Multitaleralismo o Regionalismo?

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Transcript della presentazione:

Multitaleralismo o Regionalismo? Michele Fratianni web: http://www.bus.indiana.edu/fratiann email: fratiann@indiana.edu

Globalizzazione? Siamo ben lungi dal modello osteggiato dai no-global Viviamo in un mondo di integrazione imperfetta, i cui gradi di imperfezione cambiano nel tempo. Percorso ad U dal periodo del tallone aureo ad oggi.

Le frontiere nazionali rappresentano un grosso ostacolo alla integrazione perfetta La crescita degli accordi di integrazione regionale (RTA) sembrano avere spostato le frontiere nazionali su un cerchio più ampio. Ma è possibile passare dalla frontiera nazionale alla liberalizzazione multilaterale tout court? Che strategia perseguono gli USA rispetto al concetto puro di completa liberalizzazione multilaterale? Questi i temi del mio intervento

Frontiere e volumi John McCallum (AER 1995) Senza frontiera, Canada e USA –due paesi fortemente integrati, appartenenti alla stessa RTA, con lingua, tradizioni e assetti giudiziari simili—potrebbero ventuplicare il loro commercio bilaterale. Jonathan Eaton e Samuel Kortum (Econometrica 2002) generalizzano la stima dell’effetto frontiere a livello mondiale Senza frontiere, il commercio mondiale sarebbe cinque volte più amplio.

Frontiere e prezzi Concorrenza imperfetta e discriminazione sui prezzi L’attività di arbitraggio non riesce ad eliminarli a causa di ‘trading costs’ (trasporto e informazione) La frontiera esalta il grado di discriminazione con Il protezionismo gli effetti di ‘network’ i tassi di cambio variabili

Charles Engel e John Rogers (AER 1996) verificano l’effetto frontiera sui prezzi 14 categorie di prodotti venduti in città staunitensi e canadesi Variabilità dei prezzi aumenta con la distanza e molto di più quando interviene la frontiera La stima della frontiera ~ una distanza di 75,000 miglia terrestri

David Parsley e Shang-Jin Wei (QJE 1996) 51 prodotti e 48 città americane. ln(Pi/Pj) è statisticamente rappresentato da un processo AR(1). La convergenza verso il valore zero di lungo periodo per le merci trattabili internazionalmente avviene mediamente in 2-2,5 anni. Per l’equivalente internazionale, ovvero la c.d. PPP, la convergenza è molto più lenta. La differenza nelle due velocità è attribuibile all’effetto frontiera

Gli RTA hanno una radice coloniale (impero inglese) Oggi ce ne sono circa 200 gran parte di esse sono aree di libero cambio (es., NAFTA) una minoranza unioni doganali (es., MERCOSUR) aree di profonda integrazione ancor meno (es., UE)

Breve storia dei blocchi 1958: CEE 1960: EFTA 1965: Australia e Nuova Zelandia FTA 1969: Andean Pact 1978: ASEAN 1988: Canada-US FTA 1991: Mercosur 1993: APEC 1994: NAFTA 1995: EU-15 1999: UME

Il grande dibattito A favore del regionalismo: Permette integrazione profonda, al di là della liberalizzazione di tipo frontiera Agisce direttamente sulla struttura dei mercati (standard e accesso ai mercati) Strategia difensiva: se A è grande e si accorda on B, C non vuole essere penalizzato; incentivo a partecipare Il percorso a due tappe puo’ essere meno difficile della completa liberalizzazione multilaterale tout-court Quello che e’ successo a Cancún pochi giorni fa ci ricorda quanto alto sia il costo del negoziato con quasi 200 paesi

Contro il regionalismo: Regionalismo divide il mondo fra appartenenti e non appartenenti (al club). ‘Trade creation vs. trade diversion’ e la teoria del ‘second best’. Strategia protettiva: se A è grande ed ha un accordo preferenziale con B, B può non voler partecipare ad una liberalizzazione multilaterale Con il crescere del numero dei RTA aumentano le incoerenze fra di loro e le difficoltà nel gestirle Incentivi burocratici: esistono vaste burocrazie preposte alla formazione di RTA. Esse spingono sul regionalismo e bilateralismo.

Evidenza empirica sul dibattito Non risolve il dibattito né a favore dei regionalisti né a favore dei multilateralisti Alcuni RTA hanno liberalizzato sia all’interno che all’esterno della loro area (ad esempio, ASEAN) Altri RTA hanno liberalizzato all’interno ma non all’esterno (ad esempio, NAFTA)

Il modello gravitazionale Per misurare l’effetto del regionalismo sul commercio internazionale bisogna partire da una ipotesi “benchmark” e porre il seguente quesito: Rispetto al modello di base quanto contribuisce --sia in senso positivo sia in senso negativo-- il regionalismo allo sviluppo del commercio internazionale? Il modello gravitazionale come ipotesi “benchmark”

xij = AyibyjcDISTijd e(fCARij) e(gCUij) e(hRTAij)euij, dove xij = esportazioni da paese i a paese j, y = prodotto lordo interno, DIST = distanza (per ‘trading costs’) CAR = variabile di comodo che ingloba varie specificità nazionali, ad esempio paesi che condividono stessa frontiera, lingua, paese colonizzatore, ecc. CU = v. di comodo per la unione monetaria RTA = v. di comodo per gli RTA uij = alea statistica. A, b, c, d, f, g, h sono parametri stimabili.

Sulla moneta unica Moneta ed integrazione reale: causa ed effetto Le stime di Andrew Rose (Economic Policy 2000) Anni: 1970, 75, 80, 85 e 90 N = 22.948 osservazioni bilaterali N = 330 osservazioni di CU stima di g sul campione “pooled” = 1,21 —› espande il commercio del 225%

Effetti RTA La stima h sugli effetti regionali = 0,99 —› espande il commercio del 170% Ho ri-stimato il modello gravitazionale di Rose aggiungendo gli anni 1995 e 1999 N = 43.728 flussi bilaterali 11 RTA: Asean, Andean, Caricom, Cacm, UE, Mercosur, Nafta, Sparteca, USA-Israele, Patcra, Anzcerta la stima di g (moneta unica) = 1,23 (stessa di Rose) la stima di h (RTA) = 1,20 (più alta di Rose) ho aggiunto una variabile dummy per il commercio fra paesi che appartengono a diversi RTA. Il coefficiente stimato = 0,34 (significativo naturalmente)

gli RTA contribuiscono allo sviluppo del commercio internazionale, mediamente, tanto quanto l’effetto della moneta unica: ovvero tre volte in più rispetto alle previsioni del modello gravitazionale di “base”. negativo il coefficiente della UE e positivo quello degli RTA del continente americano. I determinanti gravitazionali per i paesi dell’UE sono così favorevoli al commercio che lo RTA non produce effetti aggiuntivi non esiste evidenza di “diversione di commercio” in quanto la variabile inter-regionale e’ positiva

Le critiche Non mancano critiche sia sui risultati che sulla metodologia Effetti implausibili. Se lo fossero dovremmo notare una corsa alla moneta unica ed agli RTA. Sugli RTA esiste già una corsa. Impossibile specificare completamente le diversità nazionali. La metodologia appropriata e’ una stima “panel fixed effects”; cfr. Pakko e Wall ( Fed St. Louis 2001) e Glick e Rose (EER 2002). Con essa i parametri g e h si riducono di circa la metà, ma rimangono significativi Il campione dei CU è molto diverso dal campione ‘controllo’: reddito basso, paesi piccoli e contigui. Omogeneizzare attraverso una procedura di ‘accoppiamento’ (Heckman). Parametro g si abbssa di molto (Persson, Ec. Policy 2001).

Liberalizzazione multilaterale Il modello gravitazionale non spiega quanto si potrebbe ottenere da una completa liberalizzazione multilaterale Chiaramente, quest’ultima è quantitativamente superiore alla strategia regionale, ma non di facile realizzazione Utilizzando il “Michigan Model of World Production and Trade”, Brown, Deardoff e Stern (World Economy 2002) stimano che una completa liberalizzazione multilaterale espanderebbe il commercio mondiale per un valore di $2.080 miliardi di dollari, grosso 4-5 per cento del pil dei paesi industrializzati e molto di più dei pvs, I paesi industrializzati sono i maggiori beneficiari degli RTA.

Politica opportunistica USA spingono per il completamento del Doha Round attivi nel regionalismo attivi nel bilateralismo (Israele, Chile, Singapore, Vietnam) Nel regionalismo partecipano nel NAFTA e FTAA (non ancora è partito) trattamento di favore per l’Andean Pact, i paesi del Bacino dei Caraibi ed i paesi del Centro America Non sono riusciti a creare un ponte fra NAFTA e MERCOSUR Il rapporto fra Presidente (tradizionalmente liberista) ed il Congresso (tradizionalmente protezionista).

Conclusioni Oggi esistono 32 unioni monetarie ‘unilaterali’ che interessano paesi molto piccoli L’Unione monetaria europea è il casus classicus di unione monetaria ‘multilaterale’; fenomeno raro La tanto ventilata riduzione di monete nel mondo non è ancora nei dati statistici La corsa agli RTA è invece una realtà Il multilateralismo è praticabile ma costoso; gli RTA non lo escludono e potrebbero facilitarlo.