Le strategie di collaborazione

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Transcript della presentazione:

Le strategie di collaborazione Capitolo 8 Le strategie di collaborazione

Il caso XenoMouse di Abgenix Abgenix aveva speso sette anni e investito 40 milioni di dollari per realizzare un topo transgenico in grado di produrre anticorpi per la cura di malattie umane. Un anticorpo in particolare, l’ABX-EGF, si era dimostrato molto promettente per il trattamento di alcune forme cancerogene. Abgenix era chiamata a decidere quale opzioni di sviluppo selezionare: concedere in licenza i diritti di utilizzo dell’ABX-EGF a una grande impresa farmaceutica che avrebbe curato il processo di testing e di commercializzazione del farmaco (Abgenix avrrebbe sostenuto pochi rischi in cambio di una royalty per la licenza concessa); stabilire un accordo in joint-venture con un’impresa biotecnologica per completare insieme le fasi di testing e di commercializzazione (per Abgenix maggiori rischi e ripartizione pro-quota dei profitti); proseguire da sola in piena autonomia nello sviluppo del progetto (sopportando il massimo rischio e trattenendo per sé però la totalità dei profitti).

Il caso XenoMouse elementi di discussione Quali sono per Abgenix i rischi e i benefici di collaborare con un partner per lo sviluppo del progetto ABX-EGF? Se Abgenix optasse per una strategia di collaborazione con un’impresa esterna, le converrebbe concedere i diritti di licenza a un’impresa farmaceutica o piuttosto instaurare una joint-venture con una società biotech? Quale influenza eserciterà la decisione di collaborare sulle prospettive di successo di Abgenix in altri progetti di sviluppo di farmaci ?

I temi del capitolo Molte volte le imprese devono scegliere se svolgere le proprie attività innovative da sole o in collaborazione con partner. La collaborazione potrebbe consentire all’impresa di raggiungere obiettivi più ambiziosi con maggiore rapidità e con minori costi e rischi. Le strategie di collaborazione però comportano una condivisione del potere di controllo e una ripartizione dei profitti, oltre a dover scontare il rischio di comportamenti sleali ed opportunistici del partner. Nel capitolo dapprima si pone a confronto la strategia di sviluppo autonomo con le strategie di collaborazione e quindi si valutano in modo comparato le differenti alternative strategiche di partnership.

I vantaggi dello sviluppo autonomo La decisione di un’impresa di intraprendere un percorso di sviluppo autonomo opuure di collaborare con un partner sarà influenzata da fattori quali: Disponibilità di competenze: l’impresa dispone del fabbisogno di risorse e di competenze al proprio interno? E un potenziale partner? Volontà di protezione delle tecnologie proprietarie: quanto importante è per l’impresa mantenere il controllo esclusivo della tecnologia? Controllo dello sviluppo e dell’utilizzo della tecnologia: quanto importante è per l’impresa orientare il processo di sviluppo e le applicazioni che potrebbe essere generate? Creazione e rinnovamento delle competenze: il progetto è in grado di promuovere lo sviluppo e il rinnovamento delle competenze dell’impresa?

I vantaggi della collaborazione Una strategia di collaborazione offre alcuni vantaggi-chiave: Accedere a risorse e a competenze critiche con rapidità Ridurre il vincolo da risorse e aumentare il grado di flessibilità Apprendere dai partner acquisendo nuove competenze Condividere con il partner rischi e investimenti associati all’innovazione Rafforzare legami di cooperazione a sostegno di uno standard comune Nel mondo, fra il 1980 e il 2000, la collaborazione fra imprese per la ricerca e l’innovazione tecnologica è diventata una scelta strategica sempre più diffusa.

Le forme di collaborazione Gli accordi di collaborazione possono essere adottati per molte finalità e assumere forme differenti, ciascuna con i suoi benefici e i suoi rischi. Alleanze strategiche: accordi di natura formale o informale fra due o più partner allo scopo di collaborare per una finalità. Doz e Hamel hanno proposto una classificazione delle alleanze strategiche in base a due dimensioni-chiave. La prima dimensione considera la capacità di trasferire o integrare le competenze fra i partner. La seconda invece guarda alle modalità di gestione della collaborazione, distinguendo fra alleanze diadiche e network di alleanze.

Le forme di collaborazione Joint venture: è una forma particolare di alleanza che richiede ai partecipanti di adottare una struttura formale, quasi sempre una nuova entità giuridicamente separata dotata di capitale proprio. Licensing:è un accordo contrattuale che conferisce a un’organizzazione (o a un individuo) i diritti d’uso di una proprietà intellettuale di un’altra organizzazionw, di norma in cambio di una royalty. Outsourcing:è una formula in base alla quale un’impresa trasferisce all’esterno determinati processi piuttosto di realizzarli al proprio interno. Organizzazioni di ricerca: sono organizzazioni costituite per favorire la collaborazione fra un gruppo di soggetti, per esempio imprese ed enti pubblici di ricerca.

I risultati della ricerca Alleanze e licensing per stabilire uno standard Charles Hill ha identificato una gamma di opzioni strategiche che un’impresa potrebbe adoperare per favorire l’affermazione di una sua tecnologia come standard dominante.

La scelta delle modalità di collaborazione Ciascuna modalità di collaborazione presenta rischi e benefici differenti che l’impresa dovrebbe valutare con attenzione prima di formulare la propria strategia.

La scelta dei partner Compatibilità delle risorse: in quale misura il potenziale partner è coerente con il fabbisogno di risorse del progetto? Compatibilità strategica: gli obiettivi, gli stili imprenditoriali, i comportamenti organizzativi del partner sono coerenti? Impatto sulle opportunità e sulle minacce dell’ambiente competitivo: quale influenza eserciterà la strategia di collaborazione sul potere contrattuale di clienti e fornitori, sul grado di rivalità competitiva, sulla minaccia di nuovi ingressi o di prodotti sostitutivi? Impatto sulle forze e sulle debolezza dell’ organizzazione: la collaborazione riuscirà a rafforzare le competenze dell’impresa? E sarà in grado di riequilibrare le sue criticità? Potrà creare un vantaggio competitivo? Impatto sull’orientamento strategico: la collaborazione sosterrà l’impresa nel raggiungere il suo intento strategico?

La governance e il monitoraggio dei partner Una strategia di collaborazione per poter avere successo dovrà disporre di meccanismi trasparenti e flessibili per il monitoraggio e la governance del processo. Le imprese potrebbero predisporre clausole contrattuali vincolanti, così da assicurarsi che tutti i partner siano consapevoli dei propri diritti e gli obblighi che hanno assunto nonché di consentire il ricorso alle vie legali in caso di violazione dell’accordo. I termini contrattuali di norma comprendono: il contributo che ciascun partner si impegna a fornire; il grado di controllo che spetta a ciascun partner; i tempi e le modalità di distribuzione dei risultati della partnership; le modalità di valutazione dello stato di avanzamento; le forme e le modalità di scioglimento del rapporto.

Elementi per la discussione Quali sono per un’impresa i vantaggi e i rischi di intraprendere una strategia di collaborazione per un progetto di sviluppo? In quale modo la forma di collaborazione (alleanza strategica, joint venture, licensing, outsourcing o organizzazione di ricerca) potrebbe influenzare sul successo della strategia? Una volta identificato un caso di collaborazione fra imprese, discutere dei vantaggi e degli svantaggi rispetto a una strategia di sviluppo autonomo; di quale modalità è stata scelta e con quali benefici e rischi. Se un’impresa ritiene opportuno intraprendere una strategia di collaborazione, come potrebbe o dovrebbe procedere nella scelta dei partner, delle forme organizzative e della struttura di governance dell’accordo?