GOVERNANCE Una definizione.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Venezia, 12 dicembre 2003.
Advertisements

Alessandra Risso Project Cicle Management Il ciclo di vita del progetto europeo Etica e metodologia della progettazione europea.
1 Riflessioni sul futuro della politica di coesione DG Politica regionale Commissione europea.
Partecipazione e deliberazione nellambito della tecnoscienza Il caso delle consensus conference Giuseppe Pellegrini Università degli Studi Magna Grecia.
La Programmazione dei Fondi Comunitari
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
Il Servizio Civile Nazionale
Sorveglianze e nuovo Piano nazionale della prevenzione Giuseppe Filippetti Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali Prospettive sulluso del sistema.
Corso di Politica sociale a.a A cura di Daniela Teagno Testi di riferimento: D. Rei, Sociologia e welfare, Gruppo Editoriale Esselibri, Napoli,
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
GOVERNANCE :UNA NUOVA ARCHITETTURA ISTITUZIONALE TRA SPERIMENTALISMO E TRADIZIONE Alessandra Onorato Gino Veneziano Giuseppina Tomasello.
New Public Management Prof. Federico Alvino.
Lapproccio condiviso per lo sviluppo delle competenze della P.A. C. Penati Roma – 13 dicembre 2007.
Istituti Negoziali della programmazione negoziata CORSO DI Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Sergio Zucchetti.
Studio della politica turistica
Il ciclo di vita di una politica pubblica Il problema La formazione dellagenda Formulazione/ adozione Il policy- making Attuazione Il processo di implemen-
I nuovi modelli di governance locale: I Sistemi turistici locali
Coordinamento e la collaborazione La realizzazione di qualsiasi intervento pubblico richiede lazione congiunta di molteplicità di attori e centri decisionali.
Politiche di promozione turistica pubblica Processo di regolazione della politica di promozione turistica pubblica: ASSENZA DI UNA LOGICA PROGRAMMATORIA.
Il processo di policy making turistico (processo attraverso il quale il turismo si qualifica come settore di politica pubblica) Modalità di definizione.
Le strategie di collaborazione
Progetto PERGAMON Sviluppo delle competenze della PA locale a sostegno della progettazione integrata PERCORSO FORMATIVO DELLA PROVINCIA DI LECCE “Il ruolo.
Governare la modernità Passare dalla produzione delle conoscenze alla condivisione dei saperi per un loro utilizzo Favorire disseminazione delle competenze.
Firenze, 13 gennaio
Il bilancio di sostenibilità della Camera di Commercio di Milano
2 PAROLE CHIAVE 1) Sistema di accreditamento Valida e credibile attestazione della capacità delloggetto della valutazione di soddisfare i bisogni dei.
Geografia dellUnione Europea LEADER Giovedì19 maggio 2011 Dott. Pierluigi Magistri.
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
LA CULTURA DELLA VALUTAZIONE NEI PROGETTI ASSOCIATIVI
Trasparenza e rendicontazione in sanità
OBIETTIVO STRATEGIA PREVALENTE STRUMENTI PRINCIPALI ATTORI PRINCIPALI Politiche settoriali basate sullincentivazione alle imprese Varie forme di incentivazione.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE Dalle politiche di sviluppo top- down alle politiche di sviluppo bottom-up Dalla programmazione negoziata ai PIT/PISL.
Il controllo di gestione: obiettivi, attori e strumenti
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema (FSE) Obiettivo 1 - Convergenza [IT051PO006]
Linnovazione della PA quale condizione di successo per la politica regionale unitaria: I Programmi di Governance Ministero dello Sviluppo Economico.
Provincia di Padova Pianificazione Territoriale - Urbanistica
La partecipazione pubblica e il Patto per l’acqua
N.C.Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete N ulla su di N oi senza di N oi a cura di Nunzia Coppedé
LINTESA REGIONE-PROVINCE PER LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE 4 GIUGNO 2008.
Indicazioni per il coinvolgimento dei cittadini: le Raccomandazioni generali e operative Alessandro Bazzoni 14/16 Novembre 2011.
LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA COMUNITARIA
RETE REALSAN RETEdi AUTORITA e ATTORI LOCALI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONALE.
PROVINCIA DI GENOVA Strumenti e agende strategiche della pianificazione provinciale per gli ambiti territoriali di area vasta Genova, lunedì 6 aprile 2009.
Risultati della fase preliminare di diagnosi e prefattibilità Cremona: Verso il Piano Strategico della città Cremona, 9 marzo 2007.
LA DIMENSIONE IMMATERIALE DEL CONTROLLO
Il Gruppo di Lavoro.
VALUTARE IN AMBITO SOCIALE
Analisi elaborata dalla dott
Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Settore Strumenti della programmazione regionale e locale IL MODELLO DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE.
Idee per una nuova governance del territorio Politiche territoriali, per l’innovazione del sistema regionale, inseguendo l’Europa PROPOSTE & PROGETTI.
Nuovi strumenti di cooperazione per la promozione e l’attuazione dell’e-government Giulio De Petra Direttore dell’Area Innovazione per le Regioni e gli.
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
Dirigente Scolastico Lombardia
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
9-10. Funzione normativa e strumenti di coinvolgimento nei processi decisionali. La consultazione.
Governance multilivello e pubblica amministrazione
RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SUL DIRITTO CONTRATTUALE EUROPEO E LA REVISIONE DELL’ACQUIS: PROSPETTIVE PER IL FUTURO (approvata il 23 marzo 2006)
Progetto SPRINT LA POSTA IN GIOCO DEI PIT  ATTIVAZIONE DI INEDITE POSSIBILITA ’ DI AZIONE PER LO SVILUPPO  NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI ISTITUZIONALI 
Università di Padova – Dipartimento di Studi Storici e Politici
Prof. Andrea Mignone Università degli Studi di Genova Modulo Storia della Pubblica Amministrazione II “Gli strumenti della programmazione negoziata” Anno.
11. Tipologie e caratteristiche degli strumenti partecipativi: a) la consultazione.
Prof. Andrea Mignone Università degli Studi di Genova Modulo Storia Pubblica Amministrazione II “Gli strumenti della programmazione negoziata: patti territoriali.
9 maggio 2005 Forum P.A. Fiera di Roma E- Democracy: tra community building e partecipazione ai processi decisionali locali Il progetto e – dem ps e -
Capitolo 9 Elementi per un percorso interpretativo
2005 la riforma della Politica di sviluppo rurale per il Regolamento (CE) 1290/05 Introduzione di due strumenti finanziari Fondo Europeo Agricolo.
Fondi strutturali e Strategia Europa 2020 EuroMigMob – 1° Evento
Governare la valutazione di una politica di sviluppo territoriale Il caso dello sviluppo rurale Martina Bolli, Patrizia Fagiani, Alessandro Monteleone.
PROGRAMMA EUROPA PER I CITTADINI Antenna Culturale Europea.
Fondamenti di Geografia Modulo B A.a. 2015/2016 Dottoressa Lydia Postiglione.
Elaborare una strategia di sviluppo locale con il Metodo Leader Regione Toscana Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale 30 giugno (Firenze Fiera - Piazza.
Transcript della presentazione:

GOVERNANCE Una definizione

Ambito economico Si parla di corporate governance in riferimento al sistema delle regole che disciplina le relazioni di responsabilità e di potere tra gli azionisti, il management ed i principali stakeholder di un’impresa

L’uso politico della governance un inquadramento generale POLICY Politiche di settore: sanità, ambiente, cultura, turismo POLITICS Potere, alleanze, dinamiche istituzionali MODELLI DI GOVERNO GOVERNMENT Decisioni solo pubbliche Logica TOP-DOWN GOVERNANCE Decisioni e Gestione pubblico-private Logica BOTTOM-UP

GOVERNMENT: indica le strutture di governo e il loro funzionamento (nella classica tripartizione tra potere legislativo,esecutivo, e giudiziario) GOVERNMENT: fa riferimento ad attività che sono sostenute da una autorità formale per assicurare l’implementazione di politiche debitamente costituite

Governance Nuovo stile di governo diverso dal modello gerarchico top-down e caratterizzato da un maggiore grado di cooperazione e di interazione tra Stato e attori non statuali all’interno di reti decisionali miste pubblico private, con la previsione di una logica di governo dello sviluppo dal basso (bottom-up)

Ambito politico Processo di elaborazione, determinazione e attuazione di azioni di policies, condotto secondo criteri di concertazione e partenariato tra soggetti pubblici , soggetti privati e/o del terzo settore, in cui tutti i soggetti partecipano al processo conferendo risorse, assumendo responsabilità, esercitando poteri e, di conseguenza, usufruendo per quota parte dei benefici attesi dall’esito delle stesse policies

GOVERNANCE: indica il political management che include non solo le strutture pubbliche ma anche i soggetti che interagiscono con lo stato GOVERNANCE: fa riferimento ad attività sostenute da obiettivi condivisi che possono anche non implicare responsabilità legali formalmente prescritte.

Governance Nuovi modelli istituzionali e di regolazione politica: Dislocazione delle relazioni sociali, socio-politiche ed economiche La loro crescente interdipendenza

Governance Maggiore attenzione alla dimensione locale del governo Maggiore coordinamento nelle relazioni tra amministrazioni poste a livelli territoriali differenti insieme ad una più forte integrazione intersettoriale (multilevel governance)

Evidenzia la centralità della dimensione locale del governo e della comunità amministrata La scala locale è il terreno in cui le interdipendenze settoriali prendono corpo ed in cui le relazioni sociali dislocate si ricollocano in forme nuove

Governance Rafforzamento delle relazioni tra attori pubblici e privati, Maggiore e più forte condivisione delle funzioni pubbliche

Sposta l’attenzione sulla tendenza (oltre la privatizzazione e l’outsourcing) di nuova formulazione delle politiche pubbliche esplicitata: Policy making interattivo Co-produzione delle politiche Contrattualizzazione delle politiche

Governance Le basi della governance sarebbero deboli se non si promuovesse una più estesa e forte partecipazione dei cittadini e delle loro forme associate

Libro bianco sulla governance Europea Approvato dalla Commissione Europea il 25/7/2001 Propone una maggiore apertura nel processo di elaborazione delle politiche dell’Unione Europea ai cittadini, alle istituzioni regionali e locali così da garantire una partecipazione più ampia e politicamente significativa alla definizione e presentazione delle scelte di fondo, incoraggiando una maggiore apertura e responsabilizzazione delle parti in causa

Principi di base per una buona governance Apertura Efficacia Responsabilità Partecipazione Coerenza

Apertura Le regioni devono operare in modo più aperto, l’ente pubblico deve adoperarsi per spiegare meglio che cosa fa l’ente e in che cosa consistono le decisioni che esso adotta

Efficacia Le politiche delle regioni devono essere efficace e tempestive producendo i risultati richiesti in base a obiettivi chiari, alla valutazione del loro impatto futuro e, ove possibile, delle esperienze acquisite in passato

Responsabilità I ruoli all’interno dei processi legislativi ed esecutivi vanno definiti con maggiore chiarezza. Ogni istituzione definisce il suo ruolo e ne definisce le relative responsabilità

Partecipazione La qualità, la pertinenza e l’efficacia delle politiche della Regione dipendono dall’ampia partecipazione che si saprà assicurare lungo tutto il loro percorso dalla prima elaborazione all’esecuzione. Una maggiore partecipazione aumenterà la fiducia nel risultato finale e nelle istituzioni da cui emanano le politiche

Coerenza Le politiche e gli interventi della Regione devono essere coerenti e di facile comprensione. La coerenza richiede una leadership politica e una decisa assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni così da assicurare un’impostazione coerente all’interno di un sistema complesso

Governance tecnocratica Il governo degli esperti, la competenza tecnica è oltre che la sua forza anche il suo elemento critico Rischio: eccessiva riduzione dei processi politici ad opzioni tecniche

Governance concertativa Il governo delle rappresentanze forti, la sua forza dipende dal consenso intorno alla rappresentanza RISCHIO: esclusione di interlocutori organizzativamente svantaggiati, marginali o emergenti mancanza di un consenso diffuso Distorsione dell’agenda delle priorità (attestata su equilibri preesistenti piuttosto che su fenomeni emergenti)

Governance comunicativa Il governo della comunicazione Centrale è la comunicazione pubblica delle politiche e degli attori politici in un rapporto disintermediato tra istituzione e cittadini Il modello di comunicazione è asimmetrico, agenda temi ed interlocutori sono scelti dalle istituzioni che tuttavia assumono un maggiore attenzione al feedback dei cittadini (es. uso dei sondaggi)

Governance comunicativa DEBOLEZZA: Necessità di disporre di una notevole competenza comunicativa da parte dei soggetti pubblici Perdita di interesse da parte dei cittadini politicamente più motivati verso esperienze che riducono il loro contributo al prendere parte ad un evento mediatico, ad una mera”rappresentazione simbolica” della partecipazione (Forum di discussione promossi da un attore pubblico e aperti solo a gruppi pre-selezionati di soggetti- sondaggi su scelta realizzata dall’istituzione pubblica)

Governance deliberativa Il governo dell’ascolto, del confronto e del dialogo sociale esteso FORZA: capacità di dare vita ed alimentare relazioni simmetriche far emergere nuovi bisogni e soggetti Costruire nuove sinergie

Governance deliberativa DEBOLEZZA: Difficoltà (di metodo e di processo) di promuovere percorsi di partecipazione orizzontale e di dare loro uno sbocco decisionale effettivo

Le cinque regole per una buona governance La governance funziona quando: C’è una buona burocrazia pubblica I suoi strumenti sono snelli e flessibili I suoi obiettivi sono chiari e condivisi ed i risultati misurabili A volerla non è solo l’attore pubblico C’è una forte leadership sia pubblica che privata

Come si costruisce un processo di governance: le 7 tappe Presenza di presupposti di fondo Partecipazione di attori pubblici, privati e della società civile Definizione condivisa delle finalità Formulazione di una diagnosi condivisa Approvazione del Piano, con condivisione di strategie, obiettivi ed azioni Attuazione del piano Monitoraggio dell’attuazione del piano ed eventuali interventi correttivi

Presupposti di fondo La disponibilità/volontà ad usare il metodo della concertazione La necessità/convincimento che con tale metodo si accresce la democrazia e si raggiungono meglio risultati di sistema

Strumenti formali della concertazione Strumenti politici Intese istituzionali di programma Accordi di programma Contratti d’area Patti territoriali Piani di azione locale (PAL) Strumenti giuridici Bandi (con o senza richiesta di project financing) Convenzioni o contratti

Partecipazione di attori pubblici, privati e della società civile La partecipazione dei soggetti privati o del terzo settore deve essere: REALE E NON SOLO NOMINALE O FITTIZIA INTEGRATIVA E NON COLLUSIVA PREVISTA DALL’INIZIO DEL PROCESSO E IN TUTTE LE TAPPE SEGUENTI

Partecipazione di attori pubblici, privati e della società civile I SOGGETTI PRIVATI TENDONO A PARTECIPARE CON: INTERVENTI COLLUSIVI (dividersi risorse pubbliche) PIUTTOSTO CHE CON INTERVENTI INTEGRATIVI (apportare risorse proprie)

Definizione condivisa delle finalità Finalità le mete generali a cui tendere (es. Modernizzazione, internazionalizzazione del turismo) Per diventare operative le finalità hanno bisogno di tradursi in obiettivi