Informatica per l’e-Government Come cambia la Pubblica Amministrazione italiana prof. Valter Baldassi Università Ca’ Foscari, Venezia - Facoltà di Economia.

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Informatica per l’e-Government Come cambia la Pubblica Amministrazione italiana prof. Valter Baldassi Università Ca’ Foscari, Venezia - Facoltà di Economia

e-Government: i concetti fondamentali indice note e riferimenti e-Government: i concetti fondamentali i paradigmi tecnologici dell’e-Government verso nuovi modelli di Pubblica Amministrazione il caso italiano la società digitale e-democracy

e-Government: i concetti fondamentali definizioni fattori abilitanti obiettivi e strategie

il prefisso “e” ogni nuova tecnologia provoca cambiamenti nella società e nell’economia esempi: elettricità (fine ‘800) telefono (inizio ‘900) …………………………………… informatica e comunicazioni (fine ‘900) il prefisso “e” denota l’impiego di tecnologie IC in particolari settori di attività: commercio, imprese, pubblica amministrazione la storia moderna è piena di esempi in questo senso: dalle macchine tessili dell’800 al trasporto aereo, alle biotecnologie, ecc.

“e-…”: il segno di un cambiamento per comprendere il cambiamento occorre mettere a fuoco il contenuto delle attività interessate da “commerce” a “e-commerce” ……. da “business” a “e-business” …… da “government” a “e-government” contenuto delle attività di “government” servizi forniti da amministrazioni ed istituzioni pubbliche a gruppi più o meno estesi di cittadini estensione e caratteristiche del gruppo dipendono dalla posizione di chi offre il servizio, nella scala gerarchica della pubblica amministrazione

una definizione statica (cosa si fa): definizioni una definizione statica (cosa si fa): fornitura dei servizi tipici di “government” con il supporto delle tecnologie IC (informatica e reti di telecomunicazione) una definizione dinamica (perché si fa): processo di trasformazione delle relazioni interne ed esterne del settore pubblico per ottimizzare le caratteristiche del servizio fornito e la partecipazione dei cittadini accento su fattori abilitanti (definizione statica) o su obiettivi (definizione dinamica) le due definizioni si completano a vicenda e rimandano a due aspetti fondamentali dell’e-Government: i meccanismi tecnologico-applicativi e le finalità politico-sociali dell’intervento

e-Government come risultato di tre spinte convergenti: le spinte convergenti e-Government come risultato di tre spinte convergenti: sviluppo tecnologico l’innovazione tecnologica mette in crisi il modello di servizio corrente esigenze di razionalizzazione della Pubblica Amministrazione riflessi sulla spesa pubblica e sull’economia del Paese riforma dell’ordinamento statuale (federalismo) necessità di rendere effettivi i cambiamenti istituzionali introdotti

fattori abilitanti i fattor abilitanti condizionano gli obiettivi, per cui è necessario che questi fattori vengano analizzati con cura prima di procedere alle azioni di sviluppo i progetti di e-Government sono condizionati da numerosi fattori, che ne rendono incerti gli esiti (fattori abilitanti) sono condizioni di varia natura, che determinano la possibilità pratica di realizzare il cambiamento fattori sociali e culturali, economici, politici, normativi e tecnologici l’assortimento di questi fattori definisce la c.d. “digital society” e determina il “digital divide” quota parte della società priva dei mezzi per accedere alle opportunità della società digitale (e-something …) cfr. cap. 5 la società digitale

fattori sociali e culturali condizioni ambientali che influenzano la ricettività al cambiamento struttura demografica della popolazione composizione e disponibilità della forza lavoro grado di scolarità conoscenze generali e specifiche abitudini al self-service modificabili solo nel medio-lungo periodo, con azioni di carattere generale

fattori economici condizioni che determinano il bilancio economico degli investimenti nell’e-Government investimenti pregressi in tecnologie IC nella pubblica amministrazione capitalizzazione del comparto (cittadini e imprese) reddito pro-capite (il cambiamento richiede investimenti anche sul versante dell’utenza dei servizi pubblici) rapporti fra spesa pubblica e PIL possibili margini di efficienza, che rendono conveniente il cambiamento presenza di nuovi soggetti economici, che possono intervenire in sostegno della pubblica amministrazione i nuovi soggetti possono assumere il ruolo di “providers” per fornire servizi di e-Government per conto delle amministrazioni pubbliche Nella capitalizzazione del comparto si deve anche considerare il livello di investimento delle famiglie nelle ICT: alti livello di investimento potrebbero rappresentare un freno alla nuove forme di e-gov, specie se le tecnologie possedute sono obsolete

fattori politici riguardano aspettative e domande dei cittadini da un lato, programmi politici (anche indirettamente collegati) dall’altro esempi di successo in altri Paesi o in altri settori presenza di politiche di riforma dell’ordinamento statuale e della pubblica amministrazione tutti gli ultimi governi hanno preso posizione su questi argomenti, prefigurando un nuovo modello di Pubblica Amministrazione cfr. cap. 3: verso nuovi modelli di Pubblica Amministrazione

fattori normativi esistenza di leggi e regolamenti che non impediscano, ma al contrario favoriscano il cambiamento regimi normativi, legali e fiscali riguardanti i documenti fisici e le transazioni on-line tutela della sicurezza e della privacy modalità di identificazione dei soggetti e di autenticazione dei documenti (allo sportello ed in rete) nell’ordinamento giuridico si osserva una presenza crescente di norme esplicitamente orientate all’e-Government

fattori tecnologici infrastrutture informatiche reti di comunicazione affermazione di standard pubblici o di fatto interoperatività e scalabilità dei sistemi

gli obiettivi dell’e-government cosa si propongono i progetti di e-Government? migliorare il servizio prodotto dalla pubblica amministrazione aumentare l’efficacia operativa del processo di produzione garantire il ritorno politico (consenso) sono tre categorie di obiettivi, presenti in ogni progetto di e-Government il raggiungimento di questi obiettivi determina il valore complessivo del progetto ogni tipologia di servizio possiede i propri valori massimi raggiungibili per ogni categoria

il cubo degli obiettivi le tre categorie di obiettivi si possono rappresentare graficamente, con i rispettivi valori disposti lungo tre assi cartesiani la somma dei valori raggiunti costituisce la misura del successo del progetto questi massimi variano in relazione alla tipologia del servizio: servizio all’utente ritorno politico max punto di eccellenza: massimo valore sui tre obiettivi efficienza operativa

le strategie di implementazione la complessità dei progetti di e-Government richiedono una precisa strategia di implementazione, i cui elementi sono la direzione del processo (chi lo guida) il focus (assortimento degli obiettivi) la presenza di una strategia esplicita consente di misurare il successo del progetto (ad esempio, mediante il cubo degli obiettivi)

classificare le strategie le possibili strategie possono essere classificate sulla base di due criteri dicotomici chi guida l’iniziativa? qual è il focus? si ottengono quattro approcci strategici, ognuno di essi caratterizzato da un tipo di direzione e da un assortimento di obiettivi

chi guida l’iniziativa? bottom-up (dal basso) le iniziative provengono spontaneamente da singoli enti, senza coordinamento centrale gli obiettivi riflettono la capacità dei dirigenti di comprendere e di sfruttare nuovi canali di fornitura dei servizi, di implementare nuovi workflow, di utilizzare budget adeguati inevitabili sovrapposizioni e conflitti, ma anche maggiore tempestività nella realizzazione top-down (dall’alto) esigenza di automatizzare e di migliorare i processi amministrativi interni obiettivi focalizzati sul raggiungimento di risultati in aree limitate, con particolare attenzione alla gestione del workflow iniziative verso l’esterno si limitano a siti esclusivamente informativi, che ripetono la struttura dell’ente e le caratteristiche del servizio

efficienza del processo qual è il focus? valore del servizio gli obiettivi sono espressi in termini di livello di servizio, sulla base di una analisi dei requisiti dei suoi utenti il focus sul servizio spinge all’outsourcing di servizi e di operazioni, specie quando gli obiettivi richiedono significative riorganizzazione interne dell’ente strategie più probabili all’inizio di un mandato politico, specie se cambia la coalizione di governo efficienza del processo esigenza di automatizzare e di migliorare i processi amministrativi interni obiettivi focalizzati sul raggiungimento di risultati in aree limitate, con particolare attenzione alla gestione del workflow iniziative verso l’esterno si limitano a siti esclusivamente informativi, che ripetono la struttura dell’ente e le caratteristiche del servizio

classificazione delle strategie quattro approcci focus\guida bottom-up top-down valore del servizio servizio su richiesta e-gov maturo efficienza del processo tradizionale burocratico

approccio tradizionale caratteristiche si punta sull’automazione interna e sui relativi processi, siti web solo informativi ritorno degli investimenti e livelli di rischio basso ritorno degli investimenti e rischio crescente il divario con le aspettative dei cittadini può portare a critiche pubbliche e mettere in discussione le decisioni di investimento il basso livello di ambizione può facilitare il raggiungimento degli obiettivi possibilità di evoluzione in questa categoria ricadono spesso le iniziative pilota per evolvere è necessario focalizzarsi sulle necessità degli utenti e sulle relative priorità focus\guida bottom-up top-down servizio processo tradizionale

approccio burocratico caratteristiche queste strategie implicano consistenti volumi di investimenti infrastrutturali siti web più completi, fino ad arrivare alle transazioni possono generare valore a livello centrale, ma richiedono strategie locali molto più orientate all’utente ritorno degli investimenti e livelli di rischio maggior ritorno dell’investimento, ma anche maggior rischio politico possibilità di evoluzione se queste strategie si consolidano, è improbabile possano evolvere verso modelli di e-government maturo, vista la mancanza di focus esterno focus\guida bottom-up top-down servizio processo burocratico

ritorno degli investimenti e livelli di rischio servizio su richiesta caratteristiche anche se di ampiezza limitata, queste strategie possono apportare molti miglioramenti nelle relazioni fra un ente ed i suoi clienti ritorno degli investimenti e livelli di rischio il ritorno degli investimenti tende ad essere più alto che negli altri approcci, con qualche rischio tecnico derivante dalla posizione dei proponenti (bottom-up) possibilità di evoluzione per evolvere verso l’e-government maturo è richiesta una forte sponsorizzazione politica, che si può raggiungere attraverso la “vendita” dei risultati focus\guida bottom-up top-down servizio su richiesta processo

ritorno degli investimenti e livelli di rischio e-government maturo caratteristiche strategie ambiziose, richiedono profonde trasformazioni, anche organizzative necessità di integrare tutti i canali che attraversano l’amministrazione, sia in senso orizzontale, sia in senso verticale (gerarchico) ritorno degli investimenti e livelli di rischio alti sia i ritorni sia i rischi rischi estesi: organizzativi, finanziari, tecnici e politici priorità gestire i rischi ed assicurare continuità alla strategia, anche in presenza di turbolenze focus\guida bottom-up top-down servizio e-gov maturo processo

le forme dell’interazione ognuno dei quattro approcci è caratterizzato da una particolare forma di interazione fra utente e pubblica amministrazione tradizionale  semplice presenza (siti istituzionali, solo informazione) burocratico  comunicazione (interazione con l’ente, ricerche) servizio su richiesta  transazione (portali, self-service) e-Government maturo  trasformazione del servizio

stadi evolutivi e ritorno politico le forme dell’interazione fra utente e pubblica amministrazione possono cambiare nel tempo si possono interpretare come quattro stadi evolutivi di una unica strategia di implementazione ogni stadio evolutivo è caratterizzato da maggiori costi, ma anche da un maggior valore per il cittadino da qui un diverso ritorno politico per ognuno dei quattro stadi

quattro stadi evolutivi di una strategia E-Government Four Phases Additional Features ä Intranet Apps. Interactivity Personalization Basic Search Linked Sites Agency sites Information only Govt portal E-Procurement Self-Service Communities CRM Apps. Advanced E-voting E-malls DTV exploited ME-business Data mining Presence Interaction Transaction Transformation Increasing Application Cost Increasing Constituent Value Tactical Strategic valore politico crescente

il valore del servizio è basso: presenza in questo stadio l’interazione fra cittadino e p.a. è solo di tipo informativo: presenza di siti solo consultabili comunicazioni con media tradizionali le informazioni sono solo quelle decise dall’ente il valore del servizio è basso: può essere classificato come e-government? è solo un punto di partenza evolvere nello stadio successivo non è un problema tecnico, si richiede solo una maggiore focalizzazione sulle necessità degli utenti

comunicazione o interazione l’interazione assume varie forme, che tutte implicano un colloquio fra utente e p.a. ricerca di informazioni specializzate o personalizzate possibilità di inviare richieste (e-mail) possibilità di compilare moduli implicazioni organizzative… sul versante della p.a. ci deve essere qualcuno che riceve le comunicazioni … e non tecniche: ampia disponibilità di strumenti

transazione l’interazione consiste nell’adempimento di un obbligo formale dell’utente pagamento di tasse e imposte transazioni commerciali certificazione gli strumenti utilizzati sono portali, sistemi di e-procurement, sportelli self-service…. ora ai problemi organizzativi si aggiungono anche problemi tecnici (sicurezza delle transazioni, privacy,…)

è lo stadio più avanzato di una strategia di e- government trasformazione è lo stadio più avanzato di una strategia di e- government implica una profonda ristrutturazione della pubblica amministrazione centralità del cittadino-utente ridefinizione della natura del servizio reingegnerizzazione delle procedure di erogazione progettazione di nuovi workflow interni è lo stadio evolutivo che richiede il massimo dei fattori abilitanti implica alti costi, accompagnati da alti rischi di insuccesso

come si imposta una strategia › readiness assessment: rilevare stato di preparazione dell’amministrazione e dei potenziali utenti maturità e importanza del servizio definire un insieme di obiettivi per l’e-government sulle tre dimensioni del servizio, dell’efficienza e del ritorno politico definire un corrispondente sistema di benchmark (metriche) definire le priorità ed allocare le risorse

i paradigmi tecnologici dell’e-Government › concetti introduttivi infrastrutture di comunicazione flussi documentali digitali posta elettronica certificata firma digitale CIE e CNS portali e siti web t-Government (il digitale terrestre) nuovo

concetti introduttivi paradigma tecnologico: insieme di tecnologie correlate in relazione ad una determinata soluzione applicativa la tecnologia rappresenta una spinta evolutiva ed un fattore abilitante per i progetti di e-Government

tecnologie di base i paradigmi tecnologici dell’e-Government fanno largo uso di tecnologie di base consolidate internet e reti di comunicazione posta elettronica smart card gestione di carte utilizzabili in vari contesti, come carte di credito a circolazione locale crittografia ed altre tecniche di protezione

il ruolo dei paradigmi tecnologici interazione con il pubblico portali e siti web interoperabilità e cooperazione fra Amministrazioni infrastrutture di comunicazione posta elettronica certificata flussi documentali digitali riconoscimento digitale firma digitale Carta di Identità Elettronica e Carta Nazionale dei Servizi

gli strumenti dell’innovazione portali (generalisti, specifici) e siti web siti Internet dove è possibile svolgere tutta la gamma di attività connesse ad un adempimento o ad un servizio front-office multicanale con un unico contatto si ottiene un servizio complesso, che richiederebbe numerosi adempimenti da parte dell’utente

infrastrutture di comunicazione in questi ultimi anni si è avuta una crescita non coordinata di tante reti di vario tipo (di area geografica, di settore, di categoria) sviluppate all’interno di vincoli amministrati e territoriali non possono a realizzare il back-office della P.A. la RUPA (Rete Unitaria della P.A.) collega le P.A. centrali costituisce un primo tentativo di ovviare a questi inconvenienti evoluzione: dalla RUPA alla Rete Nazionale infrastruttura abilitante per tutti i servizi G2C, G2B, G2G “federazione” di tutte le reti esistenti di area geografica (reti regionali e sub-regionali) di settore o di categoria (Sanità, Pubblica Istruzione, Finanze, Lavoro) RUPA

sistema pubblico di connettività inter-network di reti paritetiche appartenenti a diversi soggetti della PAC/PAL obiettivo offrire livelli prestazionali e di sicurezza delle interconnessioni omogenei su tutto il territorio nazionale monitorati e rispondenti a politiche definite a livello centrale alla Rete Nazionale si connettono RUPA RUPAR (reti regionali realizzate sul modello RUPA) Community Network (reti di categoria e territoriali) reti di Enti Locali altre reti (es.: GARR)

la Rete Nazionale l’architettura tecnica ed organizzativa della Rete Nazionale è stata definita con la collaborazione delle autonomie locali e degli operatori del settore linee guida della Rete Nazionale: approvate dalla Conferenza unificata nella seduta del 18 gennaio 2001 in attuazione di questo, il 21 maggio 2001 è stata emanata una direttiva a tutti gli Enti locali sulle modalità di interconnessione alla Rete nazionale dal punto di vista tecnico, è costituita da una extranet sicura multiprovider, che collegherà tutte le amministrazioni locali tra loro e con quelle centrali, secondo un modello architetturale peer to peer ed any to any

architettura della Rete Nazionale tutte le reti sono connesse attraverso gli Exchange Point Operator (EPO) nazionali e locali gli EPO sono operatori che garantiscono l’interconnessione delle Amministrazioni mediante peering tra le reti dei Service Provider hanno il compito di rilevare e conservare tutti i dati relativi alla qualità del servizio

servizi di rete offerti trasporto any to any equivalenti a quelli di una dorsale IP fra le amministrazioni aderenti i fornitori di servizi di accesso devono rispettare i parametri di qualità già definiti nei contratti RUPA qualità presso gli EPO sono collocati i servizi di certificazione forniti da società indipendenti sicurezza gestione di Firewall, di Intrusion Detection System, Antivirus, security audit,… interoperabilità accesso attraverso una opportuna porta di rete, che garantisce un adeguato livello di sicurezza (modulato sulle esigenze dell’amministrazione) possibilità di attivare reti private virtuali sicure

servizi applicativi G2G la Rete Nazionale offre anche i seguenti servizi applicativi servizio di directory servizio di autenticazione. servizio di interoperabilità per lo scambio di documenti informatici: firma digitale, protocollo e posta registrata. servizi di integrazione applicativa: messaggistica, notifica eventi questi servizi sono diretti a supportare le interazioni G2G tra le amministrazioni

servizi di integrazione applicativa realizzano la c.d. “interoperabilità” tra i sistemi informativi delle amministrazioni, che avverrà sulla base di standard che identificano i servizi ed i dati che ogni amministrazione dovrà rendere disponibili sulla rete per ogni servizio esposto specificano i livelli di sicurezza, le modalità tecniche di accesso ed i relativi protocolli le amministrazioni dovranno realizzare sistemi informatici capaci di esporre i propri dati e servizi sulla Rete nazionale secondo piani coordinati dal Centro tecnico della Rete Nazionale

i primi livelli di integrazione applicativa primo livello: abolizione dei certificati e delle autocertificazioni le amministrazioni certificanti realizzano sistemi capaci di esporre in rete, secondo uno standard comune basato su XML, le informazioni che possiedono sui cittadini le amministrazioni procedenti potranno quindi accedere, tramite la Rete nazionale, alle informazioni possedute dalle amministrazioni certificanti che sono necessarie per l’erogazione dei propri servizi, eliminando in questo modo anche la necessità di autocertificazione secondo livello: la notifica degli eventi (coerenza tra gli archivi delle amministrazioni che contengono gli stessi dati) le amministrazioni di front office realizzano sistemi informatici per notificare via RN le variazioni a tutte le amministrazioni interessate le amministrazioni di back office realizzano sistemi capaci di ricevere le notifiche e di aggiornare i propri archivi

reti di area (reti geografiche che adottano il modello RUPA) utenti pubbliche amministrazioni centrali, attraverso i propri contratti con la RUPA reti di area (reti geografiche che adottano il modello RUPA) reti di settore community network aggregazione di soggetti pubblici, cooperanti sulla base di protocolli di intesa, che gestiscono autonomamente gli aspetti del trasporto, della cooperazione applicativa e della sicurezza, attraverso i propri fornitori qualificati di servizi IP singolo ente attraverso le selezione di provider qualificati

evoluzione delle reti di area community network evoluzione delle reti di area il concetto di rete viene esteso al di fuori dei limiti amministrativi classici, Regioni e Province più soggetti gestiscono autonomamente, nell’ambito di politiche specifiche, gli aspetti del trasporto, della cooperazione applicativa e della sicurezza integrano reti geografiche e reti di settore si configurano come sottoreti organizzate della rete nazionale

apertura al mercato dei fornitori privati di servizi IP la Rete Nazionale utilizza la rete internet italiana, qualificandola attraverso l’adozione di standard elevati di sicurezza e qualità apertura al mercato dei fornitori privati di servizi IP ogni amministrazione che aderisce alla Rete Nazionale può scegliere il proprio provider unico vincolo: verificare che il fornitore garantisca gli standard di sicurezza e qualità definiti centralmente il fornitore deve garantire l’adesione ad uno dei centri EPO meccanismo di pubblicità per aumentare la concorrenza possibilità di conoscere come e con quali oneri è soddisfatta la domanda di servizi della Rete Nazionale

flussi documentali digitali la gestione elettronica dei documenti formati o acquisiti dalla P.A. … insieme delle attività finalizzate alla registrazione di protocollo, alla classificazione, organizzazione, assegnazione e reperimento dei documenti … assume importanza centrale nel processo di cambiamento della P.A. primo obiettivo: arrivare alla c.d. “interoperabilità a norma” cooperazione tra i servizi applicativi dell’amministrazione, che devono presentarsi come interlocutore unico verso cittadini e imprese realizzata tramite il sistema delle norme e delle tecnologie abilitanti la gestione elettronica del flussi documentali secondo obiettivo: dalla interoperabilità a norma alla gestione elettronica integrata dei documenti di tutta l’amministrazione presupposto per servizi a valor aggiunto e transattivi (e-government maturo)

necessità di nuovi servizi per lo scambio di flussi informativi C2G non basta utilizzare i normali servizi di posta elettronica necessità di servizi di posta elettronica certificata devono rispondere alla normativa esistente devono consentire l’utilizzo della firma digitale agli Enti Locali viene chiesto di predisporre almeno le funzionalità di back-office necessarie ad assicurare il trattamento delle istanze ricevute per via telematica

i vincoli normativi del passato sono ormai stati superati sistema delle norme i vincoli normativi del passato sono ormai stati superati riferimento normativo: Testo Unico delle disposizioni … in materia di documentazione amministrativa – DPR 28.12.2000 n° 445 formazione rilascio tenuta conservazione gestione trasmissione di documenti da parte della p.a. produzione di documenti alla p.a. ed ai gestori di pubblici servizi norme su documenti informatici, protocollo, firma digitale, carta d’identità elettronica …

il documento informatico necessità di trasferire gli archivi cartacei su supporti informatici, garantendo l’efficacia legale sia dei documenti originali sia degli archivi digitali conservazione del documento informatico, per garantirne integrità identità provenienza reperibilità classificazione del documento informatico stabilisce in quale ordine reciproco i documenti si organizzano nello svolgimento dell’attività amministrativa rapporto fra documenti e procedimenti nei quali essi sono prodotti e inseriti

il protocollo informatizzato superare le funzioni classiche di registrazione e certificazione della corrispondenza, con sistemi per il tracciamento e l’esecuzione automatica dei flussi di lavoro l’archiviazione e la conservazione dei documenti il controllo di gestione l’accesso agli atti amministrativi autenticazione, autorizzazione e sicurezza gestiti con la firma digitale interoperabilità dei protocolli, basati su posta elettronica certificata le relazioni di scambio riguardano ogni livello di comunicazione inter- -amministrazione intra- intra- extra-

il progetto di protocollo informatizzato obiettivi: migliorare l’efficienza interna delle amministrazioni (meno registri cartacei, meno uffici protocollo, flussi più razionali) migliorare la trasparenza dell’azione amministrativa, attraverso strumenti per un efficace diritto di accesso allo stato delle procedure ed ai relativi documenti, da parte dei soggetti che esprimono un interesse legittimo sul procedimento strategie fissare regole per la corretta tenuta del registro, per l’interoperabilità fra sistemi indipendenti, per l’integrazione con gli altri strumenti di e-government lasciare alle amministrazioni la responsabilità delle scelte su questioni di efficienza interna fornire supporto finanziario e metodologico

collocazione del sistema di protocollo informatizzato presso ogni amministrazione deve essere creato un servizio dedicato alla gestione informatizzata dei flussi documentali e degli archivi scenario monolitico un’unica applicazione gestisce le risorse informative che hanno valenza generale (protocollo integrato con le applicazioni) scenario modulare il protocollo è visto come un modulo applicativo indipendente, esclusivamente dedicato al servizio di certificazione il protocollo è accessibile da parte delle altre applicazioni che costituiscono il sistema informatico dell’amministrazione

posta elettronica certificata scambio sicuro di posta elettronica (e-mail) criptata e decriptata tramite la CIE e la firma digitale del mittente e del ricevente l’e-mail tradizionale presenta numerosi punti deboli protezione delle comunicazioni privacy assenza di garanzie di consegna e di non ripudio del messaggio le tecnologie crittografiche permettono di realizzare un servizio sicuro, che può sostituire il tradizionale servizio di posta prima della trasmissione, il mittente sottopone i documenti alla procedura di firma elettronica la sicurezza della comunicazione è garantita dai protocolli sicuri (https)

fondamenti normativi il Testo Unico delle disposizioni in materia di documentazione amministrativa (DPR 28.12.2000 n°445) art.10: Il documento informatico sottoscritto con firma digitale … soddisfa il requisito legale della forma scritta e ha efficacia probatoria art.14: Il documento informatico trasmesso per via telematica si intende inviato e pervenuto al destinatario, se trasmesso all'indirizzo elettronico da questi dichiarato La trasmissione del documento informatico per via telematica, con modalità che assicurino la avvenuta consegna, equivale alla notificazione per mezzo della posta nei casi consentiti dalla legge

modalità di interazione: scambio di messaggi ed allegati definizione insieme degli strumenti mediante i quali il normale servizio di e-mail SMTP/MIME diventa giuridicamente equivalente al servizio di posta tradizionale possibilità di firmare elettronicamente il messaggio possibilità di risalire in modo inequivocabile alla data/ora di trasmissione garanzia dell’avvenuta consegna all’indirizzo e-mail del destinatario adesione agli standard previsti per la Rete nazionale, l’interoperabilità e la cooperazione applicativa modalità di interazione: scambio di messaggi ed allegati ordinari, tra individui XML, tra un individuo e un sistema informatico XML, tra sistemi informatici

modello architetturale Ž‘’“” modello architetturale il messaggio predisposto viene preso in carico dal server certificato del mittente il server appone al messaggio il MAC, calcolato con la propria chiave privata, in modo che il server destinatario possa controllare la sua identità questo autentica il server mittente, e lo recapita al destinatario finale contestualmente, il destinatario produce la ricevuta di ritorno, certificandola con il MAC, e la invia al server mittente 6. 7. 8. il flusso è lo stesso quando il mittente è esterno alla P.A.: basta che sia in grado di usare una firma digitale in questo caso i servizi sono erogati da un provider certificato, responsabile del calcolo del MAC Œ  ” “   ‘ Ž ’ MAC = Message Authentication Code

il server di posta certificata rispetto ad un server SMTP tradizionale, svolge le seguenti operazioni accesso alla Certification Authority per la verifica dei MAC presenti sui messaggi ricevuti tracciamento dell’attività in un “log” di posta gestione automatica delle ricevute di ritorno queste operazioni sono svolte da uno strato applicativo dedicato

due ipotesi progettuali un servizio di base presenta l’architettura vista può essere realizzato con interventi “leggeri” sui server di posta attualmente disponibili un servizio avanzato in determinati contesti, un messaggio di posta elettronica può avere scopi diversi dalla spedizione di un documento (es.: protocollo informatico, la casella di posta è usata come porta applicativa) l’associazione messaggio inviato – ricevuta di ritorno può essere mantenuta con meccanismi diversi

firma digitale ad ogni documento informatico può essere apposta una firma digitale, che equivale alla sottoscrizione prevista per atti e documenti in forma scritta su supporto cartaceo la firma digitale integra e sostituisce l’apposizione di sigilli, punzoni, timbri, contrassegni e marchi di qualsiasi genere la firma digitale è il risultato di una procedura informatica che consente al sottoscrittore, di rendere manifesta l’autenticità del documento al destinatario, di verificarne la provenienza e l’identità si basa su certificati elettronici rilasciati da particolari soggetti (certificatori) tecniche di crittografia asimmetrica (coppia di chiavi, pubblica e privata)

evoluzione normativa l’Italia è stata tra i primi paesi al mondo a dare piena validità legale alla firma digitale DPR 10.11.97 n° 513: strumento per sottoscrivere documenti informatici e per essere autenticati in modo certo nell’accesso ai servizi on-line successivamente, la materia è stata oggetto di una direttiva comunitaria (1999/93/CEE) il Testo Unico del DPR 445/2000 mantiene l’ impostazione del DPR 513/97 D. Lgs. 15.2.2002 n° 10 recepisce la direttiva e modifica in parte l’impostazione del DPR 513/97 diverse tipologie di firma digitale, con diversa validità giuridica divieto di autorizzazione preventiva per lo svolgimento dell’attività di certificazione sistema di accreditamento facoltativo per certificatori qualificati

DPR 28.12.2000 n° 445(*) art.23: art.24: art.38: la firma digitale sul documento informatico equivale alla firma apposta sul documento cartaceo art.24: La presentazione di un documento informatico con firma digitale e marca temporale è valida a tutti gli effetti di legge art.38: Tutte le istanze e le dichiarazioni da presentare alla pubblica amministrazione … possono essere inviate anche per fax e via telematica. Le istanze e le dichiarazioni inviate per via telematica sono valide se sottoscritte mediante la firma digitale o quando il sottoscrittore è identificato dal sistema informatico con l’uso della carta di identità elettronica (*) Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa

sintesi del processo il certificatore rilascia il certificato che associa la persona fisica alla chiave pubblica, che custodisce in un elenco consultabile on-line il mittente firma con la sua chiave privata un documento il messaggio firmato, insieme al certificato, raggiunge il destinatario il destinatario, usando la chiave pubblica del mittente, determina l’autenticità dello stesso e l’integrità del messaggio 1 2 4 3

il certificatore (Certification Authority o CA) il DPR 513/97 ha introdotto il ruolo di CA come terza parte, preposta a garantire l’associazione fra identità e chiave pubblica del firmatario le CA presenti sono otto e sono tra di loro interoperanti (sett. 2001) i passi per richiedere un certificato prenotazione presso una CA riconoscimento fisico del richiedente richiesta del certificato rilascio del certificato e del software di firma il Dipartimento IT è l’organo di vigilanza dei certificatori

dispositivi di firma la normativa italiana prevede che il processo di firma sia eseguito internamente ad un dispositivo caratterizzato da elevati livelli di sicurezza e di protezione della chiave privata in pratica, questo requisito si traduce nell’uso di speciali smart card certificate ITSEC 4 CIE e CNS! (vedi)

prevede firme digitali forti e deboli D. Lgs. 15.2.2002 n°10 prevede firme digitali forti e deboli forti: basate su un certificato qualificato e creata con dispositivo sicuro deboli: non rispettano i requisiti tecnici e di sicurezza delle firme forti analogamente, vi sono diversi tipi di certificazione di base: non occorre alcuna notifica al Dipartimento IT qualificata: il certificatore deve avvisare il Dipartimento che potrà procedere a controlli successivi accreditati: i certificatori sono inseriti in un albo pubblico tenuto dal Dipartimento, i controlli sono sia preventivi che successivi questa molteplicità può essere fonte di confusione

diversa efficacia della sottoscrizione di un documento firma digitale forte attribuisce al documento efficacia probatoria, per disconoscere la quale il firmatario deve attivare un procedimento di querela per falso firma digitale debole il documento viene riconosciuto come forma scritta, ma la sua efficacia probatoria dovrà essere liberamente valutata dal giudice utilizzata prevalentemente per l’identificazione in rete le istanze e le dichiarazioni inviate per via telematica alla P.A. sono valide se sottoscritte mediante la firma digitale basata su un certificato qualificato, rilasciato da un certificatore accreditato, e generata mediante un dispositivi sicuro

CIE e CNS strumenti attraverso i quali i cittadini vengono riconosciuti in rete in modo certo, al fine di usufruire dei servizi erogati on-line dalla P.A. D. Lgs. 15.2.2002 n°10: le istanze e le dichiarazioni inviate per via telematica sono valide quando l’autore è identificato dal sistema informatico con la CIE o la CNS obiettivo del Piano distribuire 30 milioni di CIE/CNS entro il 2005 possono essere utilizzate anche come carte sanitarie e come carte di pagamento verso le PP.AA., secondo modalità stabilite con decreto del Presidente del Consiglio

Carta di Identità Elettronica (CIE) individuata fin dal 1998 come strumento di semplificazione dei rapporti fra P.A. e cittadini smart card ibrida integra, su un supporto di policarbonato, una banda ottica ed un microprocessore documento di riconoscimento con dati in chiaro sicurezza (banda ottica) e riconoscimento sicuro (il chip può memorizzare certificati di firma digitale) prodotta dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, viene emessa dai Comuni (per il processo di emissione vedi D.M. 9.7.2000 nel 2001 sono state emesse in via sperimentale 100.000 carte da 83 Comuni

caratteristiche della CIE la Carta di Identità Elettronica (CIE) permette una maggiore sicurezza nel processo di identificazione ai fini di polizia l’utilizzo come strumento di identificazione in rete per i servizi telematici la completa interoperabilità su tutto il territorio nazionale la CIE è una carta multiuso: strumento ideale per permettere l’identificazione personale fornire il supporto per la firma digitale garantire l’immutabilità dell’identità collegare differenti sistemi informativi introdurre standard operativi ed informativi innovare velocemente la Pubblica Amministrazione il ruolo di documento di riconoscimento a vista richiede particolari garanzie di certezza e di sicurezza nella sua emissione complessità del processo di emissione e conseguente allungamento dei tempi per la sua messa a punto per accelerare l’erogazione di servizi in rete da parte della P.A. locale, è stata predisposta la sperimentazione della CNS

la CIE ed il problema delle anagrafi la CIE è una carta multifunzione per l’accesso a tutti i servizi erogati on-line dalla P.A. questo ruolo ha subito posto il problema della frammentazione delle anagrafi della popolazione da qui nasce il progetto del sistema integrato delle anagrafi, presupposto per il rilascio della CIE da parte dei Comuni legge 31 marzo 2005 n° 43 obbligo al rilascio della CIE a partire dal 1° gennaio 2006 il Ministero dell’Interno ha predisposto le risorse tecnologiche ed organizzative per lo sviluppo del progetto

sistema integrato delle anagrafi si basa su: INA – Indice Nazionale delle Anagrafi – una banca dati della popolazione residente, realizzata presso il ministero dell’Interno una infrastruttura telematica certificata (“backbone”) per il collegamento dei Comuni all’ INA un sistema informatico per l’aggiornamento dell’INA da parte dei Comuni: SAIA – Sistema di Accesso e di Interscambio Anagrafi sistema assistito da una apposita struttura organizzativa: CNSD – Centro Nazionale Servizi Demografici gestione della circolarità anagrafica assistenza alle infrastrutture informatiche e telematiche certificazione e sicurezza delle comunicazioni elettroniche

previsioni e stato di avanzamento obiettivo del Piano di Attuazione dell’e-Government (2001) 30 milioni di CIE/CNS distribuite entro la fine del 2005 per la fine dell’anno si prevede di raggiungere l’ 11% della popolazione residente

Carta Nazionale dei Servizi (CNS): il quadro normativo DPR 28.12.2000 n° 445, art. 36, comma 1, modificato da art. 8 DLgs 23.1.2002 n° 10 introduce la nozione di CNS, menzionandola accanto alla CIE affida ad un DPCM la definizione delle regole tecniche su caratteristiche e modalità per il suo rilascio Legge 16.1.2003 n° 3, artt. 9 e 27 autorizza il Governo ad adottare regolamenti “…per la diffusione e uso della CNS”, attraverso un apposito DPR alla luce di questo quadro normativo, è allo studio uno schema di regolamento in questo senso

caratteristiche della CNS strumento attraverso cui il titolare, riconosciuto in rete in modo certo, ha la possibilità di fruire dei servizi erogati per via telematica dalle Amministrazioni smart card con microchip possiede solo la funzione di identificazione in rete del fruitore non è un documento di riconoscimento, può essere distribuita con modalità più semplici anticipazione della CIE, rilasciata solo in assenza di questa

contenuti obbligatori certificato di autenticazione, fornito dai certificatori accreditati previsti dal DLgs 23.1.2002 n° 10 caratteristiche del certificato indicate nel DPCM relativo alle regole tecniche della CNS dati identificativi della persona cognome e nome, sesso, data e luogo di nascita, codice fiscale numero identificativo, date di rilascio e di scadenza, nome dell’amministrazione emittente

altre funzioni della CNS archivio per dati individuali generati, gestiti e distribuiti dalle pp. aa. vedi progetto IESS della Regione Veneto strumento di accesso ai dati raccolti dalla p.a. dati di dominio pubblico dati fiscali, previdenziali, sanitari strumento per i pagamenti informatici è previsto che la CNS possa essere distribuita da privati, attraverso modalità di project financing le iniziative di interoperabilità e la vigilanza sugli aspetti tecnologici sono di competenza del Ministero per l’innovazione e le tecnologie

CNS come “circuito” la CNS non è una singola carta, come la CIE, ma un circuito associato ad un logo indipendentemente da chi la emette, se la carta appartiene al circuito, essa consentirà l’autenticazione del possessore per l’accesso ai servizi di ogni amministrazione

i siti istituzionali hanno registrato un tasso di crescita costante portali e siti web un sito web istituzionale è lo strumento più immediato a disposizione dell’amministrazione per erogare servizi in rete i siti istituzionali hanno registrato un tasso di crescita costante P.A. Centrale: siti web per tutti, molti in evoluzione costante P.A. Locale (Regioni): offerta completa, trasformazione dei siti in portali per accogliere siti tematici e contenuti eterogenei P.A. Locale (Province): vicine al 100% di presenza in rete, iniziative di coordinamento rispetto agli EE. LL. del loro territorio P.A. Locale (Comuni): i loro siti svolgono la funzione di front-office nei confronti dei cittadini comuni capoluogo ~100% comuni oltre 5000 ab. oltre 60% tutti i comuni 54%

livelli di interazione fra utenti e P.A. l’interazione assume varie forme, che tutte implicano un colloquio fra utente e p.a., ma che presentano livelli di complessità crescenti solo informazioni sulle procedure interazione one-way (es.: scaricare modulistica) interazione two-way (es.: avvio on-line della procedura) esecuzione on-line dell’intera procedura, transazioni finanziarie comprese il numero molto elevato di servizi erogabili rende necessario stabilire alcune priorità realizzative, basate su due criteri facilità di erogazione del servizio da parte dell’Ente impatto sulla fruibilità del servizio da parte dell’utente (frequenza media, disponibilità di accesso in rete)

portali e servizi al cittadino (C2G)* il portale è un importante strumento per erogare servizi C2G strumento di produttività offerto ai cittadini per la compilazione di moduli, istanze o richieste di servizio in forma di documenti informatici deve consentire anche la sottoscrizione con firma digitale delle istanze generate deve offrire ai cittadini servizi di posta registrata per l’inoltro delle richieste alle caselle postali certificate delle amministrazioni un portale così realizzato non svolge direttamente funzioni proprie delle amministrazioni … … quindi potrebbe essere gestito anche da un soggetto privato * C2G = Citizen-to-Government

una strategia realizzativa strategia in due fasi inizialmente, come funzione di back-office, viene offerto il solo servizio di una casella postale certificata successivamente potrebbero essere offerti anche servizi di inquiry e transazionali, che richiedono un intervento sulle procedure di back-office (e-government maturo) vantaggi molti servizi potrebbero essere erogati on-line in tempi brevi non è necessario intervenire pesantemente sulle procedure di back-office l’ autenticazione dell’utente è la prima funzione del portale

autenticazione procedura con cui un sistema riconosce il soggetto che richiede un servizio allo scopo di verificarne l’autorizzazione all’accesso deve essere gestita dal portale le applicazioni di servizio non debbono dipendere dalla modalità di autenticazione adottata scopo: proteggere gli investimenti in software applicativo, rendendolo indipendente dalla procedure di autenticazione (fortemente condizionate dalle tecnologie disponibili) il portale dovrà utilizzare un servizio di rete per convalidare l’autenticazione e associare al soggetto il suo codice fiscale

tecnologie per l’autenticazione dell’utente oggi: l’autenticazione si basa sull’uso di smart card e di certificati basati su tecnologie PKI carta di identità elettronica una carta di firma digitale in futuro potranno essere usati anche altri sistemi di autenticazione (ad esempio, di tipo biometrico) è necessario che le modalità di autenticazione abbiano validità a livello nazionale siano interoperabili

misurare la qualità del servizio erogato parametri di misura articolati nelle seguenti aree di valutazione facilità d’uso fruibilità accessibilità affidabilità customer care economicità sicurezza

siti web istituzionali caratteristiche razionalizzano i contenuti informativi (metafora di comunicazione) uniformano l’interfaccia ai servizi possono fornire servizi transattivi devono essere riconoscibili devono aiutare a superare le diffidenza verso servizi innovativi alla loro diffusione e facilità d’uso si deve l’aumento dell’utenza in questi ultimi anni

il portale nazionale “italia.gov.it” obiettivo: evitare una offerta di servizi che richieda al cittadino la conoscenza del processo di erogazione (chi fa che cosa) si propone come una unica sede virtuale in cui si incontrano domanda di informazione e di servizi e offerta da parte delle Amministrazioni Centrali e Locali adotta una nuova metafora di comunicazione, basata sul concetto di “eventi della vita”

la metafora degli “eventi della vita” per facilitare la fruizione dei servizi, essi vengono classificati sulla base delle necessità dell’utente (eventi della vita di cittadini e imprese) struttura gerarchica: evento – sottoevento - servizio un servizio può essere accessibile da diversi eventi (“pagamento ICI” è un servizio riconducibile sia all’evento “abitare” sia all’evento “pagare le tasse”) le Amministrazioni Locali possono personalizzare la metafora, introducendo eventi e servizi caratteristici

la metafora degli eventi della vita (esempio) Evento Sottoevento Servizi di base Certificato di residenza Visure catastali Verifiche/certificati ipotecari Verifiche piano regolatore … Avere una casa Acquistare casa Affittare casa Cambiare casa Costruire/ ristrutturare casa

eventi della vita (cittadini)

eventi della vita (imprese) (?verificare o togliere) non ancora implementati nel portale aprire una nuova attività modificare una attività sviluppare una attività terminare una attività finanziare una attività gestire il personale possedere immobili pagare le tasse registrare marchi e brevetti importare ed esportare fare e subire una denuncia salvaguardare l’ambiente a questa categoria appartengono anche professionisti, fondazioni e associazioni

altri servizi del portale call center accessibile via web spazi di interazione con la redazione newsletter personalizzata materiali e documenti di siti istituzionali sezione per l’uso consapevole e sicuro della rete cfr. Allegati: il portale dei servizi del Comune di Venezia

la televisione digitale terrestre (TDT) le trasmissioni utilizzano segnali digitali, non analogici vantaggi un maggior numero di programmi disponibili una migliore qualità audio/video minore inquinamento elettromagnetico interattività: si può interagire con il programma! quest’ultima caratteristica della TDT spiega l’interesse del Governo alla sua diffusione tempi stretti per lo “switch off” contributo per l’acquisto del decoder 

è sostitutiva rispetto alla televisione analogica corrente modalità di utilizzo è sostitutiva rispetto alla televisione analogica corrente non è necessario cambiare apparecchio né antenna di aggiunge solo un dispositivo di decodificazione del segnale (decoder o Set Top Box) facilita la fruizione “pay per view” (programmi a pagamento) funzioni del decoder decodificare il segnale in modo che sia compatibile con gli apparecchi non digitali addebita il costo del programma su una particolare scheda prepagata gestisce l’interattività con il programma

l’interattività nella TDT è una funzione del decoder, che deve essere dotato di un canale di interazione non tutti i decoder possiedono il canale di iterazione: data la sua importanza, il contributo pubblico è riservato solo ai dispositivi che ne siano dotati il decoder viene collegato stabilmente alla rete telefonica, mediante modem l’interazione avviene con il telecomando alla fine del 2004 i possessori di un decoder erano poco più di due milioni

t-government › sono servizi di e-Government erogati attraverso la piattaforma digitale terrestre grazie alla sua interattività ed alla sua ubiquità (il 96% dei cittadini italiani possiede un televisore), la TDT rende possibile ad un gran numero di persone di accedere ai servizi di e-Government riduzione del “digital divide”, anche se alcuni problemi restano disponibilità di un collegamento telefonico continuativo modalità di fruizione meno intuitive del contatto con lo sportello fisico l’importanza dell’argomento ha consigliato il suo inserimento fra i progetti della seconda fase di attuazione del piano vedi Allegati

verso nuovi modelli di Pubblica Amministrazione due modelli di Pubblica Amministrazione il modello di prima fase il modello di seconda fase strumenti per l’erogazione dei servizi C2G

due modelli di Pubblica Amministrazione il modello tradizionale si basa sulla sostanziale indipendenza ed autonomia della singola procedura amministrativa, il cui unico scopo è quello di realizzare una particolare funzione (adempimento) un solo tipo di canale per accedere alla procedura: lo sportello ogni procedura ha il suo sportello, localizzato presso l’ufficio che gestisce la procedura stessa tutta l’integrazione è a carico dell’utente il modello è focalizzato sugli adempimenti il nuovo modello realizza i principi dell’e-Government maturo centralità dell’utente trasformazione del modello: non più focalizzato sugli adempimenti, bensì sul servizio

il modello del servizio tradizionale un servizio di solito richiede più procedure, che si interfacciano con lo “sportello” gli sportelli sono in luoghi diversi, gli accessi avvengono in tempi diversi ogni procedura ha una sua abilitazione dell’utente, che va oltre la semplice identificazione le procedure non comunicano fra loro: integrazione a carico dell’utente! 3 1 sportello procedura 1 utente 2 sportello procedura 2 4 sportello procedura 3 sportello procedura 4

il modello dell’e-Government maturo sfrutta in modo estensivo le possibilità offerte dalle nuove ICT deve essere accompagnato da parallele innovazioni normative necessità di una reingegnerizzazione delle procedure distinguere la procedura che eroga il servizio (front-office) dalle procedure strumentali a tale erogazione (back-office) complessità del modello e numerosità dei soggetti interessati necessità di procedere per fasi e per piani pluriennali implementazione soggetta a condizionamenti extra tecnologici (ad esempio, economici) si possono distinguere due macro-fasi

prima fase: erogazione on-line dei propri servizi i vari sportelli vengono unificati e sostituiti da una molteplicità di “canali” di comunicazione fra utente ed ente pubblico un unico accesso, una sola abilitazione (autenticazione dell’utente), possibilità di scelta fra canali reali e virtuali la procedura di front-office è responsabile della corretta erogazione del servizio la complessità delle procedure è nascosta all’utente, ora l’integrazione è tutta a carico del sistema 2 procedura 1 1 back-office utente procedura 2 canali front-office procedura 3

caratteristiche del modello di prima fase obiettivo prioritario: erogazione on-line dei servizi ai cittadini ed alle imprese interventi focalizzati sul front-office, senza necessità di interventi significativi sul back-office le applicazioni di back-office devono essere indipendenti dalle modalità di autenticazione utilizzo dei servizi di posta elettronica registrata (DPR 28.12.2000 n° 445)

il ruolo degli Enti Locali ed il passaggio alla seconda fase applicazioni diffuse del modello gran parte dei servizi che caratterizzano la metafora degli eventi della vita viene erogata dagli Enti Locali (Comuni in primo piano) estensione del back-office l’Ente Locale diviene il punto di erogazione dei servizi integrati di tutta la Pubblica Amministrazione connessione alla Rete Nazionale, per lo scambio del flussi documentali e per l’integrazione applicativa fra le Amministrazioni seconda fase: erogazione on-line di servizi integrati

seconda fase: erogazione dei servizi integrati (C2G) le procedure locali di back-office (P.L.) possono accedere a servizi forniti da procedure remote di altre Amministrazioni (P.R.), attraverso la porta di dominio i vari domini applicativi devono essere connessi alla Rete Nazionale necessità di fondamenti normativi e di nuovi paradigmi tecnologici es.: DPR 28.12.2000 n° 445 Rete Nazionale porta di dominio P.L. 1 P.R. a back-office P.L. 2 utente canali front-office P.L. 3 P.R. b P.R. c

i fondamenti normativi DPR 28.12.2000 n° 445: Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa forma ed efficacia del documento informatico trasmissione del documento informatico firma digitale (autenticata) modalità di invio e di sottoscrizione delle istanze documenti informatici nelle Pubbliche Amministrazioni rendono possibile l’erogazione di servizi C2G, secondo le modalità dell’e-government maturo C2G = Citizen-to-Government

caratteristiche del modello di seconda fase erogazione da parte dell’Ente locale di servizi di altre amministrazioni interazione telematica con le altre amministrazioni locali e centrali il paradigma tecnologico connessione dell’Ente locale alla Rete nazionale; attivazione di flussi documentali G2G (Government-to-Government) accesso alle informazioni certificatorie presso altre amministrazioni attivazione di transazioni remote notifica asincrona di eventi ad altre amministrazioni

gli strumenti per l’erogazione dei servizi C2G › il portale della P.A. Locale – ed in primo luogo dei Comuni – è un importante strumento per erogare servizi C2G strumento di produttività offerto ai cittadini inoltro di istanze sottoscritte con firma digitale servizi di posta registrata per l’inoltro alle caselle postali certificate della P.A. i portali della P.A. utilizzano uno dei paradigmi tecnologici più diffusi dell’e-Government cfr. cap.2: i paradigmi tecnologici dell’e-government cfr. Allegati: il portale dei servizi del Comune di Venezia

e-Government e riforma della P.A. le strutture istituzionali il caso italiano e-Government e riforma della P.A. le strutture istituzionali la pianificazione degli interventi un bilancio

inquadramento dell’e-Government italiano l’e-Government italiano si sviluppa nel contesto dei tentativi di riforma della pubblica amministrazione e degli ordinamenti istituzionali dello stato italiano (federalismo) riforme Bassanini degli anni ’90 sviluppo della c.d. “società dell’informazione” (Dpef 2002-2006 del 16 luglio 2001, Linee Guida del giugno 2002) necessità di tenere il passo con i partners europei

il contesto europeo indicatore media europea ranking Italia “best in class” % popolazione che usa Internet 31% 13° +27% % di famiglie che usa Internet 36% 11° +25% % diffusione Larga Banda 13% 12° +16% n° PC collegati ad Internet per 100 studenti 4 +19% % insegnanti che usano Internet nella didattica 10° +47% % di lavoratori con alfabetizzazione ICT 53% 9° +29% % di lavoratori che usano il telelavoro 6% +13% % spesa e-commerce B2B 1,44% +1% % di strutture sanitarie che hanno accesso ad Internet 22% +43% fonte: Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione – documento del 13.02.2002

posizionamento del sistema Italia punti deboli investimenti in R&S livelli istruzione brevetti hitech finanza innovativa punti forti potenziale di innovazione delle PMI

il quadro delle imprese potenziale di internet poco sfruttato, sia nel C2B che nel B2B cause uso limitato delle tecnologie scarsa penetrazione di internet limitata alfabetizzazione ICT di lavoratori e cittadini

il contesto europeo (dati 2002) nel 2002 i principali indicatori di misura dello sviluppo della Società dell’Informazione mostravano un ritardo dell’Italia rispetto agli altri Paesi europei lo sviluppo della Società dell’Informazione è stata una delle priorità dell’attuale Governo, che si è impegnato a condurre il Paese in una posizione di leadership nell’era digitale programma coerente con l’iniziativa e-Europe

la visione la visione: modernizzare il Paese attraverso lo sviluppo delle ICT, in modo da favorire la competitività del sistema-paese migliorare la qualità della vita prevenire esclusioni di natura sociale o economica l’e-government offre l’occasione per un radicale ammodernamento della pubblica amministrazione da un sistema centrato sull’amministrazione e sulle sue procedure ad un sistema centrato sul cittadino innovazioni su un doppio livello: servizio prodotto e processo di produzione

innovazione di servizio servizi integrati con un unico contatto fra utente e p.a. (front-office) vengono attivati tutti gli adempimenti innescati dall’evento, indipendentemente dall’amministrazione interessata (back-office) facilità di accesso i servizi in rete sono disponibili ovunque, 24 ore su 24 personalizzazione servizi ritagliati sulle specifiche esigenze di ogni utente l’utente determina le caratteristiche del servizio

innovazione di processo l’e-government impone la semplificazione delle procedure la comunicazione in rete fra amministrazioni elimina passaggi procedurali, spesso a carico dell’utente reingegnerizzazione del workflow, conseguente alla introduzione della strumentazione informatica in tutte le attività operative effetti sui costi di erogazione (bilanci pubblici) e sui “prezzi” dei servizi (bilanci familiari e delle imprese) nei prezzi (per l’utente finale) vanno inclusi anche i costi indiretti connessi al servizio: tempo perso, trasferimenti, duplicazioni ecc

l’innovazione nel contesto socio-economico le economie che hanno avuto le migliori performances sono state quelle in cui maggiore è stata l’intensità e la pervasività delle ICT fonte: Net Consulting

favorire l’innovazione fattori abilitanti ricerca e sviluppo nelle ICT propensione all’innovazione tecnologica formazione del capitale umano ristrutturazione dei processi produttivi ruolo attivo delle piccole e medie industrie, e non solo di quelle più grandi ruolo del Governo: organizzare in sistema tutti i fattori che favoriscono lo sviluppo delle ICT nell’economia e nella società

un deficit di formazione debolezza della formazione tecnica in ambito lavorativo il problema diventa tanto più acuto quanto più si sale nel livello delle professionalità tecniche (skill shortage) l’utilizzo di internet è fortemente correlato a posizione geografica, sesso ed età sull’intera popolazione, esiste il rischio di esclusione di alcune fasce più deboli (sud Italia, donne, anziani)

strutture istituzionali Ministro per l’Innovazione e la Tecnologia (MIT) è a capo di un Dipartimento, con il compito di fornire indirizzi a Governo e di coordinare gli interventi in materia di innovazione tecnologica promossi dalla P.A. Comitato dei Ministri per la Società digitale CNIPA (ex AIPA) ha il compito di sostenere e realizzare il processo d’innovazione della Pubblica Amministrazione attraverso l’uso delle nuove tecnologie ….più varie strutture per il raccordo fra le varie Amministrazioni

il nuovo modello di Pubblica Amministrazione caratteristiche: orientata all’utente: singoli cittadini ed imprese fornitrice di servizi creatrice di valore pubblico semplicità operativa uso della tecnologia per aumentare l’efficienza dei processi interni valorizzare le risorse umane verifica della qualità dell’azione amministrativa attraverso il livello di soddisfazione di chi riceve il servizio cfr. cap. 3: verso nuovi modelli di Pubblica Amministrazione

per le iniziative di e-government strutture finalizzate alle iniziative di e-government Referenti delle Pubbliche Amministrazioni Centrali Specifici tavoli di raccordo tematici Cabina di regia per lo sviluppo del Sistema Informativo Sanitario Nazionale Comitati interministeriali: Comitato Tecnico Nazionale per la Sicurezza ICT Comitato per l’attuazione del progetto di Sistema Informatico Unitario del Personale Comitato per l’Accessibilità e le tecnologie Informatiche nella Pubblica Amministrazione Comitati di raccordo con le Autonomie Locali Tavolo congiunto permanente di consultazione e cooperazione con i rappresentanti delle Regioni, degli Enti Locali e delle Amministrazioni Statali coinvolte nel Piano di eGovernment Commissione permanente per l’innovazione e le tecnologie con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni

per gli interventi sul sistema Paese strutture finalizzate agli interventi sul sistema Paese Segreteria Tecnica del Comitato dei Ministri Comitati interministeriali: Comitato esecutivo per la predisposizione del Piano Nazionale di Sviluppo della Larga Banda Comitato tecnico per l’uso consapevole di Internet Comitato sullo sviluppo e l’impiego delle tecnologie dell’informazione per le categorie deboli Osservatorio sull’eCommerce

i Centri Regionali di Competenza le varie iniziative di e-government avviate in Italia presentano alcune criticità problema del coordinamento (nazionale – regionale) e di cooperazione interistituzionale (Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane) innovazioni organizzative e metodologiche, e non solo tecnologiche sensibilità degli amministratori locali necessità di diffondere modelli e strumenti operativi da condividere i Centri Regionali di Competenza sono forme di supporto dedicate al sistema delle P.A. locali per affrontare tali criticità

l’intervento di sostegno obiettivi generali aiutare tutti gli attori regionali coinvolti in programmi e progetti di e-government definire e diffondere modelli, approcci e strumenti condivisi su aspetti critici e rilevanti dell’e-government sviluppare la cooperazione tra livelli di governo nei sistemi territoriali regionali e la collaborazione interregionale un insieme integrato di azioni di assistenza informativa, formativa e progettuale verso dirigenti e funzionari delle Regioni e degli EE.LL. progetto realizzato dal Formez, su incarico della Funzione Pubblica seguirà le indicazioni dell’apposito Comitato Guida nazionale

funzioni ed attività dei CRC i CRC sono soggetti facilitatori orientare e favorire lo sviluppo di bisogni e domande dal sistema degli EE.LL. proporre metodologie, processi e soluzioni per giungere al risultato atteso alcune attività tipiche dei CRC formare i referenti IT negli EELL sulle opportunità e i limiti dell’e-government, sull’orientamento all’utente dei servizi di e-gov e su altri temi critici supportare i meccanismi di coordinamento dei piani territoriali di e-government sviluppare attività di monitoraggio sui progetti di e-government, sul loro impatto e sullo sviluppo della società dell’informazione regionale facilitare scambio di conoscenze e tra gli attori dei progetti di e-government accrescere la conoscenza e la consapevolezza degli amministratori e dei politici sulle opportunità della società dell’informazione e dell’e-government

la Commissione permanente ai CRC compete anche il supporto della Commissione permanente per l’Innovazione e le Tecnologie principali compiti della Commissione verifica l’avanzamento dei progetti regionali esegue l’istruttoria di problematiche specifiche provvede alla comunicazione di indirizzi e linee guida provvede alla raccolta di informazioni e di indicazioni dal territorio la commissione è assistita da uno specifico Comitato Tecnico

la pianificazione degli interventi Linee Guida del Governo per lo Sviluppo della Società dell’Informazione (giugno 2002) Piano triennale i Piani di Azione Territoriali

Linee Guida per lo sviluppo della Società dell’Informazione riguardano tutta la Pubblica Amministrazione, Centrale e Locale e prevedono interventi sulle infrastrutture abilitanti impatti su risorse umane e fabbisogni finanziari armonizzate con quelle rivolte al sistema paese, per uno sviluppo coordinato e coerente prevedono di conseguire 10 obiettivi di legislatura fissati dal Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione impegnano in primo luogo le Amministrazioni Centrali, ma forniscono indirizzi anche a Regioni e Enti Locali

10 obiettivi di legislatura servizi on-line a cittadini e imprese tutti i servizi prioritari disponibili on-line 30 milioni di CIE/CNS distribuite 1 milione di firme digitali entro il 2003 efficienza interna 50% della spesa per beni e servizi attraverso e-procurement tutta la posta interna alla PA via e-mail tutti gli impegni ed i mandati gestiti on line valorizzazione delle risorse umane alfabetizzazione certificata di tutti i dipendenti pubblici eleggibili 1/3 della formazione erogata attraverso e-learning trasparenza 2/3 degli uffici della PA con accesso online delle pratiche da parte dei cittadini qualità tutti gli uffici erogatori di servizio dotati di un sistema di customer satisfaction

lo stato dell’arte obiettivo raggiunto al possibilità di completamento 1. Tutti i servizi prioritari disponibili on-line 59% Difficile completamento 2. 30 milioni di CIE/CNS distribuite 11% Impossibile da conseguire 3. 1 milione di firme digitali diffuse entro 2003 >100% Conseguito 4. 50% della spesa in beni e servizi tramite e-procurement 5% 5. Tutta la posta interna alla P.A. via e-mail >70% Quasi conseguito 6. Tutti gli impegni ed i mandati on-line 96% 7. Alfabetizzazione certificata di tutti i dipendenti pubblici eleggibili 84% 8. 1/3 della formazione erogata via e-learning 10% 9. 2/3 della P.A. con accesso on-line all’iter delle pratiche 10. Tutti gli uffici che erogano servizi dotati di un sistema di CRM 55%

utilizza il modello della programmazione negoziata Piano triennale 2003-2005 utilizza il modello della programmazione negoziata consente di far cooperare su obiettivi comuni e condivisi diversi soggetti istituzionali pubblici (Amministrazioni statali, Autonomie Locali, autonomie funzionali, ecc.) e soggetti privati si basa sul ricorso a fonti molteplici di finanziamento alle quali attingono i diversi partecipanti il Piano prevede di definire con ogni sistema regionale un “accordo di programma” la Commissione Permanente per l’innovazione e le tecnologie elaborerà e approverà le priorità d’intervento, il numero di accordi da avviare ogni anno e la loro ampiezza e articolazione territoriale, l’individuazione e l’eventuale riorientamento delle risorse disponibili

i Piani d’Azione Territoriali (PAT) strumento per il coordinamento degli interventi di e-government, in modo trasversale rispetto alle diverse Amministrazioni di un determinato territorio un PAT di e-government definisce l’intervento che gli Enti di un territorio, coordinati da un soggetto capofila, intendono realizzare per tradurre in pratica gli obiettivi e le azioni identificati dal Piano di e-government contenuti minimi di un PAT gli obiettivi degli interventi per l’e-government nello specifico contesto territoriale i soggetti coinvolti e il modello organizzativo di cooperazione fra di essi il contesto di riferimento e lo stato dell’arte rispetto agli ambiti interessati dall’intervento l’insieme dei singoli progetti che compongono l’intervento, le relative fasi, i prodotti e i risultati attesi

importanza dei PAT l'inquadramento dei progetti di e-government su scala territoriale è opportuno per vari motivi: la preparazione di un PAT coinvolge gli Enti Locali e gli altri attori dello sviluppo locale, facilitando l'obiettivo del Piano di e-government di estendere le innovazioni a tutta la Pubblica Amministrazione nella logica del riuso e della condivisione di soluzioni tra le Amministrazioni, i PAT identificano gli ambiti ottimali per lo sviluppo e la gestione dei servizi infrastrutturali, di interoperabilità, ecc. l tendenza verso il disincentivo, in fase di valutazione dei progetti, delle iniziative autonome di singole amministrazioni, salvo motivazioni adeguate che le giustifichino

attenzione al contesto un PAT non deve necessariamente comprendere solo i temi proposti dal Piano di e-government è auspicabile che i PAT collochino gli interventi di innovazione della P.A. in un quadro più ampio di azioni lo sviluppo del capitale umano lo sviluppo dell’e-commerce lo sviluppo delle infrastrutture e la promozione della concorrenza e dell’accesso a reti e servizi avanzati di telecomunicazioni in linea con il Piano d’Azione per la Società dell’Informazione e con il programma eEurope dell’Unione Europea

i PAT dovrebbero garantire che le iniziative di e-government siano garanzia di coerenza i PAT dovrebbero garantire che le iniziative di e-government siano coerenti rispetto al nuovo contesto di poteri e ruoli definito dal federalismo amministrativo coerenti con gli obiettivi complessivi del Piano di e-government coerenti e possibilmente abilitanti rispetto allo sviluppo locale della società dell'informazione e della nuova economia anche se puntano in primo luogo a migliorare la "macchina amministrativa", le loro finalità generali rimangono quelle di semplificare e migliorare la vita dei cittadini e delle imprese migliorare la competitività del sistema economico diffondere l'accesso e la capacità d'uso delle nuove tecnologie, rafforzando i nuovi diritti di cittadinanza nella società dell'informazione e della conoscenza

il percorso attuativo del Piano si svolge attraverso i seguenti passi documenti strategico-programmatici, approvati da appositi organi consultivi avvisi pubblici per la presentazione di progetti attuativi valutazione per l’ammissione al cofinanziamento monitoraggio ed assistenza all’implementazione del progetto articolato in fasi temporali prima fase (2000-2002) seconda fase (2003-2005) governato dal MIT, in collaborazione con CNIPA, Formez ed altri organi istituzionali vedere egov_2005 pagg 2,3

seconda fase: le linee di attuazione lo sviluppo dei servizi infrastrutturale locali (SPC – Sistema Pubblico di Connettività) la diffusione territoriale dei servizi per cittadini ed imprese, attraverso il riuso delle migliori soluzioni esistenti l’inclusione dei piccoli comuni nell’attuazione dell’e-Government lo sviluppo della cittadinanza digitale (e-democracy) la promozione dell’utilizzo dei nuovi servizi presso cittadini ed imprese i servizi di e-Government sulla piattaforma digitale terrestre (t-Government) cfr. Allegati: il progetto “People” cfr. cap. 6: e-democracy

› seconda fase: il focus attenzione verso gli interventi strutturali numerose linee di attività rivolte alla rimozione del digital divide sul versante della P.A. sulle discriminanti territoriali e sociali interesse verso le nuove tecnologie, in particolare nel campo della sicurezza

la società digitale (e-society) e-Government presuppone una società digitale società che adotta in modo estensivo (casa, lavoro, tempo libero) le varie tecnologie digitali disponibili un insieme di politiche, norme e regole capaci di sostenerne il funzionamento (e-governance) problema dell’accesso ai servizi digitali ora l’accesso è condizionato da un numero di fattori molto più alto di quanto non accada con i servizi tradizionali non tutti possono accedere a tutti i servizi si crea il c.d. “digital divide” società digitale e-Governance e-Government digital divide

digital divide è la quota parte di una società priva dei mezzi per accedere alle opportunità della società digitale (e-something …) il digital divide non è dato una volta per tutte, ma varia da gruppo a gruppo, nel contesto dei servizi forniti - per esempio: le famigli con bambini è più probabile abbiano un accesso ad Internet. rispetto alle famiglie senza bambini o formate da anziani le famiglie con redditi annui superiori a 50.000 euro è probabile abbiano accesso più facile alle tecnologie digitali rispetto a quelle con redditi annui inferiori a 25.000 euro importanza delle caratteristiche socio-demografiche dei vari gruppi sociali nella progettazione dei servizi di e-government

la Rete non è uguale per tutti un dibattito aperto un profondo “digital divide” esiste anche fra Paesi sviluppati ed in via di sviluppo il 70% della popolazione mondiale non ha mai sentito parlare di internet solo il 5% ha accesso al web di questo 5%, l’88% si trova nei Paesi industrializzati Canada e Stati Uniti insieme hanno il 57% dei navigatori Africa e Medio Oriente insieme non raggiungono l’1% nella sola New York ci sono più accessi che in tutta l’Africa la Rete non è uguale per tutti

e-government e Paesi in Via di Sviluppo (PVS) in questi paesi la tecnologia è uno strumento per lo sviluppo, non un premio dello sviluppo comunicazioni facilitate anche dove sono ostacolate dalla geografia maggiore efficacia dell’autorità di governo interazione più democratica con la popolazione iniziative internazionali Dot Force (G8) Gateway Foundation (Banca Mondiale) Task Force su ICT (ONU) nell’ambito della Dot Force il governo italiano è responsabile per l’implementazione delle iniziative di e-government

un rischio di insuccesso anche all’interno dei PVS si riproduce il fenomeno del digital divide: gran parte della popolazione rischia di essere esclusa dai vantaggi dell’e-government eliminare il digital divide alfabetizzazione della popolazione miglioramento dei servizi di base: elettricità, acqua, housing sviluppo delle reti infrastrutturali (telecomunicazioni e trasporti) impegno delle strutture governative del paese il problema del digital divide riguarda anche il nostro Paese esempio: il caso della banda larga – tecnologia disponibile solo nei grandi centri urbani – che condiziona numerosi servizi di e-Government Dopo il fattore tecnologico (banda larga) sono i fattori economici e culturali che producono digital divide nei paesi sviluppati

progetti italiani di e-government per i PVS Albania informatizzazione dell’anagrafe, strategia nazionale di e-government Giordania e-procurement, land survey, income tax Mozambico informatizzazione contabilità nazionale, rete pubblica di comunicazione Nigeria Tunisia e-procurement, pagamenti on-line

alcuni dati di riferimento › i successi conseguiti nell’applicazione dell’e-government alla realtà italiana possono essere replicati nei PVS? Giordania Nigeria Mozambico Tunisia Albania popolazione (milioni) 4,9 126,9 17,7 9,6 3,4 linee telefoniche x 1000 abitanti 92,9 4,3 39 PC x 1000 abitanti 22,5 6,6 3,0 22,9 6,4 internet host x 10.000 abitanti 1,5 0,1 0,3

un nuovo ruolo per le ICT le dimensioni dell’e-democracy decisioni pubbliche e politiche locali tecnologie per la partecipazione come costruire un progetto di e-democracy

un nuovo ruolo per le ICT gli effetti delle politiche di e-government… ristrutturazione dei processi organizzativi della PA aumento della familiarità dei cittadini verso gli strumenti informatici …rendono possibile un nuovo ruolo per le ICT maggiore interazione sociale maggiore partecipazione politica per superare l’impasse in cui si trova la governance nel nostro paese NB: per governance si intende l’ insieme di politiche, norme e regole capaci di sostenere il funzionamento di un gruppo sociale

una governance imperfetta disaffezione diffusa verso la politica rischi di deriva mediatica (autorefenzialità della politica) oggi le istituzioni politiche devono affrontare una doppia sfida recuperare efficienza amministrativa porre rimedio all’insufficienza dei canali tradizionali della mediazione politica leader politici (decisori pubblici) società civile (portatori di interessi) comunicazione con media tradizionali target a 360° generica adesione agli eventi mediatici occasionali consultazioni elettorali

la governance democratica la governance democratica può essere riassunta nel concetto di e-democracy condizioni e strumenti per un maggior coinvolgimento dei cittadini nei processi di definizione delle politiche e di erogazione dei servizi è il processo di governo più adeguato ai problemi che le istituzioni devono affrontare leader politici (decisori pubblici) società civile (portatori di interessi) comunicazione con nuovi media target specifico determinazione delle scelte pubbliche partecipazione alle decisioni

alcuni di questi problemi interdipendenze territoriali sempre più ampie interdipendenze settoriali sempre più forti scarsità di risorse pubbliche accelerazione dei processi di innovazione aspettative dei cittadini e delle imprese

come cambia la missione della PA(*) e-democracy migliore qualità convivenza e-government erogazione servizi quale è lo stato di questo processo? sono state colte tutte le potenzialità delle ICT? nella grande maggioranza dei casi siamo ancora a livello delle intenzioni, scarsi risultati concreti importanza di un quadro concettuale di riferimento (*) obiettivo strumento

le dimensioni dell’e-democracy il concetto di e-democracy si articola in varie dimensioni inclusione sociale ed accesso alla informazione (pre-condizioni) accesso alla sfera pubblica voto (elettorato passivo ed attivo) iniziativa diretta coinvolgimento nei processi decisionali per favorire la partecipazione dei cittadini bisogna intervenire su tutti questi versanti e-democracy: utilizzo delle ICT per sostenere questa partecipazione ricorda: e-government = utilizzo delle ICT per sostenere l’efficacia amministrativa

le decisioni pubbliche la decisione pubblica non deve essere ridotta alla sua sola fase finale (deliberazione in senso tecnico-giuridico) concetto di decisione come processo si svolge lungo un arco temporale si articola in vari passaggi il campo di applicazione più appropriato per l’e-democracy è costituito dalle decisioni che riguardano le politiche locali è necessario introdurre il concetto di “ciclo di vita” di una politica locale

il ciclo di vita di una politica locale base per l’analisi delle modalità di partecipazione dei cittadini alle decisioni che implementano una politica locale sequenza lineare di fasi (con limitate possibilità di ripetizione): emersione dei problemi e degli attori individuazione delle soluzioni alternative selezione delle soluzioni praticabili scelta di una soluzione attuazione della soluzione: realizzazione, gestione, monitoraggio le ICT possono sostenere efficacemente tutte le fasi del ciclo di vita di una politica locale

un fenomeno in crescita incremento delle iniziative degli Enti Locali per promuovere la partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche occasioni politiche di programmazione(urbanistica, ambiente, sviluppo, infrastrutture) interventi in situazioni critiche (ad esempio, ambientali o occupazionali) progetti ad elevato impatto socioeconomico o ambientale (grado infrastrutture, ristrutturazioni) nell’integrazione delle varie pratiche partecipative e nello sfruttamento dei vantaggi delle ICT gli Enti Locali incontrano molte difficoltà

le difficoltà le maggiori difficoltà incontrate riguardano il nodo informazione/comunicazione e le sue conseguenze in termini di selezione e inclusione/esclusione dei partecipanti esempi circolazione e diffusione delle informazioni tempestività pubblicità delle iniziative circuiti ristretti (scarsa differenziazione dei pubblici) debole sviluppo delle relazioni fra settori della PA scarsa diffusione delle comunicazioni in retec

vantaggi dell’adozione delle ICT le ICT aiutano nel superamento delle difficoltà sopra ricordate rapidità nell’aggiornamento trasmissione scambio delle informazioni comunicazione non legata ai vincoli spazio-temporali funzioni di documentazione: memoria, reperimento intelligente, analisi diacronica) supporti per l’accesso a grandi masse di dati strumenti per la cooperazione a distanza strumenti per la formazione civica e politica il tutto si traduce in un allargamento delle opportunità di partecipazione

i vincoli › malgrado questi possibili vantaggi, le esperienze di impiego delle ICT nei processi partecipativi, anche al di fuori del nostro Paese, sono piuttosto scarse probabilmente questo è dovuto a vari vincoli, quali ad esempio deficit nella cultura di governo: la politica non crede alla partecipazione deficit organizzativo: le ICT sono concentrate in pochi settori della PA scarsa diffusione degli skill digitali individuazione solo generica dei soggetti interessati debolezza dell’intervento sulle politiche di accesso vaghezza del disegno complessivo dell’esperienza avvio della consultazione in una fase troppo avanzata del ciclo decisionale