferito al paniere B dal soggetto le cui preferenze sono rappresentate da U(·). In tal caso, una curva di indifferenza per un certo consumatore non è altro che una particolare “curva di livello” della “sua” funzione di utilità.

Un po’ di matematica … In particolare, una curva di indifferenza è una funzione y = f(x) “implicitamente” definita dalla condizione U(x,y) = k, dove quest’ultimo parametro è una costante. Ne segue, differenziando la precedente espressione lungo una curva di indifferenza, che poiché

Un po’ di matematica … si ottiene che: Le derivate parziali che ci permettono di calcolare il TMS sono dette “utilità marginali” e rappresentano l’incremento di utilità dovuto all’incremento unitario nel consumo del bene cui si riferiscono.

Proprietà delle curve di indifferenza (e delle relative funzioni di utilità) Le curve di indifferenza più lontane dagli assi garantiscono un livello di soddisfazione più elevato. Le curve di indifferenza sono decrescenti. Le curve di indifferenza non si intersecano. Le curve di indifferenza hanno forma con-vessa (concava rispetto agli assi).

Le curve di indifferenza più lontane dagli assi garantiscono un livello di soddisfazione più elevato. I consumatori (di solito) apprezzano quanti-tà più elevate dei beni (ovvero, le relative utilità marginali sono positive). Le curve di indifferenza più lontane dagli assi comprendono appunto quantità supe-riori di beni rispetto a curve di indifferenza più basse (contengono combinazioni di consumo che si trovano “a nord-est” rispetto a curve più basse).

Curve di indifferenza Quantità di Pepsi Curve di indifferenza, I1 Quantità di Pizza

Curve di indifferenza Quantità di Pepsi I2 Curve di indifferenza, I1 Quantità di Pizza

Curve di indifferenza Quantità di Pepsi C B I2 A Curve di indifferenza, I1 Quantità di Pizza

Curve di indifferenza Quantità di Pepsi C B D I2 A Curva di indifferenza, I1 Quantità di Pizza

Le curve di indifferenza sono decrescenti Il consumatore trae in generale soddisfazione da entrambi i beni. Se la quantità di un bene si riduce, la quantità dell’altro bene deve aumentare per compensarlo della riduzione del primo. Per questa ragione le curve di indifferenza devono essere decrescenti.

Le curve di indifferenza sono decrescenti. Quantità di Pepsi Curve di indifferenza, I1 Quantità di Pizza

Le curve di indifferenza non si intersecano. Le curve di indifferenza non possono intersecarsi. Se le curve di indifferenza si interse-cassero, l’assunzione circa la preferenza per quantità maggiori risulterebbe violata (per esempio).

Le curve di indifferenza non si intersecano. Quantità di Pepsi C A B Quantità di Pizza

Le curve di indifferenza hanno forma convessa. Gli individui valutano relativamente meno le unità di beni di cui dispongono in abbondanza e sono perciò meno disposti a rinunciare a beni di cui hanno scarsa disponibilità (preferenze “bilanciate”). Queste differenze nel tasso marginale di sostituzione del consumatore determinano la forma convessa delle sue curve di indifferenza. Ovvero, il tasso marginale di sostituzione è decrescente lungo le curve di indifferenza.

Le curve di indifferenza hanno forma convessa. Quantità di Pepsi Quantità di Pizza

Le curve di indifferenza hanno forma convessa. Quantità di Pepsi Curve di indifferenza Quantità di Pizza

Le curve di indifferenza hanno forma convessa. Quantità di Pepsi 14 A 8 curve di indifferenza 2 3 Quantità di Pizza

Le curve di indifferenza hanno forma convessa. Quantità di Pepsi 14 TMS = 6 A 8 1 Curve di indifferenza 2 3 Quantità di Pizza

Le curve di indifferenza hanno forma convessa. Quantità di Pepsi 14 TMS = 6 A 8 1 4 B 3 Curve di indifferenza 2 3 6 7 Quantità di Pizza

Le curve di indifferenza hanno forma convessa. Quantità di Pepsi 14 TMS = 6 A 8 1 4 TMS= 1 B 3 1 Curve di indifferenza 2 3 6 7 Quantità di Pizza

Due esempi limite di curve di indifferenza Sostituti perfetti Complementi perfetti

Sostituti perfetti Due beni la cui curva di indifferenza è un segmento rettilineo sono detti “sostituti perfetti”. Il loro tasso marginale di sostituzione è costante.

Sostituti perfetti Moneta da 5 centesimi TMS = tg  = 2   6 4 2 I1 1 2 3 Moneta da 10 centesimi

Complementi perfetti Due beni la cui curva di indifferenza è una spezzata ad angolo retto sono detti “complementi perfetti”.

Complementi perfetti Scarpe sinistre I2 7 5 I1 5 7 Scarpe destre

Ottimizzazione: come il consumatore sceglie Il consumatore desidera ovviamente procurarsi la migliore combinazione di beni, ovvero quella che lo colloca sulla sua curva di indifferenza più lontana dagli assi. Comunque, il consumatore deve anche, forzatamente, tener conto del suo vincolo di bilancio.

Ottimizzazione: come il consumatore sceglie L’ottimo del consumatore si ha nel punto in cui il consumo corrisponde alla curva di indifferenza più elevata tra quelle compatibili col vincolo di bilancio. Un paniere di consumo nel quale una curva di indifferenza e il vincolo di bilancio risultano tangenti costituisce appunto “l’ottimo del consumatore”.

La scelta ottimale del consumatore

La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi Quantità di Pizza

La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi I1 Quantità di Pizza

La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi I2 I1 Quantità di Pizza

La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi I3 I2 I1 Quantità di Pizza

La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi I3 I2 I1 Vincolo di bilancio Quantità di Pizza

La scelta ottimale del consumatore Quantità di Pepsi ottimo I3 I2 I1 Vincolo di bilancio Quantità di Pizza

Ottimizzazione: come il consumatore sceglie Con riferimento alla funzione di utilità che rappresenta le preferenze di un consuma-tore, si dice alternativamente che egli “massimizza” la sua funzione di utilità nel rispetto del vincolo di bilancio: {Max U(x,y) |R  pxx + pyy} Si può mostrare matematicamente che la soluzione di un simile problema di “otti-mizzazione non lineare” conduce proprio alla condizione di tangenza indicata.

La scelta ottimale del consumatore Il consumatore sceglie quindi (di solito) una composizione di beni per la quale il tasso marginale di sostituzione è uguale al prezzo relativo. Da questo punto di vista, la valutazione (marginale) che il consumatore dà ai due beni (tasso di sostituzione) è corrispondente a quella che ne dà il mercato (prezzo relativo).

Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore Un aumento del reddito porta ad uno spostamento verso l’esterno del vincolo di bilancio . Si noti che, matematicamente, le intersezioni sugli assi della retta di bilancio sono pari a R/pi, i = x,y.  Il consumatore sceglie una migliore combinazione di beni e si colloca su una curva di indifferenza più alta.

Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore

Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Quantità di Pizza

Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi I1 Quantità di Pizza

Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Ottimo iniziale I1 Quantità di Pizza

Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio Ottimo iniziale I1 Quantità di Pizza

Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio Ottimo iniziale I2 I1 Quantità di Pizza

Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio Nuovo ottimo Ottimo iniziale I2 I1 Quantità di Pizza

Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio 1. Un aumento del reddito sposta il vincolo di bilancio verso destra… Nuovo ottimo Ottimo iniziale I2 I1 Quantità di Pizza

Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio 1. Un aumento del reddito sposta il vincolo di bilancio verso destra… Nuovo ottimo Ottimo iniziale I2 I1 2. …Facendo aumentare il consumo di pizza… Quantità di Pizza

Effetto della variazione del reddito sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio 1. Un aumento del reddito sposta vincolo di bilancio verso destra… Nuovo ottimo 3. …e il consumo di Pepsi. Ottimo iniziale I2 I1 2. …facendo aumentare il consumo di pizza … Quantità di Pizza

Bene normale e bene inferiore Un bene che, a fronte di un incremento del reddito, viene consumato in maggiore quantità è chiamato bene normale. Un bene che, a fronte di un incremento del reddito, viene consumato in quantità inferiore è chiamato bene inferiore.

Bene inferiore

Bene inferiore Quantità di Pepsi Quantità di Pizza

Bene inferiore Quantità di Pepsi I1 Quantità di Pizza

Bene inferiore Quantità di Pepsi Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza

Bene inferiore Quantità di Pepsi ottimo iniziale Vincolo di bilancio Quantità di Pizza

Bene inferiore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio ottimo iniziale Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza

Bene inferiore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio ottimo iniziale Vincolo di bilancio iniziale I1 I2 Quantità di Pizza

Bene inferiore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio ottimo iniziale Nuovo ottimo Vincolo di bilancio iniziale I1 I2 Quantità Di Pizza

Bene inferiore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio 1. Un aumento del reddito sposta il vincolo di bilancio verso destra per cui... ottimo iniziale Nuovo ottimo Vincolo di bilancio iniziale I1 I2 Quantità di Pizza

Bene inferiore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio 1. Un aumento del reddito sposta il vincolo di bilancio verso destra per cui... ottimo iniziale Nuovo ottimo Vincolo di bilancio iniziale I1 I2 Quantità Di Pizza 2. ... Il consumo di pizza aumenta, quindi la pizza è un bene normale...

Bene inferiore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio 3. ..ma il consumo di Pepsi diminuisce, classificando la pepsi come bene inferiore 1. Un aumento del reddito sposta il vincolo di bilancio verso destra per cui... ottimo iniziale Nuovo ottimo Vincolo di bilancio iniziale I1 I2 Quantità di Pizza 2. ... Il consumo di pizza aumenta, quindi la pizza è un bene normale...

Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore Una diminuzione del prezzo di un bene fa ruotare il vincolo di bilancio verso l’esterno e variare l’inclinazione dello stesso. Si rammenti che il coefficiente angolare della retta di bilancio è dato da – px/py.

Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Quantità di Pizza

Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi 500 I1 100 Quantità di Pizza

Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi 500 Vincolo di bilancio iniziale I1 100 Quantità di Pizza

Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi 500 Ottimo iniziale Vincolo di bilancio iniziale I1 100 Quantità di Pizza

Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi 1. Una diminuzione del prezzo della Pepsi fa ruotare il vincolo di bilancio... 500 Vincolo di bilancio iniziale Ottimo iniziale I1 100 Quantità di Pizza

Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio 1000 1. Una diminuzione del prezzo della Pepsi fa ruotare il vincolo di bilancio… 500 Vincolo di bilancio iniziale Ottimo iniziale I1 100 Quantità di Pizza

Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio 1000 1. Una diminuzione del prezzo della Pepsi fa ruotare il vincolo di bilancio... 500 Vincolo di bilancio iniziale Ottimo iniziale I2 I1 100 Quantità di Pizza

Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio 1000 Nuovo ottimo 1. Una diminuzione del prezzo della pepsi fa ruotare il vincolo di bilancio... 500 Vincolo di bilancio iniziale Ottimo iniziale I2 I1 100 Quantità di Pizza

Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio 1000 Nuovo ottimo 1. Una diminuzione del prezzo della Pepsi fa ruotare il vincolo di bilancio... 500 Vincolo di bilancio iniziale Ottimo iniziale I2 I1 100 Quantità di Pizza 2. …riducendo il consumo di pizza…

Effetto delle variazioni di prezzo sulle scelte del consumatore Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio 1,000 Nuovo ottimo 1. Una diminuzione del prezzo della Pepsi fa ruotare il vincolo di bilancio… 500 3. …e aumentare il consumo di Pepsi. Ottimo iniziale I2 I1 Vincolo di bilancio iniziale 100 Quantità di Pizza 2. …riducendo il consumo di pizza…

Effetto reddito ed effetto di sostituzione Gli effetti della variazione del prezzo di un bene sul consumo si possono scomporre (per meglio comprenderli) in due effetti:  Effetto reddito  Effetto sostituzione

Effetto reddito L’effetto reddito è la variazione del consumo che risulta dal passaggio del consumatore a una curva di indifferenza diversa, in seguito a un cambiamento di prezzo. Il consumatore è come se fosse . . . più povero quando il prezzo aumenta . . . più ricco quando il prezzo diminuisce.

Effetto sostituzione L’effetto sostituzione è la variazione del consumo indotta dal passaggio a un punto della medesima curva di indifferenza con un tasso marginale di sostituzione diverso. Quando il prezzo di un bene varia, infatti, il tasso marginale di sostituzione che corrisponde all’ottimo del consumatore si modificherebbe anche se il consumatore restasse sulla stessa curva di indifferenza.

Variazione del prezzo: effetto sostituzione In seguito a una variazione del prezzo il consumatore si muove lungo la stessa curva di indifferenza, variando la combinazione di consumo in modo da ripristinare la condizione di tangenza.  Il consumatore si sposta dal punto A al punto B.

Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Pepsi Quantità di Pizza

Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Pepsi Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza

Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Pepsi Ottimo iniziale A Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza

Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Pepsi Ottimo iniziale A Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza

Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Pepsi B Ottimo iniziale A Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza

Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Pepsi B Ottimo iniziale Effetto sostituzione A Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza Effetto sostituzione

Variazione del prezzo: effetto reddito E’ rappresentabile come uno spostamento su una curva di indifferenza differente, a causa del mutato potere di consumo del reddito a disposizione.  Il consumatore si sposta dal punto B al punto C.

Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio B Ottimo iniziale Effetto sostituzione A Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza Effetto sostituzione

Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio B Ottimo iniziale Effetto sostituzione A Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza Effetto sostituzione

Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio B Ottimo iniziale Effetto sostituzione A I2 Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza Effetto sostituzione

Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio C Nuovo ottimo B Ottimo iniziale Effetto sostituzione A I2 Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza Effetto sostituzione

Effetto reddito ed effetto sostituzione Quantità di Pepsi Nuovo vincolo di bilancio C Nuovo ottimo Effetto reddito B Ottimo iniziale Effetto sostituzione A I2 Vincolo di bilancio iniziale I1 Quantità di Pizza Effetto sostituzione Effetto reddito

Estrapolare la curva di domanda La curva di domanda di un certo bene di un consumatore può essere considerata come il risultato delle decisioni ottimali che si possono derivare dal suo vincolo di bilancio e dal sistema delle curve di indifferenza, al variare del prezzo del bene. [Analogamente si potrebbe procedere per definire gli effetti incrociati dei prezzi degli altri beni o del reddito]

Estrapolare la curva di domanda Ottimo del consumatore La curva di domanda di Pepsi Quantità di Pepsi Prezzo Pepsi Nuovo vincolo di bilancio E’ E 150 $2 I2 E’ 1 E 50 Domanda I1 Quantità di Pizza Vincolo di bilancio iniziale 50 150 Quantità di Pepsi

Tutte le curve di domanda sono decrescenti Tutte le curve di domanda sono decrescenti? Ovvero, vale sempre la “legge della domanda”? Le curve di domanda a volte possono essere crescenti (in certi tratti). Questo accade quando il consumatore acquista una maggiore quantità di bene al crescere del suo prezzo.

Bene di Giffen E’ un bene per il quale un aumento del prezzo fa aumentare la quantità consumata . I “beni di Giffen” sono particolari beni inferiori per i quali l’effetto reddito (da B a C) è molto forte e prevale sull’effetto sostituzione (infatti, l’effetto sostituzione, da A a B, riduce sempre la domanda all’aumentare del suo prezzo). Essi hanno una curva di domanda crescente (in certi tratti).

Un bene di Giffen TMS(B)=TMS(C) Quantità di Patate Vincolo di bilancio iniziale TMS(B)=TMS(C) I Ottimo con prezzo 2 delle patate elevato Ottimo con prezzo delle patate basso C 2. ... facendo 1. Un aumento del prezzo aumentare il A delle patate fa ruotare il vincolo di bilancio consumo di B patate (le pata- te sono un be- I ne inferiore, e Nuovo vincolo 1 di Giffen). di bilancio Quantità di carne Figura 21-12

Che rapporto intercorre tra salario e offerta di lavoro? Se l’effetto sostituzione è superiore all’effetto reddito, il lavoratore lavora di più quando il suo salario aumenta. Se l’effetto reddito supera l’effetto sostituzione, il lavoratore lavora invece di meno.

w = 50 all’ora 100 ore settimanali Consumo 5000 Ottimo I 2000 I I 60 3 2000 I 2 I 1 60 100 Tempo libero Figura 21-13

Figura 21-14a (a) Per un individuo con queste preferenze… . . . L’offerta di lavoro è inclinata verso l’alto. Salario Consumo 1. Quando il salario aumenta… VB1 VB I 2 2 I 1 Ore di lavoro 2. …le ore di tempo libero diminuiscono Tempo libero offerte 3. e le ore di lavoro aumentano. Figura 21-14a

Figura 21-14b (a) Per un individuo con queste preferenze… . . . L’offerta di lavoro è inclinata verso il basso. salario Consumo I 2 1. Se il salario aumenta… VB 1 VB 2 I 1 Tempo Ore di lavoro 2. …le ore di tempo libero aumentano… Libero offerte 3. …e le ore di lavoro diminuiscono. Figura 21-14b

Che effetto ha il tasso d’interesse sul risparmio delle famiglie? Se l’effetto sostituzione di un aumento del tasso d’interesse è predominante sull’effetto reddito si risparmia di più. Se l’effetto reddito di un aumento del tasso di interesse è predominante sull’effetto sostituzione si risparmia di meno.

R = 100000, tasso d’interesse: 10% Consumo da anziani Vincolo di bilancio 110000 R = 100000, tasso d’interesse: 10% 55000 ottimo I 3 I 2 I 1 50000 100000 Consumo da giovani Figura 21-15

(a) Un aumento del tasso di interesse fa aumentare il risparmio (b) Un aumento del tasso di interesse fa diminuire il risparmio Consumo Consumo da da anziani anziani VB 2 VB 2 1. Un aumento del tasso di interesse fa ruotare il vincolo di bilancio verso destra . . . 1. Un aumento del tasso di interesse fa ruotare il vincolo di bilancio verso destra . . . VB 1 VB 1 I 2 I I I 2 1 1 Consumo da giovani Consumo da 2. . . . Provocando una diminuzione del consumo da giovani e, in conseguenza, un maggiore risparmio. giovani 2. . . . Provocando un aumento del consumo da giovani e, in conseguenza, un minore risparmio. Figura 21-16

Che effetto ha il tasso d’interesse sul risparmio delle famiglie? U aumento del tasso di interesse può produrre effetti contrastanti sulla propensione al risparmio (l’effetto sostituzione tende a far aumentare il risparmio, ma l’effetto reddito può ridurlo, facendo aumentare il consumo).

I poveri preferiscono i trasferimenti in denaro o in natura? Se il trasferimento in natura costringe il ricevente a consumare una quantità del bene che riceve superiore a quella che consumerebbe altrimenti, è preferibile il trasferimento in denaro.

I poveri preferiscono i trasferimenti in denaro o in natura? Se il trasferimento in natura non crea un vincolo al consumo, allora i trasferimenti in denaro e in natura hanno il medesimo effetto sui consumi e sul benessere del ricevente.

(a) il limite non è vincolante Trasferimento in denaro Trasferimento in natura Cibo Cibo VB 2 (con 1000 euro in contanti) VB 2 (con 1000 euro in buoni pasto) VB VB 1 1 E’ E’ I 2 I 2 1000 1000 E E I 1 I 1 Consumi Consumi non alimentari non alimentari Figura 21-17a

(b) Il limite è vincolante Trasferimento in denaro Trasferimento in natura Cibo Cibo VB 2 Con 1000 euro in contanti VB 2 (con 1000 euro in buoni pasto) VB VB 1 1 1000 F 1000 E’ E’ E E I I 1 2 I I 1 I 2 3 Consumi Consumi non alimentari non alimentari Figure 21-17b

Conclusione Il vincolo di bilancio di un consumatore mostra le possibili combinazioni di beni differenti che possono essere acquistati, dato il reddito e il prezzo dei beni. Le curve di indifferenza rappresentano le preferenze del consumatore tra le combinazioni di consumo delle diverse quantità dei beni (“panieri di consumo”).

Conclusione I panieri posti su curve di indifferenza più alte sono preferiti a quelli posti su curve di indifferenza più basse. Il consumatore ottimizza il proprio consumo collocandosi nel punto in cui il vincolo di bilancio è tangente a una curva di indifferenza.

Conclusione L’effetto reddito è la variazione del consumo indotta dal diverso potere di acquisto di cui il consumatore gode a causa della variazione del prezzo. L’effetto sostituzione è la variazione del consumo che discende dalla modifica del tasso di sostituzione ottimale provocata dalla variazione del prezzo relativo.

Conclusione L’effetto reddito si riflette nello spostamento a una curva di indifferenza superiore. L’effetto sostituzione si manifesta con un movimento lungo la medesima curva di indifferenza, verso un punto con un’inclinazione diversa.

Conclusione La teoria delle scelte del consumatore può spiegare: Perché la “legge della domanda” potrebbe non valere (beni “Giffen”) Perché salari più elevati possono indurre a una contrazione quanto un’espansione dell’offerta di lavoro. Perché la propensione al risparmio può aumentare o diminuire a fronte di un aumento del tasso di interesse. Perché i poveri preferiscono i trasferimenti in denaro a quelli in natura.

La teoria delle scelte del consumatore: Naturalmente si tratta di un semplice modello che permette però un’analisi accurata di certe implicazioni logiche. Tuttavia le sue applicazioni possono essere sorprendentemente profonde, come scoprirete nei corsi avanzati di microeconomia …

La teoria delle scelte del consumatore Fine del capitolo 21