Il Business Game come strumento didattico

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
MODELLI DI INTERAZIONE STRATEGICA
Advertisements

Ruoli, strategie e interazioni all’interno di un forum
Management in Change Edizione Obiettivi del programma 1. Saper interpretare il ruolo di manager in modo adeguato ai nuovi contesti 2. Migliorare.
I profili di apprendimento
Obiettivi didattici (Castagna 2001)
Cooperative Learning. Incontro di zona a Pinerolo. 28 maggio 2004
BUSINESS GAME “Crea la tua Impresa”
Le organizzazioni come sistemi cooperativi
Le organizzazioni come sistemi cooperativi. Chester Barnard ( )
Documentazione classi 2.0 scuole secondarie di primo grado Il wiki Le visite nelle scuole Le osservazioni fatte e le prime riflessioni raccolte.
Quadro di riferimento INValSI Scienze I livelli di competenza
Chiara Mocenni – Analisi delle Decisioni a.a Analisi delle Decisioni Preferenze, decisioni e incertezza Chiara Mocenni.
La Programmazione Matematica e i Problemi di Scelta
Introduzione alla Teoria dei giochi
Università della Calabria Corso di laurea: Scienze della Formazione Primaria anno accademico Dr. Mario Malizia TEORIA E METODI DI PROGETTAZIONE.
Gestione dei dati e della conoscenza (agenti intelligenti) M.T. PAZIENZA a.a
Sistemi basati su conoscenza (agenti intelligenti) Prof. M.T. PAZIENZA a.a
Intelligenza Artificiale 1 Gestione della conoscenza Prof. M.T. PAZIENZA a.a
TEORIE DEL MANAGEMENT.
Il Nuovo Ordinamento a L’Aquila
Obiettivi Saper valutare ed allestire risorse didattiche in rete per la formazione; saper selezionare tipologie comunicative, regole e criteri per ottimizzare.
Fare squadra, fare comunità La realtà di Treviso e le sue prospettive Treviso, Lancenigo 8 novembre 2006 LINDUSTRIA TREVIGIANA E I SUOI MESTIERI.
Kolb Experiential learning 1
Business and Strategic Risk e la sua gestione attraverso la pianificazione aziendale Marco Venuti 2013 Risk and Accounting.
Strategia e pianificazione
aerospaziale chimica elettrica gestionale meccanica nucleare aerospaziale chimica elettrica gestionale meccanica nucleare Elettronica Informatica IndustrialeCivile.
Allegato 1. Presentazione del piano formativo Avviso 2/2008 Fondimpresa Gestione del Cambiamento e Integrazione: Acceptance and Commitment Training.
FONDAMENTI DI INFORMATICA III A2A2-1 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE DEL LAVORO DUFFICIO Argomento 2 Approfondimento 2 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE.
Progetto di educazione alla salute Un palcoscenico senza suggeritori e… senza fumo che cos'è da dove nasce È uno dei progetti dell’ASL 21 che hanno partecipato.
E COMPORTAMENTI A RISCHIO
1 Progetto FARE SCUOLA FINALITA E CONTENUTI © ISPEF 2001.
MOTIVAZIONE LA MOTIVAZIONE RISULTA QUINDI UN TEMA
Teoria dei giochi Università degli Studi di Parma Parma,
DOCENTE Edoardo Sabbadin
Corso di Economia e Gestione delle imprese Prof. Edoardo Sabbadin
IL CONTROLLO DI GESTIONE. A cosa serve? Il controllo di gestione è un insieme di strumenti e tecniche messi in atto dal management per gestire al meglio.
STRUMENTI PRIVILEGIATI
CARATTERISTICHE CARATTERISTICHE offre una marcia in più in qualsiasi campo, accademico e professionale permette di comprendere e interpretare mentalità
Le parole chiave della didattica lifelong
Regione Puglia POR PUGLIA MIS. 5.3 az. B LINEA 3 Comune di Lecce I.I.S.S. A. De Pace ProgettoProgetto.
PORTFOLIO SEZIONE ORIENTAMENTO La sezione dellorientamento che prevede il portfolio può essere elaborata in modo diverso in base alle scelte della scuola.
INFORMATICA PER IL COMMERCIO ELETTRONICO
Individuare e certificare le competenze La progettazione della formazione per competenze nei percorsi in alternanza Umberto Vairetti, 2004.
L’articolazione del POF
Appendice lezione 1 Il modello delle 7S un approfondimento
Tecniche per la partecipazione e gestione del lavoro di gruppo
P.E.CU.P. le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere)
Prof.Ermenegildo Ferrari - CIDI - Milano 1.
Writing teaching cases. Introduzione  Il metodo dei casi è un valido approccio all’insegnamento e all’apprendimento di argomenti di business  Il suo.
CORSO DI FORMAZIONE GN RESEARCH BENVENUTI!. 2 INDICE Chi è Gn Research? L'analisi dei fabbisogni formativi Macroprogettazione Valutazione Risorse Intervento.
Sistemi basati su conoscenza Gestione della conoscenza Prof. M.T. PAZIENZA a.a
1 L’INTEGRAZIONE DEI SISTEMI GESTIONALI: UNA VIA OBBLIGATA PER GENERARE IL MASSIMO VALORE PER GLI UTENTI CONSUMANDO IL MINIMO DI RISORSE Tito Conti Incontro.
Teoria dei giochi e comportamento strategico
Dipartimento di Studi Aziendali ed Economici anno acc
Dipartimento di studi economici e giuridici
COMUNE DI VIAGEGGIO Settore Pubblica Istruzione CENTRO RISORSE EDUCATIVE E DIDATTICHE 22 Ottobre 2010 LIFE DESIGN Un paradigma per la costruzione della.
Informatica e Telecomunicazioni
Unita' di apprendimento
Sistemi basati su conoscenza (agenti intelligenti) Prof. M.T. PAZIENZA a.a
PEOPLE MANAGEMENT ALLENARSI PARTENDO DALL’INTELLIGENZA EMOTIVA.
INDICATORI SOCIALI E VALUTATIVI
Job-shadowing presso “ Escola Sagrada Familia, Barcelona” Aprile 2015.
Collusione Davide Vannoni Corso di Economia Manageriale e Industriale a.a
Progetto Innovative Design: “Alla scoperta del Regno Animale” Docente Proponente : Barbara Puggioni (insegnante di sostegno 3°A) Docenti coinvolti : Paola.
La Teoria dei Giochi: Gli Equilibri di Nash Scuola Militare Nunziatella 10 gennaio 2014 Luigi Taddeo.
IL MILANO FASHION INSTITUTE C onsorzio per l’alta formazione creato nel 2007 da Università Bocconi, Università Cattolica e Politecnico di Milano. U nico.
Giochi Bayesiani 19/07/2011 Università degli studi di Napoli “Federico II” Emiliano Iuliano Francesco De Domenico Corso di teoria dei giochi Prof.ssa Lina.
Corso di comunicazione efficace Carlo Bosna
LA CONOSCENZA DI SÉ. Il Sé come punto cerniera: in esso si constata l’intersezione del dato intrapsichico con quello sociale E’ in larga misura dall’esperienza.
Obiettivi e struttura della lezione Lezione 3 – La Formazione delle Decisioni Obiettivo della lezione Presentare i diversi modelli teorici per la formazione.
Transcript della presentazione:

Il Business Game come strumento didattico Università di Udine Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica Il Business Game come strumento didattico

SOMMARIO Breve introduzione sui Business Game I Business Game e la Teoria dei Giochi I Business Game all’interno della Formazione Manageriale

UN BUSINESS GAME E’: Un valido ESERCIZIO di simulazione della vita di impresa Un GIOCO: in quanto prevede l’esistenza di uno o più giocatori interessati al raggiungimento di un obiettivo comune che li pone in competizione reciproca Una SIMULAZIONE in quanto sottende un modello economico atto a simulare una realtà aziendale nella sua totalità, o in una sua parte, e il mercato in cui essa è inserita

DOVE SI USA? In ambito accademico per gli STUDENTI UNIVERSITARI In ambito post-accademico per preparare i NEOLAUREATI ad entrare nel mondo lavorativo aziendale In ambito aziendale per preparare o aggiornare personale già inserito in un contesto lavorativo aziendale: QUADRI, DIRIGENTI, TOP MANAGER In ambito scolastico (raro) per gli STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI

BREVE STORIA DEL BUSINESS GAME Giochi di guerra (o war games) Marie Birshtein (fine anni Venti, primi anni Trenta; si tratta del primo Business Game in assoluto) Nascita degli elaboratori elettronici moderni AMA (American Management Association) 1956. “Top Management Decision Simulation”. Si tratta del primo Business Game basato sull’utilizzo di un computer Istituto di Tecnica Industriale e Commerciale dell’Università di Napoli 1959. Primo Business Game utilizzato in Italia Nel 1961 Più di 100 business game creati Più di 30.000 executives avevano già partecipato ad almeno uno Al giorno d’oggi Nella maggior parte delle business schools e degli MBA, e in molti corsi universitari e di specializzazione

COS’E’ LA TEORIA DEI GIOCHI? “La Teoria dei Giochi ha come oggetto di studio l’analisi delle decisioni che coinvolgono più individui” (Gibbons) IPOTESI: individui “intelligenti” e “razionali” obiettivi non identici, spesso contrastanti. ANALISI DEI RISULTATI DECISIONE OTTIMALE CONFLITTO

CLASSIFICAZIONE DEI GIOCHI La principale distinzione effettuata dalla Teoria dei Giochi è quella che suddivide i giochi in: Giochi NON COOPERATIVI ogni singolo partecipante cerca di ottenere il meglio per sè non c’è possibilità di accordarsi eventuali comportamenti “cooperativi” riflettono interessi indipendenti Giochi COOPERATIVI unità di analisi è il gruppo, o coalizione collaborazione produce maggiori guadagni per tutti vero problema: ripartizione dei guadagni tra i singoli

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI NON COOPERATIVI (1) Approccio di DOMINANZA Esempio: il dilemma del prigioniero Ladro 2 Confessa Non Confessa 5 anni di galera a tutti e due collaboratore libero; chi non confessa 10 anni 1 anno di galera a tutti e due Ladro 1 Non Confessa non possono accordarsi ciascuno desidera minimizzare la propria pena

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI NON COOPERATIVI (2) Approccio di DOMINANZA in ogni caso il ladro se confessa riduce la propria pena strategia dominante L’approccio di dominanza si usa normalmente per eliminare un certo numero di strategie che non accadranno (ipotesi di razionalità).

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI NON COOPERATIVI (3) Principio MINIMAX Si usa quando un giocatore (es. giocatore 1) deve amministrare un vantaggio: giocatore 1 massimizza minimo guadagno giocatore 2 minimizza massima perdita

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI NON COOPERATIVI (4) Principio MINIMAX Esempio: Giapponesi vs. Americani Nord ricognitori flotta Sud BASE il viaggio dura 3 giorni a nord il tempo è nuvoloso (difficoltà di avvistamento) gli americani devono annientare la flotta PRIMA che giunga alla base

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI NON COOPERATIVI (5) Principio MINIMAX Americani Controlla a Nord Controlla a Sud 2 giorni di combattimenti 1 giorno di combattimenti 2,5 giorni di combattimenti 3 giorni di combattimenti Va a Nord Giapponesi Va a Sud Americani massimizzano minimo guadagno: controllano a Nord (almeno 2 giorni di attacco) Giapponesi minimizzano massimo danno: vanno a Nord (al massimo 2 giorni di danni)

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI NON COOPERATIVI (6) Equilibrio di Nash Una soluzione strategica o Equilibrio di Nash in un gioco è un punto in cui nessun giocatore ha un incentivo a spostarsi da quel punto, assumendo che tutti i giocatori giochino in maniera logica e razionale. Giocatore B Strategia 1 Strategia 2 Strategia 3 4,3 0,2 1,8 9,3 1,2 0,0 4,4 3,2 Strategia 1 Giocatore A Strategia 2 Strategia 3

I BUSINESS GAME E LA TEORIA DEI GIOCHI TEORIA DEI GIOCHI BUSINESS GAME Nei business game, come nella Teoria dei Giochi, il profitto di un giocatore dipende anche dalle decisioni degli altri. L’obiettivo del proprio profitto contrasta con il profitto degli altri Giochi non cooperativi Giochi dinamici Ad informazione incompleta e simmetrica Presenza (nella maggior parte dei casi) della Natura

Esperienza di Apprendimento COS’E’ LA FORMAZIONE MANAGERIALE Esperienza di Apprendimento Creazione Valorizzazione Approfondimento Conoscenze, Capacità e Strumenti Manageriali

PERCHE’ LA FORMAZIONE MANAGERIALE Il mondo aziendale attuale è caratterizzato da: Incertezza Imprevedibilità Competitività Complessità Sovrabbondanza di informazioni Globalizzazione e richiede quadri, dirigenti e manager che sappiano gestire tali aspetti e che sappiano confrontarsi con essi.

IL MODELLO ESPERIENZIALE DI KOLB 1) Esperienza concreta (EC) EC: coinvolgimento dell’individuo in una esperienza concreta di una certa realtà 4) Verifica dei concetti in nuove situazioni (EA) EA: l’individuo verifica le idee elaborate in nuovi contesti reali 2) Osservazione e riflessione (OR) OR: l’individuo fa le sue debite osservazioni e riflessioni sull’esperienza 3) Formulazione di concetti astratti e di generalizzazioni (CA) CA: a partire da tali osservazioni e riflessioni l’individuo elabora le sue idee

STILI DI APPRENDIMENTO PER KOLB ASSIMILATOR CONVERGER DIVERGER ACCOMODATOR Concretezza (EC) Astrazione (CA) Azione (EA) Riflessione (OR) ACCOMODATOR: tipico dei manager aziendali; tende alla realizzazione e all’adattamento nei confronti della realtà circostante; la domanda caratteristica è “What if?” DIVERGER: stile degli artisti; tende all’immaginazione emotiva e creativa, interessato più ai problemi umani che a quelli tecnici; la domanda caratteristica è “Why?” CONVERGER: forte propensione verso l’applicazione pratica di idee e concetti; tipico degli ingegneri; la domanda caratteristica e “How?” ASSIMILATOR: tipico dei matematici; tende allo sviluppo di modelli teorici senza particolare applicazione pratica; la domanda caratteristica è “What?”

CLASSIFICAZIONE DEI METODI DIDATTICI Conoscenze Abilità Atteggiamenti Esperienza Concreta (EC) Incidents Brain-Storming T-Group Osservazione e Riflessione (OR) Seminari Chat In-Basket Concettualizzazione Astratta (CA) Lezioni CdRom Videoconferenze Sperimentazione Attiva (EA) Esercitazioni Aule Virtuali Casi Business Game Simulazioni Microworlds Role-Playing Area di Apprendimento Tipo di Apprendimento (Pepe, 1981)

processo di apprendimento IL BUSINESS GAME NELLA FORMAZIONE MANAGERIALE 1 Studente al centro del processo di apprendimento 2 Apprendimento Esperienziale Collaborativo Attivo Decision-Making Problem-solving Team-Working

METODOLOGIA DI UTILIZZO CORRETTA METODOLOGIA DI UTILIZZO Presentazione iniziale Giocata di prova Debriefing intermedio Giocata vera e propria Debriefing intermedi (facoltativi) Debriefing conclusivo