M. Knowles Teorico dell’ “andragogia”

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Transcript della presentazione:

M. Knowles 1913-1997 Teorico dell’ “andragogia” The modern practice of Adult Education; Andragogy versus Pedagogy, (1970). From Pedagogy to Andragogy (1980). The adult learner. A neglected spices (1990, 4ed); Quando l’adulto impara (1996). The making of an Adult educator (1989); La formazione degli adulti come autobiografia (1996).

Malcolm Knowles (1913-1997) OPERE: Laureato all’Università di Harvard Fondatore dell’Adult Education Association Professore di Educazione degli Adulti alla North Carolina State University Esperto di fama mondiale OPERE: Andragogia (I Ediz.1973) Modern practice of adult Education: Andragogy versus Pedagogy Rivisitazione Andragogica (II Ediz. 1984) Modern practice of Adult Education: Andragogy to Pedagogy Traduz. Italiana Quando l’adulto impara Pedagogia Andragogia (1989) The marking of on Adult Educator Traduz. Italiana (1996) La formazione degli adulti come autobiografia Beyond Andragogy (1998) The adult Learner (Holton; Swanson non tradotto)

M. Knowles Le tre fasi della riflessione di Knowles: 1. definizione dei principi del modello andragogico, “ spiegato” in contrapposizione a quello pedagogico (cfr. l’edizione del 1970 del libro: Modern practice of adult learner: andragogy versus pedagogy) 2. rivisitazione del modello (cfr. l’edizione del 1980 dello stesso libero: Modern practice of adult learner: from pedagogy to andragogy) 3. proiezione in avanti del modello “Beyond Andragogy” (oltre l’andragogia) (cfr. Knowles, Holton III, Swanson, The Adult Learner (Fifth Edition 1998)

M. Knowles La teoria andragogica : “L’arte e la scienza per aiutare gli adulti ad apprendere”. La teoria andragogica intesa come: “Modello di assunzioni riguardanti l’apprendimento o come una cornice concettuale che serve come base per una teoria emergente” Un insieme di assunzioni cui hanno concorso: diverse teorie dell’apprendimento; diversi modelli di insegnamento; la pratica empirica.

Apprendimento andragogico: l’adulto come learner ADULTI Sempre maggiore autonomia Learner come risorsa per l’apprendimento Compiti evolutivi Ruoli sociali Centrato sui problemi Moventi interni prevalenti autostima, soddisfazione nella vita Esigenza di sapere, perché si apprende e a cosa può servire. Modello andragogico GIOVANI Concetto di sé del learner Dipedenza Ruolo esperienza: Più limitata Disponibilità ad apprendere: Sviluppo biologico Pressione sociale Orientamento verso apprendimento: Centrato sulle materie La motivazione: (1984) Moventi esterni: voti - interventi di adulti- genitori Il bisogno di conoscere: (1989) Sapere cosa apprendere per un buon risultato negli studi M. Knowles, Modello pedagogico

Rivisitazione del modello andragogico Riguardo al ruolo dell’esperienza Possibilità L’esperienza come fattore rilevante delle differenze tra gli individui. L’esperienza motiva l’individualizzazione dell’apprendimento e dell’insegnamento. Aumenta l’importanza delle tecniche che valorizzano l’esperienza. Limiti abitudini mentali e pregiudizi come forme di resistenza all’apprendimento ed al pensiero alternativo. L’educatore deve aiutare a riesaminare abitudini e pregiudizi e ad aprire le menti a nuovi approcci

Rivisitazione del modello andragogico Riguardo alla disponibilità ad apprendere L’adulto dimostra disponibilità ad apprendere, però: - può manifestare sfasature tra esperienze di apprendimento, compiti evolutivi e situazioni di vita, di qui: - l’importanza di sincronizzare le esperienze di apprendimento in modo che coincidano con quei compiti evolutivi. Riguardo all’orientamento nei confronti dell’apprendimento Orientamento dell’apprendimento verso i compiti, i problemi e la vita. Importanza del problem solving e dell’apprendimento pratico per gli adulti ma anche per i giovani (apprendimento contestualizzato everyday cognition)

Rivisitazione del modello andragogico Riguardo alla motivazione ad apprendere Motivazioni alla propria realizzazione, alla crescita della propria autostima, al desiderio di migliorare la qualità della vita, del lavoro, etc. Queste motivazioni possono essere ostacolate dalla scarsa fiducia nelle proprie capacità di apprendimento o dalla mancanza di offerte formative Gli adulti devono essere messi nelle condizioni affinchè le motivazioni possano agire La stessa motivazione esplicita è risultato di apprendimento

Rivisitazione del modello andragogico Riguardo al bisogno di sapere Gli adulti possono non esserne consapevoli Primo compito facilitatore: aiutare discente ad essere consapevole dei propri bisogni di sapere Riguardo al concetto di sé del discente L’adulto, per definizione responsabile della propria vita, può manifestare dipendenza in particolari situazioni (lavoro, studio, etc), quindi: - il concetto di sé ha bisogno di essere riscoperto - educatore favorisce transizione da dipendenza ad autonomia nell’apprendimento e nella vita.

M. Knowles Holton e Swanson 1998 The adult learner L’andragogia non riguarda la teoria dell’educazione degli adulti ma piuttosto: l’individuazione dei core principles inerenti la transaction of adult learning; adulti come Learners: soggetti in formazione, dai quali trarre i dati più significativi per i processi di apprendimento.

Oltre l’andragogia Tre aspetti di approfondimento a. le differenze individuali (piano psicologico) b. le diverse teorie come su “apprendere ad apprendere” c. l’evoluzione delle teorie dello sviluppo (1) verso le teorie del “cambiamento” (2) (1) sviluppo ------------- ordine di sequenza e stadi (2) cambiamento ---------- bisogno di apprendimento tipi di eventi e cambiamenti ------------ Learning event propri dell’esperienza degli adulti

Goals and Purposes for Learning Individual and Situational Differences ANDRAGOGY: Core Adult Learning Principles 1. Learner’s Need to Know -why -what -how 2. Self-Concept of the Learner -autonomous -self-directing 3. Prior Experience of the Learner -resource -mental models 4. Readiness to Learn -life releated -developmental task 5. Orientation to Learning -problem centered -contextual 6. Motivation to Learn -intrinsic value -personal payoff Institutional Growth Subject Matter Differences Situational Differences Societal Growth Individual Learner Differences Individual Growth Figure 9.1 Andragogy in practice (Knowles, Holton, and Swanson, 1998)

Obiettivi e fini dell’apprendimento Differenze individuali e circostanziali ANDRAGOGIA: principi centrali dell’apprendimento adulto 1. Il discente deve sapere -perchè -cosa -come 2. Il concetto di sé del discente -autonomo -diretto al sé 3. Esperienza precedente del discente -”risorse” -modelli mentali 4. Prontezza ad apprendere -in relazione alle esperienze di vita -progetti di sviluppo 5. Orientamento ad apprendere -centrato sul problema -contestualizzazione 6. Motivazione ad apprendere -valore intrinseco -appagamento personale Crescita delle Istituzioni Differenze dell’oggetto di studio Differenze circostanziali Crescita della Società Differenze individuali dei discenti Crescita dell’individuo Andragogy in practice (Knowles, Holton, and Swanson, 1998)

Knowles ANALISI DELLO SCHEMA. Il diagramma cerca di racchiudere sistematicamente le componenti da tenere in considerazione nella creazione pratica di una proposta formativa basata sui principi dell’andragogia. - ANELLO ESTERNO: “Fini e obiettivi dell’apprendimento” Crescita (sviluppo) dell’individuo delle istituzioni della società autostima (condizioni istituzionali che rendono possibile lo sviluppo dell’individuo/società) - ANELLO CENTRALE :” Differenze individuali e di contesto” Caratteristiche dei soggetti in apprendiemento dell’oggetto di studio del contesto (materia, contenuti di (per la progettazione apprendimento) del percorso e la verifica dei risultati) - ANELLO INTERNO: “Andragogia: principi generali” In questo “spazio concettuale” vengono elencati i principi fondamentali del modelli di Knowles che sono il punto di partenza per la creazione di strumenti adeguati ed efficaci per le proposte formative

Le differenze individuali (D.I.) nell’apprendimento adulto ASSUNTO: l’apprendimento è più efficace se il facilitatore “accomoda” il progetto formativo sulla base delle differenze individuali Abilità cognitive: la loro definizione deriva dallo studio delle relazioni tra processo di crescita e intelligenze adulta Abilità mentale: intelligenza generale (Q.I.) a. fluida problem solving (diminuisce/non diminuisce) b. cristallizzata derivata dall’esperienza, e dalla formazione (stabile)

Le differenze individuali (D.I.) INTELLIGENZE MULTIPLE a. rispetto alle operazioni (cognizione, memoria, valutazione) b.rispetto ai contenuti (verbali esperienziali) c. rispetto ai prodotti (semplice e complesso) GARDNER (1983) 7 TIPI DI INTELLIGENZE: formale linguistica logico-matematica spaziale musicale corporeo-cinetica di comprensione di sé di comprensione degli altri

Le differenze individuali (D.I.) META-COMPONENTI:procedure per progettare-monitorare e valutare il problem solving PERFORMANCE ACQUSIZIONE DI CONOSCENZE (problem solving) La visione multidimensionale dell’intelligenza a. sviluppo dell’apprendimento adulto basato sull’esperienza b. sviluppo delle capacità di controllo processi di Apprendimento c. competenze-metacompetenze