Lorganizzazione dellazione didattica rivolta ad alunni stranieri Sabrina Machetti Università per Stranieri di Siena 19 febbraio 2008
Riferimenti normativi (e non) DL , n. 286 Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dellimmigrazione e norme sulla condizione dello straniero DPR , n. 394 Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dellimmigrazione e norme sulla condizione dello straniero Linee guida per laccoglienza e lintegrazione degli alunni stranieri (MIUR) Febbraio 2007 Documento generale di indirizzo per lintegrazione degli alunni stranieri e per leducazione interculturale (MPI) Buone pratiche a confronto (Linee Guida p. 3)
Unazione didattica rivolta ad alunni stranieri nella normativa è globale, e per questo interessa tutti: docenti, alunni, genitori degli alunni, personale tecnico-amministrativo, enti locali, associazioni (in maniera un po diversa dalla normativa) considera la lingua, forma di vita e di identità, la via privilegiata per lintegrazione -(proprio in virtù di questa visione della lingua) punta al mantenimento, alla valorizzazione e allarricchimento del patrimonio linguistico di ciascun individuo Chi è lalunno straniero?
Per unazione didattica trasparente, consapevole, efficace: il protocollo daccoglienza. Attraverso il PdA si mira a definire pratiche condivise allinterno della scuola in tema di accoglienza di alunni stranieri facilitare lingresso di alunni stranieri nel sistema scolastico e sociale sostenere gli alunni neo arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni costruire un clima favorevole allincontro con le altre culture promuovere la comunicazione e la collaborazione tra scuola e territorio sui temi dellaccoglienza e delleducazione interculturale nellottica di un sistema formativo integrato
Il protocollo daccoglienza delinea quindi prassi condivise di tipo (Linee Guida p. 6-7) amministrativo – burocratico comunicativo – relazionale educativo – didattico sociale
Laspetto amministrativo - burocratico (iscrizione) Liscrizione rappresenta il primo passo del percorso di accoglienza dellalunno straniero e della sua famiglia Il personale di segreteria allatto delliscrizione - riceve la famiglia, - raccoglie la documentazione relativa alla precedente scolarità (se esistente), - acquisisce lopzione di avvalersi o non avvalersi dellinsegnamento della religione cattolica, - avvisa gli insegnati (ed, eventualmente, anche i facilitatori) al fine di favorire le successive fasi di accoglienza, - fornisce ai genitori materiale tradotto per una prima informazione sul regolamento della scuola, - se la famiglia non è in grado di capire la lingua italiana può avvalersi dellaiuto di una mediatrice culturale.
Laspetto comunicativo – relazionale (prima conoscenza) e educativo – didattico (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza) Il Collegio dei Docenti, anche attraverso una Commissione di accoglienza (composta dagli insegnanti delle classi interessate ed eventualmente dagli insegnanti che operano nei laboratori di alfabetizzazione) progetta laccoglienza e decide la classe di appartenenza. In genere la prima accoglienza è demandata agli insegnanti facilitatori che hanno il compito di: - osservare, - monitorare le esperienze pregresse dellalunno, - contattare le famiglie - compilare un test dingresso - facilitare linserimento in classe Dopo un breve periodo di accoglienza, la Commissione decide in quale classe inserire lalunno nel rispetto dellart. 45, tenendo conto: - delletà anagrafica (DPR 394/99) - dellordinamento degli studi nel paese di provenienza - del titolo di studio eventualmente già posseduto dallalunno - delle competenze e abilità rilevate nel primo periodo di accoglienza - delle aspettative familiari - del numero di alunni stranieri presenti nella classe. Gli insegnanti della classe individuano i bisogni specifici dapprendimento dellalunno, elaborano insieme allinsegnante facilitatore percorsi didattici personalizzati e organizzano eventualmente gli interventi del mediatore culturale
Laspetto educativo – didattico (educazione interculturale, insegnamento dellitaliano lingua di contatto) La LINGUA è al centro dellazione didattica ed è la chiave dellintegrazione Alcuni punti su cui riflettere 1. Il plurilinguismo è una risorsa 2. Litaliano lingua di contatto è parte del patrimonio plurilingue dellalunno straniero e dellalunno italofono
Laspetto educativo – didattico (educazione interculturale, insegnamento dellitaliano lingua di contatto) Organizzare la didattica dellitaliano lingua di contatto (Linee Guida p. 12; DG punto 2) : - nellorario curricolare o in laboratori paralleli? (Linee Guida p. 11) - delegare ai facilitatori linguistici? (il problema della formazione degli insegnanti, Linee Guida da p. 9 – dallaccoglienza + p.15; DG punto 1 ) - coinvolgere i mediatori linguistici? - quante ore? Il problema della VALUTAZIONE (Linee Guida p. 16) Buone pratiche: il Comune di Firenze
Laspetto - sociale (rapporti e collaborazioni con il territorio) Per promuovere la piena integrazione dei ragazzi nel più vasto contesto sociale e per realizzare un progetto educativo comune, la scuola può collaborare assiduamente con gli Enti Locali e con le altre risorse del territorio: associazioni, luoghi d aggregazione, biblioteca. Buone pratiche: Il Comune di Luzzara (Reggio Emilia) ha assunto: - 2 mediatrici culturali di lingua punjabi - 1 mediatrice culturale di lingua araba - 1 mediatrice culturale di lingua urdu - 1 mediatrice culturale di lingua albanese E inoltre: - concede un insegnante a tempo pieno per uno dei laboratori linguistici, - finanzia un progetto per linsegnamento della lingua araba e un altro della lingua punjabi - attraverso progetti mirati, finanzia personale a sostegno di situazioni di particolare gravità - mette disposizione il servizio di trasporto in orario straordinario, quando si rende necessario - organizza corsi pomeridiani di sostegno allo studio e al tempo libero.