Conrad “Cuore di tenebra” Libri immortali Conrad “Cuore di tenebra” A cura del prof. Marco Migliardi
Cenni biografici Teodor Jòzef Konrad Korzeniowski (Conrad) è nato in Polonia a Berdicev il 3 dicembre 1857 in una famiglia di nobili proprietari terrieri Orfano a soli 10 anni, a 17 si imbarca a Marsiglia e inizia la carriera nella marina mercantile francese e, dal 1878, in quella britannica, dove raggiunge il grado di capitano. Nel 1886 diventa cittadino inglese Dopo 20 anni di navigazione si dedicherà esclusivamente alla letteratura Morirà d’infarto nel 1924
Opere 1895 - La follia di Almayer (Almayer's Folly) 1899 - Cuore di tenebra (Heart of Darkness) 1900 - Lord Jim (Lord Jim) 1902 - Tifone (Typhoon and Two Other Stories) 1904 - Nostromo (Nostromo: A Tale of Seabord) 1907 - L'agente segreto (The Secret Agent: A Simple Tale) 1917 - La linea d'ombra (The Shadow Line)
Heart of Darkness (Cuore di tenebra) E’ un breve romanzo uscito a puntate su una rivista nel 1899 e poi pubblicato nel 1902 Presenta aspetti autobiografici con numerosi riferimenti a un viaggio compiuto nel 1890 da Conrad a bordo del vaporetto Rois de Belges lungo il fiume Congo, nel cuore dell'Africa. Anche i personaggi sono figure realmente esistite e incontrate dall'autore È probabile che lo stesso Kurtz si ispiri a un agente della Compagnia di nome Klein, morto sul vaporetto.
Breve riassunto Marlow, il protagonista, racconta ad altri marinai la sua esperienza come capitano di un battello nel Congo, inviato da una Compagnia per prendere il posto del capitano ucciso dagli indigeni e per riportare indietro Mr Kurtz, uno degli uomini migliori della Compagnia. Sentendo parlare di Mr Kurtz, in Marlow cresce sempre di più il desiderio di incontrarlo Nei vari luoghi visitati, Marlow vede l’orrore della colonizzazione da parte degli uomini bianchi Risalendo il fiume e addentrandosi nel cuore delle tenebra il battello di Marlow arriva alla Stazione di Mr Kurtz e qui assiste a scene di vero orrore: davanti alla Stazione vi sono dei pali con le teste dei neri uccisi Kurtz è molto malato ma partecipa ugualmente a dei riti molto cruenti, dei sacrifici umani durante i quali deve cibarsi di uomini sacrificati. Nonostante l’orrore e le tenebre, Marlow continua a dire che Kurtz era un “uomo notevole”. Quando va a far visita alla fidanzata di lui le mente dicendole che le ultime parole di Kurtz erano state il nome di lei. In realtà però, le ultime parole prima di morire sul battello erano state “L’orrore! L’orrore!”.
I personaggi principali Charlie Marlow: marinaio di origine inglese ha nei confronti del colonialismo, in principio, un parere positivo ma, dopo la sua esperienza, pensa che sia un orrore. Personaggio realistico e dinamico Mistah Kurtz: uomo di origine inglese, francese e tedesca (a simboleggiare la natura cosmopolita del colonialismo). Egli è un agente di prima classe ed è destinato a diventare direttore della compagnia. E’ considerato un uomo notevole da Marlow (“Quell’uomo non si vuol lasciare dimenticare. Checché egli fosse, non era un uomo ordinario”) Personaggio realistico e dinamico
I personaggi secondari Zia di Marlow: è una tenera anima entusiasta che sfrutta le conoscenze importanti per far avere al nipote l’importante compito di pioniere. Aiutante Neri: sui loro fianchi sono annodati degli stracci neri, le cui corte estremità si agitano dietro la schiena come delle code. “Le loro costole si distinguono una a una, le giunture delle loro membra sembrano i nodi di una corda”. Comparse e aiutanti La missione di Marlow di riportare a casa Kurz è l’ oggetto
Analisi Luogo: la zona del Congo che furono visitate dal protagonista Tempo: periodo della colonizzazione del Congo Narratore: sembra essere raccontato in prima persona da Marlow, ma in realtà noi non conosciamo il vero narratore, che è una delle persone a bordo della Nellie quando Marlow racconta. Quindi persiste l’ambiguità su narratore interno o esterno, palese o occulto Intreccio: tutta la storia è presentata come flash back. Presenti molte prolessi nell’anticipazione della figura di Kurz
Tematiche: 1. Il colonialismo "La conquista della terra, che più che altro significa toglierla a chi ha un diverso colore di pelle e il naso un po' più schiacciato del nostro, non è una bella cosa a guardarla, a guardarla bene » Il viaggio che compie Marlow nel cuore dell’Africa lo porta a scoprire il vero volto del colonialismo europeo, definito da Kurtz un orrore I selvaggi sono trattati come bestie che lavorano e muoiono per gli affari dell’uomo bianco Ecco come Marlow definisce i coloni bianchi: "I loro discorsi comunque erano discorsi di sordidi pirati, avventati senza ardimento, avidi senza audacia e crudeli senza coraggio"
Tematiche: 2 I miti Il testo può essere interpretato in chiave mitica Vi sono riferimenti al mito greco di Ulisse e del suo viaggio, o della discesa agli Inferi di Enea Facile anche il collegamento con l’Inferno di Dante Nel mito di re Artù si trova spesso un cavaliere intento ad una ricerca, in genere del Santo Graal. Questa ricerca comporta un numero di prove, alcune fisiche, ma le prove più dure sono spirituali, una prova della fibra morale dell’eroe. Il fiume Congo riprende poi la simbologia del serpente e quindi della tentazione
Tematiche: 3 il viaggio Il viaggio realistico nello spazio che si trasforma in un percorso simbolico verso l’ignoto Il viaggio nel tempo: man mano che l’imbarcazione avanza all’interno del Congo sembra di retrocedere alle origini dell’umanità «Risalire quel fiume era come compiere un viaggio indietro nel tempo, ai primordi del mondo, quando la vegetazione spadroneggiava sulla terra e i grandi alberi erano sovrani” il viaggio di Marlow verso l'orrore è un itinerario che porta alla conoscenza di sé
Tematiche: 4 la psicanalisi Le parole finali di Kurz (The horror! The horror!) descrivono lo sgomento di fronte a questa unità indivisibile che è l'io, che improvvisamente è inconoscibile, è ingovernabile e può generare orrore. È quello che poi in seguito è stato definito l’es, cioè questo oceano impetuoso che circonda e assedia l'isoletta dell'io. Freud ne L’Interpretazione dei Sogni, (uscito proprio in quegli anni) fa capire che la realtà interiore di ogni essere umano è molto più complessa e forse, in quella complessità, contiene l'orrore. La nostra normalità è solo apparenza, perché quell’orrore di cui parla Conrad, ce l'abbiamo dentro.
Tematiche: 5 il male Un ulteriore livello di critica analizza il significato del male, che la società occidentale non accetta come proprio e proietta sulle culture "altre". Marlow parte da Londra per raggiungere il cuore dell'oscurità, del male, che non è il Congo, ma è Londra stessa; infatti il viaggio di Marlow è un viaggio circolare: andrà in Africa per cercare il male, ma capirà che il male è all'interno della società occidentale. Il male per Marlow è la sete di potere economico-politico, che Kurtz esplicita con la sua brama di avorio, Marlow, venuto a conoscenza di ciò, torna in Europa per rivelare quello che ha scoperto, ma non ci riuscirà e mentirà alla fidanzata di Kurtz Marlow non ha la forza di rivelare che il vero male appartiene all'Occidente del mondo, che sfrutta e distrugge le altre culture Kurtz sostiene che è dovere delle società più avanzate (l'Europa) portare la luce, la cultura, il progresso nei territori sottosviluppati (l'Africa). Inutile dire che, dietro queste belle parole, si nasconde il desiderio di ottenere ricchezza e potere. Infatti, alla fine Kurtz dirà "ucciderli tutti" riferendosi agli indigeni, rivelando le vere intenzioni sue e dei governi occidentali.
Apocalipse Now La struttura del film ricalca fedelmente quella del racconto. Sono = i nomi e anche alcune battute L’ambientazione in Vietnam fa sentire la storia vicina e + attuale Nonostante la diversità ambientale, sia l’opera letteraria, sia il film, hanno in comune il tema della conoscenza di sé ben oltre i limiti conosciuti Oltre quel limite, questa conoscenza di sé, forse, spaventa fino a inorridire. Il monologo finale di Kurz (M.Brando) in Apocalipse Now
I 2 Kurz Come si è visto, il Kurtz di Coppola mostra di aver commesso l'errore fondamentale del Kurtz di Conrad Non si interroga più sui fini del suo agire ma si limita ad usare la sua onnipotenza per perseguire con qualunque mezzo i fini che ha deciso di perseguire. Anche nel film emerge - come in Conrad - la critica al nocciolo della cultura occidentale (rappresentata da Kurz), che si fonda sulla pura volontà di potenza che trascina l'occidente a voler dominare senza neppure sapere perché. La differenza principale tra i due protagonisti è che il Kurtz di Conrad accetta di fuggire e muore di morte naturale rendendosi conto forse davvero solo all'ultimo momento dell'orrore della sua vita, mentre il Kurz di Coppola si fa uccidere.
Altri riferimenti O.Welles aveva tentato inutilmente di fare un film dal libro di Conrad Il film italiano Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?, di Ettore Scola, è ispirato, sia pure in chiave ironica, all'opera di Conrad. Un film “Cuore di tenebra” (1994) è stato realizzato da Nicholas Roeg Il brano Cuore di tenebra del gruppo italiano Baustelle contenuto nell'album La malavita è anch’esso ispirato al romanzo
Video Rai di 5’ su Cuore di tenebra
Linea del tempo I principali avvenimenti culturali, politici ed economici nel periodo di pubblicazione di “Cuore di tenebra”
Per un’analisi dettagliata delle varie scene di Apocalipse Now e dei suoi confronti con l’opera di Conrad, clicca qui per andare alla sezione ad essa dedicata Ricordati che per comprendere a fondo le varie analisi è necessario aver visto di recente il film e conoscere bene il libro
Biblio-sitografia Il Grillo, trasmissione RAI del 12 marzo 2001 CultBook, trasmissione RAI Wikipedia Youtube.com Carlà-Macario “Culture e Storie” – Palumbo Università di Trieste – dipartimento di Lingua inglese
Apocalipse Now/Cuore di tenebra 1 Il capitano Willard ascolta la voce del colonnello Kurtz registrata: la famosa voce di Kurtz, che tanto ossessiona Marlow attraverso il racconto degli altri, nel film di Coppola viene materializzata attraverso uno strumento della modernità. L’ufficiale effettivo dell’esercito americano, portato dalla motovedetta del Capo, e che doveva passare il ponte a Dolang, si spara alla testa: è la resa cinematografica della storia del funzionario svedese, che sappiamo essersi suicidato in Africa. La scena della battaglia è una scena finta, costruita ad arte per la televisione che è venuta a riprendere l’eroico sforzo e sacrificio americano per il mantenimento della democrazia in Vietnam. La satira di Coppola è feroce: comunque un intero villaggio viene distrutto per girare un film. La scena dell’attacco al villaggio mostra immagini di violenza e di assurda follia, come la perdita dell’intero equipaggio di un elicottero seguita dal commento del colonnello sulla bontà delle onde per fare surf. Ogni decisione strategica viene presa per consentire al colonnello di fare surf sulle onde vicino alla riva. L’attacco col napalm è la resa cinematografica dell’immagine del romanzo nella quale la cannoniera spara nella foresta del Congo senza che abbia individuato un vero bersaglio.
Apocalipse Now/Cuore di tenebra 2 La riflessione di Willard sulla somiglianza tra la follia del colonnello Kruger e quella di Kurtz nel condurre la guerra mette in evidenza la qualità marcia dell’intervento militare ma anche il sospetto che vi sia altro dietro alla necessità della missione e dell’uccisione di Kurtz. Mentre il battello risale il fiume, si vedono immagini di morte e di distruzione dappertutto. Ma soprattutto si sente la lettura di una lettera di Kurtz al figlio, nella quale egli si difende dall’accusa di assassinio. Durante il “normale controllo” a un Sampam, l’equipaggio mostra tutta la violenza verbale e la sicumera di chi si trincera dietro una posizione di forza dovuta alle armi. Che il mitragliere, giovane ragazzo nero, dica “Stai zitta muso giallo!” a una ragazza vietnamita è non solo paradossale, ma mostra come la violenza e il pregiudizio razziale non siano appannaggio di una sola razza, ma simbolo di intolleranza comune a tutti gli uomini. La successiva strage dell’innocente famiglia di pescatori raggiunge il culmine della violenza nella necessità di Willard di finire la giovane ragazza vietnamita ferita, necessità del resto logica a quel punto delle cose per non compromettere la missione. La scena dell’attacco alla motovedetta con razzi e mitragliate dalla foresta sulla riva. La morte del giovane mitragliere nero getta tutti nello stupore e nell’incredulità, ed è a maggior ragione inquietante perché la registrazione della lettera della madre su audiocassetta continua, con frasi tranquillizzanti e piene d’amore per il figlio, che è lì morto, in una pozza di sangue.
Apocalipse Now/Cuore di tenebra 3 L’ attacco alla barca di Marlow, nel film è rappresentata dalla morte del capitano del battello con un giavellotto scagliato da uno degli indigeni sulle rive del fiume. E muore tra le braccia di Willard, ma prima cerca di tirare Willard verso di sè in modo da farlo morire con lo stesso giavellotto. La dichiarazione di Willard di provare molto di più della paura il desiderio di incontrare e affrontare Kurtz si sente mentre la motovedetta, risalendo il fiume verso la Cambogia, entra in una zona del fiume stretta in una gola con alberi giganteschi, che ricorda la famosa descrizione di Conrad. La versione dell’Arlecchino che Coppola ci presenta è quella di un fotoreporter di guerra, con molte macchine fotografiche e alla disperata ricerca di sigarette. La conversazione con Kurtz avviene nella penombra. Il colonnello comincia a parlare dall’oscurità, poi mostra piano piano la parte posteriore destra del cranio, lucido, che entra nella luce mentre la faccia continua a restare nella penombra. La frase”La sua mente è lucidissima ma la sua anima è matta” viene pronunciata dall’Arlecchino/fotografo e non da Marlow/Willard. Dal discorso del fotografo sembra chiaro che Kurtz abbia per Willard un qualche progetto che gli voglia comunicare la storia di Kurtz quando lui non ci sarà più.
Apocalipse Now/Cuore di tenebra 4 La voce di Kurtz recita versi della poesia “The Hollow Men” di Eliot. Com’è noto, questa poesia ha per epigrafe “Mistah Kurtz - He dead” del romanzo. Il finale della poesia, “così finisce il mondo, non con un boom ma con un gemito” è invece sussurrato a Willard dall’Arlecchino. La cinepresa inquadra diversi oggetti nella stanza di Kurtz. Tra gli altri alcuni libri: From Ritual to Romance di Jessie L. Weston; The Golden Bough di James Frazer (due delle fonti di The Waste Land di Eliot). Willard trova un dattiloscritto di Kurtz, sul quale è vergato in inchiostro rosso “Buttare la bomba, sterminateli tutti.”
Marlon Brando (Kurtz) and Francis Ford Coppola In Apocalipse Now
John Malkowitcz (Kurtz) and Tim Roth (Marlow) in “Cuore di tenebra”
regia di Frances Ford Coppola Heart of Darkness (1899) Romanzo di Joseph Conrad Apocalypse Now (1979) regia di Frances Ford Coppola (1994) regia di Nicholas Roeg Un marinaio si trova su un battello, ancorato alle foci del Tamigi. Insieme al marinaio ci sono altri personaggi: un contabile, un avvocato e il direttore di una compagnia commerciale coloniale. Ma c’è anche un altro uomo di mare, un certo Marlow. Il sole sta lentamente tramontando e il marinaio, un po’ annoiato, ci dice che Marlow, come spesso fa, inizia a raccontare una strana storia degli avvenimenti accadutigli durante un suo viaggio in Africa. Siamo in Vietnam, a Saigon. Un ufficiale dell’esercito americano, il capitano Willard, si trova sdraiato su di un letto, a smaltire i postumi di una sbornia. Dal suo monologo, recitato interamente fuori campo, apprendiamo che il militare si trova a Saigon in attesa che gli venga assegnata una missione. 1) La macchina da presa inquadra i particolari della pelle di un elefante, che barrisce. E chiude in close-up sull’occhio che sbatte le palpebre. 2) Siamo in un porto di mare. Su un battello, un personaggio anziano (il direttore generale di una compagnia di commercio coloniale), accompagnato da due suoi impiegati (un contabile e un avvocato) incalza un personaggio più giovane (Marlow) per farsi consegnare dei documenti a suo dire preziosi per la compagnia. Marlow rifiuta e racconta l’esperienza vissuta in Africa alla fine della quale ha potuto entrare in possesso dei documenti in questione. 3) La narrazione è nel consueto stile “onnisciente”, la macchina da presa racconta il film, con rarissimi interventi di commento della voce di Marlow “fuori campo”.