PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE Felice Carugati e Patrizia Selleri Capitolo 6. La vita morale delle classi
La classe: una comunità morale Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi La classe: una comunità morale Obiettivo Educare i futuri cittadini: non si tratta solo di far acquisire conoscenze e saperi ma, soprattutto, di educare a un insieme di norme e valori che la società sceglie di insegnare ai futuri cittadini
Germania Gran Bretagna Francia Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Germania La scuola è un luogo di educazione democratica dove la violenza è oggetto di un lavoro di costante prevenzione, di riflessione politica e morale Gran Bretagna La scuola è un luogo di educazione alla convivenza multi-culturale , in cui la violenza è oggetto di costanti interventi preventivi di educazione morale Francia La scuola è luogo di trasmissione di cultura (basata sull’uguaglianza e il rispetto reciproco) dove la violenza è un reato
Si può parlare di DEMORALIZZAZIONE? Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Si può parlare di DEMORALIZZAZIONE? Indagini negli USA degli anni ‘90 mostrano come negli studenti siano in aumento episodi di aggressività, scortesie e turpiloquio. Diminuzione del rispetto verso gli oggetti della scuola, mancanza di attenzione, aumento delle malattie psicosomatiche, tendenza al “materialismo” Gli insegnanti, del resto, si sentono sempre meno responsabili e coinvolti nella missione di insegnamento
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Secondo Damon, l’autorevolezza degli insegnanti si fonda su tre requisiti Imparzialità Responsabilità Sincerità apprendimento e benessere degli alunni esercizio del potere riconoscere i propri errori
Lo studio dello sviluppo morale Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Lo studio dello sviluppo morale Approccio cognitivo di Kohlberg tre stadi di sviluppo della conoscenza morale Livello pre-convenzionale (logica egocentrica) Livello convenzionale (logica convenzionale) Livello post-convenzionale (logica morale) Critiche al metodo piagetiano dei dilemmi morali utilizzati per indagare l’esistenza di tre stadi di sviluppo
Lo studio dello sviluppo morale Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Lo studio dello sviluppo morale Approccio sociointerazionista di Turiel È dalle diverse esperienze sociali che si sviluppano i tre livelli di conoscenza morale individuati da Kohlberg Ambito personale (logica egocentrica) Ambito convenzionale (logica delle convenzioni) Ambito morale (logica morale)
Lo studio dello sviluppo morale Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Lo studio dello sviluppo morale Teoria della comunicazione sociale di Shweder, Mahapatra, Miller: La moralità è costruita attraverso la comunicazione interpersonale, attraverso i giudizi sulla cultura, sulle ideologie, sulla religione e sulla morale. Gli adulti hanno il ruolo di “garantire l’ordine morale” mettendo in atto pratiche quotidiane che si fondano su un codice di comportamento rispettoso di diritti, doveri e obblighi reciproci, che ne ribadiscono costantemente l’importanza
Moralità come rispetto delle regole sociali Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi La nozione di Morale Moralità come rispetto delle regole sociali Moralità come giustizia Moralità come orientamento verso gli altri
La nozione di norma morale Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi La nozione di norma Regole di comportamento basate su giustizia e democrazia che prevedono anche l’uso di sanzioni La nozione di norma morale Regole di comportamento basate su principi che riguardano l’Uomo, i Diritti Umani, la Libertà
La costruzione sociale del Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi La costruzione sociale del ragionamento e del comportamento morale
La scuola come comunità morale Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi La scuola come comunità morale All’interno della scuola, durante le attività quotidiane, alunni e insegnanti costruiscono insieme e condividono aspetti della cultura di riferimento, che è fatta anche di giudizi morali circa i comportamenti adeguati da tenere nella vita quotidiana responsabilità equità aiuto reciproco rispetto cooperazione fiducia gentilezza
curricolo nascosto Nelle scuole si fa costante riferimento a valori, Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Nelle scuole si fa costante riferimento a valori, regole di convivenza, norme; si tratta di ciò che viene definito curricolo nascosto inteso come l’insieme degli insegnamenti impliciti non dichiarati, che fanno riferimento alla cultura della scuola
Trasformare la scuola in una comunità giusta Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Trasformare la scuola in una comunità giusta obiettivi collettivi ragionamento morale azioni responsabili dei singoli membri della comunità senso di appartenenza alla comunità (comprensione e condivisione delle norme di gruppo)
La classe come comunità morale Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi La classe come comunità morale Le interazioni insegnanti-alunni sono finalizzate al Raggiungimento degli obiettivi educativi Raggiungimento degli obiettivi didattici Alunno competente Alunno educato “buon cittadino”
Analisi delle routine discorsive fra insegnanti e alunni Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Analisi delle routine discorsive fra insegnanti e alunni Routine educative Routine organizzative Permettono all’insegnante di governare l’attività in classe al fine di raggiungere una costruzione condivisa dei significati (contenuti disciplinari) Permettono all’insegnante di ricordare agli alunni le regole di condotta verbale e non verbale adatte al contesto di classe Alunno competente nelle materie scolastiche Alunno educato e buon cittadino
Routine organizzative: esempi di curricolo nascosto Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Routine organizzative: esempi di curricolo nascosto Routine del contributo ignorato Routine dell’assegnazione del turno Routine della partecipazione
Offese, aggressioni, violenze nelle scuole Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Offese, aggressioni, violenze nelle scuole Approccio sociale - Approccio individuale Contesto istituzionale normativo Nazionalità Provenienza socio-culturale Organizzazione scuola Abuso di stupefacenti Relazione insegnanti - alunni Basso QI Contesto familiare Bassa autostima Gruppo dei pari
Perché la violenza nelle scuole? Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Perché la violenza nelle scuole? Interpretazioni possibili (Bègue 2004) Teoria del controllo sociale Teoria dell’apprendimento sociale Teoria cognitiva
Una concezione individuale del bullismo tra vittime e aggressori Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Una concezione individuale del bullismo tra vittime e aggressori Secondo la definizione di Smith (2001), “alcuni alunni sono più predisposti a essere vittime, mentre altri provano una soddisfazione particolare a essere bulli” Fattori di rischio delle vittime Fattori di rischio degli aggressori
Dal bullismo alla violenza: un fenomeno di esclusione sociale Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Dal bullismo alla violenza: un fenomeno di esclusione sociale Le statistiche ufficiali evidenziano che l’aumento di violenze si osserva sistematicamente nelle scuole di quartieri socialmente ‘difficili’ Alcuni autori hanno quindi focalizzato l’attenzione su due aspetti: le relazioni fra violenze nelle scuole e dinamiche di esclusione sociale di specifiche categorie sociali deboli per ragioni economiche (povertà, disoccupazione) l’esistenza di un ‘effetto scuola’ : a parità di condizioni Difficili, certe scuole presentano tassi di violenze inferiori ad altre pur geograficamente vicine e socialmente simili
Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Dal bullismo alla violenza: una ricerca comparativa tra Francia e Gran Bretagna (Blaya 2001) Obiettivo Indagare le relazioni fra caratteristiche socio-culturali dei quartieri e delle scuole, climi scolastici e percezione di eventi di violenze da parte di alunni e insegnanti 30 scuole secondarie appartenenti a diverse zone dei due paesi ma con caratteristiche socio-economico-culturali molto simili 5000 studenti 400 insegnanti
L’effetto scuola: principali risultati Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi L’effetto scuola: principali risultati Percezione di insicurezza legata alla frequenza di episodi di violenza Modalità di gestione della disciplina Ore di presenza complessive degli insegnanti Qualità delle relazioni sociali Conflitti tra insegnanti e tra insegnanti e dirigente Responsabilità condivisa nel rispetto delle regole Percezione di ingiustizia Stato dei locali Funzionamento quotidiano della scuola
La violenza nelle scuole: un complesso fenomeno sociale Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi La violenza nelle scuole: un complesso fenomeno sociale Le spiegazioni di tipo individuale sembrano sempre più incongrue per spiegare il fenomeno della violenza. Per comprenderlo infatti è necessario considerare: Fattori socio culturali Fattori legati alle scuole Fattori legati alle famiglie Fattori legati alle differenze individuali
Linee di intervento internazionali Carugati, Selleri - Psicologia dell’educazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 6. La vita morale delle classi Linee di intervento internazionali “Occorre trattare i fenomeni di violenza come prodotto dell’insieme delle condizioni di funzionamento del sistema scolastico; occorre agire nel quadro di interventi progettati da équipe integrate di insegnanti, esperti, responsabili delle politiche sociali ed educative” Programmi di intervento a lungo termine Attuati dalle istituzioni sociali nelle scuole