Beltracchini Steve 3t Caronte
Introduzione: Caronte Allontanandosi dagli ignavi, Dante si avvicina quindi all’Acheronte, il fiume che delimita l’Inferno vero e proprio (in greco, ‘fiume del dolore), attraverso il quale le anime devono passare per essere poi destinate alla loro punizione eterna. E qui il poeta incontra il traghettatore di anime, il demonio Caronte con occhi di bragia (con occhi infuocati come la brace ardente), che ha appunto il compito di trasportare le anime oltre l’Acheronte. Dante, pur definendolo un ‘demonio’, ce lo descrive però molto umanamente come un vecchio, con barba e capelli bianchi per l’avanzata età:
Il vecchio bianco per antico pelo “Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: ’Guai a voi anime prave! Non isperate mai veder lo cielo; i’ vegno per menarvi all’altra riva ne le tenebre eterne, in caldo e ‘n gelo. E tu che se’ costì, anima viva, pártiti da cotesti che son morti’.”
Il nocchiere Caronte si rivolge alle anime dei dannati, ricordando loro il destino che le aspetta (non vedranno mai il Cielo, Dio, la beatitudine), e si accorge che fra loro c’è l’anima di un vivo, di Dante. Interviene allora Virgilio a spiegare che la presenza di un’anima viva è voluta dalla volontà superiore di Dio: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole (così si vuole lassù, in Cielo, dove si può fare ciò che si vuole). E con queste parole, Caronte tace e riprende il suo eterno compito di nocchiero.
Il prezzo da pagare Nella mitologia greca e nella mitologia romana, Caronte era il traghettatore dell'Ade: trasportava i nuovi morti da una riva all'altra del fiume Acheronte, ma solo se disponevano di un obolo (una moneta) per pagare il viaggio; chi non l'aveva era costretto a errare tra le nebbie del fiume per cento anni. Nella Grecia antica era in uso mettere una moneta sotto la lingua del cadavere prima di seppellirlo. La tradizione rimase viva in Grecia fino ad epoche abbastanza recenti ed è probabilmente molto antica. Qualche autore sostiene che il prezzo era di due monete, sistemate sopra gli occhi del defunto.
Il fiume Acheronte Acheronte, il fiume del dolore o dei guai: nominato per la prima volta nell'Odissea, spesso è descritto come il fiume principale, che circonda l'Ade ed è situato subito dopo l'ingresso. La sua riva è sempre colma della infinita torma dei morti, in attesa di Caronte, il traghettatore.