Ansia e tecniche di rilassamento

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
UNIVERSITA’ TOR VERGATA
Advertisements

Il Doping: fenomeno tra sport e dipendenza Medico Farmacologo Clinico
Didattica pratica.
Metodi di studio Metodi chirurgici Metodi elettrofisiologici
YOGA Le Asana.
Elaborare le informazioni attraverso il dialogo interno
Freud e la psicoanalisi
La sensazione Eleonora Bilotta.
Metodi di ricerca in Psicologia
Facoltà di Scienze Motorie Verona
Andrea Campara Facoltà di Scienze Motorie Università di Verona
Facoltà di Scienze Motorie
IL DOLORE E' una sensazione spiacevole provocata (in genere) da fattori potenzialmente dannosi per le cellule. Le cellule “offese” liberano molecole che.
CRAWL Facoltà di Scienze Motorie Verona
Lo Stress in Ambito Occupazionale
Teoria e metodologia dell’allenamento
FACOLTA DI ECONOMIA Corso di laurea in Operatore giuridico di impresa Corso di abilità informatiche Docente: dott. Nicola Lettieri Parte 6 - Ergonomia.
LA CEFALEA IN ETA’ PEDIATRICA
Depressione in gravidanza e allattamento Annunziata Mastrogiacomo
… LA POSTURA SUPINA … Posizione di mantenimento del riposo che trova indicazioni in diverse condizioni cliniche. È una postura obbligata per i pazienti.
il NORDIC WALKING NON E’ SOLO CAMMINARE CON I BASTONCINI
ATTIVITA’ FISICA.
La Back School.
L’allenamento della forza
Una Puglia Solidale a partire dai Disabili" CONVEGNO REGIONALE MO.V.I. (Movimento Volontariato Italiano) – Federazione pugliese Bari, 23 Ottobre 2005 Terapie.
MODELLO DI TRATTAMENTO MULTIDISCIPLINARE NON FARMACOLOGICO DEL
13 Febbraio 2013 Disturbi d’ansia e attacchi di panico in adolescenza
LA RICEZIONE ANALISI TECNICA Massimo Della Rosa.
COS' E' L' ALLENAMENTO? E' un processo atto ad indurre degli adattamenti biologici tali da permettere un miglioramento di qualità specifiche.
Infarto e Angina pectoris
LA MOBILIZZAZIONE DEL PAZIENTE A LETTO
Epilessia Dott.ssa Maria Riello. L'epilessia è una sindrome caratterizzata dalla ripetizione di crisi epilettiche dovute all'iperattività di alcune cellule.
Teoria e metodologia dell’allenamento
CORTECCIA CELEBRALE EMISFERI E LOBI ....
La flessibilità.
La forza.
Forza massima Forza di velocità Forza di resistenza
Urgenze ed Emergenze Neurologiche
BLS(D) Rianimazione CardioPolmonare
I Fondamentali Tecnici Della Pallavolo
OSSA E ARTICOLAZIONI ALCUNE MALATTIE.
La Self-Analisi Bioenergetica, una terapia centrata sul corpo.
La velocità.
Esercizi a domicilio dopo intervento di protesi totale di anca
Fibromialgia La fibromialgia muscolare si verifica nel 90% dei casi portando fatica e spossatezza ai soggetti colpiti, conseguenza derivata dalla difficoltà.
TEORIA E METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
Apparato locomotore Calogero stefanelli.
ATTIVITA’ FISICA ADATTATA IN RSA
MISURAZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA
Terapia non farmacologica
Corso di comunicazione efficace a cura di Carlo Bosna
La depressione nell’adolescenza
Metodologia di allenamento nel nuoto
La sicurezza elettrica
La sicurezza al computer
IL RESPIRO CONSAPEVOLE dr
MECCANISMI FISIOLOGICI PER L’ALLENAMENTO DELLA RAPIDITA’
LA RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE UNIVERSITA’ DI SCIENZE MOTORIE
I giovedì della psicologia Benvenuti alla serata:.
Le 12 Lezioni del corso 1.Il miracolo della stazione eretta 2.Le articolazioni Le articolazioni Infiammazione – I Vaccini 5.Sistema Nervoso.
Esercizi per mantenere la schiena in buona salute
I disturbi psicosomatici
CARATTERISTICHE DELL’ALLENAMENTO E GLI ADATTAMENTI DEL SISTEMA MUSCOLARE E CARDIOVASCOLARE.
L’allenamento sportivo. La definizione L’allenamento sportivo è un processo sistematico mediante il quale si determinano dei cambiamenti nell’organismo.
La forza. La capacità dell’apparato neuro muscolare di vincere o contrapporsi a un carico esterno con un impegno muscolare DEFINIZIONE.
Cos'è la febbre? La febbre è un aumento della temperatura corporea superiore ai 37°C se misurata per via cutanea (ascellare), o superiore ai 37,5°C se.
ANALISI DEI SEGNALI Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza fisica in funzione del tempo. Ad esempio: la pressione in un punto dello spazio.
© by FIPAV - Centro Qualificazione Nazionale CORSO PER ALLENATORI DI PRIMO GRADO MODULO 3 METODOLOGIA 3 “Lo sviluppo della forza nel pallavolista – Concetti.
corso di I° grado Relatore: Gualdi Simone
Yoga in Comune Un nuovo strumento Un nuovo strumento per migliore la vostra vita in ufficio per migliore la vostra vita in ufficio Progetto WHP Comune.
Transcript della presentazione:

Ansia e tecniche di rilassamento

Le tecniche di rilassamento richiedono uno sforzo limitato e possono essere utilizzate in qualsiasi momento. Il rilassamento viene definito come uno stato psicofisico nel quale l'individuo si sente sollevato dalla tensione. Raggiungere uno stato di rilassamento significa quindi essere in grado di controllare il livello di attivazione fisiologica, in modo tale da creare i presupposti per liberarsi dalla tensione.

IL BIOFEEDBACK Da un punto di vista storico, il Biofeedback si sviluppò negli Stati Uniti alla fine degli anni ’60, quando alcuni ricercatori (Miller, Brener, Snyder e Noble ed alt.) dimostrarono che sia nell’animale sia nell’uomo è possibile controllare alcuni parametri quali: la frequenza cardiaca, i ritmi elettroencefalografici, la vasocostrizione cutanea … Successivamente si diffuse anche in Europa ed in Italia a partire dagli anni ’70.

Il Biofeedback permette di rappresentare l’informazione sulle funzioni biologiche di un individuo o almeno questa è la definizione più semplice. Spesso ci affidiamo a strumenti che ci informano su quanto sta avvenendo nel corpo. In realtà, nessuno di questi strumenti esercita un’azione su di noi ma sono solo una sorta di specchio esterno dei nostri stati interni: questo è il Biofeedback.

BIOFEEDBACK E MEDICINA Le tecniche con il Biofeedback in medicina sono nate per rilevare e misurare le reazioni del Sistema Nervoso Autonomo, con lo scopo di modificarle attraverso un training realizzato con l’aiuto di un’apparecchiatura computerizzata. Tramite questa apparecchiatura è possibile registrare una serie di processi biologici quali il battito cardiaco, l’intensità e la frequenza dell’attività elettrica della muscolatura, le variazioni della temperatura corporea, il comportamento delle onde cerebrali e non solo, in altri termini, si può valutare come il soggetto reagisce a varie situazioni, per  esempio di ansia o stress e successivamente addestrarlo al controllo di tali reazioni. Negli Stati Uniti è considerata terapia d’elezione nel trattamento delle cefalee negli adulti e nei bambini, poiché i risultati ottenuti sono alla stregua di quelli dati dalla terapia farmacologica.

A CHE SCOPO VIENE USATO? L’obbiettivo non è tanto quello di produrre uno stato particolare, ma più propriamente quello di facilitare l’auto-consapevolezza ed il controllo di alcuni parametri fisiologici. Prima si fa pratica (training) con l’apparecchiatura, acquisendo così una maggiore consapevolezza e sensibilità rispetto alle reazioni fisiche. In seguito, dopo un esercizio prolungato e continuo, si riuscirà ad avere coscienza di questi segnali interni senza dover ricorrere agli indicatori strumentali. Raggiunto questo obbiettivo si cerca di integrare nella propria vita di tutti i giorni questa capacità di regolazione appresa di una variabile somatica: per esempio si può ottenere l’abbassamento della contrazione muscolare, l’aumento della temperatura, o la diminuzione dei battiti cardiaci.

Per raggiungere questo obbiettivo si deve procedere attraverso questi stadi: 1) Ricevere un feedback continuato, immediato ed esatto dei processi biologici interni, mediante la rilevazione strumentale del Biofeedback. 2) Eseguire costantemente le tecniche apprese, in modo da acquisire maggiormente il significato delle informazioni ricevute. 3) Applicare nelle diverse situazioni della vita quotidiana i procedimenti del training con il Biofeedback.

COSA VIENE MISURATO ? EMG – Elettromiografia Lo strumento per il training EMG fornisce il feedback relativo a quanto accade in un certo gruppo di muscoli, ad esempio quelli della fronte. Con la pratica si impara a rilassare volontariamente determinati gruppi muscolari o singoli muscoli in tensione: ciò comporta una riduzione dell’attività del Sistema Nervoso Simpatico ed una conseguente attenuazione e scomparsa di tutti i disturbi somatoformi legati ad essa.

T-Temperatura Il T-Biofeedback è costituito da un sensore in grado di misurare le minime variazioni della temperatura (di un decimo di grado o anche meno) sulla superficie della pelle, in genere sul polpastrello di un dito, che vengono poi segnalate su una scala graduata o uno schermo digitale, evidenziando l’influenza degli stati emotivi. GSR-Resistenza elettrica cutanea La microsudorazione della mano è una manifestazione immediata degli stati d’ansia e dei vissuti emotivi. Il GSR Biofeedback rileva i minimi cambiamenti e li segnala, solitamente mediante un suono che aumenta o diminuisce a seconda del mutare della conduttività.

Pletismo La registrazione della frequenza e dell’intensità del ritmo cardiaco avviene con l’applicazione di sensori sui polpastrelli delle dita e consente una misura delle variazioni dovute ai diversi stati emotivi. EEG-elettroencefalografia In questo caso vengono posti due o quattro elettrodi in posizione frontale  e/o  occipitale per valutare le variazioni delle onde beta, alfa, theta e delta. Non si tratta di un’analisi elettroencefalografica completa, bensì di una registrazione di alcune variabili psicofisiologiche legate ai diversi stati emotivi.

METODOLOGIA Il trattamento con Biofeedback è suddiviso generalmente in quattro fasi: *Baseline: si esegue l’anamnesi del paziente e si valutano le reazioni di partenza relative ad alcuni parametri significativi; si valuta se la terapia è indicata e con quale variante.  *Trattamento: si esegue il ciclo di sedute (generalmente 6-10) con una frequenza, generalmente, di una alla settimana.  *Verifica: si confrontano i risultati finali con il baseline iniziale (dati registrati nelle prime sedute).   *Follow-up: si valuta la stabilità dei risultati a distanza di tempo (3-6-12 mesi) dal trattamento.

dolori muscolari in generale (su base contrattuale) ALCUNE PRINCIPALI  APPLICAZIONI   I campi di applicazione del Biofeedback sono numerosi. Quelli di maggiore riscontro sono: cefalea tensiva dolori muscolari in generale (su base contrattuale) insonnia stati d’ansia stress disturbi psicosomatici

TRAINING AUTOGENO Un contributo fondamentale allo studio del rilassamento e alla sua pratica terapeutica fu apportato dal professor J. H. Schultz, il quale sviluppò un metodo chiamato training autogeno. Si tratta di uno stato di leggero trance autoindotto attraverso tecniche di autosuggestione, il quale porta ad uno stato di rilassamento fisico e mentale.

“…TRAINING SIGNIFICA: ALLENAMENTO, CIOÈ APPRENDIMENTO GRADUALE DI UNA SERIE DI ESERCIZI DI CONCENTRAZIONE PSICHICA PASSIVA, PARTICOLARMENTE STUDIATI E CONCATENATI, ALLO SCOPO DI PORTARE PROGRESSIVAMENTE AL REALIZZARSI DI SPONTANEE MODIFICAZIONI DEL TONO MUSCOLARE, DELLA FUNZIONALITÀ VASCOLARE, DELL’ATTIVITÀ CARDIACA E VASCOLARE, DELL’EQUILIBRIO NEUROVEGETATIVO E DELLO STATO DI COSCIENZA… ….AUTOGENO SIGNIFICA: “CHE SI GENERA DA DA SÉ “;  QUESTO METODO SI DIFFERENZIA DALLE TECNICHE IPNOTICHE  LE CUI REALIZZAZIONI  SONO ATTIVAMENTE INDOTTE DAL TERAPEUTA….

- L’AMBIENTE nel quale si decide di praticare il Training Autogeno deve essere tranquillo, confortevole, in penombra, lontano da stimoli sonori e visivi. - L’ABBIGLIAMENTO non necessita di alcuna particolarità, l’unico requisito è che non sia costrittivo. Vanno tolti anche orologio, occhiali e scarpe. - LA DURATA di una esercitazione di Training Autogeno non supera solitamente i 10 minuti e va praticata sistematicamente, almeno nelle prime settimane, per due-tre volte al giorno. Inizialmente partendo solo con il primo esercizio, anche in maniera frazionata. Man mano che aumenta la familiarità con il rilassamento si completa l’esercizio e si introduce il secondo e così via.

LE POSTURE posizione supino: gambe leggermente divaricate con le punte rivolte verso l’esterno, braccia distanti dal corpo appena flesse ai gomiti con le dita delle mani rilassate che formano un piccolo arco. La testa può essere poggiata su un cuscino oppure sullo stesso piano del busto. Importante è che la posizione permetta il rilassamento del collo e delle spalle. posizione seduto su una poltrona: schienale e braccioli devono essere  tali da consentire l'appoggio della testa e gli avambracci. Le mani e le dita poggiano inerti sul bordo dei braccioli, facendo anche in modo che le gambe non tocchino tra loro e che i piedi siano poggiati comodamente a terra. posizione del cocchiere, i piedi poggiano a terra mentre le ginocchia, flesse a circa 90°, vanno mantenute leggermente divaricate.  La posizione corretta del busto è quella che si ottiene lasciando pendere le braccia lateralmente, lungo il corpo, inspirando profondamente estendendo il torace e la nuca. Quindi lasciarsi ricadere su se stesso espirando profondamente in modo che la testa e le spalle cadano in avanti. Raggiunta questa posizione portare gli avambracci sulle cosce. Questa posizione, che esercita una pressione sull’addome e sulla gabbia toracica, è sconsigliata agli obesi, alle donne in stato di gravidanza e a chi soffre di disturbi alla respirazione e alle vertebre e cervicali.

Gli ambiti di applicazione sono molteplici, può servire ad incrementare lo studio, il lavoro, la pratica sportiva…; può migliorare le nostre capacità di controllo e curare i disturbi più comuni su base psicosomatica ed aumentare le prestazioni sportive. È molto seguito nella pratica clinica dove risulta particolarmente indicato per i seguenti disturbi: Disturbi d’ansia Disturbi di somatizzazione Insonnia Stress

In un ottica preventiva e di promozione della salute, il T. A In un ottica preventiva e di promozione della salute, il T.A. costituisce uno strumento molto utile per perseguire i seguenti obiettivi: Controllo e gestione dello stress  Controllo delle reazioni emotive eccessive  Autoinduzione di calma  Autodeterminazione  Introspezione  Miglioramento delle prestazioni mentali e sportive

Esistono, comunque, anche delle controindicazioni all’utilizzo della tecnica e tra le principali si ritrovano: Insufficienza cardiaca (scompenso cardiaco), infarti recenti  Psicosi (soprattutto le forme schizoidi)  Depressione grave  Nevrosi ossessiva grave  

TECNICA DI RILASSAMENTO  CICLO INFERIORE   Gli esercizi del ciclo inferiore permettono di controllare l'emotività e  la soglia di emozione, e rendono possibile la regressione  di molti disturbi psichici, quali ansia, stress, stanchezza psicogena, varie fobie come l'ereutofobia o eritrofobia ( la paura di arrossire),  la claustrofobia  (paura dei luoghi chiusi), l' agorafobia ( paura dei luoghi aperti), ecc.   La tecnica di rilassamento del ciclo inferiore  è indicata inoltre in molti casi di patologie croniche di natura psicosomatica,  come ipertensione, disturbi dell'apparato digerente, distonie neurovegetative ecc.

pesantezza, che agisce sul rilassamento dei muscoli; Gli esercizi fondamentali sono utili per raggiungere un livello di rilassamento elevato, intervenendo attivamente nei meccanismi che solitamente scattano in maniera automatica. Gli esercizi complementari, invece, sono mirati in maniera specifica verso un organo.  I primi due sono detti FONDAMENTALI e gli altri quattro COMPLEMENTARI: pesantezza, che agisce sul rilassamento dei muscoli; calore, che agisce sulla dilatazione dei vasi sanguigni periferici; plesso solare, che agisce sugli organi dell’addome; esercizio organi interni (facoltativo) cuore, che agisce sulla funzionalità cardiaca; respiro, che agisce sull’apparato respiratorio; fronte fresca, che collega nuovamente con la realtà.

Al termine di ogni seduta   Eseguire dei piccoli movimenti detti ESERCIZI DI RIPRESA. Consistono in movimenti di flessione ed estensione dei piedi e delle mani fino al coinvolgimento delle braccia e delle gambe, prima piccoli e via via sempre più energici. Quindi respirare profondamente e aprire gli occhi.

TECNICA DI RILASSAMENTO  CICLO SUPERIORE   Il ciclo superiore autogeno è basato sulle seguenti tecniche, che si apprendono dopo aver assimilato la tecnica del ciclo inferiore: tecniche di visualizzazione per la salute, finalizzate a liberare le forze di autoguarigione. tecniche di visualizzazione, finalizzate ad eliminare abitudini nocive e dipendenze (fumo, alcol, bulimia ecc.). tecniche di visualizzazione per  l’autorealizzazione, finalizzate  a superare blocchi e difficoltà mentali e a raggiungere gli obbiettivi prefissati.

Visualizzazione del colore personale La seconda serie di esercizi, finalizzati all’emersione dei contenuti psichici rimossi, ai cambiamento evolutivo, consistono in visualizzazioni e formulazioni Visualizzazione del colore personale Visualizzazione di tutti i colori (esperimento del prisma) Visualizzazione di oggetti Visualizzazione di concetti Visualizzazione di vissuti personali Visualizzazioni di persone  Domande all’inconscio   Risposte dell’inconscio

Questi esercizi  sono volti ad agire profondamente sull'inconscio, in modo  analogo alla psicoterapia analitica, ma con maggiore rapidità ed intensità. Mentre la tecnica del ciclo fondamentale mostra un'efficacia non superata  da altre tecniche, il ciclo superiore (complementare o psichico) viene di solito ignorato o sostituito da nuove metodiche Una delle nuove tecniche più seguite é la "tecnica del sentiero"

TECNICA DEL SENTIERO       Quando il paziente ha raggiunto, con gli esercizi del ciclo fondamentale, lo stato "autogeno", simile al sonno (durante il quale è possibile far affiorare episodi del passato come durante i sogni)  lo si invita a visualizzare "il sentiero della  sua vita" e ad osservare le immagini che gli vengono incontro. Si tratta sempre di elementi relativi a vissuti che devono essere rielaborati.     La "tecnica del sentiero " è attualmente la metodica più efficace per superare i traumi del passato e viene utilizzata anche nell'ipnosi regressiva