La gestione della classe: proposte operative 11 dicembre 2008 Sonia Claris
La classe…. Tutti sanno che ogni classe ha una propria fisionomia, suoi modi di essere, di sentire, di pensare … Più che una classe, è un’entità personale, un vero e proprio individuo … Quando si dice che una classe è buona o cattiva, ha buon morale o no, è attiva e vitale o, al contrario, è fiacca e pigra, si giudica e si qualifica proprio l’individualità collettiva” (Durkheim, 1922; 1925).
Cosa vuol dire ‘ GESTIRE’ ? L’organizzazione e gestione della classe concerne le condizioni e le modalità adottate dall’insegnante per consentire alla classe di risultare un contesto ordinato nel quale gli allievi partecipano e sono coinvolti nelle attività di studio.
Prevenire è meglio che curare…. La prevenzione è la chiave per una gestione efficace della classe ed è necessario che l’insegnante, fin dall’inizio dell’anno, renda progressivamente esplicite le regole, routines e norme che saranno utilizzate all’interno di quel particolare gruppo classe.( Brophy) : IL MANAGEMENT DI TIPO ANTICIPATORIO è da preferire.
La motivazione solo al NEGATIVO…. Boscolo, Cherubini e Zambelli (2001) mettono in evidenza come gli insegnanti tendano a considerare la motivazione degli studenti spesso in termini di demotivazione attribuendola a cause esterne o comunque indipendenti dal contesto di apprendimento e di insegnamento.
Motivazione competitiva o ostensiva Oppure emerge una visione della motivazione come centrata sull’io, legata alla volontà degli studenti di dimostrare agli altri le proprie capacità e ad adottare un atteggiamento competitivo nella classe per mostrare la propria bravura agli altri ed evitare le brutte figure e gli errori.
Gli insegnanti motivano? Motivazione come stimolazione dell’interesse degli alunni. Motivazione come disponibilità alla facilitazione dell’apprendimento degli alunni.
Modelli di gestione della classe Modello di gestione legata al monitoraggio continuo della classe anche quando l’attenzione è rivolta al singolo. Conduzione di tipo lassista: il docente non monitora i propri studenti durante l’esecuzione di lavoro individuale, non controlla i quaderni e non cerca di interessarli con materiale didattico ben preparato e attraente, anche nel caso di interrogazione di un singolo alunno l’attenzione è centrata su esso e non sull’intero gruppo classe. Conduzione stimolante e positiva.
…… Da studi e ricerche effettuate emerge, in particolare, la credenza che uno stile di conduzione della classe che utilizzi strategie di monitoraggio continuo e sia stimolante verso la partecipazione delle attività in classe, si correli all’apprendimento degli studenti e alla loro motivazione allo studio.
Come i porcospini… ‘ In una fredda giornata d’inverno un gruppo di porcospini si rifugia in una grotta e per proteggersi dal freddo si stringono vicini. Ben presto però sentono le spine reciproche e il dolore li costringe ad allontanarsi l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li porta di nuovo ad avvicinarsi si pungono di nuovo. Ripetono più volte questi tentativi , sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non trovano quella moderata distanza reciproca che rappresenta la migliore posizione, quella giusta distanza che consente loro di scaldarsi e nello stesso tempo di non farsi male reciprocamente.’ ( A.Schopenhuer)
I fili rossi della gestione della classe A) la trasposizione didattica B) il patto pedagogico-didattico
La trasposizione didattica ‘Lavoro di adattamento,di trasformazione del sapere in oggetto di insegnamento, in funzione del luogo,del pubblico e delle finalità didattiche che ci si pone’ ( B.D’Amore,Elementi di didattica della matematica,Pitagora, Bo,199,pag.223). Dal SAPERE PURO, al SAPERE DA INSEGNARE, al SAPERE INSEGNATO. La trasposizione didattica risente dell’interpretazione e dell’esempio che gli insegnanti danno della stessa disciplina nella pratica quotidiana.
Il patto pedagogico-didattico Concezioni diffuse, ma inadeguate…… Esplicitare regole di convivenza di gruppo. Far decidere ai ragazzi i contenuti da trattare. Trasformare il mondo della scuola in una realtà manageriale.
In realtà Il patto serve per mettere in moto e per seguire intenzionalmente l’apprendimento ( processo di auto-organizzazione costruttiva che si realizza in una dinamica di interazione sociale). Bisogna fare i conti con alcuni nodi conflittuali, non solo nel rapporto con il singolo, ma anche e soprattutto con il gruppo: AUTONOMIA/DIPENDENZA DESIDERI PERSONALI/APPRENDIMENTI PREVISTI SOCIO-AFFETTIVO/COGNITIVO EDUCAZIONE/ISTRUZIONE ONNIPOTENZA/ CONTINGENZA
La questione del potere… La gestione della classe, ed in generale, la relazione educativa implica di fare i conti con il ‘potere’. Quello esercitato dal docente, che va fatto riconoscere sotto forma di leadership positiva, con costante controllo e autoriflessività.
Proposte operative
Gestione didattica (per imparare)
Quali mezzi ?
Metodi e metodologie
Proposte …a tappe…. 1- Lavoro di gruppo, ma non solo. Alla scoperta del Cooperative Learning. 2- Si fa presto a dire ‘ gruppo’. Varianti nell’organizzazione di gruppi cooperativi 3- I porcospini di Schopenhauer. Giochi di simulazione per la gestione dei conflitti. 4- Il caos organizzato. I vantaggi della Complex Instruction. 5- Come l’acqua per il pesce. Giochi e narrazioni per comprendere gli altri. 6- C’è un tempo per ogni cosa. Il circle time. 7- Eureka ! Il brainstorming . 8- Pensare per pensare. La Philosophy for Children. 9- I colori di Van Gogh. Educare al pensiero attraverso l’arte.
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Riferimenti bibliografici Brophy, J.E. (1981) Teacher Praise: A Functional Analysis. Review of Educational Research Vol. 51, No. 1, pp. 5-32. Boscolo, P., Cherubini G. e Zambelli, F. (2001). La motivazione degli allievi: un’esperienza di formazione in servizio quale contesto per lo sviluppo professionale degli insegnanti. In M. Mayer (a cura di). Sperimentazione e valutazione nella scuola dell’autonomia. Il monitoraggio del progetto Copernico (pp.160-178). Milano: Angeli. Claris S., Rubrica in Gulliver, anno 2008/2009.