Umanesimo e Rinascimento Marta Caliari classe 3H Istituto Tecnico Statale “Marco Polo” A.S. 2012/2013
Le nuove basi del sapere In Italia con lo sviluppo dei comuni si affermarono nuovi valori culturali, e si assiste alla creazione di scuole laiche, distaccate da quelle controllate dalla Chiesa. Nel corso del Trecento ci fu un intento notevole di ritorno alle opere classiche, che insieme alla pedagogia erano in grado di formare l’uomo “universale”. L’epoca dal XIV secolo alla metà del XVI è chiamata Rinascimento, il cui movimento culturale più importante è quello dell’Umanesimo, atto alla riscoperta dei classici e alla centralità dell’individuo. Nel corso del Quattrocento si assiste al Mecenatismo, cioè alla diffusione e allo sviluppo della cultura umanistica. In questo periodo anche l’aspetto urbanistico delle città varia. Firenze divenne la “culla” del Rinascimento grazie soprattutto alla figura di Lorenzo il Magnifico.
Il pensiero filosofico e le altre discipline A Firenze si sviluppa la filosofia neoplatonica. Con la prospettiva anche nella pittura l’individuo ha una sua centralità. Nel XV secolo Gutenberg inventò la stampa, che portò ad una circolazione maggiore di testi scritti.
Firenze e la signoria di Lorenzo Con la Pace di Lodi in Italia si ha un equilibrio politico. Si forma la Lega italica, formata da Milano, Venezia e Firenze. Con Lorenzo De’ Medici si ha anche una stabilità politica. La Congiunta dei Pazzi rompe l’equilibrio fiorentino Lorenzo il Magnifico acquista maggior prestigio grazie alla repressione dei Pazzi e stringe un’alleanza con alcuni degli Stati Regionali maggiori.
Napoli, Roma, Venezia, Milano Regno di Napoli con Alfonso d’Aragona si unì politicamente al resto dell’Italia meridionale. Lo Stato della Chiesa consolidò i propri domini e fu caratterizzato dal nepotismo papale. La Repubblica di Venezia era lo Stato italiano economicamente, politicamente e militarmente più potente. Il Ducato di Milano visse un periodo di grande ricchezza artistica e intellettuale ma la sua politica dispendiosa ne segnò l’indebolimento.