1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Alessandro Arrighetti America/Americhe: Una riflessione sulle politiche di industrializzazione in.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
I POLI FORMATIVI REGIONALI: UN MODELLO DI ECCELLENZA PER LEUROPA GIORNATA DI STUDIO E APPROFONDIMENTO ROMA 19 MAGGIO 2009 Centro Congressi Cavour.
Advertisements

Verso un Sistema a Finanza Autonoma. I limiti della Finanza Derivata Ogni livello di responsabilità riceve dal livello superiore trasferimenti finalizzati.
Lindustria alimentare cresce anche in una difficile situazione congiunturale Guido Pellegrini- Università di Bologna Il punto sul settore alimentare:
Il miracolo economico ( ) La fase di sviluppo estensiva: sviluppo e squilibri Caratteri prevalenti: – Aumento delloccupazione – Processo di industrializzazione.
Il “miracolo economico” ( )
La situazione economica della Toscana Il quadro macro e meso economico del 2003 IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana.
I fattori di attrattività del comprensorio sud della Provincia di Caltanissetta Piano di marketing ed analisi di posizionamento Realizzato da Sviluppo.
LAVORO STORIA Carchedi Cattaneo Ecca.
Introduzione all’Economia del Turismo
1 Come spostare traffico dalla gomma alla rotaia Romeo Danielis Università degli Studi Trieste Quali ferrovie a Nord Est. Le proposte.
La fase di sviluppo intensivo ( ) 1.La crisi della fase estensiva di sviluppo 2.I caratteri strutturali della fase di sviluppo intensivo.
1. 2 Elaborazione Centro Studi Unioncamere al società dipendenti mil fatturato dove sono.
1 POLITICHE INDUSTRIALI PER LO SVILUPPO Augusto Ninni Università di Parma a.a
1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico
1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 14 Anno Accademico
Cattedra di Economia e Gestione delle Imprese Internazionali
Analisi territoriale e definizione del piano strategico d’intervento
Marco Marini Intervento su La revisione delle serie in volume dei conti nazionali: innovazioni metodologiche e nuovi indici dei valori medi unitari. Coautori:
Le ondate della globalizzazione
Istituzioni di Economia M-Z prof. L. Ditta
TURISMO ED EQUILIBRIO MACROECONOMICO
Leconomia lucana nel 2002 e le prospettive per il 2003 Centro Studi Unioncamere Basilicata Matera, 5 maggio 2003.
Camera di Commercio I.A.A. di Palermo Osservatorio Economico della Provincia di Palermo
Rapporto sullEconomia Regionale 2002 e Previsioni 2003 Bologna, 17 dicembre 2002 U NIONCAMERE E MILIA- R OMAGNA.
Ufficio Studi La subfornitura toscana nei settori tecnici Meccanica, elettronica, plastica e gomma Cristina Marullo Unioncamere Toscana - Ufficio.
1 Le province lombarde e il commercio internazionale. Brescia A cura di Prometeia per Unioncamere Lombardia 10 Maggio 2004 PROMETEIA.
Leconomia lucana nel 2003 e le prospettive per il 2004 Centro Studi Unioncamere Basilicata.
Ricerca e innovazione tecnologica: il contesto regionale Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi Firenze, 11 gennaio 2005 Nuove politiche di.
LECONOMIA PROVINCIALE: LECONOMIA PROVINCIALE: uno sguardo dinsieme.
La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana 4° trimestre 2006 e anno 2006 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
Il governo della rete internazionale come veicolo di innovazione: Una ricerca Italia-Cina Benedetta Trivellato Università di Milano Bicocca.
Economia politica II – Modulo di Macroeconomia
Paolo Angelucci – Presidente Assinform Smau Convegno inaugurale Smau Linnovazione ICT, una leva strategica per la competitività del Sistema Italia.
Lezione N. 20 La crescita Lezione di Economia Politica Macroeconomia A
Ufficio Studi La congiuntura dellindustria manifatturiera in Toscana Landamento del commercio estero Sandro Bencini Centro Studi Confindustria Toscana.
Beni culturali: produttività, domanda di lavoro e valore economico
Beni culturali: produttività, intervento pubblico e valore economico.
REDDITO DI EQUILIBRIO NEL BREVE PERIODO
L’export della Regione Marche: struttura, dinamiche e prospettive
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 03 Il lungo termine è una guida fallace per gli affari correnti: nel lungo termine saremo tutti morti. J. M. Keynes 1.
Landamento commerciale tra lItalia e LAmerica Latina Milano, 5 giugno 2013.
PARAGUAY PERCHÈ INVESTIRE NEL
Relazione di Giuseppe Capuano Responsabile Area Studi e Ricerche
La situazione economica della Toscana Il quadro macro e meso economico del 2002 IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana Unioncamere.
Dall’Accademia all’Impresa:
Istituto nazionale per il Commercio Estero Home PageL’ICE nel mondo Polonia: Fondi Strutturali e Campionato Europeo di Calcio 2012 L’Assistenza.
Annual Meeting BID Sviluppo del settore privato: un approccio integrale Annual Meeting BID Sviluppo del settore privato: un approccio integrale Milano,
11 Relazioni tra sviluppo economico, benessere e servizi sociali un’analisi territoriale dei comuni piemontesi 16 aprile 2009 Lavoro svolto dal Dipartimento.
Tre Regioni leader in Europa
La Rivoluzione Industriale in Inghilterra
L’economia italiana La struttura dell’economia italiana
Mario Benassi Copyright
Le ondate della globalizzazione
Messico: Il gigante sconosciuto
Il MEZZOGIORNO a.a MEZZOGIORNO  Valli (2005), Politica economica, par. 5.8  Valli V. (1998) Politica economica, vol.1, par 17.1, 17.6 ( pp )
La situazione economica della Toscana alla fine del 2011 Firenze, 1°dicembre 2011 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi.
Membro Sistema Nazionale CTN Membro Sistema Nazionale CTN Cluster Tecnologico Nazionale dei mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina.
Teorie di Localizzazione. Considerazioni conclusive dello studio sulla Convergenza tra le Regioni Europee Mappa dell’Europa: 1. livelli della ricchezza.
L’economia regionale ed il Piano per le Attività Produttive 2005 – 2010 (bozza)
Ue27 Totale Mondo miliardi di euro Distribuzione geografica della produzione chimica mondiale Nafta Cina Giappone America Latina Europa non Ue.
Il MEZZOGIORNO a.a MEZZOGIORNO  Valli (2005), Politica economica, par. 5.8  SVIMEZ, Rapporto Svimez 2011 sull’economia del Mezzogiorna, Il.
L’economia e il mondo.
La grande divergenza.
ARGENTINA E BRASILE: COME INTERNAZIONALIZZARSI NELL'AMERICA LATINA PROTEZIONISTA 21 Marzo 2014 Informanager.
Il sistema Emilia-Romagna e l’evoluzione delle reti d’imprese Franco Mosconi Professore di Economia Industriale Università di Parma Sede Confindustria.
Emilia-Romagna Il sistema economico regionale
Prospettiva di genere:integrare la dimensione di pari opportunità tra donne e uomini nei progetti che beneficiano di finanziamenti europei. La metodologia.
Sviluppo, crescita delle imprese, benessere dei cittadini Guido Caselli, Direttore Area studi e ricerche Unioncamere Emilia-Romagna.
COMPOSIZIONE % V.A. ITALIA ( ) storia economica LM Valore aggiunto in Italia per settori, prezzi costanti (2005=1)
Geografia dell’UE Simone Bozzato. Industria 1/3 del reddito è generato da attività manufatturiere che occupano il 41% della forza lavoro In forte incremento.
Transcript della presentazione:

1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Alessandro Arrighetti America/Americhe: Una riflessione sulle politiche di industrializzazione in Messico XXVII Convegno nazionale di Economia e Politica Industriale Parma Settembre -2003

2 Industrializzazione: via politiche di protezione delle industrie nascenti Vs. incentivi agli investimenti diretti esteri

3 Usa/America Latina LAmerica Latina rappresenta il 20% del valore dellexport Usa (1998) Le esportazioni USA verso il Messico sono equivalenti a quelle verso il Giappone (1996)

4 Il settore Maquila (Export Manufacturing Industry) A parità di settore e di mansione, W Mex i/W Usa 0,08 Limitata distanza geografica Infrastrutture fisiche adeguate Tariffe doganali limitate allimposta sul valore aggiunto (costo del lavoro) Settori: elettronica e componenti elettronici; tessile; abbigliamento; mezzi di trasporto; calzaturiero.

5 Incidenza % della produzione maquiladora sul totale della produzione manifatturiera del Messico

6 Rilevanza del settore maquila 42% delloccupazione manifatturiera Effetto moltiplicatore diretto L M /L Sl =0.44 Effetto moltiplicatore indiretto L M /L=0.73

7 V.A. Maquila/V.A. industriale (1996) Costa Rica 15,6 El Salvador 9,4 Guatemala 8,5 Honduras21,6 Nicaragua17,2 R.Dominicana42,7

8 Prescrizioni non realizzate Limitata redislocazione delle attività allaumento del costo del lavoro

9 Salario medio di confine/ Salario medio resto del Messico

10 Prescrizioni non realizzate Limitata redislocazione delle attività allaumento del costo del lavoro Incremento dellintensità capitalistica delle produzioni (Vincoli di minimizzazione delle scorte;Ruolo degli investimenti irrecuperabili)

11 Rapporto salari/produttività negli stati di confine su resto del Messico

12 Prescrizioni non realizzate Limitata redislocazione delle attività allaumento del costo del lavoro Incremento dellintensità capitalistica delle produzioni (Vincoli di minimizzazione delle scorte;Ruolo degli investimenti irrecuperabili) Incremento dellintensità capitalistica delle produzioni Investimenti in formazione finalizzati allincremento della produttività Trasferimento tecnologico Inizio di coinvolgimento nelle attività di progettazione del prodotto Il problema dei beni intermedi

13 I beni intermedi e ausiliari I vantaggi da differenziale del costo del lavoro vengono ridimensionati quando louput finale contiene quote elevate di input di importazione Il differenziale di costo del lavoro agisce come incentivo alla sostituzione di importazione con il ricorso a fornitori locali per i prodotti ausiliari FDI e IIP, più che misure alternative, risultano essere strumenti complementari nei progetti di industrializzazione regionale.

14 Produzione Inputs locali / V.A. Maquila 1980=0, =0,101

15 Indicazioni di policy Misure dirette a favorire: gli spillover tecnologici la formazione del capitale umano specifico la creazione di connessioni tra FDI e fornitori locali la aggregazione dellofferta e il superamento dei vincoli organizzativi e infrastrutturali la creazione di cluster dei beni intermedi rafforzano sia leconomia locale e nello stesso tempo agiscono come stimolo per linvestimento estero