LO STALINISMO
LA SUCCESSIONE A LENIN Alla morte di Lenin (1924) si apre la lotta per la successione tra Trozkij (capo dell’Armata Rossa) e Stalin (segretario del partito comunista (i bolscevichi)) Stalin ha la meglio, e Torzkij viene espluso dal partito e costretto a lasciare l’URSS Stalin diventa padrone assoluto del partito fino alla morte (1953) ed instaura una dittatura spietata in nome del comunismo
LA POLITICA AGRICOLA Stalin decide che l’agricoltura dev’essere gestita da aziende statali e cooperative, ma i kulaki (piccoli proprietari terrieri) si oppongono Stalin stermina milioni di kulaki o li deporta in Siberia, e confisca le loro proprietà! Mancano contadini nelle campagne, e quelli che ci sono non lavorano: carestia, milioni di morti!
L’INDUSTRIALIZZAZIONE Stalin vuole che l’URSS diventi un paese industriale, perciò deporta i contadini nelle zone minerarie e nelle città industriali Vengono varati i piani quinquennali, che stabiliscono ogni 5 anni cosa produrre, in quali quantità e tempi e a che prezzi (economia di piano, contrapposta a quella di mercato, caratterizzata dall’iniziativa privata e dalla concorrenza). Grazie agli enormi sacrifici l’URSS diventa una grande potenza industriale nel giro di 10 anni, mentre il resto del mondo attraversa una grave crisi economica
UNA DITTATURA SPIETATA Stalin instaura un clima di terrore: chiunque fosse considerato un nemico dell’URSS veniva deportato in campi di lavoro (i GULAG) o ucciso (grandi purghe, 7 milioni di vittime!) L’URSS di Stalin è uno stato TOTALITARIO: 1 solo partito, no libertà di pensiero, parola e religione, polizia segreta e processi politici Altri totalitarismi saranno instaurati in Italia e Germania (fascismo e nazismo)