Preparati ottenuti da droghe vegetali Le Herbal drugs (droghe vegetali) sono definite dalla Farmacopea Ufficiale nelle avvertenze generali come: piante, secreti, escreti di piante che, come tali o come preparazioni, possono essere utilizzate a fini terapeutici o come sostanze ausiliarie per la preparazione di forme farmaceutiche. Nelle avvertenze generali della FU troviamo: Le indicazioni che devono riportare le etichette delle droghe confezionate che vengono fornite alla farmacia o all’erboristeria Le norme relative all’etichetta delle preparazioni di ripartizione, riconfezionamento o miscelazione delle droghe vegetali da parte dell’operatore Limiti massimi tollerati per microrganismi, aflatossine, metalli pesanti, radioattività, pesticidi..
Fitoterapia Per potere essere utilizzate a scopo terapeutico (fitoterapia) devono essere trasformate e confezionate in idonee forme farmaceutiche. Possono essere somministrate come tali (polveri) oppure impiegate per ottenere soluzioni estrattive e altre forme di somministrazione In fitoterapia non si usa mai il p.a. puro ma il FITOCOMPLESSO Insieme delle sostanze farmacologicamente attive e non che caratterizzano la pianta o la droga
Preparazione delle forme farmaceutiche E’ di fondamentale importanza conoscere: la composizione quali-quantitativa della droga vegetale; le caratteristiche chimico-fisiche del o dei p.a. ai quali è dovuta l’attività terapeutica; solubilità Solvente opportuno Appropriata forma di somministrazione (per ottenere l’effetto desiderato e la migliore biodisponibilità) Componenti non attivi
Scelta della formulazione Deve essere mirata allo scopo terapeutico che si vuole raggiungere. preparazioni diverse di una stessa droga differenti azioni farmacologiche Tintura di camomilla: azione antiflogistica Infuso di camomilla: blando sedativo In fitoterapia spesso si utilizzano miscele di più droghe per ottenere effetti sinergizzanti ma anche correttivi delle caratteristiche organolettiche e degli effetti secondari indesiderati
Preparazione della droga Le droghe, secondo la F.U., salvo indicazioni particolari, vanno utilizzate allo stato secco e il contenuto in umidità (determinato con il saggio: perdita di peso allo stato secco) non deve essere superiore al 10%. L’essiccamento, che deve ovviamente essere eseguito in modo da non danneggiare la qualità della droga, ha lo scopo di bloccare i processi fermentativi che si originano nelle piante dopo la raccolta. L’essiccamento deve inoltre avvenire in modo che non si verifichino reazioni di idrolisi e di ossidazione catalizzate da enzimi.
Conservazione della droga Per conservare nella droga i principi attivi presenti nella pianta fresca la Farmacopea Francese sottopone alcune droghe anziché all’essiccamento alla STABILIZZAZIONE, processo di distruzione degli enzimi presenti nella droga fresca. Il processo avviene in autoclave con alcool a 90° al posto dell’acqua. I vapori dell’alcol che attraversano la pianta inattivano gli enzimi.
COMPOSIZIONE DEL FITOCOMPLESSO SOSTANZA ATTIVA PRINCIPALE SOSTANZE ATTIVE COMPLEMENTARI SOSTANZE NON ATTIVE COMPLEMENTARI: i tannini ad esempio ritardano l’assorbimento del p.a. SOSTANZE NON ATTIVE INDIFFERENTI: sostanze inerti quali i normali costituenti delle droghe vegetali: zuccheri, proteine, sali…… SOSTANZE NON ATTIVE INDESIDERATE: sostanze che possono alterare il principio attivo (enzimi), o che possono ostacolare l’estrazione del principio attivo (cere o grassi), o che conferiscono proprietà indesiderate al preparato estrattivo (resine, clorofilla) SOSTANZE DI SOSTEGNO DEI VEGETALI: per esempio cellulosa e lignina che però non sono solubili nei comuni solventi di estrazione
Le preparazioni a base di droghe vegetali possono essere classificate in: Preparazioni ottenute per polverizzazione (confezionate sotto forma di capsule) o miscelazione delle droghe essiccate Preparazioni ottenute per estrazione con solvente da droghe essiccate: con adatti solventi (tisane, infusi, decotti, MG) droghe fresche: con alcol (TM, alcoolaturi) Preparazioni ottenute per distillazione di droghe fresche o essiccate: in corrente di vapore (essenze, idrolati); con alcol (alcolati) Preparazioni ottenute per spremitura di droghe fresche Possono essere solide (polveri, capsule, compresse) e liquide (soluzioni estrattive)
Polveri Le droghe vegetali vengono, nella maggior parte dei casi, impiegate in frammenti polverizzati. Le tecniche che possono venire impiegate sono: FRANTUMAZIONE si applica soprattutto ai corpi duri: legni, radici, cortecce e semi (frantumatori a cilindri o a lame). TRITURAZIONE si applica soprattutto sulle droghe erbacee, foglie, fiori, gemme, bulbi, su alcuni tuberi e su alcuni frutti (omogenizzatori a coltelli rotanti). POLVERIZZAZIONE consiste nel ridurre le particelle di droghe vegetali in frammenti di dimensioni minime o a uno stato di finezza estrema (mortaio, molini).
Titolazione dei principi attivi Viene effettuata con metodi chimici. Titolo desiderato Materiale inerte(lattosio) o la stessa droga con titolo più basso Per uso interno (disperse in acqua, mescolate a miele, capsule, compresse) Per uso esterno (incorporate in pomate)
a freddo a caldo Soluzioni estrattive L’estrazione dei principi attivi solubili dalla droga può essere effettuata: Macerazione Percolazione Spremitura a freddo Digestione Infusione Decozione Distillazione a caldo I preparati estrattivi sono diversi utilizzando droga essiccata o droga fresca. Gli oli essenziali si ottengono per distillazione della droga fresca.
Preparati ottenibili tramite processi di estrazione da droghe vegetali essiccate: INFUSI L’infusione è certamente il metodo più popolare per l’estrazione dei costituenti attivi delle piante medicinali, e quella più impiegata nella pratica. Si versa acqua alla temperatura di ebollizione sulla droga. In qualche caso può essere necessario aggiungere all’acqua piccole quantità di sostanze acide o alcaline. Il raffreddamento dell’infuso deve avvenire in maniera graduale e sempre a temperatura ambiente. Generalmente si usano da 1 a 10 parti di droga per 100 parti di infuso (1-2 parti di droga molto attiva, 5 parti di droga poco attiva).
DECOTTI La decozione si addice alle sostanze compatte (legni, cortecce, radici) o alle droghe non dure che cedono al solvente i loro principi attivi soltanto in seguito alla prolungata azione del calore. Si lascia bollire per 15 minuti (per 30-45 minuti per le droghe dure). La decozione, alterando molti principi attivi termolabili è limitata a particolari casi. Nel caso di droghe contenenti alcaloidi (caffeina, morfina) l’acqua viene addizionata, per favorire l’estrazione, di acido citrico o acido cloridrico.
Per la preparazione del decotto si usano in genere 5 parti di droga per 100 parti di decotto. Se il decotto acquoso viene conservato a lungo richiede l’aggiunta di una sostanza conservante (timolo 0,05%, p-idrossibenzoati 0,1-0,15%). La decozione può farsi anche in presenza di alcool, in tal caso la cottura si fa ad una temperatura di 40-60 °C in uno speciale apparecchio munito di tubo refrigerante a reflusso per la condensazione e il recupero dei p.a.
COMPLEMENTO: droga che conferisce al miscuglio un aspetto gradevole TISANE Sono idroliti non più descritti in Farmacopea in quanto ottenibili soprattutto per infusione o decozione. Vengono definite come POZIONI contenenti piccole porzioni di principi attivi. In generale si usano da 10 g (fiori, foglie, frutti) a 20 g (radici e cortecce) di droga per ottenere un litro di tisana RIMEDIO BASE: 1-3 droghe i cui principi attivi sono specifici per il trattamento della patologia ADIUVANTE: droga in grado di rinforzare il rimedio base influenzandone soprattutto la farmaco-cinetica COMPLEMENTO: droga che conferisce al miscuglio un aspetto gradevole CORRETTIVO: una o più droghe aromatiche. Si tratta di preparazioni estemporanee da consumare entro 24 ore dalla preparazione
ESTRATTI Sono preparazioni ottenute per evaporazione parziale o totale di soluzioni estrattive di droghe vegetali, generalmente essiccate. La F.U. le definisce come preparazioni concentrate liquide (E. Fluidi), solidi (E. Secchi) o di consistenza intermedia (E. Molli) ottenute a partire da materie prime vegetali generalmente essiccate. Nella preparazione di un estratto si distinguono due fasi: percolazione macerazione Macerazione e percolazione di norma sono seguite dalla concentrazione (rotavapor)
Rabarbaro, Belladonna…… ESTRATTI FLUIDI Preparazioni liquide nelle quali, in generale, una parte in peso o in volume corrisponde ad una parte in peso di materia prima essiccata. Vengono ottenuti generalmente per percolazione preceduta quasi sempre dalla macerazione o direttamente per macerazione . Si possono ottenere anche per dissoluzione. I più comuni uso sono quelli idroalcolici, preparati esaurendo la droga con alcool a 60-70°, e quelli alcolici per i quali si impiega alcool a 95°. L’estratto fluido si può usare direttamente ( a gocce) ma quasi sempre serve per preparare sciroppi, pozioni o altre forme farmaceutiche. L’attività degli estratti fluidi può essere migliorata con l’aggiunta di succhi di frutta: un succo di prugna ad esempio può migliorare l’attività Rabarbaro, Belladonna……
ESTRATTI MOLLI Il processo di concentrazione è spinto fino ad ottenere una consistenza paragonabile a quella del miele; sono da 2 a 6 volte più concentrati rispetto agli estratti fluidi; possono contenere appropriati conservanti antimicrobici. Ormai praticamente scomparsi e mai usati come tali, rientravano nella composizione di pillole, supposte o unguenti.
Camomilla, Carciofo, Valeriana,… ESTRATTI SECCHI Sono preparazioni allo stato solido, ottenute per evaporazione del solvente che è servito alla loro preparazione. Essi hanno un residuo secco non inferiore al 95% in peso. Gli estratti secchi attualmente vengono preparati con metodi quali: -NEBULIZZAZIONE -LIOFILIZZAZIONE Camomilla, Carciofo, Valeriana,…
LE TINTURE Sono preparazioni liquide generalmente ottenute da materie prime vegetali essiccate (droghe). A seconda del solvente impiegato vengono classificate in: alcoliche, acquose, eteree, vinose, ecc. però vengono quasi esclusivamente utilizzate quelle alcoliche tanto che la Farmacopea Internazionale afferma che la tintura senza ulteriore specificazione, indica soluzione alcolica ottenuta per estrazione.
…….LE TINTURE Le tinture possono essere distinte in SEMPLICI e COMPOSTE a seconda che vengano preparate da una o più droghe. Le tinture vengono generalmente preparate per trattamento diretto della droga, opportunamente suddivisa, con alcool applicando la tecnica della PERCOLAZIONE preceduta da una MACERAZIONE o per diluizione di un estratto fluido. Il rapporto tra droga e tintura è 1:10 per droghe eroiche, 1:5 per droghe comuni.
MACERATI GLICERICI Preparazioni liquide ottenute utilizzando glicerolo o una miscela di glicerolo e alcool di titolo appropriato o glicerolo e una soluzione di sodio cloruro a concentrazione appropriata. I macerati glicerici sono i preparati fondamentali della GEMMOTERAPIA. USI Il macerato glicerico ottenuto per macerazione (che dura per tre settimane) viene commercializzato per l’uso, dopo averlo diluito con una miscela di glicerina, alcool e acqua (9:3:2) in modo da avere da 10 parti di macerato in 100 parti di soluzione pronta all’uso, confezionata in flaconi contagocce di vetro scuro. Se ne impiegano 30-50 gocce tre volte al giorno, diluite con poca acqua e mantenute per un po’ in bocca in modo da avere un primo assorbimento per via sublinguale, poi si ingerisce generalmente a stomaco vuoto.
ALCOLATURI Forme farmaceutiche ottenute per estrazione da droghe fresche con alcool a 95° oppure per aggiunta di alcool a 95° al succo di spremitura. Si preparano, in genere, da droghe i cui principi attivi possono essere modificati dall’essiccamento. La preparazione per estrazione avviene sottoponendo la pianta fresca contusa a macerazione per 8-10 giorni indi filtrando o spremendo. Si impiega quasi sempre alcool a 95° in quanto la pianta fresca contiene molta acqua che provvede a diluire l’alcool di estrazione. Sono soggetti ad alterazione per la presenza di enzimi. Per ottenere la stabilizzazione del prodotto si preparano trattando la droga fresca con alcool bollente che distruggendo la diastasi facilita la conservazione. Si impiegano come correttivi del sapore gli alcolaturi preparati con la corteccia di alcuni agrumi (limone, arancia dolce, mandarino).
SUCCHI Sono preparati erboristici di grande interesse terapeutico, ottenuti meccanicamente per pressione delle piante fresche, previamente frammentate. Si ha praticamente un estratto che è molto più completo di quello che si ottiene con l’impiego di solventi. I migliori prodotti industriali sono oggi commercializzati sotto vuoto senza l’aggiunta di conservanti e vengono somministrati a cucchiai più volte al giorno.
SOSPENSIONE INTEGRALE DI PIANTA FRESCA Questa moderna forma farmaceutica si prepara trattando con azoto liquido la pianta fresca entro 6-12 ore dalla raccolta: si ha un abbassamento della temperatura con blocco di tutte le attività enzimatiche. Sottoponendo a crio-frantumazione si ottiene una pasta omogenea che si tratta con alcool in modo da ottenere una concentrazione alcolica del 30% (in peso) per mantenere bloccata l’attività enzimatica anche a temperatura ambiente.
ULTRAPRESSIONE MOLECOLARE Questa soluzione-sospensione viene sottoposta ad un trattamento brevettato detto di ULTRAPRESSIONE MOLECOLARE che la trasforma in una micro-sospensione stabile che costituisce la forma farmaceutica detta S.I.P.F. Anche i controlli analitici dimostrano l’identità di composizione con la pianta medicinale. Le S.I.P.F sono stabili e si conservano per almeno tre anni, si somministrano durante i pasti a dosi di 5 ml diluiti con poca acqua.
Preparazioni ottenute per distillazione di droghe fresche o essiccate ESSENZE O OLI ESSENZIALI Vengono ottenute per distillazione in corrente di vapore. Sono suddivise in: Preformate: sono le più numerose, localizzate in diverse parti della pianta Non preformate: hanno origine da sostanze più complesse, che al momento della distillazione si scindono per idrolisi IDROLATI Acque di solito profumate e che si ottengono come sottoprodotto nella distillazione
ACQUE AROMATIZZATE USI Si ottengono per dispersione di un’essenza in acqua depurata. L’operazione è favorita dall’assorbimento dell’essenza in una sostanza inerte insolubile in acqua (es. talco), a cui viene aggiunta, sotto continua agitazione, l’acqua necessaria. Dopo 24 ore si filtra su carta inumidita. In genere si utilizza 1g di essenza per 1l di acqua aromatizzata USI Veicolo per soluzioni orali o per collutori e gargarismi (acqua di fiori d’arancio, acqua di menta). Vengono utilizzate anche in campo cosmetico (acqua di rose)
Saggi previsti dalla F.U. per le droghe vegetali Ceneri totali In crogiolo 1 g di droga polverizzata prima a 100- 105°C per 1 h poi calcinazione in muffola a 600°C Ceneri insolubili in HCl Su 100 g di droga Sostanze estraibili Indice di rigonfiamento Volume in ml occupato da 1 g di droga dopo averla lasciata rigonfiare in liq. acquoso per 4h (tre saggi contemporanei).
Saggi previsti dalla F.U. per le droghe vegetali Tannini Indice di amarezza Per confronto con chinina cloridrato (ind.200000) Gruppo composto da almeno 6 persone Perdita all’essiccamento Il procedimento (in stufa, sotto vuoto, ecc) viene descritto nelle singole monografie. Acqua presente Residuo di pesticidi Tab. 2.8.13-1 limiti fissati dalla CEE
Saggi previsti dalla F.U.per le droghe vegetali Metalli pesanti Aflatossine Contaminazione radioattiva Qualità microbiologica Elementi estranei No muffe,insetti e altre contaminazioni di origine animale. Non superiore al 2% m/m 100 o 500 g di droga ripartiti in strato sottile; esaminare ad occhio nudo o con una lente (6x) separare gli elementi estranei, pesare e calcolare la %
Saggi previsti dalla F.U. per le droghe vegetali PER GLI ESTRATTI Densità relativa Massa di un certo volume di estr./massa di un uguale volume di acqua a 20°C Contenuto in etanolo Per distillazione, espresso in % V/V; con il picnometro o con il densimetro Tab. 2.9.10-1 relazione fra densità e contenuto in EtOH Contenuto in metanolo e 2-propanolo Mediante gas cromatografia per confronto con una soluzione di riferimento