LETTERATURE COMPARATE

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LETTERATURE COMPARATE a.a. 2007/2008 Modulo istituzionale L’immagine e la parola dello straniero in letteratura

dal libro della Genesi

Una riflessione sulla traduzione e un’ interpretazione figurale del brano biblico L’argilla e il bitume, in P. Zumthor, Babele. Dell’incompiutezza

LO STRANIERO, L’ALTRO nell’ ODISSEA LIBRO III LIBRO IX

da Pino Fasano, Il racconto dello straniero, in “ […] ” “ […]”

Polisemia del termine greco ξείνιος ODISSEA, IX

da “ospite” a “carne del banchetto” – Odissea, IX

I nomi dello straniero e le radici greche della nostra cultura

Stranieri allo straniero Odissea, VI Odissea, IX Odissea, XIII

La lingua del bàrbaros e il lògos dei Greci da Euripide, Medea Medea: […] tu hai qui la patria, la casa paterna, gli agi della vita e la compagnia dei tuoi cari; io, sola e senza patria, tolta come preda da una terra barbara, sono offesa da mio marito […] Giasone: […] Ora ragiono, ma non ragionavo quando dalla tua dimora, da una terra di barbari, ti condussi in una casa greca […] dopo avermi sposato e avermi dato figli, li hai sacrificati al tuo letto! Nessuna donna greca lo avrebbe osato […] : Medea: […] il letto di una donna barbara portava per te una vecchiaia disonorevole.

Immagini dell’altro e dell’altrove

La solitudine dello straniero da V. S. Naipaul, L’enigma dell’arrivo

Stereotipi e clichées da V. S. Naipaul, L’enigma dell’arrivo […] […]

Problemi della traduzione ovvero “dire quasi la stessa cosa” It’s raining cats and dogs = Piove cani e gatti (?)

La comparatistica letteraria origini, statuto e metodi di una disciplina

Modello di studio comparato della letteratura da Piero Boitani, L’ombra di Ulisse […] […]

Modello di studio comparato della letteratura da Domenico Scarpa, Levi, Calvino e la scoperta letteraria dei buchi neri, in “Sinestesie”, 2006 [...]

Das Wesen und die Formen der Poesie, 1854, di Moriz Carriere Prime apparizioni ufficiali del nome secondo René Wellek littérature comparée in Francia: Cours de littérature comparée, 1816, a c. di Noël e Laplace; Tableaux de la littérature française au XVIIIe siècle, 1828-29 di Abel-François Villemain; Discours sur l’histoire de la poésie, 1830 di Jean-Jacques Ampère; Necrologio di Ampère di Charles-Augustin Sainte-Beuve pubblicato nel 1868 sulla “Revue de deux mondes; vergleichende Litteraturgeschichte in Germania: Das Wesen und die Formen der Poesie, 1854, di Moriz Carriere comparative literature in Inghilterra: Matthew Arnold, lettera alla sorella del 1848 Comparative Literature, 1886 di Hutcheson Macaulay Posnett

O mon bon père, ne comprendras-pas ma mission comme moi? Faire le tableau de l’histoire de l’immagination humaine, en découvrir les lois, n’est-ce point assez pour remplir la carrière d’un homme? (da una lettera di Jean-Jacques Ampère al padre)

da Fernand Baldensperger, Letteratura comparata: il […] da Fernand Baldensperger, Letteratura comparata: il nome e la cosa, in “Revue de littérature comparée”, 1921

Benedetto Croce e la “letteratura comparata” Il filosofo fondamentalmente nega alla letteratura comparata lo statuto di disciplina autonoma in ambito estetico. Tale negazione dipende dalla formula della sua estetica legata ai principi del suo idealismo. L’idealismo crociano nasce da una riforma della dialettica hegeliana dei contrari a cui viene sostituita la dialettica dei distinti. Tale dialettica prevede la distinzione, al posto dell’opposizione hegeliana, delle 4 forme della vita dello Spirito le quali si completano tra loro. La distinzione si opera in base alla duplice differenza: 1) tra dominio teoretico e dominio pratico; 2) tra particolare e universale. Estetica = momento teorico particolare (conoscenza individuale). Logica = momento teorico universale (conoscenza del concetto puro). Economia = momento pratico particolare (volizione individuale). Etica = momento pratico universale (volizione dell'universale). Con l’estetica crociana: rivendicazione della totale autonomia dell'arte rispetto a qualsiasi altra attività umana; arte come intuizione lirica, sintesi a priori di un contenuto sentimentale e di una forma intuitiva, sintesi di intuizione ed espressione.

Il comparatismo letterario come sintesi storico-estetica da Benedetto Croce, La “Letteratura comparata”, in “La Critica”, I,1903 […]

[…]

Tra gli anni Trenta e Quaranta un nuovo impulso per la comparatistica letteraria: una definizione e quattro opere “La letteratura comparata comprende le relazioni tra la letteratura greca e quella latina, il debito che a partire dal Medioevo le letterature moderne hanno contratto nei confronti della letteratura classica ed infine i legami che connettono le diverse letterature moderne. Quest’ultimo campo di ricerca, che è anche il più complesso, è l’unico che la letteratura comparata, nel senso in cui essa è generalmente intesa, assume come proprio.” (da P. Van Thiegem, La littérature comparèe, 1931) Paul Hazard, La crise de la conscience européenne, 1934 Erich Auerbach, Mimesis, 1946 Ernst Robert Curtius, Europäische Literatur und lateinisches Mittelalter, 1948 Giacomo Prampolini, Storia universale della letteratura, 1948

René Wellek e la letteratura comparata “La letteratura comparata può meglio essere difesa e definita dalla sua prospettiva e dal suo spirito che da qualsiasi partizione circoscritta entro la letteratura” “studierà tutta la letteratura in una prospettiva internazionale, consapevole dell’unità di tutte le creazioni ed esperienze letterarie. In questa accezione la letteratura comparata si identifica con lo studio della letteratura al di fuori dei limiti linguistici,etnici e politici” “non può essere limitata a un solo metodo : descrizione, caratterizzazione, interpretazione, narrazione, spiegazione, valutazione sono usate nel suo discorso tanto quanto la comparazione.” “Né la comparazione può essere limitata ai contatti storici effettivi. […] può darsi che porre a confronto fenomeni […] storicamente slegati sia altrettanto valido quanto studiare le influenze che scaturiscono dalla lettura e dai confronti.” “Certamente la letteratura comparata vuole superare i pregiudizi nazionali e i provincialismi ma non per questo ignora o minimizza l’esistenza e la vitalità delle diverse tradizioni nazionali.”

Yves Chevrel, La littèrature comparée, 1989 definizione della disciplina “La letteratura comparata non è un insieme di testi, ma è una prospettiva di studio della letteratura. […] non è riducibile alla comparazione letteraria, né tanto meno alla pratica dei paralleli (Corneille/Racine, genio letterario tedesco/genio letterario francese) […]. Si tratta, fondamentalmente, di un approccio intellettuale mirante a studiare qualsiasi oggetto definito o definibile come letterario, mettendolo in relazione con gli altri elementi costitutivi di una cultura.”

Remo Ceserani, Guida allo studio della letteratura,1999 identità di una disciplina “Lo studio delle letterature su base non strettamente nazionale (o nazionalistica) viene normalmente definito con i termini di comparatistica letteraria o con altri simili: letteratura comparata, letterature comparate, letteratura generale” “la disciplina si occupa, oltre che dello studio dei rapporti e confronti tra le diverse tradizioni letterarie, degli aspetti generali della produzione, comunicazione e ricezione della letteratura – teoria della letteratura, teoria e storia dei generi letterari, retorica e stilistica, sociologia letteraria; dei rapporti fra i diversi codici della comunicazione culturale – letteratura e arti figurative, letteratura e teatro, letteratura e cinema, letteratura e musica; dei rapporti tra la letteratura e il contesto culturale e della funzione della letteratura nei più ampi sistemi della comunicazione culturale – letteratura e ideologie, tradizioni nazionale e tradizioni locali, tradizioni sovranazionali, storia letteraria, multiculturalismo.”

Remo Ceserani la “perdita dell’aureola” degli studi letterari e i Cultural Studies “E desta non poca apprensione lo sviluppo, non tanto inglese quanto americano, dei Cultural Studies come grande potpourri di studi rivolti ai temi del sesso e del corpo (che qualcuno ha scherzosamente battezzato la ‘bodologia’), a quelli della patologia e della violenza, della tecnologia e dell’ambiente, della ritualità e delle culture schiacciate e soppresse, con un gran rimescolamento di testi verbali, pittorici, filmici, di testi ad alta ma anche a bassissima qualità conoscitiva (per non dire estetica). Si recupera la dimensione storica e sociale della letteratura ma nel frattempo si perde completamente una qualche consapevolezza del carattere specifico della testualità letteraria. Questi sviluppi recenti della critica americana, accompagnati al disorientamento e alla perdita del senso dei valori e dei rapporti, sono anch’essi, a modo loro, un segno della crisi.”

R. Ceserani e il modello americano: dalla comparatistica letteraria agli studi multiculturali “I Black Studies e il Gender Criticism hanno d’improvviso introdotto nuove prospettive negli studi letterari, messo sotto i nostri occhi intere zone testuali che prima nessuno sembrava capace o desideroso di vedere. Da questo punto di vista essi portavano alla comparatistica una sfida positiva, ne proponevano un allargamento e una articolazione degli interessi.” “La sfida si è presentata con il richiamo alle nuove prospettive del multiculturalismo[…]. Ma la rivendicazione, sotto forma di riscoperta e di invenzione (spesso utilizzando testi della letteratura), delle specificità delle singole tradizioni etniche e culturali non è solo un fenomeno tipico dell’America contemporanea[…], essa ha ormai una prospettiva più ampia e globale, si fa forte dei nuovi assetti mondiali tipici dell’epoca postcoloniale, dei fenomeni concomitanti della globalizzazione e della frammentazione localistica.” “Uno dei motivi fondamentali che ispirano gli interventi dei comparatisti più illuminati è quello che insiste sul dialogo, il confronto e la controversia come elementi caratterizzanti e auspicabili di ogni vera comparazione.”

da Claudio Guillén, L’uno e il molteplice “Avviciniamoci alla nostra disciplina senza perdere di vista questo carattere iniziale: la letteratura comparata come tensione, desiderio, attività di fronte ad altre attività. Desiderio, diciamo subito, di superamento del nazionalismo culturale: della utilizzazione della letteratura per fini nazionalistici, istinti narcisisti, propositi ideologici. Sogno, fin dai tempi di Goethe, di una letteratura del mondo.” “La disposizione d’animo del comparatista, ciò che gli permette di affrontare una tale impresa è la coscienza di certe tensioni fra il locale e l’universale; o, se si preferisce, fra il particolare e il generale. “L’esperienza della molteplicità è corrente e di facile accesso all’osservazione, mentre il concetto di universo, nel suo senso organico e unificatore, ci appare troppo ambizioso “Due coordinate elementari, l’una spaziale e l’altra temporale, contribuiscono a precisare e definire questo dialogo. Esempio estremo della prima è la longitudine Est/Ovest, che separa civiltà remote, indipendenti. […]Parimenti, quasi simultaneamente, ricorriamo alla coordinata temporale. […] Un nuovo dialogo si stabilisce, non già fra località e mondo, ma fra divenire e continuità.”

Riflessioni sulla traduzione 1. “la fatica e la gioia del traduttore”: due citazioni da Remo Ceserani, Guida allo studio della letteratura Valerio Magrelli, Esercizi di tiptologia […] Valéry Larbaud, Sous l’invocation de Saint-Jêrome, 1946 […]

INTERPRETAZIONE E TRADUZIONE dall’Introduzione di Giuseppina Lombardo […] INTERPRETAZIONE E TRADUZIONE dall’Introduzione di Giuseppina Lombardo Radice alla traduzione di Antigone di Sofocle […]

INTERPRETAZIONE E TRADUZIONE da La parola che uccide, introduzione di Massimo Cacciari alla traduzione di Antigone di Sofocle […] […]

2. traduzione dell’Antigone di Sofocle: di Giuseppina Lombardo Radice, 1948 (A); di Andrew Brown, 1987 (B); di Massimo Cacciari, 2007 (C) (A): ANTIGONE Non ha diritto di sottrarmi ai miei. (B): ANTIGONE It is not for him to keep me from my own. (C): ANTIGONE Io sono inseparabile dai miei. (A): CORO Molte ha la vita forze / tremende; eppure più dell’uomo nulla,/ vedi, è tremendo. (B): CORO Wonders are many, and none more wonderful than man. (C): CORO Molte potenze sono tremende ma nessuna lo è più dell’uomo. (A): ANTIGONE Nacqui a legami d’amore, non d’odio. (B): ANTIGONE It is not my nature to join in hatred, but in love. (C): ANTIGONE Non per odiare io sono nata, ma per amare.

3. Un apologo sulla traduzione: il Pierre Menard autore del Chisciotte, di J. L. Borges (Ficciones, 1944) “Dedicò i suoi scrupoli e le sue veglie a ripetere in un idioma estraneo un libro preesistente” “Il testo di Cervantes e quello di Menard sono identici, ma il secondo è quasi infinitamente più ricco” […] […]

“It’s raining cats and dogs” Umberto Eco, Dire quasi la stessa cosa, Bompiani, 2003 “It’s raining cats and dogs” = “piove a catinelle”, “piove come Dio la manda”

Il principio di reversibilità “Noi saremmo portati a definire come traduzione quella che mira a rendere ottimale la reversibilità” (da Umberto Eco, Dire quasi la stessa cosa) 1° esempio “Oggi primo giorno di scuola. Passarono come un sogno quei tre mesi di vacanza in campagna!” (da Cuore di E. De Amicis) “Aujourd’hui c’est la rentrée. Les trois mois de vacance à la campagne ont passé comme dans un rêve!” (trad. francese) “Oggi è il rientro a scuola. I tre mesi di vacanza in campagna sono passati come in un sogno!” (trad. di Eco dal francese) “Come si vede la mia traduzione dal francese non dà un risultato esattamente uguale al testo originale, ma permette di riconoscerlo. Che cosa manca? L’incipit a frase nominale, quel passato remoto a inizio della seconda frase che indubbiamente serve a datare il testo, e l’accento messo anzitutto sui tre mesi piuttosto che sulla fugacità della vacanza. In compenso, il lettore si trova subito in medias res come l’originale voleva. La reversibilità è pressoché totale sul piano del contenuto, ancorché ridotta per quanto riguarda lo stile” (da U. Eco)

Il principio di reversibilità 2° esempio “C’era una volta… – Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori. – No ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno.” (da Pinocchio di Collodi) “– Il était une fois… – Un ROI, direz-vous? – Pas du tout, mes chers petits lecteurs. Il ètait une fois…UN MORCEAU DE BOIS!” (trad. francese) “Il était une fois, corretta traduzione, inizia però con una lineetta, come se un personaggio del racconto parlasse. Senza dubbio qualcuno parla, ma è il Narratore, voce che torna varie volte lungo il testo ma che non rappresenta una delle dramatis personae. E pazienza. Ma il punto critico è che quei piccoli lettori, nella traduzione, una volta che è stata aperta (illecitamente) la prima lineetta, introdotti dalla seconda entrano in scena come se facessero parte di un dialogo ‘reale’ […]. / Questa finzione metanarrativa di Collodi ha una importanza capitale perché, seguendo subito a c’era una volta, conferma il genere testuale come racconto per bambini […] il punto cruciale è, ripeto, che nell’originale il narratore prende l’iniziativa di evocare, lui, il fantasma dei piccoli e ingenui lettori, mentre nella versione Cazelles siamo direttamente messi di fronte a un dialogo” (da U. Eco)

Il principio di reversibilità 3° esempio “Once upon a time and a very good time it was there was a moocow coming down along the road” (J. Joyce, A portrait of the Artist as a Young Man) “Nel tempo dei tempi, ed erano bei tempi davvero, c’era una muuucca che veniva giù per la strada” (trad. it. di Cesare Pavese) […] […] (da U. Eco)

Conclusioni di Eco sul principio di reversibilità “Quando si ha a che fare con un testo complesso, come un romanzo o una poesia, il criterio di ottimalità va abbondantemente rivisto.” “è ottimale la traduzione che permette di mantenere come reversibili il maggior numero di livelli del testo tradotto, e non necessariamente il livello meramente lessicale che appare nella Manifestazione Lineare.”

“La traduzione è un processo per il quale la catena dei significanti che costituisce il testo della lingua di partenza viene sostituito da una catena di significanti nella lingua di arrivo, che il traduttore fornisce in forza di un’interpretazione.” “Il risultato vede il testo straniero come il luogo di molte e diverse possibilità semantiche fissate solo provvisoriamente in ogni singola traduzione, sulla base di presupposti culturali e di scelte interpretative variabili a seconda di specifiche situazioni sociali e di periodi storici diversi” “La vitalità di una traduzione è determinata dalla sua relazione con le condizioni sociali e culturali in cui viene prodotta e letta” “Il fine della traduzione è quello di ricondurre un’alterità culturale a ciò che è omologo, riconoscibile, addirittura familiare; e tale fine rischia sempre un addomesticamento del testo straniero di vaste proporzioni” “La violenza causata dalla traduzione è in parte inevitabile, inerente al processo di traduzione, e in parte potenziale, potendo affiorare in qualsiasi momento della produzione e ricezione del testo tradotto, e variando in relazione a specifiche formazioni culturali e sociali nei diversi momenti storici.” (da Lawrence Venuti, L’invisibilità del traduttore,Armando editore, 1999

da L. Venuti, L’invisibilità del traduttore: le ragioni e i rischi di una traduzione addomesticante “a quo ad accersendam classem in Bithyniam missus, desedit apud Nicomeden, non sine rumorem prostraete regi pudicitiae; quem rumorem auxit intra paucos rursus dies repetita Bithynia per causam exigendae pecuniae, quae deberetur cuidam libertino clienti suo. Reliqua militia secundiore fama fuit et a Thermo in expugnatione Mytilenarum corona civica donatus est.”(Svetonio, De vita Cesarum, 121, d. C.) “When Thermus sent Ceaser to raise a fleet in Bithynia, he wasted so much time at King Nicomedes’ court that a homosexual relationship between them was suspected; and suspicion gave place to scandal when, soon after his return to headquarters, he revisited Bithynia: ostensibly collecting a debt incurred there by one of his freedman. However, Ceaser’s reputation improved later in the campaign, when Thermus awarded him the civic crown of oak leaves, at the storming of Mytilene, for saving a fellow soldier’s life.” (trad. inglese di Robert Graves, 1957) “La versione di Svetonio fatta da Graves riflette la marginalità culturale della formazione classica nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale e la crescita di un mercato di massa per una letteratura in edizione economica […]. Nel rendere il testo straniero ‘semplice’ Graves utilizza un metodo di traduzione radicalmente addomesticante: esso richiede non solo l’inserimento di frasi esplicative, ma anche l’iscrizione nel testo straniero di valori anacronistici ed etnocentrici” (L. Venuti)

da U. Eco, Dire quasi la stessa cosa: significato, interpretazione e negoziazione nella traduzione; importanza del “contenuto nucleare” di una parola; esempio di contenuto nucleare del termine topo

da U. Eco, Dire quasi la stessa cosa: Contenuto Nucleare e negoziazione nella traduzione di un testo “Anche chi non ha mai visto un topo potrebbe disegnarne l’immagine in base alla sua descrizione solo verbale” “Mentre l’autore di un dizionario bilingue può tradurre il termine topo (o mouse, souris, Maus) scegliendo il termine della propria lingua che meglio convoglia il Contenuto Nucleare corrispondente, la stessa cosa non è possibile a chi traduce testi” “Un traduttore traduce testi, e può darsi che, una volta chiarito il Contenuto Nucleare di un termine, decida, per fedeltà alle intenzioni del testo, di negoziare vistose violazioni di un astratto principio di letteralità”

– Cosa c’è, un topo? oppure – Come? Un topo? Amleto, atto III, scena 4 – How now! A rat? Contenuto Nucleare: rat = “any of numerous rodents (Rattus and related genera) differing from the related mice by considerably larger size and by structural details” (significato per denotazione, dalla voce di un dizionario); “a contemptible person” = persona spregevole (significato per connotazione) to smell a rat = sentire odore di complotto (idiomatico) – Cosa c’è, un topo? oppure – Come? Un topo? I traduttori italiani “negoziano la violazione della letteralità”: traducono rat con topo invece che con il più letterale ratto. In questo modo privilegiano l’effetto di sorpresa e (falso) allarme voluto da Shakespeare, a scapito della resa del Contenuto Nucleare e nell’impossibilità di rendere sia la connotazione negativa che l’espressione idiomatica legate al termine rat.

Compensazioni e Perdite nel processo di negoziazione esempi di compensazione: Sylvie di Nerval tradotto da U. Eco I° Je m’arrêtais alors avec un goût tout classique, et elle s’étonnait parfois de ces effusions interrompues Je sortais d’un théâtre où tous les soirs je paraissais aux avant-scènes en grand tenue de soupirant Allora m’irrigidivo tacendo, come un eroe da teatro classico, ed ella si stupiva di quelle effusioni interrotte Uscivo da un teatro, dove ogni sera mi esibivo al palco di proscenio in gran tenuta di primo amoroso II° gabbia di capinere invece del letterale: gabbia di silvie cage de fauvettes esempio di eccesso di compensazione: la traduzione dell’incipit di Moby Dick Call me Ishmael (Moby Dick di Mellville) Chiamatemi Ismaele (trad. it. di Cesare Pavese) Diciamo che mi chiamo Ismaele (trad. it. di Bernardo Draghi)

Difficoltà di negoziazione in caso di riferimenti o citazioni 1° esempio dalla traduzione del Pendolo di Foucault di U. Eco trad. francese Diotallevi – Dieu a créé le monde en parlant, que l’ont sache il n’a pas envoyé un télégramme. Belbo – Fiat lux, stop. Lettre suit. Casaubon – Aux Thessaloniciens, j’imagine. trad. inglese Diotallevi – God created the world by speaking. He didn’t send a telegram. Belbo – Fiat Lux, stop. Casaubon – Epistle follows. originale Diotallevi – Dio ha creato il mondo parlando, mica ha mandato un telegramma. Belbo – Fiat lux, stop. Segue lettera. Casaubon – Ai Tessalonicesi immagino.

Necessità di negoziazione in caso di riferimenti o citazioni esempi dalla traduzione del Pendolo di Foucault di U. Eco “man mano che procedevamo, l’orizzonte si faceva più vasto, benché a ogni curva aumentassero i picchi, su cui si arroccava qualche villaggio. Ma tra picco e picco si aprivano orizzonti interminati – al di là della siepe, come osservava Diotallevi” “La sera era dolce ma, come avrebbe scritto Belbo nei suoi files, esausto di letteratura, non spirava un alito di vento.” “La funzione di queste citazioni è di mostrare l’incapacità di questi personaggi di guardare al mondo se non per interposta citazione. […] Al di là di altre evidenti scelte o licenze stilistiche, ciascun traduttore ha inserito un richiamo a un passo della propria letteratura, riconoscibile dal lettore a cui la traduzione mirava.” U. Eco, Dire quasi la stessa cosa

Commissario di polizia – La vita non è semplice come nei libri gialli dal Pendolo di Foucault di U. Eco esempio di perdita di rinvio intertestuale Commissario di polizia – La vita non è semplice come nei libri gialli Belbo – I guess not (trad. inglese di Bill Weaver) Belbo – Elementary, my dear Watson (trad. ideale, secondo Eco) Belbo – Lo supponevo [espressione tipica di un personaggio di Jacovitti] “Occorre informare il più possibile i propri traduttori di allusioni che, per un motivo o per l’altro, potrebbero sfuggire, e quindi di solito invio loro pagine e pagine di note che rendono espliciti i vari riferimenti. Non solo, ma quando posso suggerisco persino il modo in cui possono essere resi percepibili nella loro lingua. […]Non so perché Bill Weaver non abbia accettato il suggerimento (forse trovava il richiamo holmsiano troppo usurato)”, U. Eco, Dire quasi la stessa cosa

Cambiare il riferimento per rispettare il senso profondo della fabula – Individuare il senso profondo della fabula riassumendone i vari livelli “man mano che procedevamo, l’orizzonte si faceva più vasto, benché a ogni curva aumentassero i picchi, su cui si arroccava qualche villaggio. Ma tra picco e picco si aprivano orizzonti interminati – al di là della siepe, come osservava Diotallevi”, dal capitolo 57 del Pendolo di Foucault “ogni frase (o sequenza di frasi) che appare nella Manifestazione Lineare può essere riassunta (o interpretata) da una microproposizione.” U. Eco, Dire quasi la stessa cosa Microproposizione riassuntiva/interpretativa del brano citato: Essi stanno guidando attraverso le colline, Diotallevi fa una riflessione letteraria sul paesaggio.

Les amoureux fervents et les savants austères Aiment également, dans leurs mûre saison, Les chats puissants et doux, orgueil de la maison Qui comme eux sont frileux et comme eux sédentairs (C. Baudelaire, Les chats) Originale Traduzione fedele Fervent lovers and austhere scholars Love equally, in their ripe season, Powerful and gentle cats, the pride of the house, Who like them are sensitive to cold and like them sedentary. (trad. inglese) Ritraduzione automatica Les amoureux ardants et les disciples austères Aiment également, dans leur saison mûre, Les chats puissants et doux, la fierté de la maison, Qui comme eux sont sensibles au froid et les aiment sédentaires. (ritrad. francese automatica)

Originale Les amoureux fervents et les savants austères Aiment également, dans leurs mûre saison, Les chats puissants et doux, orgueil de la maison Qui comme eux sont frileux et comme eux sédentairs (C. Baudelaire, Les chats) I fedeli d’amore, e gli austeri sapienti Prediligon, negli anni che li fanno indolenti, I gatti forti e miti, onor dei focolari Come lor freddolosi, come lor sedentari. (trad. it. di M. Bonfantini) Esempio di traduzione come processo decisionale

Commento di Umberto Eco alla traduzione italiana degli Chats di Baudelaire (in Dire quasi la stessa cosa) […]