Lezione 5 I MERCATI FINANZIARI

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Transcript della presentazione:

Lezione 5 I MERCATI FINANZIARI Corso di Macroeconomia Prof. Andrea Fumagalli, Università di Pavia

1. La domanda di moneta La moneta può essere usata per transazioni, ma non paga interessi. In realtà ci sono due tipi di moneta: il circolante, la moneta metallica e cartacea, e i depositi bancari, a fronte dei quali è possibile emettere assegni. I titoli pagano un interesse positivo, i, ma non possono essere usati per le transazioni. La decisione di detenere sia moneta sia titoli dipende da: il livello delle transazioni; il tasso d’interesse sui titoli.

1. La domanda di moneta Derivazione della domanda di moneta. La relazione tra domanda di moneta, reddito nominale e tasso di interesse è data da: Dove €Y indica il reddito nominale. Questa equazione ci dice che la domanda di moneta Md è uguale al reddito nominale €Y moltiplicato per una funzione del tasso di interesse i, indicata con L(i). La domanda di moneta aumenta proporzionalmente al reddito nominale. La domanda di moneta dipende negativamente dal tasso di interesse.

1. La domanda di moneta Fig. 4.1. La domanda di moneta. Per un dato livello di reddito nominale la domanda di moneta è una funzione decrescente del tasso di interesse. Per un dato tasso di interesse, un aumento del reddito nominale fa spostare la domanda di moneta verso destra.

2. La determinazione del tasso di interesse (I) Supponiamo che la banca centrale decida di offrire un ammontare di moneta uguale a M, cosicché Ms=M La condizione di equilibrio è: Offerta di moneta = Domanda di moneta M = €YL(i) Questa equazione ci dice che il tasso di interesse deve essere tale da indurre gli individui a tenere una quantità di moneta pari all’offerta di moneta, M. Questa relazione di equilibrio è chiamata curva LM.

2. La determinazione del tasso di interesse (I) Supponiamo che la banca centrale decida di offrire un ammontare di moneta uguale a M, cosicché Ms=M La condizione di equilibrio è: Offerta di moneta = Domanda di moneta M = €YL(i) Questa equazione ci dice che il tasso di interesse deve essere tale da indurre gli individui a tenere una quantità di moneta pari all’offerta di moneta, M. Questa relazione di equilibrio è chiamata curva LM.

2. La determinazione del tasso di interesse (I) Fig. 4.2. La determinazione del tasso di interesse. Il tasso di interesse di equilibrio è tale da eguagliare domanda (che è funzione del tasso di interesse) e offerta di moneta (che non è funzione del tasso di interesse.

2. La determinazione del tasso di interesse (I) Fig. 4.3. Gli effetti di un aumento del reddito nominale sul tasso di interesse. Un aumento del reddito nominale fa aumentare il tasso di interesse.

2. La determinazione del tasso di interesse (I) Fig. 4.4. Gli effetti di un aumento dell’offerta di moneta sul tasso di interesse. Un aumento dell’offerta di moneta riduce il tasso di interesse

2.2. Politica monetaria e operazioni di mercato aperto La Banca Centrale controlla la quantità di moneta tramite le operazioni di mercato aperto Bilancio della Banca Centrale Attività Passività Titoli Moneta (circolante) Le operazioni di mercato aperto comportano variazioni di pari importo nell’attivo e nel passivo del bilancio

2.2. Politica monetaria e operazioni di mercato aperto Operazione di mercato aperta espansiva: la Banca Centrale acquista titoli. La moneta in circolazione nell’economia aumenta di pari importo Operazione di mercato aperto restrittiva: la Banca Centrale vende titoli. La moneta in circolazione diminuisce di pari importo

2.2. Politica monetaria e operazioni di mercato aperto Sul mercato dei titoli si determina il prezzo dei titoli e da questo il tasso di interesse Esempio: Titolo annuale Prezzo oggi: €PT Rimborso alla scadenza: 100 € Qual è il tasso di interesse che questo titolo ci assicura? Quanto più elevato è il prezzo del titolo, tanto minore sarà il tasso di interesse pagato dal titolo stesso.

2.2. Politica monetaria e operazioni di mercato aperto Conoscendo il tasso di interesse si può risalire al prezzo del titolo manipolando la formula precedente: Il prezzo del titolo oggi è uguale al rimborso finale – ottenuto dalla vendita del titolo diviso per (1+i). Se il tasso di interesse è positivo, il prezzo del titolo è inferiore al valore di rimborso.

2.2. Politica monetaria e operazioni di mercato aperto Il tasso di interesse è determinato dall’uguaglianza tra offerta e domanda di moneta; Variando l’offerta di moneta, la Banca Centrale può influenzare il tasso di interesse; La Banca Centrale cambia l’offerta di moneta tramite operazioni di mercato aperto (acquisti o vendite di titoli contro moneta); Tali operazioni fanno variare il prezzo dei titoli e quindi il tasso di interesse.

3. La determinazione del tasso di interesse (II) Gli intermediari finanziari sono istituzioni che ricevono fondi dagli individui e dalle imprese e li usano per accordare prestiti e acquistare titoli. Le banche ricevono fondi da individui e imprese che li depositano direttamente o ve li fanno depositare attraverso bonifici o assegni bancari. Le banche tengono parte dei fondi ricevuti sotto forma di riserve.

3. La determinazione del tasso di interesse (II) Perché le banche tengono riserve di moneta? Ogni giorno, alcuni correntisti prelevano dai loro conti correnti e altri versano nei loro conti correnti; allo stesso modo emettono assegni a correntisti di altre banche e viceversa. Inoltre ci sono riserve obbligatorie, proporzionali ai depositi in conto corrente. Negli Stati Uniti il coefficiente di riserva obbligatoria, il rapporto tra riserve obbligatorie e depositi in conto corrente, è circa il 10%.

3. La determinazione del tasso di interesse (II) Perché le banche tengono riserve di moneta? I prestiti rappresenta circa il 70% delle attività del sistema bancario. Il restante 30% è rappresentato da titoli di Stato. Ai nostri fini, la distinzione tra titoli e prestiti non è importante. La distinzione tra prestiti e titoli è invece molto importante per altri scopi, come l’analisi della probabilità che si verifichino crisi di liquidità e del ruolo dell’assicurazione sui depositi bancari.

3. La determinazione del tasso di interesse (II) Le attività della banca centrale sono costituite da titoli in portafoglio e le passività da moneta emessa dalla banca centrale. Novità: la moneta non è tutta detenuta dal pubblico in contanti, ma parte di quest’ultima è tenuta dalle banche sotto forma di riserve. Bilancio della Banca Centrale Bilancio delle banche Attività Passività Titoli Moneta della Banca Centrale = Riserve + circolante Attività Passività Riserve Prestiti Titoli Depositi in conto corrente

3.2. Offerta e domanda di moneta emessa dalla banca centrale La domanda di moneta emessa dalla banca centrale è uguale alla domanda di circolante da parte degli individui più la domanda di riserve da parte delle banche. L’offerta di moneta emessa dalla banca centrale è sotto il controllo diretto della banca centrale. Il tasso di interesse di equilibrio è tale per cui domanda e offerta di moneta emessa dalla banca centrale sono uguali.

3.2. Offerta e domanda di moneta emessa dalla banca centrale Fig. 4.7. Fattori che determinano l’offerta e la domanda di moneta emessa dalla banca centrale.

3.2. Offerta e domanda di moneta emessa dalla banca centrale La domanda di moneta Quando gli individui possono tenere sia circolante sia depositi, la domanda di moneta implica due decisioni. Primo, gli individui devono decidere quanta moneta tenere; secondo, devono decidere quanta di questa moneta tenere sotto forma di circolante e quanta in depositi. Perciò la domanda totale di moneta è data da:

3.2. Offerta e domanda di moneta emessa dalla banca centrale La domanda di moneta Assumiamo semplicemente che gli individui tengano una proporzione fissa della loro moneta in circolante, pari a c, e una proporzione fissa in depositi, pari a (1-c). La domanda di circolante e di depositi in conto corrente saranno definite dalle seguenti formule:

3.2. Offerta e domanda di moneta emessa dalla banca centrale La domanda di riserve Quanto più grande è l’ammontare dei depositi, tanto maggiori saranno le riserve che le banche devono tenere, sia per precauzione sia per ragioni legali. La relazione tra riserve, R, e depositi, D, sarà: Combinando le equazioni, si ottiene che la domanda di riserve da parte delle banche è data da:

3.2. Offerta e domanda di moneta emessa dalla banca centrale La domanda di moneta emessa dalla banca centrale E’ data dalla domanda di circolante più la domanda di riserve: Sostituendo, si ottiene: Infine, sostituendo la domanda aggregata di moneta Md, con la sua espressione, all’interno della precedente equazione:

3.2. Offerta e domanda di moneta emessa dalla banca centrale La determinazione del tasso di interesse La condizione di equilibrio è che l’offerta di moneta emessa dalla banca entrale sia uguale alla domanda di moneta emessa dalla banca centrale, ossia H=Hd. Oppure, usando l’equazione appena derivata, si ha: L’offerta di moneta emessa dalla banca centrale è uguale alla domanda di moneta emessa dalla banca centrale, che a sua volta è uguale al termine tra parentesi moltiplicato per la domanda di moneta.

3.2. Offerta e domanda di moneta emessa dalla banca centrale Fig. 4.8. Equilibrio sul mercato della moneta emessa dalla banca centrale e determinazione del tasso di interesse. Il tasso di interesse di equilibrio è tale che l’offerta di moneta emessa dalla banca centrale è uguale alla domanda di moneta emessa dalla banca centrale.

4.1. Il mercato interbancario delle riserve e il tasso di interesse overnight Invece di pensare in termini di domanda e offerta di moneta emessa dalla banca centrale, possiamo pensare in termini di domanda e offerta di riserve. La condizione secondo la quale domanda e offerta di riserve devono essere uguali è data da: Guardare l’equazione in termini di domanda e offerta di riserve equivale a guardare all’equazione in termini di domanda e offerta di moneta emessa dalla banca centrale. In Europa questo mercato si chiama mercato interbancario delle riserve.

4.2. Offerta di moneta, domanda di moneta e moltiplicatore della moneta L’offerta aggregata di moneta è uguale alla moneta emessa dalla banca centrale moltiplicata per il moltiplicatore della moneta, pari a: La quantità di moneta emessa dalla banca centrale, H, è chiamata moneta ad alto potenziale, o base monetaria.

4.3. Significato del moltiplicatore monetario Un modo utile per pensare al moltiplicatore della moneta può essere quello di pensare all’aumento finale dell’offerta di moneta come al risultato di una serie di acquisti di titoli, dei quali il primo è eseguito dalla banca centrale, gli altri dalle diverse banche coinvolte.