Economia delle aziende non profit

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Economia delle aziende non profit Prof. Antonello Zangrandi Anno accademico 2012-2013 Relazioni istituzionali:

Assetto istituzionale Per assetto istituzionale di un’azienda si intende “la configurazione dei soggetti nell’interesse dei quali l’azienda si svolge, dei contributi che tali soggetti forniscono all’azienda, delle ricompense che ne ottengono, delle prerogative di governo economico facenti loro capo, nonché dei meccanismi e delle strutture che regolano le correlazioni tra i contributi e le ricompense ed attraverso i quali le prerogative di governo economico sono esercitate”

L’assetto istituzionale è il risultato dei seguenti elementi: La composizione dei portatori di interessi (primari e secondari); Il quadro dei contributi richiesti e delle ricompense offerte agli stessi; Il sistema delle regole fondamentali, che collegano i portatori di interesse, i contributi e le ricompense; Il quadro delle relazioni istituzionali interaziendali conseguente all’inserimento in un sistema sovra-aziendale (comparto non profit).

Assetto istituzionale

Assetto istituzionale La definizione dell’assetto istituzionale nelle aziende profit, è stato sempre ricondotto alla risoluzione del rapporto tra proprietà e management. Nelle aziende non profit sorge un problema legato alla definizione del concetto di proprietà. Tale problema è legato alle caratteristiche dell’ANP.

Il diritto di poter disporre degli utili prodotti dall’impresa; Assetto istituzionale Nelle aziende profit il concetto di proprietà consiste nella possibilità di esercitare tre diritti fondamentali: Il diritto di poter controllare l’impresa e quindi di definire le strategie e gli obiettivi; Il diritto di poter disporre degli utili prodotti dall’impresa; La possibilità di trasferire i due diritti, di cui sopra, attraverso la cessione a terzi della partecipazione.

l’esistenza del vincolo di non distribuzione degli utili; Assetto istituzionale Nelle aziende non profit, per la loro peculiarità non è possibile parlare di proprietà e quindi dell’esercizio dei diritti ad essa legati. I portatori d’interessi sono impossibilitati a disporre fisicamente delle quote per due motivi: l’esistenza del vincolo di non distribuzione degli utili; l’impossibilità di trasferire la propria partecipazione, perché manca il “valore delle singole quote.

I portatori di interessi primari; I portatori di interessi secondari. Assetto istituzionale L’unico diritto che rimane in capo alla proprietà delle ANP è il controllo e per questo motivo si parla di semiproprietà. Il concetto di semiproprietà determina nelle ANP una particolare classificazione dei portatori di interesse: I portatori di interessi primari; I portatori di interessi secondari.

i portatori di interessi primari si dividono in cinque sottocategorie: Portatori interessi primari i portatori di interessi primari si dividono in cinque sottocategorie: La categoria dei fondatori; La categoria degli aderenti e sostenitori; La categoria dei volontari; La categoria dei dipendenti; La categoria dei beneficiari.

I portatori di interessi secondari che si dividono in : Portatori di altri interessi I portatori di interessi secondari che si dividono in : La comunità; Gli Enti pubblici locali; Agenzia per il non profit (non più)

Portatori di altri interessi La Comunità ha un interesse diretto nel progetto istituzionale dell’azienda non profit, perché da un contributo concreto alla soluzione di un bisogno o di una emergenza sociale e un contributo indiretto perché rappresenta un’occasione per elaborare e trasmettere valori comuni, per trasmettere innovazione e nuove idee, per contribuire alla socializzazione.

Portatori di altri interessi Le Amministrazioni Pubbliche locali presentano nei confronti delle ANP, molteplici interessi. In particolare: a) Produrre innovazione, elaborare e trasmettere nuove idee; b) Sperimentare nuove forme di intervento pubblico, per rispondere in modo efficace alla domanda dei servizi; c) Promuovere un incremento dell’efficienza del sistema aziendale del territorio, superando i vincoli del sistema monopolistico pubblico. d) Diminuire i costi per la produzione dei servizi, attraverso l’uso delle convenzioni; e) Diffondere un modello partecipativo di istituto, che sappia coniugare l’efficienza con l’orientamento all’utente.

L’Agenzia per il non profit (non più) Portatori di altri interessi L’Agenzia per il non profit (non più) Rappresenta un duplice interesse per le ANP: essere il punto di riferimento istituzionale, svolgendo una funzione di raccordo fra istituzioni e aziende non profit; svolgere una funzione di stimolo e di promozione del “capitale sociale”.

Contributi e ricompense Tra gli elementi che compongono l’assetto istituzionale troviamo i contributi e le ricompense. Considerando che l’ANP deve raggiungere l’equilibrio e la perdurabilità nel tempo, deve raccogliere quei contributi dai portatori di interesse che le permettano di raggiungere le proprie finalità istituzionali. Il peso dei diversi contributi è vario a seconda delle diverse aziende non profit e può mutare nel tempo.

Quali ricompense Tuttavia appare fondamentale, affinché i portatori di interesse primari forniscano effettivamente i contributi necessari alla perdurabilità della ANP, definire un quadro di ricompense equo e soddisfacente. Le ricompense nelle ANP sono abbastanza variegate e possono variare dalla riconoscenza, affetto, stima a quella monetaria.

Una ipotesi

Si individuano tre categorie di regole: Le regole L’assetto istituzionale è composto anche dal sistema di regole che collegano tra di loro portatori di interesse, contributi e ricompense. Si individuano tre categorie di regole: Regole formalizzate che sono codificate per legge o decreti legislativi; Regole formalizzate, definite in autonomia dalle singole ANP (statuti e regolamenti); Regole non formalizzate ma esistenti di fatto provenienti da prassi e comportamenti aziendali.

Le regole Rappresentano un elemento dell’assetto istituzionale e fanno riferimento all’inserimento delle ANP in un sistema aziendale più ampio. Le relazioni interaziendali si riferiscono alla costituzione di accordi di varia natura con enti pubblici territoriali e imprese profit, per la gestione integrata di servizi di pubblica utilità. Rappresentano una modalità di sviluppo delle ANP, nel raggiungimento delle finalità istituzionali.

debole correlazione tra contributi e ricompense. Criticità Tra gli elementi dell’assetto istituzionale si individuano delle criticità. Le principali sono: elevata difficoltà a realizzare un reale contemperamento tra gli interessi espressi dalle diverse categorie dei portatori di interessi primari e secondari; debole correlazione tra contributi e ricompense.

Criticità Nel primo caso del contemperamento degli interessi, la ANP non deve perdere di vista il raggiungimento del fine istituzionale, per cui nel raggiungere l’interesse generale e gli interessi dei numerosi portatori, non deve dimenticare di operare delle scelte che le permettano di perdurare nel lungo periodo in condizioni di equilibrio. Esso rappresenta un passaggio fondamentale per un reale soddisfacimento dell’interesse generale e presuppone dall’altro una capacità di portare a sintesi i diversi interessi in nome di un interesse sovraordinato, le realizzazione del proprio progetto istituzionale.

Criticità Nel secondo caso, della correlazione dei contributi e delle ricompense, si osserva che i contributi forniti, e le ricompense concesse sono numerose e variegate, in relazione alla tipologia delle ANP. Nel comparto non profit possono nascere dei comportamenti opportunistici o devianti rispetto al fine istituzionale. Tali comportamenti sono maggiormente presenti: quanto meno chiara è la definizione dei contributi richiesti ai portatori di interesse; quanto più debole è il collegamento tra livello quali-quantitativo dei contributi richiesti e livello delle ricompense.