Daniela Grasso Dante Alighieri 3° I 2006-2007.

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Daniela Grasso Dante Alighieri 3° I 2006-2007

Eleonora Duse e Gabriele D' Annunzio

La Vita Eleonora Duse fu una delle più importanti attrici teatrali italiane della fine dell' Ottocento e degli inizi del Novecento, esigente e rigorosa, soleva scrivere continue note ai copioni a tal punto da influenzare infine tutto il testo recitato, per poi stravolgerlo e mutarlo ad ogni recita; con l'intensità sia del gesto che della parola suscitava consensi ed entusiasmi talmente profondi da meritarsi il soprannome di "Divina" e da essere considerata, già in vita, un mito, che, tra storia e leggenda, continua a persistere. Impareggiabile interprete di Shakespeare ‘s, del teatro francese dell'800, di Giacosa, Praga, D'Annunzio, di Ibsen che tanto l'appassionò, che tradusse dal francese e che cercò persino d'incontrare andando in Norvegia a recitare i suoi drammi,

Eleonora Duse nacque a Vigevano nel lontano 3 ottobre del 1858 , da una famiglia di attori, nei prima anni di vita condusse una vita nomade al seguito della compagnia del padre Alessandro Vincenzo Duse e della madre Angelica Cappelletto,andando in scena fin da bambina. La famiglia Duse era imparentata con un' altra famiglia di attori girovaghi i Vitaliani . cugina di Eleonora era Italia Vitaliani,suo nonno fu un popolare attore del suo tempo, ed anche suo padre fu un attore che recitava nei mercati e nelle fiere. Eleonora non frequentò mai la scuola, ma a 4 anni era già in palcoscenico,recitò nella ruolo di Cosetta in una riduzione scenica de I Miserabili di Victor Hugo a Chioggia, in una piccola parte in cui le veniva richiesto di piangere e, per suscitarle le lacrime, dietro le quinte veniva picchiata sulle gambe. Seguendo la compagnia teatrale paterna a cinque anni aveva già visitato tutta l'Italia Settentrionale e la Dalmazia. Di straordinario talento, nel 1870, a dodici anni, sostituì la madre ammalata nei ruoli di protagonista della Francesca da Rimini di Pellico e nella Pia dè Tolomei di Marenco,tre anni dopo ottenne un ruolo stabile interpretando parti da ingenua nella compagnia paterna. Più tardi lasciò il padre e venne assunta come seconda donna nella Compagnia Pezzana - Brunetti e nel 1878 fu ingaggiata con il ruolo di prima amorosa nella compagnia Ciotti - Belli - Blanes. Il primo grande successo lo ottenne dopo aver compiuto vent' anni nel 1879 , essendo prima donna di una compagnia insieme a Giacinta Pezzana.

Alcune memorabili interpretazioni, come Teresa Raquin di Émile Zola, le procurarono presto l'adorazione del pubblico e l'entusiasmo della critica. Il suo repertorio era moderno e di forte richiamo: dal Verismo della Cavalleria rusticana di Giovanni Verga ai drammi di Victorien Sardou e di Alexandre Dumas figlio che facevano parte del repertorio della grande attrice francese Sarah Bernhardt. Fra le due attrici nacque presto una rivalità che divise i critici teatrali. A partire dal 1880 la sua fama si allargò e la Duse si impose in breve tempo come la più grande attrice italiana del suo tempo. Tra i suoi maggiori successi figurano La principessa di Bagdad, La moglie di Claudio, La signora delle camelie e molti altri drammi di Sardou, Dumas e Renan.

Nel 1881 Eleonora Duse sposò Tebaldo Checchi, attore nella sua compagnia; e nacque una bambina, Enrichetta, che crebbe nei collegi a causa delle continue tournèe della madre; ma, l' unione si rivelò presto infelice e terminò con una separazione definitiva. Nel 1884, durante la messinscena della Cavalleria rusticana, conobbe Arrigo Boito, musicista e poeta, che la introdusse negli ambienti della scapigliatura milanese e adattò per lei Antonio e Cleopatra di William Shakespeare. Con Boito ebbe una storia d'amore durata sette anni, storia inizialmente appassionata, soprattutto da parte di lei, poi meno intensa, di cui resta testimonianza nelle bellissime lettere che i due si scambiarono. La corrispondenza tra Eleonora e Arrigo non si concluse, però, con la fine del legame amoroso, ma terminò solo con la morte di Boito.In quello stesso anno portò al successo Cavalleria rusticana di Verga e contemporaneamente si fece apprezzare in tutta Europa grazie alle numerose tournée all'estero. Negli anni '90, Eleonora Duse portò sulle scene italiane i drammi di Henrik Ibsen, La donna del mare, e Rosmersholm. Quest 'ultimo, in particolare, fu da lei ripreso anche al Théâtre de l'Oeuvre di Parigi. Un momento fondamentale sia nella vita che nella carriera artistica di Eleonora Duse fu l'incontro a Venezia, nel 1894, con Gabriele D'Annunzio, allora poco più che trentenne. Il legame sentimentale ed artistico che si stabilì fra l'attrice e il giovane poeta durò una decina d'anni, e contribuì in modo determinante alla fama di D'Annunzio che la ricorda in molte pagine dei suoi scritti e soprattutto nel romanzo Il fuoco. Gabriele D' Annunzio è uno tra i più famosi poeti e drammaturghi italiani.

Fu il simbolo del Decadentismo e fu anche eroe di guerra Fu il simbolo del Decadentismo e fu anche eroe di guerra. Oltre alla sua ormai celebre carriera letteraria fu famoso anche per la sua carriera politica. Sotto il profilo artistico furono decisivi i dieci anni trascorsi nella capitale per la sua formazione politica e culturale. In quel periodo scrisse il suo primo romanzo “ Il piacere" dopo si trasferi' a Napoli dove scrisse " L' Innocente" e "Il trionfo della morte". Dopo volle provare l 'esperienza politica passando da un estremo all' altro , infatti fu eletto deputato della destra e passò quasi subito nelle file della sinistra. Fu proprio in questo periodo che incontrò Eleonora Duse con la quale ebbe inizio la "stagione della sua vita". Per vivere accanto a lei D' Annunzio si trasferi' a Settignano vicino Firenze dove affittò la villa la Capponcina.

Rimase famosa la sua partecipazione a tante imprese belliche; sebbene ferito ad un occhio divenne eroe nazionale partecipando a amprese come la Beffa di Buccheri e il Volo nel cielo di Vienna. Eleonora Duse, già celebre ed acclamata in Europa e oltre oceano, portò sulle scene i drammi dannunziani spesso finanziando ella stessa le produzioni e assicurando loro il successo e l'attenzione della critica anche fuori dall'Italia. Ella, con la sua sensibilità, durante tutta la sua carriera si preoccupò di rafforzare con lo studio e con la cultura le sue doti innate: infatti si rivolse ad un repertorio di livello artistico sempre più alto interpretando opere come Casa di Bambola di Ibsen e alcuni drammi di Gabriele D'Annunzio. Nei primi anni del ventesimo secolo, la Duse aggiunse al suo repertorio altre opere di Ibsen, come Edda Gabler, Rosmersholm che rappresentò per la prima volta a Firenze nel 1906 con le scene di Gordon Craig. Il successo della Duse era ormai a livello mondiale, insieme a Sarah Bernhardt, Ellen Terry e poche altre era considerata una tra le massime attrici di ogni tempo, ma, dopo la rottura definitiva del tormentato legame con D'Annunzio, nel 1909, si allontanò per più di dieci anni dalle scene e, affascinata dal cinema, per il quale ebbe una passione non corrisposta, girò un film nel 1916 sotto la direzione di Febo Mari, "Cenere", tratto dal romanzo di Grazia Deledda, che passò inosservato. Nel 1921 ritornò a recitare portando sulle scene il repertorio ibseniano.

Eleonora Duse morì di polmonite in un hotel di Pittsburgh, in Usa,nel 1924, a 66 anni, durante la sua ultima trionfale tournèe; fu sepolta, con funerale di stato, a Asolo, nel piccolo cimitero di Sant ’ Anna. La sua tomba è rivolta, per suo volere, verso la montagna sacra, il Grappa. Attrice intensa, donna forte, dal temperamento d'acciaio, molto religiosa, anche un poco capricciosa (spesso usava gli stessi abiti preziosi nella vita e sulla scena, aveva una passione per i fiori che spargeva sul palcoscenico e indossava sui vestiti, non si truccava mai, né in scena né fuoriscena), venerata dal mondo eppure profondamente sola, Eleonora Duse, la Divina, seppe imporsi tra Ottocento e Novecento come interprete consapevole del suo ruolo, spaziando dal teatro classico inglese, al francese, al contemporaneo, imprimendo i tratti distintivi della sua recitazione e della sua personalità che ancora oggi continua ad affascinare. Uno dei suoi pregi sta nell'aver sempre prestato molta attenzione nella ricostruzione dei costumi da indossare nelle sue tournée teatrali. Se si trattava di interpretare personaggi di autori contemporanei, Eleonora sceglieva sempre abiti improntati ai dettami della moda corrente e che poi mutavano, seguendo le evoluzioni della moda, nelle eventuali successive riprese. Dunque grande rigore nel vestire in scena, mentre sfogo ad una eccessiva eccentricità nelle ore libere.

La Fondazione Giorgio Cini per celebrare il 50° anniversario della sua istituzione ha scelto di organizzare una mostra dedicata alla figura di Eleonora Duse. La mostra ha proposto un percorso in cui i tratti salienti della personalità di Eleonora risaltassero nella ricostruzione di ambienti e di atmosfere fascinose da lei vissuti. I "protagonisti" di questa mostra sono preziosi abiti, rarissime fotografie originali dell'epoca, oggetti personali e da viaggio, tra cui il famoso baule, scrigni, libri, quadri, ritratti,locandine e manifesti che documentano le sue tournée in Italia e all'Estero, oggetti di scena e ancora la serie di 10 disegni di Gordon Craig,

per un allestimento dell‘ Elektra di Hofmannsthal, caricature, la scrivania appartenuta alla casa della Capponcina e i kakemono con le firme dell'attrice e di molti amici .