La modulazione dopo l’accordo sull’Health Check della PAC: cosa è cambiato? Roberto Henke e Roberta Sardone Roma, 29-30 gennaio 2009.

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La modulazione dopo l’accordo sull’Health Check della PAC: cosa è cambiato? Roberto Henke e Roberta Sardone Roma, gennaio 2009

La modulazione nello strumentario della PAC: La modulazione nello strumentario della PAC: Fortuna e limiti Fortuna e limiti La modulazione e l’Health Check: La modulazione e l’Health Check: Le novità rispetto alle proposte precedenti Le novità rispetto alle proposte precedenti Il meccanismo di prelievo Il meccanismo di prelievo Il rafforzamento del II pilastro Il rafforzamento del II pilastro L’applicazione in Italia L’applicazione in Italia Conclusioni Conclusioni Presentazione

La modulazione è uno strumento che sposta risorse finanziarie dal I al II pilastro della PAC, applicando una percentuale di taglio agli aiuti diretti e mettendo a disposizione dei PSR l’ammontare così realizzato. La modulazione è uno strumento che sposta risorse finanziarie dal I al II pilastro della PAC, applicando una percentuale di taglio agli aiuti diretti e mettendo a disposizione dei PSR l’ammontare così realizzato. Si conferma lo strumento principale di rafforzamento delle politiche di sviluppo rurale. Si conferma lo strumento principale di rafforzamento delle politiche di sviluppo rurale. É forse lo strumento che ha subito più modifiche, nonostante sia uno dei più recenti introdotti nella PAC. É forse lo strumento che ha subito più modifiche, nonostante sia uno dei più recenti introdotti nella PAC. Éuno dei principali “mezzi di scambio” nella negoziazione sulla PAC, tra Commissione e SM, e tra SM. É uno dei principali “mezzi di scambio” nella negoziazione sulla PAC, tra Commissione e SM, e tra SM. É considerato oggi uno dei punti di forza della PAC, ma forse dopo l’accordo raggiunto sull’Health Check comincia a mettere in evidenza i suoi limiti. É considerato oggi uno dei punti di forza della PAC, ma forse dopo l’accordo raggiunto sull’Health Check comincia a mettere in evidenza i suoi limiti. La modulazione e la PAC (1)

La modulazione si combina meglio con l’attuale assetto della PAC (estensione dei pagamenti diretti e disaccoppiamento): La modulazione si combina meglio con l’attuale assetto della PAC (estensione dei pagamenti diretti e disaccoppiamento): Il taglio viene percepito come una riduzione del sostegno complessivo, indipendentemente da ciò che viene prodotto; Il taglio viene percepito come una riduzione del sostegno complessivo, indipendentemente da ciò che viene prodotto; Simmetricamente, il rafforzamento del secondo pilastro proviene da un taglio generalizzato del primo, non da un sostegno legato a specifici prodotti. In questo modo, si supera una critica diffusamente rivolta alla modulazione. Simmetricamente, il rafforzamento del secondo pilastro proviene da un taglio generalizzato del primo, non da un sostegno legato a specifici prodotti. In questo modo, si supera una critica diffusamente rivolta alla modulazione. La modulazione e la PAC (2)

La nuova modulazione varata a novembre rappresenta una versione più “soft” di quella originariamente proposta. La nuova modulazione varata a novembre rappresenta una versione più “soft” di quella originariamente proposta. Un ridimensionamento era nell’aria: per la posizione del Parlamento europeo e per la mediazione tra gli SM. Un ridimensionamento era nell’aria: per la posizione del Parlamento europeo e per la mediazione tra gli SM. In particolare, la modulazione progressiva (eredità del capping) è stata fortemente ridotta: rappresenta un elemento di novità, ma è poco più che un simbolo. In particolare, la modulazione progressiva (eredità del capping) è stata fortemente ridotta: rappresenta un elemento di novità, ma è poco più che un simbolo. La modulazione resta legata agli aspetti “positivi” della PAC: in particolare, l’associazione della nuova modulazione alle nuove sfide (cambiamento climatico, biodiversità, bio- energie, risorse idriche, innovazione e misure di accompagnamento nel settore lattiero) rappresenta un punto di forza per l’accettabilità sociale. La modulazione resta legata agli aspetti “positivi” della PAC: in particolare, l’associazione della nuova modulazione alle nuove sfide (cambiamento climatico, biodiversità, bio- energie, risorse idriche, innovazione e misure di accompagnamento nel settore lattiero) rappresenta un punto di forza per l’accettabilità sociale. La modulazione nell’Health Check

Questa volta la modulazione ha avuto pochi sostenitori rispetto al passato: Questa volta la modulazione ha avuto pochi sostenitori rispetto al passato: Il Parlamento europeo si è fatto promotore di una versione più edulcorata; Il Parlamento europeo si è fatto promotore di una versione più edulcorata; Il Regno Unito, grande sostenitore dello strumento, ha preferito non cedere sul fronte della volontaria; Il Regno Unito, grande sostenitore dello strumento, ha preferito non cedere sul fronte della volontaria; I governi nazionali hanno posto il problema del co-finanziamento; I governi nazionali hanno posto il problema del co-finanziamento; Gli stessi attori istituzionali dello sviluppo rurale (in Italia le regioni) questa volta non hanno sostenuto a pieno la causa della modulazione per il problema di gestione delle risorse aggiuntive. Gli stessi attori istituzionali dello sviluppo rurale (in Italia le regioni) questa volta non hanno sostenuto a pieno la causa della modulazione per il problema di gestione delle risorse aggiuntive. Chi sostiene la modulazione?

Il problema del potenziamento dello sviluppo rurale oggi si pone in maniera molto evidente: Il problema del potenziamento dello sviluppo rurale oggi si pone in maniera molto evidente: In termini di misurazione dell’efficacia delle misure di SR; In termini di misurazione dell’efficacia delle misure di SR; In termini di livello “ottimale” di intervento istituzionale in agricoltura; In termini di livello “ottimale” di intervento istituzionale in agricoltura; In termini di capacità di spesa; In termini di capacità di spesa; In termini di “menù ideale” di misure, capaci di adattarsi ai territori e alle realtà locali. In termini di “menù ideale” di misure, capaci di adattarsi ai territori e alle realtà locali. Le nuove sfide in parte sono già presenti come temi nei PSR, in parte vanno collocate in programmi già strutturati; come si inseriscono le nuove misure e la nuova dotazione di risorse? Le nuove sfide in parte sono già presenti come temi nei PSR, in parte vanno collocate in programmi già strutturati; come si inseriscono le nuove misure e la nuova dotazione di risorse? Il rafforzamento del II pilastro

La nuova modulazione si compone di 3 distinti tassi di prelievo: La nuova modulazione si compone di 3 distinti tassi di prelievo: un tasso di “base” corrispondente all’attuale 5% un tasso di “base” corrispondente all’attuale 5% un tasso “addizionale” che a regime raggiunge il 5% un tasso “addizionale” che a regime raggiunge il 5% un tasso che, dal 2009, agisce solo sugli importi > euro (componente progressiva); un tasso che, dal 2009, agisce solo sugli importi > euro (componente progressiva); All’interno del meccanismo di prelievo continua ad essere riconosciuta la franchigia a euro, quindi: All’interno del meccanismo di prelievo continua ad essere riconosciuta la franchigia a euro, quindi: le aziende con aiuti al di sotto di questo importo non sono assoggettate a modulazione le aziende con aiuti al di sotto di questo importo non sono assoggettate a modulazione i primi euro di aiuti sono esentati dal prelievo i primi euro di aiuti sono esentati dal prelievo I gettiti recuperati seguono regole di redistribuzione e di destinazione differenziate. I gettiti recuperati seguono regole di redistribuzione e di destinazione differenziate. La nuova modulazione: il meccanismo (1)

Il gettito recuperato dall’applicazione del nuovo strumento viene redistribuito in base alle seguenti modalità: Il gettito recuperato dall’applicazione del nuovo strumento viene redistribuito in base alle seguenti modalità: la componente di “base” segue le regole del meccanismo fino ad oggi vigente: il 20% resta all’interno del paese di origine, l’80% torna all’UE per essere redistribuito con i “criteri oggettivi” dello sviluppo rurale; questa componente, di fatto, è già inserita nelle risorse del II pilastro con la programmazione la componente di “base” segue le regole del meccanismo fino ad oggi vigente: il 20% resta all’interno del paese di origine, l’80% torna all’UE per essere redistribuito con i “criteri oggettivi” dello sviluppo rurale; questa componente, di fatto, è già inserita nelle risorse del II pilastro con la programmazione la componente “addizionale+progressiva” va a costituire un envelope nazionale, che resta integralmente all’interno del paese che l’ha originata, co-finanziata (75-90%) e che finanzia le misure dedicate alle “nuove sfide” all’interno del II pilastro. la componente “addizionale+progressiva” va a costituire un envelope nazionale, che resta integralmente all’interno del paese che l’ha originata, co-finanziata (75-90%) e che finanzia le misure dedicate alle “nuove sfide” all’interno del II pilastro. La nuova modulazione: il meccanismo (2)

Nell’UE-15 escluso il 75% delle aziende e il 33% dei pagamenti. Nell’UE-15 escluso il 75% delle aziende e il 33% dei pagamenti. L’envelope (addizionale+progressiva) al 2009 costituisce poco meno del 30% del gettito totale (50% al 2012). L’envelope (addizionale+progressiva) al 2009 costituisce poco meno del 30% del gettito totale (50% al 2012). Appena lo 0,05% delle aziende e il 4,5% dei pagamenti ricade nella fascia su cui agisce la componente progressiva, con un prelievo di soli 25 milioni di euro l’anno (15 dalla Germania). Appena lo 0,05% delle aziende e il 4,5% dei pagamenti ricade nella fascia su cui agisce la componente progressiva, con un prelievo di soli 25 milioni di euro l’anno (15 dalla Germania). Nel periodo , la modulazione determina un taglio complessivo superiore agli 11 miliardi di euro (contro i 13,6 della vecchia proposta). Nel periodo , la modulazione determina un taglio complessivo superiore agli 11 miliardi di euro (contro i 13,6 della vecchia proposta). Sullo sviluppo rurale la nuova modulazione determina il 20,5% di risorse aggiuntive, ma per le nuove sfide sono destinati solo 4 miliardi di euro (+7,4% del totale delle risorse per i PSR). Sullo sviluppo rurale la nuova modulazione determina il 20,5% di risorse aggiuntive, ma per le nuove sfide sono destinati solo 4 miliardi di euro (+7,4% del totale delle risorse per i PSR). L’applicazione nell’UE

Il gettito nell’UE (1)

Il gettito nell’UE (2)

La componente progressiva

L’impatto sui PSR per l’UE

Non viene coinvolto oltre il 90% delle aziende e il 31% dei pagamenti. Non viene coinvolto oltre il 90% delle aziende e il 31% dei pagamenti. Nel periodo , la modulazione porta ad un taglio complessivo superiore ai 900 milioni di euro (contro i milioni della vecchia proposta). Nel periodo , la modulazione porta ad un taglio complessivo superiore ai 900 milioni di euro (contro i milioni della vecchia proposta). Nel nostro paese solo lo 0,02% delle aziende e meno del 4% dei pagamenti viene coinvolto dalla componente progressiva, determinando un prelievo di 2,5 milioni di euro per anno. Nel nostro paese solo lo 0,02% delle aziende e meno del 4% dei pagamenti viene coinvolto dalla componente progressiva, determinando un prelievo di 2,5 milioni di euro per anno. Rafforzamento del II pilastro: l’Italia riceve circa 1,2 miliardi (beneficiaria netta della modulazione), che equivalgono ad un potenziamento del 14% della dotazione per i PSR, ma per le nuove sfide sono destinati appena 335 milioni di euro (+4%). Rafforzamento del II pilastro: l’Italia riceve circa 1,2 miliardi (beneficiaria netta della modulazione), che equivalgono ad un potenziamento del 14% della dotazione per i PSR, ma per le nuove sfide sono destinati appena 335 milioni di euro (+4%). L’applicazione in Italia

Il gettito in Italia (1)

Il gettito in Italia (2)

L’impatto sui PSR per l’Italia

Le nuove sfide

La modulazione è ancora uno strumento chiave della PAC, ma forse il rafforzamento del II pilastro a danno del I ha perso oggi parte del suo senso. Piuttosto, è necessaria una riflessione più ampia sull’articolazione per pilastri della PAC. La modulazione è ancora uno strumento chiave della PAC, ma forse il rafforzamento del II pilastro a danno del I ha perso oggi parte del suo senso. Piuttosto, è necessaria una riflessione più ampia sull’articolazione per pilastri della PAC. Il problema del potenziamento del II pilastro viene affrontato tramite la modulazione da un punto di vista prevalentemente finanziario, ma restano aperte molte questioni connesse all’implementazione delle misure di sviluppo rurale. Il problema del potenziamento del II pilastro viene affrontato tramite la modulazione da un punto di vista prevalentemente finanziario, ma restano aperte molte questioni connesse all’implementazione delle misure di sviluppo rurale. La componente progressiva assume un valore puramente simbolico, ma è bene che sia rimasta, viste le posizioni da cui si partiva. La componente progressiva assume un valore puramente simbolico, ma è bene che sia rimasta, viste le posizioni da cui si partiva. Conclusioni (1)

L’ampliamento delle risorse () per il finanziamento delle nuove sfide apre molte questioni: L’ampliamento delle risorse (envelope) per il finanziamento delle nuove sfide apre molte questioni: un problema redistributivo: le risorse destinate alle nuove sfide variano molto da paese a paese; un problema redistributivo: le risorse destinate alle nuove sfide variano molto da paese a paese; mancanza di un collegamento tra “nuove sfide” e localizzazione del fabbisogno di intervento (non si fa ricorso ad un meccanismo tipo “criteri oggettivi”). mancanza di un collegamento tra “nuove sfide” e localizzazione del fabbisogno di intervento (non si fa ricorso ad un meccanismo tipo “criteri oggettivi”). L’inclusione tra le nuove sfide delle misure per il settore lattiero-caseario le rende ancora più eterogenee, in più rischia di sottrarre risorse per misure innovative a vantaggio di uno specifico comparto produttivo. L’inclusione tra le nuove sfide delle misure per il settore lattiero-caseario le rende ancora più eterogenee, in più rischia di sottrarre risorse per misure innovative a vantaggio di uno specifico comparto produttivo. Conclusioni (2)