LE TRASFORMAZIONI PRESIDIO DI TERAMO – LICEO SCIENTIFICO “A. Einstein” DIRIGENTE SCOLASTICO : Prof.ssa MARILENA CANNELLA TUTOR : Prof.ssa ADALGISA CAPONE
Un modo di lavorare Il pensiero astratto nasce da esperienze concrete : si può dire che il fare con le mani serve per pensare . Dal pensiero nascono progetti e azioni : si può dire che “ il pensiero serva per fare”. Tuttavia solo mettendo delle relazioni fra i fatti se ne riconosce il significato: serve un linguaggio per dare forma al proprio pensiero , per farsi comprendere e per comunicare con gli altri. Far nascere l’esigenza di associare le parole ai fatti può essere fatto il più presto possibile.
Capire le trasformazioni "guardando" i cambiamenti L’argomento trasformazioni non è estraneo alle esperienze dei ragazzi. Dobbiamo però delineare le conoscenze di base utili o necessarie per trovare spiegazioni plausibili sul comportamento dei diversi materiali , sulle loro trasformazioni. Le tante differenze continuamente sperimentate ci costringono a pensare che tutto dipende da come i diversi materiali sono fatti “dentro”, bisogna quindi cercare la causa dei comportamenti visibili a un livello invisibile.
Le proprietà percepite possono dare indicazioni su “ come sono fatti dentro” i materiali? Possono far immaginare una materia fatta di particelle? Quali sono gli indizi per immaginarle? Guardare per esempio come il colore della carta crespa s’intrufola nell’acqua costituisce un indizio importante per immaginare come tutta la materia sia strutturata in particelle. Certo si tratta di particelle che possono essere piccolissime, addirittura invisibili come quelle dell’acqua;
facili da staccare come quelle del colore, oppure fortemente legate insieme come quelle che formano, ad esempio, un sasso o un mattone e che si possono staccare solo pestando sul sasso con molta forza … La continua ed attenta esperienza di sostanze diverse ,di trasformazioni e di cambiamenti deve servire a costruire due idee estremamente importanti: quelle della differenza tra le particelle che compongono le sostanze e quella della differenza tra le forze dentro , che le tengono attaccate.
Quindi, gli elementi necessari per la costruzione di un primo modello mentale sulla struttura della materia dal macroscopico al microscopico, sono: Ogni materiale ha una sua struttura interna costituita da particelle (a volte tutte uguali, a volte di tipo diverso) a loro volta costituite da molecole invisibili. Le proprietà di ogni materiale dipendono sia da quelle delle particelle che lo compongono sia dal modo in cui le particelle stesse sono unite insieme.
Dal tipo e dalla forma delle particelle , dal tipo e dalla forza dei legami che le uniscono dipendono la consistenza del materiale, il suo stato fisico,la sua solubilità in diversi solventi , il modo in cui si scalda o si raffredda , il modo in cui lascia passare o meno l’elettricità. Per allontanare o per avvicinare le particelle viene sempre messa in gioco dell’energia (di solito, ricevuta dalle particelle; in altri casi , ceduta dalle particelle all’ambiente).
In certe condizioni , le sostanze si trasformano e acquisiscono nuove proprietà: le particelle che le componevano si trasformano in altre,cambiando la loro composizione e, di conseguenza , le loro caratteristiche . Facendo esperienze di trasformazioni chimiche con materiali opportuni , si può immaginare un modello di struttura microscopica per le varie particelle /molecole (dalle molecole agli atomi).
Anche le molecole hanno una loro struttura; i loro componenti si chiamano atomi. Ci sono, in natura, circa un centinaio di atomi che, unendosi tra loro in modi e quantità diverse , ma non in tutti i modi possibili, formano molecole diverse. Ogni molecola può essere formata da due, da pochi o da moltissimi atomi, uguali o diversi. Esistono tuttavia sostanze (come il ferro e altri metalli) formate da atomi e non da molecole. In ogni struttura molecolare gli atomi sono tenuti insieme con forze di attrazione e repulsione perfettamente equilibrate.
Anche per trasformare le molecole e modificarne la struttura interna, si mette in gioco dell’energia, che a volte viene incorporata nella struttura di molecole che si formano, altre volte viene liberata all’esterno.