La partecipazione politica

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Transcript della presentazione:

La partecipazione politica Definizioni di partecipazione politica Nuove forme di partecipazione I movimenti sociali Risorse e partecipazione Partecipazione ed identità Valori post-materialistici e nuova partecipazione Forme di partecipazione e opportunità politiche La partecipazione fa bene alla democrazia?

Verso una definizione di partecipazione politica Il coinvolgimento dell’individuo nel sistema politico, a vari livelli di attività, dal disinteresse totale alla titolarità di una carica politica [Rush 1992] L’insieme di quei comportamenti dei cittadini orientati ad influenzare il processo politico [Axford 1997]

Definizione di partecipazione politica (visibile) Insieme di azioni e di comportamenti che mirano ad influenzare in maniera più o meno diretta e più o meno legale le decisioni nonché la stessa selezione dei detentori del potere nel sistema politico o in singole organizzazioni politiche nella prospettiva di conservare o modificare la struttura (e quindi i valori) del sistema di interessi dominante. L’influenza può aver luogo anche in assenza di vere e proprie azioni, tramite le cosiddette reazioni previste Si parla di Partecipazione “latente” ossia potenziale ma in una certa misura “effettiva” in presenza di un’opinione pubblica interessata alla politica e informata sui suoi sviluppi che si attiva raramente e in maniera non continuativa ma possiede le capacità per partecipare e per tale ragione

La partecipazione politica fenomeno antico e moderno Le caratteristiche centrali della partecipazione politica, ossia il suo essere diretta ad influenzare sia la scelta dei decisori, sia le decisioni stesse erano presenti anche nell’antichità (poleis greche e Repubblica Romana) ma il fenomeno ha assunto caratteristiche particolari dopo la formazione degli stati nazionali, in concomitanza con le pressioni per la democratizzazione e l’espansione del suffragio. Sebbene la partecipazione elettorale sia soltanto una delle modalità possibili di partecipazione, nei regimi democratici le sue conseguenze sono immediate e significative. Inoltre in democrazia la partecipazione elettorale è sempre presente anche quando le altre di partecipazione sono relativamente poco frequenti.

Processo di democratizzazione e sviluppo della partecipazione politica Processo di democratizzazione e sviluppo della partecipazione politica. Le 4 soglie di Rokkan Rokkan individua 4 soglie istituzionali superando le quali si esercita e si amplia la partecipazione politica Legittimazione: da quale momento nella storia della formazione dello Stato e della costruzione della Nazione si ha un effettivo riconoscimento del diritto di petizione, di critica e di dimostrazione contro il regime. Da quale momento è garantita una difesa costante dei diritti di riunione, espressione e stampa ? Incorporazione: quanto tempo è passato prima che ai potenziali sostenitori di movimenti di opposizione fossero concessi i diritti formali di partecipazione alla scelta dei rappresentanti con piena parità rispetto ai membri dell’establishment ? Rappresentanza: quando e come sono state abbassate le barriere che impedivano la rappresentanza dei nuovi movimenti rendendo possibile la conquista dei seggi nelle assemblee legislative ? Potere esecutivo: quanto erano immuni dalle pressioni del legislativo gli organi dell’esecutivo e quanto tempo è stato necessario perché la forza parlamentare si traducesse in influenza sul processo decisionale dell’esecutivo (leggi fiducia parlamentare)

Deutsch (1961): I processi di mobilitazione sociale creano le premesse per una maggiore partecipazione politica Spostamenti di popolazione dalla campagna alla città Spostamenti di popolazione dal settore agricolo al settore industriale Aumento della popolazione e mutamento della sua composizione Crescita dell’alfabetizzazione Maggiore esposizione ai mezzi di comunicazione di massa Se queste premesse diano o meno effettivamente luogo a partecipazione politica dipende dalla struttura delle opportunità politiche

La partecipazione elettorale Esistono notevoli differenze fra i regimi democratici riguardo ai tassi di partecipazione elettorale. La spiegazione di tali differenze è sistemica ossia dipende dalle caratteristiche politiche ed istituzionali di ciascun sistema politico. A parità di assetto politico ed istituzionale l’inclinazione maggiore o minore dei singoli a votare può essere fatta risalire a orientamenti psicologici e condizioni socio-economiche. E’ più probabile che una persona vada a votare se È interessata in generale alla politica Se possiede informazione “politica” Se ha un senso di efficacia. Ma che cosa rende più probabile il verificarsi di queste circostanze cognitive e psicologiche ?

Lo status socio-economico (Milbrath 1965; Milbrath e Goel 1977) Partecipano di più i settori “centrali” della società: gli istruiti, i provenienti dai ceti medi, gli uomini, appartenenti alle coorti intermedie di età, sposati, “cittadini”, stanziali, appartenenti all’etnia maggioritaria, membri di associazioni Tanto più alto è lo status socio-economico di un individuo, tanto più egli tende a partecipare

La coscienza di classe (Pizzorno 1966) La partecipazione politica (e quindi anche quella elettorale) è maggiore quanto maggiore (più intensa, più chiara, più precisa) è la coscienza di classe. La partecipazione politica è un’azione in solidarietà con altri, che mira a conservare o trasformare la struttura (e i valori) del sistema di interessi dominanti. La partecipazione politica richiede la costruzione di collettività solidali al cui interno gli individui si considerano reciprocamente come eguali. La coscienza di classe o di status viene a coincidere con la capacità delle organizzazioni (partiti, sindacati etc.) di creare solidarietà e identità collettive. Non è la centralità in generale ma la centralità rispetto ad un gruppo sociale che favorisce la partecipazione

Il modello del volontariato civico (Civic voluntarism, Verba, Schlozman, Brady 1995) Per effettuare la transizione dalla disponibilità di risorse (fondamentali nel modello dello status socio-economico) alla partecipazione, prima civica e poi politica in senso stretto sono necessari 2 elementi: Propensione all’impegno derivante da norme sociali diffuse Esistenza di strutture di reclutamento dove l’impegno individuale riesca a trovare un suo sbocco efficace e gratificante.

nessuna partecipazione Le forme della partecipazione politica [Milbrath 1965] nessuna partecipazione apatici (30%) Esposizione agli stimoli politici Voto Iniziare una discussione politica spettatori (60%) Convincere qualcuno a votare in un certo modo Indossare un simbolo di partito Contattare un uomo politico Dare un contributo economico ad un partito o candidato Partecipare ad un incontro politico Concedere tempo per una campagna politica Diventare un membro attivo di un partito Partecipare ad incontri politici importanti Sollecitare fondi per scopi politici gladiatori (7%) Essere candidato ad una carica elettiva Avere una carica pubblica o di partito INATTIVITA’ ATTIVITA’

Vecchie e nuove forme di partecipazione Classiche e ortodosse Moderne ed eterodosse Illegali Votare Propagandare astensione o scheda bianca Bruciare le schede di un’elezione Iscriversi ad un partito Partecipare ad un movimento Saccheggiare negozi e banche Iscriversi ad un sindacato Fare scioperi selvaggi Picchettare con violenza Organizzare un corteo Bloccare il traffico Distruggere auto Assistere a un comizio Sit-In Assaltare il palco dell’oratore Firmare per un referendum Boicottare un supermercato Distruggere merci sgradite

Tipi di partecipazione politica [Barnes et.al. 1979] Inattivi Al massimo si informano o firmano una petizione Conformisti Possono impegnarsi in forme convenzionali di partecipazione Riformisti Partecipano in modo convenzionale fino ad abbracciare alcune forme legali di protesta Attivisti Ampliano al massimo il repertorio della partecipazione fino ad includere forme non legali di protesta Contestatori Adoperano tutte le forme non convenzionali ma rifiutano quelle convenzionali

La (ir) razionalità della partecipazione (Olson 1965) “(…) Individui razionali e motivati dal proprio interesse non si comporterebbero in modo tale da conseguire il loro interesse comune o di gruppo a meno che il numero di componenti del gruppo sia piuttosto piccolo, o a meno che non si ricorra a coercizioni o a qualche altra misura allo scopo di spingere gli individui ad agire nel loro comune interesse” Quando il prodotto della partecipazione è un bene collettivo indivisibile , ossia quando non è possibile escludere dalla fruizione di tale bene chi non ha partecipato, nella misura in cui la partecipazione comporta dei costi, può essere razionale non partecipare (essere un free rider) dal momento che il più delle volte tale partecipazione non è decisiva per la produzione di tale bene. Applicando questo ragionamento al voto…

La razionalità del voto Se la ragione per andare votare dipendesse unicamente dalla probabilità per il singolo elettore di esprimere un voto decisivo per la vittoria del proprio partito o la realizzazione di una determinata politica allora tale comportamento, così come raccogliere informazioni durante la campagna elettorale, non sarebbe razionale. In realtà la precedente motivazione strumentale è affiancata da o subordinata a una motivazione espressiva. In questo caso il beneficio deriva non dall’esito della competizione elettorale ma dal voto in sé, spesso come veicolo per riaffermare l’appartenenza a un gruppo, ad una identità collettiva.

La partecipazione nelle organizzazioni: l’importanza degli incentivi Una partecipazione sostenuta e costante all’interno delle organizzazioni politiche non può aversi se tali organizzazioni non sono capaci di ricorrere a incentivi selettivi diretti a mobilitare in modo differenziato i loro altrettanto differenziati membri. 3 tipi principali di incentivi: Materiali ossia ricompense tangibili Di solidarietà Orientati allo scopo

La partecipazione nelle organizzazioni: la legge ferrea dell’oligarchia di Michels (1906) “..quanto più si estende e si ramifica l’apparato ufficiale del partito, cioè quanto maggiore è il numero dei membri, quanto più si riempiono le sue casse, quanto più aumenta la stampa di partito, tanto più si riduce il potere popolare sostituito dall’onnipotenza dei comitati e delle commissioni (..) Gli ex lavoratori si appropriano di una routine che li fa ascendere sempre più al di sopra dei loro mandanti, così che infine perdono il senso di comunità con la classe che li ha espressi; ne deriva una vera differenza di classe tra i capi ex proletari e i gregari proletari (..) Con una sostituzione dei fini originari l’organizzazione diventa da mezzo scopo e infine scopo assoluto”

La partecipazione nelle organizzazioni: la legge ferrea dell’oligarchia di Michels In altri termini hanno luogo i seguenti fenomeni: La formazione di una leadership professionale e stabile La formazione di una burocrazia La centralizzazione dell’autorità La sostituzione dei fini (dal partito strumento a partito fine ) Crescente rigidità ideologica Crescente differenza tra interessi e punti di vista della leadership e interessi e punti di vista dei membri e crescente prevalenza dei primi sui secondi. Scelta dei nuovi leader per cooptazione Diminuzione della possibilità dei membri ordinari di esercitare un’influenza sui processi decisionali Crescente importanza della base elettorale sui militanti e di una base ampia su una di classe.

La partecipazione nelle organizzazioni: Lealtà, defezione e protesta (Hirschman) Le reazioni dei cittadini alle scelte collettive, così come quelle dei consumatori all’interno di un mercato, possono passare attraverso diverse attitudini, riconducibili alle tre seguenti categorie. voice (protesta) Attivare la protesta esplicita attraverso i canali esistenti e cercare di cambiare le scelte. exit (defezione) Abbondare l’organizzazione, soprattutto quando esistano altre organizzazioni alternative attraenti loyalty (lealtà) riaffermare lealtà all’organizzazione

Senso di competenza civica [Almond e Verba 1963]

Il postmaterialismo [Inglehart 1977] Alcune trasformazioni spiegano le nuove caratteristiche della partecipazione sviluppatesi a partire dagli anni sessanta: le richieste di mutamento sociale tendono ad avere una base sociale di classe media piuttosto che di classe operaia; la frattura basata sull’età diventa virtualmente importante come quella basata sulla classe sociale; i temi non-economici acquistano un maggior grado di salienza.