1 POLITICHE INDUSTRIALI PER LO SVILUPPO Augusto Ninni Università di Parma a.a. 2008-2009.

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Transcript della presentazione:

1 POLITICHE INDUSTRIALI PER LO SVILUPPO Augusto Ninni Università di Parma a.a

2 La Politica Industriale in economia aperta: il protezionismo strategico La politica industriale come dilemma del prigioniero e il ruolo degli aspetti strategici: assenza di soluzioni efficienti se non sovranazionali (ruolo Ocse e costituzione del Mercato Unico (1 gennaio 1993)

3 Attuare una politica industriale nazionale di tipo protezionistico e discriminatorio conviene: Perché in un mondo in cui tutti si comportano in un certo modo, conviene comportarsi nello stesso modo

4 Paese B Paese A AprireDiscriminare Aprire4, 4- 2, 8 Discriminare8, - 22, 2 La soluzione discriminare-discriminare è la più probabile ma non è la più efficiente

5 Attuare una politica industriale nazionale di tipo protezionistico e discriminatorio conviene: Perché in un mondo dove non cè concorrenza perfetta ed esistono economie di scala, sussidiare lindustria nazionale conviene (se non ci sono sanzioni)

6 Modelli di protezionismo strategico (Brander-Spencer): modello di Cournot in economia aperta (settori high tech, Airbus)

7 qA qB Reaz B (A) Reaz A (B)

8 A B Reaz B (A) Reaz A (B) B1 A1

9 Supponiamo che lo Stato del paese a cui appartiene limpresa B finanzi parzialmente, con sussidi, la sua produzione, mentre lo Stato del paese dellimpresa A non faccia nulla. I costi di produzione di B scendono così che il nuovo equilibrio viene raggiunto per una più alta produzione di B ed una più bassa di A

10 A B Reaz B (A) Reaz A (B)

11 A B Reaz B (A) Reaz A (B) Nuovo equilibrio

12 In realtà, può darsi benissimo che il paese a cui appartiene A reagisca

13 A B Reaz B (A) Reaz A (B) 1 2

14 Ma solo per ripristinare lo stesso livello di output di A di prima (e con un minor livello di profitto) deve spendere ancora di più…

15 A B Reaz B (A) Reaz A (B)

16 E non è detto che il paese A possa avere dimensioni di bilancio sufficienti per finanziare questa spesa

17 Allora lequilibrio con protezionismo è in ogni caso costoso, e può dar luogo ad asimmetrie (potranno permetterselo solo i paesi con capacità di spesa maggiore)

18 Attuare una politica industriale nazionale di tipo protezionistico e discriminatorio conviene: Perché in un mondo in cui tutti si comportano così, conviene comportarsi nello stesso modo Perché in un mondo dove non cè concorrenza perfetta ed esistono economie di scala, sussidiare lindustria nazionale conviene (se non ci sono sanzioni) Perché può essere richiesto dallequilibrio del mercato politico

19 Un accordo sovranazionale deve pertanto consentire un ammontare minimo di aiuti, purchè non siano discriminatori e non falsino la concorrenza

20 Ruolo Ocse: aggiustamento strutturale Ruolo WTO UE e Nafta

21 Abolizione delle barriere non tariffarie Introduzione della concorrenza nei mercati protetti (appalti pubblici) (GPA) Limitazione degli aiuti di Stato