Tutte je munne trèma... Je nò! di Geofisica e Vulcanologia

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Tutte je munne trèma... Je nò! di Geofisica e Vulcanologia Rischio e Classificazione Sismica Modulo 2 Tutte je munne trèma... Je nò! Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Regione Lazio Federazione Psicologi per i Popoli Dipartimento di Protezione Civile

Cos’è il RISCHIO sismico? è il prodotto tra le 3 componenti: Pericolosità sismica probabilità di osservare un certo valore di scuotimento in un fissato periodo di tempo X Valore esposto quantificazione (economica, sociale, ecc.) dell’oggetto esposto a rischio Vulnerabilità propensione di un oggetto a subire danni o alterazioni

Pericolosità Sismica Ci dice DOVE e COME potranno essere i futuri terremoti. Il QUANDO è espresso in termini di probabilità di occorrenza in un determinato intervallo di tempo. Ultimo aggiornamento: 2005 Mappa consultabile: http://zonesismiche.mi.ingv.it 3

Qual è la sismicità dell’Italia?

I forti terremoti del passato dall’anno 1000 al 2004 circa 2500 terremoti La grandezza del simbolo è proporzionale alla magnitudo stimata Mw, ed è una approssimativa rappresentazione in pianta del volume di roccia coinvolto dalla rottura. Terremoti sopra la soglia del danno [CPTI04]

I forti terremoti del secolo scorso dal 1900 al 1999 I terremoti in rosso hanno Mw>6.5 1976 Friuli 1919 Mugello 1920 Garfagnana 1997 Umbria-Marche 1915 Avezzano 1962 e 1930 Irpinia 1980 Irpinia-Basilicata 1905 Calabria Meridionale 1978 Golfo di Patti 1908 Stretto di Messina 1968 Belice Terremoti sopra la soglia del danno [CPTI04]

I forti terremoti di questo secolo dal 2000 al 2009 I terremoti in rosso hanno Mw>6.5 2009 Abruzzo 2002 Molise 2002 Palermo Terremoti sopra la soglia del danno [CPTI04]

La sismicità recente dal 1981 al 2008 Terremoti con Ml>1.6 CSI e www.iside.ingv.it

La sismicità recente nel Lazio

La sismicità dal 1981 al 2008 [CSI e ISIDE] 1984

La sismicità dal 1981 al 2009 [CSI e ISIDE] 1984

La sismicità recente dell’area 12

La sismicità dal 1981 al 2008 [CSI e ISIDE] 1984

La sismicità del 2009 [ISIDE]

La sismicità storica nel Lazio

1703 1762 1349 1915 1984 1654 1349 Terremoti dal CPTI04

Dati e mappe interrogabili: Il terremoto del 5 dicembre 1456 E' il terremoto più forte dell'ltalia centro-meridionale. L'evento principale si ebbe nella notte del 5 dicembre, e fu seguito da numerose repliche. L'area gravemente danneggiata, compresa tra l'Abruzzo, il Molise, la Basilicata e la Campania, è vasta tanto da far pensare all'attivazione contemporanea di più strutture sismogenetiche. Le vittime furono almeno 12.000. Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Il terremoto del 13 gennaio 1915 Terremoto della Marsica; circa 30.000 morti. Distruzioni e vittime interessarono tutti i paesi della zona del Fucino; L'evento fu avvertito dalla Basilicata al Veneto. A L’Aquila e nella Valle dell’Aterno gli effetti furono gravi, ma non distruttivi. 18

Dati e mappe interrogabili: Il terremoto del 7 maggio 1984 Due forti scosse di terremoto causaro gravi danni in una vasta area comprendente la Marsica, i Monti della Meta e le alte valli dei fiumi Sangro e Volturno, a cavallo tra le provincie di Isernia e dell'Aquila (Marsica). I danni maggiori si verficarono ad Alfedena, Villetta Barrea, Roccasicura, Colli a Volturno e altre località vicine. Danni moderati e leggeri in numerose località delle provincie de l'Aquila, Chieti, Pescara, Isernia, Campobasso e Frosinone. Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Effetti dei forti terremoti del passato 20

Qual è la pericolosità sismica dell’area? 21

[CPTI04, terremoti in un raggio di 20 km da SORA] Le stime di pericolosità riflettono principalmente le conoscenze sulla sismicità, qui rappresentate dal catalogo storico [CPTI04, terremoti in un raggio di 20 km da SORA]

Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ La storia sismica osservata di ALVITO è ben documentata a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Per i secoli precedenti sono noti gli effetti di 3 grandi terremoti (1349, 1456, 1654) che produssero danni gravi. Relativamente frequenti sono gli episodi di danneggiamento moderato (almeno 6 casi negli ultimi 150 anni). Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ La storia sismica osservata di ATINA è ben documentata per gli ultimi 150 anni. La città ha subito danni in diverse occasioni, ma sempre in misura contenuta. Gli effetti più importanti, gravi danni, sono stati prodotti dai grandi terremoti del 1349 e 1654. Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ La storia sismica osservata di ARPINO è ben documentata per gli ultimi 150 anni. La città ha subito danni in diverse occasioni, ma sempre in misura contenuta. Gli effetti più importanti, gravi danni, sono stati prodotti dai grandi terremoti del 1349 e 1654 e dal grande terremoto del 1915. Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ La storia sismica osservata di BROCCOSTELLA è scarsamente documentata. Si hanno informazioni di danni all’abitato in 3 diverse occasioni, ma sempre in misura contenuta. Gli effetti più importanti, con danni leggeri diffusi, sono stati prodotti dal grande terremoto del 1915. Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ La storia sismica osservata di CASALVIERI maggiormente documentata per gli ultimi 150 anni. Si hanno informazioni di danni all’abitato in 3 diverse occasioni. Gli effetti più importanti, con danni gravi sono stati prodotti dal grande terremoto del 1654. Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ La storia sismica osservata di FROSINONE è documentata, solo per gli ultimi 150 anni. La città ha subito danni in diverse occasioni, ma sempre in misura contenuta. Gli effetti più importanti, con danni leggeri diffusi, sono stati prodotti dal grande terremoto del 1915. Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ Le osservazioni della storia sismica di ISOLA del LIRI partono dal XVII secolo. La città è stata colpita da una ventina di terremoti con epicentri nel Lazio Meridionale e nell’Abruzzo. Gli effetti più importanti, con danni gravi diffusi e diversi crolli, si sono osservati in occasione dei terremoti del 1654 e del 1915. Da ricordare anche il terremoto della Valle del Liri del 1916. 1654 1915 1916 soglia del danno Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ La storia sismica osservata di PESCOSOLIDO è scarsamente documentata. L’evento più antico documentato è quello del 1654 che produsse danni gravi diffusi, effetti analoghi a quelli osservati per il grande terremoto del 1915. Nel secolo scorso la località è stata danneggiata, non gravemente, almeno altre 3 volte. Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ La storia sismica osservata di POSTA FIBRENO è scarsamente documentata. L’evento più antico documentato è quello del 1654 che produsse danni gravissimi. Negli ultimi 150 anni la località è stata danneggiata almeno altre 4 volte, in 2 casi (1874, 1915) in modo grave. Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ La storia sismica osservata di S. DONATO VAL di COMINO è ben documentata per gli ultimi 150 anni. La città ha subito danni in diverse occasioni, ma sembre in misura contenuta. Gli effetti più importanti, con danni diffusi e qualche crollo, sono stati prodotti dal grande terremoto del 1456. Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/ La storia sismica osservata di SORA è ben documentata, relativamente agli effetti maggiori, a partire dal XIV secolo. La città è stata danneggiata da terremoti in molte occasioni. Gli effetti più importanti, con danni gravi diffusi e diversi crolli, si sono osservati in occasione dei terremoti del 1349, 1654 e del 1915. 1349 1654 1915 1688 soglia del danno Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/

La Pericolosità Sismica del Lazio http://zonesismiche.mi.ingv.it/ 34

Cosa trasforma un fenomeno fisico naturale in una catastrofe? Valore esposto

Vulnerabilità cemento armato muratura legno Tipologie strutturali: cemento armato muratura legno Ulteriori parametri che possono influenzare la vulnerabilità: età di costruzione/adeguamento; numero piani; aggregato o no; stato di manutenzione.

Vulnerabilità Stato di manutenzione

Golcuk (Tuchia), Agosto 1999

Pericolosità x Vulnerabilità x Valore esposto = Rischio sismico

Qual è il rischio sismico del Lazio? 40

RISCHIO SISMIC0 PERICOLOSITÁ SISMICA VULNERABILITÁ SISMICA (1) RISCHIO SISMICO (1) VALORE ESPOSTO (1) (*) Il Rischio sismico in Italia, SSN (2001)

La classificazione sismica del Lazio 42

Storia della CLASSIFICAZIONE SISMICA 1915 - 1983 1984 - 2003 http://zonesismiche.mi.ingv.it/

Storia della CLASSIFICAZIONE SISMICA 2003 Attuale classificazione Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003 http://zonesismiche.mi.ingv.it/

Provincia di Frosinone: 30 comuni nella zona 1 Acquafondata Alvito Arpino Atina Belmonte Castello Broccostella Campoli Appennino Casalattico Casalvieri Cervaro Colle San Magno Fontechiari Gallinaro Isola del Liri Pescosolido Picinisco Posta Fibreno Rocca D'Arce San Biagio Saracinisco San Donato Val di Comino San Vittore del Lazio Sant'Elia Fiumerapido Santo Padre Settefrati Sora Terelle Valle Rotonda Vicalvi Villa Latina Viticuso Provincia di Frosinone: 30 comuni nella zona 1

Le novità della classificazione sismica 2003 1) TUTTA l’Italia è sismica; 2) è previsto l’adeguamento sismico degli edifici strategici per la P.C. e di quelli ad alto affollamento; 3) classificazione e norme tecniche sono collegate; 4) le norme tecniche considerano edifici e infrastrutture; 5) la classificazione è soggetta a periodiche revisioni; Non sono declassati comuni precedentemente attribuiti a categorie più cautelative. Non viene adottata (non ancora) una forma assicurativa obbligatoria per la copertura economica dei danni dei prossimi terremoti.

Le nuove norme tecniche 2009 Queste norme stabiliscono che l’entità delle azioni sismiche da considerare nel progetto delle strutture viene definita in ogni punto nel territorio nazionale e non più sulla base della zona sismica; quindi una stima più accurata. Le nuove norme contengono criteri moderni e nuove regole per il rafforzamento delle strutture esistenti, una scelta fondamentale per la riduzione del rischio sismico.

La riduzione del rischio sismico Si attua attraverso: miglioramento della conoscenza della sismicità del territorio, attraverso reti di monitoraggio e studi di sismicità; aggiornamento della classificazione sismica e della normativa; riduzione della vulnerabilità dell’edilizia più antica, recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio; migliore utilizzo degli strumenti ordinari di pianificazione per conseguire, nel tempo, un riassetto del territorio che tenga conto del rischio sismico; intervento sulla popolazione con azioni di informazione e sensibilizzazione; miglioramento dell’operatività e dello standard di gestione dell’emergenza post-terremoto. 49

per ridurre il rischio sismico Le regole d’oro per ridurre il rischio sismico 1. INFORMARSI! 2. RISPETTARE LE REGOLE 3. RISPETTARE L’ABC 4. SAPERE COMPORTARSI 5. PREPARARSI

1. INFORMARSI! www.ingv.it www.protezionecivile.it

2. RISPETTARE LE REGOLE Classificazione sismica 1984 (fino al maggio 2003) Classificazione sismica proposta nel 1998

3. RISPETTARE L’ABC S. Giuliano di Puglia, 31 Ottobre 2002

Le tecnologie costruttive antisismiche sono molto avanzate (vedi ad es. le tecniche di “isolamento sismico”). Ma l’essenziale, sia per le costruzioni in c.a. che in muratura, è rispettare sempre l’ABC (l’Arte del Ben Costruire). S. Giuliano di Puglia, 31 Ottobre 2002

4. SAPERE COMPORTARSI

5. PREPARARSI

5. PREPARARSI