Progetto “Realta’ museali” IL MESTIERE DELL’ARCHEOLOGO:

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Progetto “Realta’ museali” IL MESTIERE DELL’ARCHEOLOGO: Visita al museo

VISITA AL MUSEO Il giorno 14 marzo 2007, noi alunni delle classi IV e V della scuola di Trivento “Montagna” ci siamo recati a Campobasso per visitare il Museo Provinciale Sannitico. I numerosi reperti, appartenenti a epoche diverse, sono esposti nel Palazzo Mazzarotta, ubicato nel centro storico del capoluogo della regione Molise. L’allestimento offre al visitatore un percorso che consente di soffermarsi sui vari aspetti della vita delle popolazioni ITALICHE che hanno abitato nell’antichità il Sannio. I temi principali trattati sono: la CASA (antefisse, lastre architettoniche, vasellame, lucerne…); la PERSONA (cinture in bronzo,armi, ornamenti femminili, oggetti per la cura del corpo…); le ATTIVITA’ (strumenti relativi all’arte medica, strumenti in pietra e in bronzo); i CULTI (statuette votive, amuleti…)

La casa e le attivita’ E’ la sezione più nutrita del Museo. Sono esposte numerose antefisse, di cui la più recente proviene da Saepinum ed è datata al I sec. d.C. Di particolare interesse è un oscillum in marmo, proveniente dallo stesso sito, unico nel suo genere: si tratta di un oggetto che in epoca romana veniva appeso fra le colonne del peristilio dei templi e delle case. E’ possibile ammirare anche un tintinnabula, un sonaglino a forma di cinghialetto, utilizzato per divertire i neonati.

LA MENSA Per quanto riguarda la mensa, sono stati ritrovati manici di bronzo dei grandi recipienti in terracotta utilizzati per cucinare, vasi per acqua e vino in bucchero, materiale prezioso di colore nero. Altri oggetti utili in cucina erano: il dolio, le olle e la ligula. Il primo era un grande recipiente utilizzato per conservare vino e olio, le seconde servivano per contenere i cereali mentre la ligula era un cucchiaio utilizzato per mangiare.

LE LUCERNE Troviamo,poi, esposte numerose lucerne, monofiamma o bifiamma, antenate delle nostre candele, alimentate con olio o grasso di animale. Sono decorate con fiori e animali e ogni elemento ha una sua simbologia (I-II sec. d.C.).

LE ATTREZZATURE Tra le attrezzature troviamo asce e resti di telai, rasoi, tubi di condutture e attrezzi medici, tra cui uno stetoscopio per controllare il battito cardiaco del feto.

LA PERSONA La sezione accoglie oggetti d’abbigliamento, per lo più legati alla sfera bellica per quanto concerne gli uomini: i bellissimi cinturoni in bronzo tipicamente sannitici,corazze a tre dischi, punte di lancia, spade e un prezioso elmo di epoca protostorica.

Vi sono anche oggetti che riguardano l’abbigliamento dei giovani, come la bulla, portafortuna dei bambini romani che indossavano fino alla maggiore età (17 anni). Il ciondolo veniva poi lasciato nella casa, nel tempio dei Lari, per indossare la toga virile, spettante agli adulti. E’ possibile ammirare anche spade di epoca Longobarda (VII sec. d.C.) ad un solo fendente.

La donna L’abbigliamento femminile è rappresentato,invece, da fibule relative ad un periodo molto ampio, compreso fra la protostoria e l’epoca sannitica. Prima in bronzo e poi in oro, fungevano da ornamento e da spilla per sorreggere le vesti. Elemento decorativo dell’abito femminile sannita era la CHÂTELAINE, risalente al VI-IV sec. a. C. Era costituito da una serie di piccole spirali collegate tra loro da maglie di filo, legate da anellini. I pendagli sono di diversa specie: “a rotella” (VII-VI sec. a.C.); “ad anelloni” della stessa epoca e comuni nelle necropoli di Termoli e di Larino; “a spirale” (VI-V sec. a.C.).

Come gli antichi sanniti Aiutati dagli operatori didattici del museo, abbiamo fatto un salto nel passato trasformandoci in Sanniti, i nostri fieri antenati.

IL CULTO Nella sezione relativa al culto sono esposti statue e immagini di divinità: Kerres, Venere, Dioniso, Mamerte ed Ercole erano tra i più venerati. Kerres, la Cerere romana, era la dea dell’agricoltura; la parola “cereali” deriva dal suo nome. Mamerte era il dio della guerra, corrispondente al dio Marte dei Latini. Nella seconda immagine è visibile la piastra in avorio con il volto barbuto di Dioniso, rinvenuta a Saepinum e risalente al I sec. a. C.

LE SEPOLTURE Nel museo, al piano terra, vi è la sezione dedicata alle sepolture. Suggestiva è la “tomba del guerriero” (2ª immagine), rinvenuta in una necropoli longobarda di Campochiaro: accanto al cavaliere, deposto insieme alle sue armi, è stato sistemato il cavallo con tutti i suoi finimenti (borchie, morsi e staffe in ferro e in bronzo).

Il progetto e la visita al Museo Provinciale Sannitico di Campobasso hanno costituito per noi tutti, bambini e insegnanti, un momento importante di crescita e occasione “unica” nel suo genere per scoprire e valorizzare il territorio in cui viviamo, ricco di storia, di cultura e tradizioni spesso dimenticate.